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Vecchio 02-12-2005, 16.31.29   #131
nexus6
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QUARTA domanda...

Ma qui si arriva alla mia quarta e importante domanda “I credenti hanno il diritto di proporre la loro morale, fuori dall'ambito strettamente personale?”

La mia risposta: un netto no di principio.

Andando ad analizzare le varie morali religiose (occidentali ed orientali), ci si rende conto che tutte tendono in un modo o nell’altro, in varie forme più o meno esplicite, a mortificare l’uomo, i suoi desideri, le sue passioni, la sua vita terrena a vantaggio di una vita eterna, dell’al di là, a vantaggio dell’attesa di una prospettiva migliore e questo è molto, molto triste e si è dimostrato, nella storia, pericoloso e deleterio.

Continuare a diffondere prescrizioni religiose, che si sono mostrate (e che effettivamente sono) dannose e irragionevoli e non assolutamente condivise, questa sì che è un’altra cosa estremamente irrazionale!

Ma i teologi (soprattutto quelli delle religioni monoteiste), si sa, sono molto più bravi in politica che nella filosofia; continuando nel loro assurdo percorso, alimentando estremismi di ogni sorta, non hanno la minima idea che stanno portando il genere umano verso un vicolo cieco. Prima, le guerre di religione si combattevano con spade e scudi, ora si combattono (e si combatteranno) con armi dal potenziale di distruzione ben più elevato.

L’irrazionalità nel privato non è nociva, se non per il singolo individuo; quella stessa irrazionalità, trasportata nelle società, diviene quanto di più nocivo ci possa essere per la specie homo sapiens.
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Vecchio 02-12-2005, 16.33.00   #132
nexus6
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TERZA domanda...

Passo alla terza domanda: “E' corretto credere che dove l'analisi della razionalità inizi a mostrare i suoi limiti, proprio lì si debbano infiltrare le teologie?”

La mia risposta: un netto no.

Ripeto che nel campo privato ognuno può pensare quello che vuole e dicendo ciò vado contro gran parte delle religioni costituite; nell’intimità ognuno può meditare o illudersi di essere arrivato ad una consapevolezza più elevata del vicino di casa; altra cosa sono le questioni scientifiche e quelle sociali, già dibattute.
Se in una teoria come quella dell’evoluzione biologica, molte cose non sono effettivamente spiegate, questo ci autorizza a lasciare entrare i teologi (di qualsiasi religione) in queste questioni? Assolutamente NO!


Il loro intervento, oltre che inutile e francamente penoso agli occhi degli scienziati, è pure in questo caso irrazionale e dannoso; irrazionale, poiché i teologi non hanno alcun strumento per dibattere di questioni scientifiche, dannoso perché inducono, nelle masse ignoranti, concetti assurdi, privi di ogni fondamento e così le masse suddette hanno l’impressione e l’illusione che le teorie scientifiche siano non più di semplici opinioni, confrontate con i loro dogmi intoccabili.

Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono sempre molto sicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.” Bertrand Russell

Ultima modifica di nexus6 : 02-12-2005 alle ore 16.52.27.
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Vecchio 02-12-2005, 19.38.25   #133
kantaishi
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Messaggi: 1,885
Gli atei sono più razionali dei credenti?

Decisamente sì. Lo dicono tutte le statistiche.
Ma non solo:oggi,oltre al test dell'intelligenza,esiste anche il test della spiritualità ovvero si controlla quanto il volontario capisce di poesia,di miti,di musica e di pittura.
Chi risulta all'ultimo posto?
Preti,suore e credenti in generale.

Io invece ho un altro test:le barzellette.
Racconto ogni tanto barzellette a un prete e non l'ho mai visto ridere spontaneamente.

E questa gente domina il mondo.

Saluti.

Kantai.
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Vecchio 02-12-2005, 21.18.14   #134
Piccolo Antonio
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Data registrazione: 06-07-2005
Messaggi: 47
forse non sei bravo a raccontarle
il mondo è dominato anche da gente senza umorismo
Piccolo Antonio is offline  
Vecchio 03-12-2005, 01.30.28   #135
epicurus
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Re: Gli atei sono più razionali dei credenti?

Citazione:
Messaggio originale inviato da kantaishi
Decisamente sì. Lo dicono tutte le statistiche.

Nexus, io ho interpretato la tua domanda su chi è più razionale come "è più razionale la credenza 'esiste dio' o la credenza 'non esiste dio'?". Non penso, come kanta, che tu intendessi se generalmente (nella vita e nelle altre sue credenze) l'uomo ateo sia più razionale di quello teista. Quindi risponderò seguendo quello che ho capito, semmai dimmi se ho interpretato male.

(Qui presuporrò che non via sia ne una dimostrazione dell'esistenza di dio, ne una della sua inesistenza.)

Io credo che la posizione atea sia più razionale e ragionevole di quella teistica, però non credo che l'onere della prova spetti al teista.

Il fatto è che la posizione atea riesce a spiegare il mondo tanto quando quella teistica (anzi forse con meno incongruenze), però quest'ultima assume un'infinità di cose infinitamente problematiche non necessarie. Per questo credo che la posizione atea sia enormemente più razionale di quella agnostica.

epicurus

Ultima modifica di epicurus : 03-12-2005 alle ore 01.32.07.
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Vecchio 03-12-2005, 11.04.24   #136
nexus6
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Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
Non hai interpretato male.
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Vecchio 06-12-2005, 15.38.33   #137
pierfraxxxx
Ospite
 
Data registrazione: 05-03-2004
Messaggi: 38
Io non penso che la razionalità abbia una fede particolare..
..e neanche l'umorismo visto che mi definisco un "non credente secondo le visioni globali odierne" e allo stesso tempo non ho un gran senso dell'umorismo (ma penso che siano poche le barzellette intelligenti ).

Ad ogni modo ritengo la parola "ATEO" una parola arcaica.
Chi crede ancora in Dio o nel Buddhismo secondo le antiche tradizioni? Beh non in tanti come una volta.
Ormai ognuno di noi ha un suo modo di vedere la vita e l'universo, ognuno di noi ha una propria fede ed anche il cercare di non credere in nulla è una dottrina.

Io non credo in niente, ovvero.. credo...
.... che non ci sia niente
pierfraxxxx is offline  
Vecchio 06-12-2005, 16.40.55   #138
nonimportachi
Utente bannato
 
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
Citazione:
Messaggio originale inviato da pierfraxxxx
Io non credo in niente, ovvero.. credo...
.... che non ci sia niente

questo sembra più un gioco di parole.

mi suona meglio così:

io non credo in niente, ovvero niente esibisce alcuna evidenza della sua sostanza.
nonimportachi is offline  
Vecchio 06-12-2005, 22.34.26   #139
UlceraGastrica
Ospite abituale
 
Data registrazione: 17-05-2002
Messaggi: 82
Questioni politiche

A questo punto vi pongo io una bella domanda: ritenete che la posizione ateista abbia dei riverberi anche in campo politico? Che sia necessario definire una posizione politica dell'ateo?

Da una parte l'ateo critica le concezioni deterministiche e quindi autoritarie, in un atteggiamento di comune godimento del benessere e delle risorse umane; dall'altra proprio per il suo oggettivismo e realismo tende a riconoscere le differenze in campo sociale e umano cui poterebbero corrispondere anche differenze di tipo gerarchico: ossia riconosciamo che siamo diversi, che esistono individui migliori e più capaci di altri, allora dobbiamo riconoscere anche i diversi meriti. E' un dilemma dal quale non so uscire!
UlceraGastrica is offline  
Vecchio 08-12-2005, 10.05.50   #140
kantaishi
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
[quote]Messaggio originale inviato da Piccolo Antonio
forse non sei bravo a raccontarle
il mondo è dominato anche da gente senza umorismo
[/QUOTE

Salve,
il mondo è dominato da gente con il blocco del lobo destro del cervello dove si trova la spiritualità,l'arte,l'amore ecc.
Praticamente il mondo è dominato da gente cerebrolesa nella parte femminile del cervello e per questo esiste il maschilismo nelle religioni e in politica.
E la gente sana cosa fa?
Cosa può fare lo 0,0000001% dell'umanità ?
Può solo costruirsi un'arca in attesa del diluvio prodotto dal
99,999999% dell'umanità.
Prima del 2012 tutte le coste del mondo saranno sommerse dall'acqua.

Buon diluvio!

Kantai.
kantaishi is offline  

 



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