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Vecchio 28-02-2006, 17.28.32   #21
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
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Data registrazione: 19-02-2006
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Mi definisco ateo solo perchè ritengo che l'esistenza di una forza superiore si impossibile. L'unica cosa che mi spinge a dubitare è il fatto che a molte domande non si trova risposta, ed il fatto che io non ho certezze. Quindi per essere pignoli si può dire che sono tra agnostico e ateo, ma con una decisa vicinanza all'ateismo. Un agnostico continua a cercare io no. La risposta alla domanda "esiste dio?" non si trova esaminado l'argomento ,ma si trova per caso, a volte nelle piccole cose. La lingua è una gran limitazione per esprimere i pensieri. E poi è inutile che continui a cercare, tanto avrai la risposta lo stesso. e se invece non la avrai allora significa che non valeva la pena cercarla.

Rispondendo a chi mi ha chiesto se ci sonoi religioni migliori a quella cattolica, direi di si. Tutte le altre, in particolare quelle più diverse.

Se esistesse un inferno i primi a finirci sarebbero i cattolici.
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Vecchio 28-02-2006, 18.19.32   #22
Elijah
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Ateo
Un agnostico continua a cercare io no.

Sei un personaggio simpatico...
Dici che hai smesso di cercare...?
Ma allora che ci fai qua...? E come mai parli sempre ancora su e di Dio, dato che tanto non esiste? Perché mettere Dio nelle tue discussioni... nonostante tu non lo volevi intromettere (vedi primo post)?


Beh... qualsiasi cosa tu pensi, sappi che io sono allo stesso tempo cristiano, musulmano, ebreo, buddhista, induista, e difendo pure tutte le altre religioni... Perché? Perché non è distruggendo la fede di una persona che si migliora il mondo... è cercando un dialogo rispettoso della fede altrui che forse un giorno potremo assistere ad un miglioramento... anche se dubito che un miglioramente possa avvenire...
Fatto sta, che non è di certo criticando che si risolve qualcosa... come nemmeno utilizzando la violenza... o il potere...

Citazione:
Se esistesse un inferno i primi a finirci sarebbero i cattolici.

L'odio non ha mai portato da nessuna parte... e questo te lo dico da non-cattolico...
E poi, credere che il cattolicesimo sia una delle religioni peggiori che ci sia, è un attenggiamento infantile... che non migliora di certo la realtà... Certamente è una religione con i suoi difetti, ma se tu ti rassegni a focalizzare sempre e solo i difetti negli altri, perderai di vista ciò che conta, ciò che c'è di positivo anche all'interno di quel credo...

A questa tua beatificazione nichilista...
Citazione:
Beato chi non si aspetta nulla, perché non sarà mai deluso.
Io ti rispondo con questa beatificazione...

Beato chi soffre perché avrà il regno dei cieli...


Elia

P.S.:
Gesù disse:
"Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie. Tagliate un ciocco di legno; io sono lì. Sollevate la pietra, e mi troverete."
(Vangelo secondo Tommaso)

Ultima modifica di Elijah : 28-02-2006 alle ore 18.23.10.
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Vecchio 28-02-2006, 18.22.47   #23
nexus6
like nonsoche in rain...
 
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Ateo
Mi definisco ateo solo perchè ritengo che l'esistenza di una forza superiore si impossibile. L'unica cosa che mi spinge a dubitare è il fatto che a molte domande non si trova risposta, ed il fatto che io non ho certezze. Quindi per essere pignoli si può dire che sono tra agnostico e ateo, ma con una decisa vicinanza all'ateismo. Un agnostico continua a cercare io no. La risposta alla domanda "esiste dio?" non si trova esaminado l'argomento ,ma si trova per caso, a volte nelle piccole cose.

A parte il nick, filtra poco 'ateismo' dalle tue (confuse) parole...

Quello tra parentesi è solo un mio pensiero (temporaneo).

nexus6 is offline  
Vecchio 28-02-2006, 18.29.18   #24
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
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L'ateo non sa dare ragioni alla propria esistenza, ma il credente non sa darne che di stupide.

Che non capiamo tutto non vuol dire che ci sia Uno che capisca tutto.

La nostra megasocietà, a parte una sparuta minoranza di praticanti, è di fatto atea. E l'ateismo teorico? Bello discutere di Dio con un ateo, più bello che con un credente.

Si inferisce Dio come ciò senza cui non si spiegherebbero certi aspetti del mondo dell'esperienza. Ma è proprio necessario spiegarli con l'esistenza di Dio? Non si rischia di farne un uso secondo i bisogni dell'epoca?

Ci vuole del fegato nel dichiararsi atei in punto di morte.

L'ateismo nasce in città. I primitivi, i nomadi, i raccoglitori non sono né atei né credenti, così come né atei né credenti sono i bambini.

Tante forme di ateismo quante forme di dei.

L'ateo oppone una stoica resistenza alla tentazione di credere in Dio.

Facevano bene i greci a pensare che nessun dio può determinare il destino di alcuno.

L'ateo ha la forza di riconoscere di non sapere dove appoggiare il significato del mondo. Se chiama la scienza in aiuto dovrebbe accorgersi che neanche essa sa dove appoggiarsi. Non è necessario invocare il teorema di Goedel per capire che neanche la logica e la matematica sanno fare diversamente.

C'è della presunzione nella fede in un unico Dio, a immagine e somiglianza dell'uomo. Più che l'autocoscienza, l'intelligenza e la ragione sembra essere la fede in Dio la qualità che distingue l'uomo dagli animali. Ma pare che alcuni etologi abbiano osservato comportamenti religiosi negli elefanti.

Se Dio non fosse il Creatore, non sapremmo che farcene.

Preferisco credere in diverse cose, in diversi dei, più che in una sola cosa, in un unico Dio.

Veniamo dal nulla, prima di nascere non sapevamo di esistere. L'ateo ha il coraggio di pensare altrettanto dopo la morte, il credente no.

L'ateismo come prodotto dell'evoluzione! (Enc. Einaudi, vol. II, p. 20).
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Vecchio 28-02-2006, 18.41.41   #25
Elijah
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Messaggio originale inviato da Ateo
Se Dio non fosse il Creatore, non sapremmo che farcene.


Vai un po' ad informarti che concezione aveva Aristotele di Dio...
E scoprirai che secondo Aristotele Dio non è il creatore... e non è nemmeno legato a un qualche mito greco... Aristotele dà delle motivazioni razionali e filosofiche per parlare di Dio... e non metto in dubbio che il Dio secondo Aristotele ha ben poco a che fare con il Dio della tradizione cattolica...
Ma in definitiva, volevo solo dirti che in alcuni casi di Dio sappiamo assai bene cosa farcene, anche se non lo si vuole considerare il creatore...


Elia

P.S.:
Un ateo può dire di avere dubbi sull'esistenza di Dio?

Ecco cosa troviamo nel dizionario alla voce:

dùbbio (aggettìvo):
agg., di cosa non chiara, non sicura, non certa; che tiene la mente in forse fra il sì e il no, che fa dubitare

Fintanto che uno dubita... rimane agnostico... questa è la mia impressione... e se uno continua a insistere a volersi definire ateo, è perché allora non ha più dubbi...

Ultima modifica di Elijah : 28-02-2006 alle ore 18.48.32.
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Vecchio 01-03-2006, 09.54.50   #26
maxim
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Citazione:
Messaggio originale inviato da epicurus
maxim, secondo me usi una nozione di ateo troppo rigida.

l'ateo e` uno che dice (a) "io so che dio non esiste", proprio come un tizio puo` dire (b) "io so che il mio amico Mario ha una macchina nuova".

ma se io dico (b) -- o cose simili che diciamo continuamente nella nostra vita -- non implico l'infallibilita` di cio` che vado dicendo, tanto meno la sua verita` logica. cosi` un ateo puo` dire (a) senza ritenere "dio non esiste" logicamente vera o infallibile, semplicemente l'ateo ritiene "dio non esiste" una credenza razionale e altamente plausibile (e ritiene anche che "dio esiste" non e` razionale e che essa sia fortemente implausibile).


epicurus

La nozione rigida di ateo, in questo contesto, è sorta perché l’”enfasi” di alcune frasi mi ha fatto intendere che il significato attribuito ad ateo non ammettesse possibilità di dubbio…ed infatti mi sembra che nei successivi post, nonostante la discussione porti evidenti contraddizioni, si parta da questo presupposto:
- Dio non esiste.
Se successivamente nel discorso integro quell’affermazione con:
- la cosa più ragionevole e logica è che dio non esiste tuttavia nulla è impossibile quindi potrebbe anche essere…
per me si introduce la possibilità del dubbio che va ad annullare la prima affermazione.
Riporto quindi la frase di Elijah che condivido:
“Fintanto che uno dubita... rimane agnostico... questa è la mia impressione... e se uno continua a insistere a volersi definire ateo, è perché allora non ha più dubbi...”

Allo stesso modo se dobbiamo formulare un pensiero sulla macchina nuova (oggetto del discorso) di Mario partiamo dal presupposto che Mario abbia acquistato una macchina nuova perché ieri l’ho incontrato e me ne ha parlato.
Se ad un certo punto qualcuno dice che potrebbe essere non vero il fatto che Mario abbia acquistato la macchina nuova perché è risaputo che Mario racconta delle enormi balle, allora l’oggetto del discorso non sarà più quello iniziale (cioè l’auto) ma diventerà Mario e le sue balle.
Ergo…se per discutere di un oggetto non partiamo da una sua definizione “certa”, l’oggetto del discorso si sposterà continuamente e non arriveremo mai a nessuna conclusione.
Per ritornare in tema…se qualcuno apre un 3D scrivendo:
“Io sono Ateo…dio non esiste”
L’idea iniziale che mi farò di questa persona è che lui sia ateo.
Se poi, nel corso della discussione, scopro che per questa persona dio potrebbe anche esistere, significa che non sto più discutendo con un ateo (come credevo all’inizio) ma con un agnostico.

maxim is offline  
Vecchio 01-03-2006, 10.41.31   #27
epicurus
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Citazione:
Messaggio originale inviato da maxim
se dobbiamo formulare un pensiero sulla macchina nuova (oggetto del discorso) di Mario partiamo dal presupposto che Mario abbia acquistato una macchina nuova perché ieri l’ho incontrato e me ne ha parlato.
Se ad un certo punto qualcuno dice che potrebbe essere non vero il fatto che Mario abbia acquistato la macchina nuova perché è risaputo che Mario racconta delle enormi balle, allora l’oggetto del discorso non sarà più quello iniziale (cioè l’auto) ma diventerà Mario e le sue balle.

be', io posso aver visto 2 giorni fa Mario con la sua auto nuova, e magari ieri l'ha dovuta rivendere per suoi motivi: non necessariamente Mario mi deve aver mentito.

il fatto e` che se uno sostiene una posizione fallibilista della conoscenza ("nessuna credenza e` esente da una possibile revisione futura"), allora quando sosterra` qualsiasi tesi filosofica e` conscio che potrebbe anche essere che in futuro che tale tesi potra` risultare falsa, tuttavia egli vuole sostenere che ora la credenza piu` ragionevole e plausibile e` tale tesi.

Citazione:
Ergo…se per discutere di un oggetto non partiamo da una sua definizione “certa”, l’oggetto del discorso si sposterà continuamente e non arriveremo mai a nessuna conclusione.
Per ritornare in tema…se qualcuno apre un 3D scrivendo:
“Io sono Ateo…dio non esiste”
L’idea iniziale che mi farò di questa persona è che lui sia ateo.
Se poi, nel corso della discussione, scopro che per questa persona dio potrebbe anche esistere, significa che non sto più discutendo con un ateo (come credevo all’inizio) ma con un agnostico.

la differenza, appunto, sta nell'enfasi. se uno riconosce che la differenza di plausibilita` tra ateismo e teismo e` lieve, allora sara` agnostico; mentre se riconoscera` tale differenza come molto significativa, allora sara` (dipendentemente dai casi) ateo o teista.


epicurus
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Vecchio 01-03-2006, 11.15.36   #28
Ateo
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Io mi definisco ateo. Quindi lo sono. Io ho la certezza che non esiste dio, come ho la certezza di tutto il resto: che voi che mi ascoltate esistete, che il tempo scorre...
Ma io non ho la certezza di queste cose, posso solo dire che sono decisamente probabili.
Io ho solo la certezza di esistere adesso e qui.
Un agnostico la pensa così? No!
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Vecchio 01-03-2006, 11.22.51   #29
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Messaggio originale inviato da epicurus


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la differenza, appunto, sta nell'enfasi. se uno riconosce che la differenza di plausibilita` tra ateismo e teismo e` lieve, allora sara` agnostico; mentre se riconoscera` tale differenza come molto significativa, allora sara` (dipendentemente dai casi) ateo o teista.


epicurus

Ti capisco e pertanto concordo quanto dici ma il caso summenzionato esclude un'ulteriore definizione di ateo, ovverosia quella descritta nel dizionario della lingua italiana:
"àteo agg. [sec. XVI; dal greco átheos, da a- privativo+theós, dio]. Che nega l'esistenza di Dio"
In ambito filosofico negare categoricamente l'esistenza di dio sembra impossibile e pertanto (e giustamente) attribuisci i vari punti di vista religiosi a seconda di quanto possa essere convinta una persona, escludendo di fatto che qualcuno si possa dichiarare ateo al 100% in quanto questa tesi non è argomentabile.
Corretto...ma non dimentichiamoci che chi nega l'esistenza di dio (al 100%) esiste (anche se in questa sezione sfido chiunque a dichiararsi tale). Come li definiamo questi se già abbiamo impegnato il termine ateo in un'altra maniera? che nome gli diamo? Non mi sembra corretto definirli come chi lascia aperta qualche possibilità all'esistenza di dio.

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Vecchio 01-03-2006, 11.28.19   #30
maxim
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Io mi definisco ateo. Quindi lo sono. Io ho la certezza che non esiste dio, come ho la certezza di tutto il resto: che voi che mi ascoltate esistete, che il tempo scorre...
Ma io non ho la certezza di queste cose, posso solo dire che sono decisamente probabili.
Io ho solo la certezza di esistere adesso e qui.
Un agnostico la pensa così? No!

...può essere che tu sia meno agnostico di me...
maxim is offline  

 



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