Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Filosofia

Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Filosofiche



Vecchio 06-01-2006, 10.52.34   #11
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Infatti di cazzate nella mia vita ne ho fatte parecchie, spesso per seguire l'istinto ho fatto la scelta sbagliata e ne ho pagato le conseguenze. Però come hai detto sono proprio gli errori che ci fanno maturare e crescere come persone e quindi se si impara dai propri sbagli anche fare la scelta sbagliata ripaga in questo senso.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 11.03.06   #12
Adele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
Adele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 11.08.43   #13
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Quello che volevo dire con il mio commento alla fine è questo


"BISOGNA VIVERE NEL MONDO, MA NON ESSERE MAI DEL MONDO."


Cioè non essere o sentirsi mai schiavi del mondo in qualsiasi sua forma.. ma rimanere persone libere di scegliere e di vivere la propria vita, secondo il valore che noi stessi diamo al concetto di vita, e per cui vale sempre la pena vivere e continuare a vivere.


Poi condivido anche una frase di Bukowski che dice


" LA COSA TERRIBILE NELLA VITA NON é LA MORTE, MA LA VITA CHE LA GENTE NON VIVE."


Se conoscete Bukowski non dovrebbe essere difficile comprendere il significato che voleva esprimere con questa sua affermazione.

Ultima modifica di Pecci Gabriele : 06-01-2006 alle ore 11.14.12.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 11.51.58   #14
Adele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
"BISOGNA VIVERE NEL MONDO, MA NON ESSERE MAI DEL MONDO."


Cioè non essere o sentirsi mai schiavi del mondo in qualsiasi sua forma.. ma rimanere persone libere di scegliere e di vivere la propria vita, secondo il valore che noi stessi diamo al concetto di vita, e per cui vale sempre la pena vivere e continuare a vivere.



Io penso che tutto quello che dici tu- libertà di scelta e misura del valore da dare alla vita- implichino inevitabilmente uno stare nel mondo e appartenere al mondo. Possiamo imparare a nuotare solo stando nell'acqua diceva Gentile. Il mondo non è un nemico è un maestro, una guida e anche un termine di confronto
Adele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 12.07.04   #15
Adele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
Ma poi scusami l'osservazione, che forse a te può sembrare irriverente: tu mi dici che per scoprire l'io occorre abbandonare, molto francescanamente i richiami consumistici e alienanti della società e poi mi porti come sostegno delle tue tesi le espressioni di uno scrittore -Bukowski - che, da quanto ho letto dalla biografiA CHE TU HAI INSERITO, non è che abbia vissuto sempre facendo le scelte giuste, anzi è stato schiavo dei piaceri del mondo ( alcool gioco d'azzardo ecc.) non credi che ci sia un controsenso tra quello che sostieni e l'esempio di vita offerto da Bukowski? Sì è vero, alla fine ha messo la testa a posto, ma sempre per merito di un fattore esterno al proprio Io, la sua ultima compagna.
Oppure credi che vivere ai margini della società, da barbone alcolizzato sia sinonimo di vivere nel mondo senza appartenergli?
E' questa la scelta giusta per te?
Adele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 13.12.10   #16
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Quella frase che ho riportato di Bukowski secondo me non vale solo per le scelte (che sicuramente non condivido) o il modo di vivere che lui ha adottato nella sua vita. Ma esprime un significato più grande e a 360 gradi, dove ognuno può rivedersi per quella che è invece la sua vita e le scelte da lui fatte nella sua vita, che possono essere anche totalmente diverse da quelle di Bukowski ma che non per questo tolgano a quella frase un significato vero e giusto secondo me.

Non credo assolutamente che bisogna essere dei barboni alcolizzati per vivere nel mondo senza esserne schiavi.. perchè facendo così si diventa schiavi di se stessi (come Bukowski) e si vede la vita stessa senza speranza.. vivendo la vita sempre in continua "sbronza" per sfuggire in qualche modo alla realtà a volte troppo dura da vivere della vita stessa.
La risposta giusta secondo me la trovi scritta nel mio commento lasciato sul forum spiritualità "Qual è il senso della vita.."

Quella di Bukowski non è un esempio di vita da seguire, (comunque resta un grande scrittore) ma penso che il suo modo di intendere e vedere la vita sia proprio derivato dalla sua paura/angoscia nel vedere l'andazzo del mondo e della vita che gli altri vivono per seguire il mondo.. e quindi di vivere una vita secondo il suo punto di vista totalmente vuota, priva di veri contenuti e di personalità propria, una vita che non portava a niente se non ad essere solo "uno dei tanti". Quello che lui non aveva e che gli mancava era una visione più spirituale della vita stessa.. che porta si, a non seguire il "mondo" ma neanche a vivere una vita da emarginato sociale.. ma che porta invece a trovare un equilibrio personale nel vivere una vita semplice e con dei veri valori, sia verso se stessi che verso gli altri.

Ultima modifica di Pecci Gabriele : 06-01-2006 alle ore 13.27.47.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 14.04.58   #17
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Mi piace molto Bukowski come scrittore perchè ha uno stile personale di scrittura in cui io mi ritrovo molto, usa sempre un linguaggio semplice ma incisivo allo stesso tempo. Poi comunque sono sempre stato più vicino al modo di pensare e di vivere dei così detti "perdenti" degli emarginati, di chi ha vissuto e masticato l'aspetto più duro e crudo e forse per questo anche più vero della vita. Nella scrittura Bukowski, nella musica Tom Waits, Vinicio Capossela, Folco Orselli ecc.. tutti cantautori e cantori di quella che è la vita, di chi nella vita ha vissuto e ha saputo vivere tutte e due le facce della stessa medaglia.

Ultima modifica di Pecci Gabriele : 06-01-2006 alle ore 14.12.32.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 07-01-2006, 20.23.21   #18
Adele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
Comunque, a furia di leggere quello che senti per Bukowski mi hai fatto venire voglia di conoscerlo. Se potessi consigliarmi qualcuno dei suoi libri....
Adele is offline  
Vecchio 07-01-2006, 20.45.15   #19
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Di quelli che ho letto ti consiglio "Compagno di sbronze", "Taccuino di un vecchio sporcaccione" e l'intervista di Fernanda Pivano a Bukowski nel libro "Quello che importa è grattarmi sotto le ascelle"
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 07-01-2006, 20.54.14   #20
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
"Con Bukowski non ci sono vie di mezzo.
Bukowski è la classica persona che può essere giudicata da alcuni un genio e da altri un puzzone. C'è addirittura chi come Matt Hall dice che è l'unico scrittore che riesce a leggere perchè dopo aver letto il meglio tutto il resto è nulla. Un po' esagerato ma da il senso di quello che Bukowski può dare. "

Questo è un commento a ci mi associo che ho trovato su un sito.



Ti consiglio anche "Panino al prosciutto"
Pecci Gabriele is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it