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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 30-12-2005, 14.36.09   #1
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
"IO"

Tuesday, October 25, 2005
"IO"
Vedo la gente, la grande massa che cammina, che corre attratta dalle false promesse del mondo. Seguono le mode, seguono i soldi facili, seguono un immagine, seguono uno status symbol.. senza seguire mai veramente niente.. perché nel seguire sempre gli altri.. si perde la coscienza e la conoscenza di noi stessi.. di quello stesso “IO” che mi porta sempre o quasi a pensarla diversamente.. a pensare con la mia testa. Perché la verità la ricchezza, e la bellezza della vita, la si trova solo ricercando e avendo una visione semplice di quello che ci circonda, della vita stessa.. e delle persone.



Ultima modifica di Pecci Gabriele : 30-12-2005 alle ore 14.38.51.
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Vecchio 30-12-2005, 14.40.31   #2
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Precisando

Quello che volevo dire quando ho scritto quel commento, è che noto sempre più spesso, soprattutto nei giovani d'oggi, una mancanza di personalità propria e di giudizio, nell'affrontare la vita e le scelte che questa comporta. Ho scritto quel commento dopo che il fratello di un mio amico ha avuto problemi per un fatto di possesso/spaccio di stupefacenti, allargando poi il concetto di "seguire sempre gli altri" anche per cose più semplici.. come può essere il volere o il cercare sempre di seguire un modello/stile di vita, dettato per lo più dal consumismo di massa e dai media per riconoscersi e sentirsi accettati dalla società "che conta", seguendo spesso una filosofia di vita dove bisogna essere sempre al centro dell' attenzione o avere sempre "quel qualcosa in più" per sentirsi qualcuno. Personalmente io preferisco essere anche giudicato come un "nessuno" agli occhi degli altri, ma essere e rimanere sempre me stesso, seguendo le mie idee di vita e pensando con la mia testa.. perchè mi piace guardarle in faccia le persone.. e non giudicarle per quello che hanno fuori, ma per quello che hanno dentro.

Ultima modifica di Pecci Gabriele : 30-12-2005 alle ore 14.41.39.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 30-12-2005, 15.21.15   #3
Pecci Gabriele
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Messaggi: 38
-

E comunque per giudicare gli altri, bisogna essere in grado di giudicare noi stessi.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 01-01-2006, 19.15.06   #4
miky 1987
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Messaggi: 69
Vedi la mia hompage: articolo "Addio identità".
miky 1987 is offline  
Vecchio 01-01-2006, 19.25.15   #5
kantaishi
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-05-2004
Messaggi: 1,885
Re: "IO"

[quote]Messaggio originale inviato da Pecci Gabriele
[b]Tuesday, October 25, 2005
"IO"
Vedo la gente, la grande massa che cammina, che corre attratta dalle false promesse del mondo. Seguono le mode, seguono i soldi facili, seguono un immagine, seguono uno status symbol.. senza seguire mai veramente niente.. perché nel seguire sempre gli altri.. si perde la coscienza e la conoscenza di noi stessi.. di quello stesso “IO” che mi porta sempre o quasi a pensarla diversamente.. a pensare con la mia testa. Perché la verità la ricchezza, e la bellezza della vita, la si trova solo ricercando e avendo una visione semplice di quello che ci circonda, della vita stessa.. e delle persone.

Salve,
così ragionano anche i veri maestri buddhisti :Osho,Krishnamurti,
Achaan Chah,Tich Nhat Hanh,Poonja,Anthony de Mello ecc.

Saluti.

Kant-Ay.
kantaishi is offline  
Vecchio 01-01-2006, 19.40.30   #6
alessiob
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
Nel risponderti potrei benissimo ripetere la mia massima che sta scritta in fondo al riquadro, dunque leggila come parte del messaggio.

Quello di cui tu parli si chiama omologazione di massa.

La soluzione a questo non esiste per ora.

Questo processo continuerà e si evolverà.
alessiob is offline  
Vecchio 01-01-2006, 19.50.31   #7
kraMer
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Data registrazione: 28-07-2005
Messaggi: 80
E noi ci sentiremo i migliori? Ci sentiamo i migliori?
kraMer is offline  
Vecchio 02-01-2006, 01.00.44   #8
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
Giudice/Giudizio

Quando dicevo di giudicare gli altri, intendevo dire che io al massimo mi posso trovare d'accordo o meno con le scelte che gli altri possono e sono pienamente liberi di prendere nella loro vita, dando solo a queste ultime un mio giudizio personale, seguendo quello che è il mio personale modo di pensare, vedere e vivere la mia vita.

Lascio a chi è più grande di noi
il compito di giudice sulla persona.

Ma prima di giudicare /esprimere opinioni sulla vita o le scelte degli altri, bisogna prima essere anche in grado di giudicare onestamente e obbiettivamente noi stessi e le nostre di scelte.

Per rispondere al "Che fare" di fronte all'abisso di indifferenza e alla morte dei valori..

Io credo invece che ognuno di noi può fare molto nella sua vita, per se stesso prima, e per gli altri poi. Credo che per aiutare gli altri prima dobbiamo aiutare noi stessi, e possiamo farlo imparando dai nostri errori e crescendo/maturando come persone.. e solo dopo forse possiamo anche capire ( ma non sempre ) meglio il prossimo e aiutarlo per come e quanto possiamo.


Sta tutto nel sapere e avere il coraggio di scegliere tra il giusto e il facile nella vita.


Fare la scelta giusta nella vita spesso costa caro.. ma alla fine paga sempre.

Ultima modifica di Pecci Gabriele : 02-01-2006 alle ore 01.20.35.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 02-01-2006, 01.24.02   #9
Pecci Gabriele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-12-2005
Messaggi: 38
-

paga.. nel senso che ripaga sempre.
Pecci Gabriele is offline  
Vecchio 06-01-2006, 10.44.53   #10
Adele
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
Condivido perfettamente quello che dici tuttavia, visto che la mia professione segreta è fare l'avvocatodel diavolo, ti propongo questa riflessione ( che non a caso è anche il nome del sito).
Secondo te, avere una conoscenza di se stessi è così facile? Comprendere ciò che è giusto o sbagliato o i segreti del vivere sereni? Io mi ritengo una persona abbastanza equilibrata tuttavia non posso fare a meno di pensare a quanta paura abbia talvolta di me stessa, spesso preferisco trastullarmi, andare a cercare il consumismo e l'omologazione perché il mio IO potrebbe fare delle cose di cui veramente potrei pentirmi. Non credo sia sufficiente conoscere se stessi occorre secondo me avere un giusto rapporto con il mondo, collocare l'io in un contesto più vasto. Non siamo angeli, c'è molto di marcio dentro di noi e per questo penso sia sbagliato giudicare le decisioni ed evasioni degli altri, dobbiamo forse comprenderli e giustificarli. Si può imparare molto dagli errori altrui e possiamo fare molto per chi ha rovinato la propria vita inseguendo illusioni e vizi vari ma credo che tutti noi siamo alla fine, per dirla con Nietzsche, "umani, troppo umani, e dobbiamo condividere con gli altri la nostra tragica situazione. La scelta giusta non è qualcosa che si trova sui bigliettini dei baci perugina, non è già stabilito, è una ricerca individualee sofferta, può essere individuata all'inizio di un percorso ma più spesso la si scopre alla fine. E' qui che l'Io ha la propria funzione. L'Io non viene all'inizio secondo me, ma alla fine. Ben vengano le distrazioni varie se poi alla fine permettono di strutturare la mia personalità e comprendere chi sono. Se non comprendo e sperimento ciò che è fuori di me non potrò mai comprendere ciò che sono.
P.S: anche la scelta sbagliata ripaga talvolta
Adele is offline  

 



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