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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere.
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Vecchio 11-03-2006, 08.49.49   #31
Lucio Musto
Rudello
 
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... A gentile richiesta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
..

Accolgo la tua "dimostrzione per assurdo"
attendendone.. seguiti!!



Gyta

Il cos'è del niente

Il niente, per sua definizione, non esiste. Tuttavia abbiamo un sostantivo, il “niente” appunto, che lo definisce, ed anche dei sinonimi e parasinonimi, come vuoto, nulla, buio… abisso.
E non è parola rara, nel nostro linguaggio, anzi abbastanza frequente.

Perché?... cosa è l’inesistente niente?

Naturalmente non lo so, ma me lo figuro come il corrispondente materiale e logico dello zero numerico. Lo zero, l’impalpabile cifra che per la più parte della civiltà dell’uomo è rimasto nascosto alla conoscenza anche di scienziati e matematici, quello che ancora non sappiamo se sia un numero o no, e che cosa affettivamente sia.
Eppure lo zero diventa imprescindibile quando la matematica si fa adulta e l’aritmetica diventa algebra e poi analisi.

Così il niente. Può essere snobbato a livello di baratto commerciale e ridotto al concetto di assenza di merce o di cibo o di quattrini. Quando non serve chiedersi “cosa” ci sia al posto di quella merce venduta del cibo mangiato e dei soldi spesi.
Se il discorso si fa appena appena più astratto e la speculazione di un inezia più profonda l’esigenza della definizione del non-essere sbuca improvviso attanaglia il pensiero cosciente.

A fissarci su la mente, si rischia la paranoia, la ragione si rifiuta di cortocircuitarsi nell’indagare su quello che per sua natura è inindagabile… un po’ come il principio di indeterminazione per lo studio delle particelle subatomiche che: “più ti sforzi d’indagarle, più diventano sfuggenti” (molto grossolanamente parlando, s’intende!).

Eppure non occorre essere scienziati o filosofi per affermare che il “niente” serve.
Forse a delineare il non-niente come il buio serve a far capire la luce, o forse a qualche altra cosa. Ma che serve, lo sappiamo tutti.

E, paradossalmente, sappiamo che c’è.

Perché ne facciamo esperienza.
Perché ne conosciamo la natura.
Ci è capitato di incontrarlo molte volte, il niente, e molte altre volte ci capiterà ancora.

Conosciamo il niente, o per lo meno abbiamo l’immagine di quella esperienza quando fissiamo lo sguardo negli occhi dell’amata e ne siamo ricambiati. Alla gioia subentra il pensiero d’amore che si scioglie in un turbine impalpabile di solo quello sguardo che, ecco, è svanito, evaporato in un tempo che non dura, in uno spazio che non c’è.
Scopriremo dopo ch’è passato solo un attimo, che siamo ancora fermi l’uno di fronte all’altra rigidi come baccalà e magari noteremo un passante che ci sorride complice.
Anche lui qualche volta ha fatto l’esperienza del nulla-universo, e può capire.

Facciamo esperienza del niente ogni volta che ci addormentiamo e ci svegliamo, quando passiamo dal mondo del sogno a quello del concreto (e quante volte è incerto lo stabilire quale sia quello e quale questo!), ma non siamo né lì, né qua.

S’incontra il niente nella sofferenza, quando il dolore urge, urge forte, e non è più dolore, ma non ancora morte.

Lo intravediamo un attimo nell’emozione del verso insperato, che tutt’a un tratto ci si svela dentro, di quell’accordo che non sapevamo, di saper suonare.

Tocchiamo il nulla e l’universo insieme se l’uno e l’altro non sono più che uno, quando in ascesi mistica l’umano si tocca col divino.

Ripetiamo l’esperienza, ogni volta che il terrore prende il sopravvento sulla ragione e l’animo smarrisce…,

Facciamo esperienza del niente tante volte.

Personalmente io, faccio esperienza del niente ogni volta che cerco di spiegare una cosa semplice in modo comprensibile. Come adesso.

Rudello 11 marzo 2006 parole 560

....
Lucio Musto is offline  
Vecchio 12-03-2006, 01.53.01   #32
gyta
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Non "sofismo cavilloso" ma percorso obbligato strutturale del linguaggio (ed affini):

Citazione:
Messaggio originale inviato da Rudello
..Il niente, per sua definizione, non esiste. Tuttavia abbiamo un sostantivo, il “niente” appunto, che lo definisce, ed anche dei sinonimi e parasinonimi, come vuoto, nulla, buio… abisso..
..Il "niente" inteso come parola di contrasto, come polarità essenziale e mentale del conosciuto,
del materiale, del rappresentabile, immaginabile!
Ma se lo stesso concetto lo facciamo filtrare più in profondità ci verrà chiaro come la rappresentazione del "niente", proprio perché "contrasto a ", "polarità necessaria alle definizioni", "contrasto necessario al confinare le linee di demarcazione", alla sua estrema rappresentazione, per la qualità della sua essenza che lo rende tale, per la sua qualità insita, il "niente", "nulla", non può che assumere i suoi connotati propri nel momento stesso in cui di questo, qualsiasi cosa non si possa oltremodo affermare, immaginare, rappresentare ed in ciò comprovandone la sua "nullità", poiché lo stesso nome lo definisce!
Non si può dimostrare la sua "esistenza" o la sua "inesistenza" poiché a tal guisa entrambe corrisponderebbero in quell' "oltre" dalla non possibile definizione, ma si può render palese la sua dimostrabilità nella concezione logica propria del nome che lo definisce;

allora "niente" sarà "niente" quando nessun parametro diretto [conosciuto ed "esistente"/ "materiale"
>comprendendo per "materia" tutto il possibile rappresentabile (fisicamente, matematicamente, concettualmente, per ciò che concerne la sua entità, essenza, qualità di"non essere" od "essere")]
possa mai essere in grado di dimostrarlo.
Mi si potrà obiettare che tale parametro di indimostrabilità
provi in definitiva la sua non esistenza (la non esistenza del niente/nulla), ma ciò è paradosso logico
per l'impossibilità per definizione di poter definire <<l'entità Nulla>> che essendo tale
non può essere racchiusa nella forma rappresentativa di "esistente" di "non esistente" facendo
categoria "a parte"!! Se "Nulla" è tutto ciò non materialmente (né fisicamente o altro) verificabile,
rappresentabile attraverso questa dimensione mentale, né attraverso gli strumenti da essa utilizzata,
ne si deduce infine che tale "Nulla" deve per logica appartenere ad una dimensione che esula dalle mentali conosciute o conoscibili e, perciò anche dalle opposte e compenetranti concezioni di "esistenza" e non esistenza" da noi usate per definire ogni possibilità concepibile.
Non è possibile quindi l'eventualità di definizione intorno alla sua ipotetica qualità essenziale,
ma solo la sua dimostrazione concettuale per definizione!

Riesco a rendere il io pensiero?

Il pensiero che hai espresso in forma poetica è non solo condivisibile
ma anche in un certo senso in linea con un'immaginazione intimista
del "Nulla" spesso concepito in quella forma di "infinitezza non quantificabile",
di "eternità entro ed oltre il finito" che associamo e "saggiamo" nello specchiarci l'anima
alla Fonte, sia questa la controparte oscura dell'amata/o od il cuore stesso di un tramonto!

Un saluto!



Gyta
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Vecchio 13-03-2006, 12.13.36   #33
Lucio Musto
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RECIPROCITA'

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
..Ma se lo stesso concetto lo facciamo filtrare più in profondità ci verrà chiaro ....


Gyta


RECIPROCITA'

Alla fine di tutto
ahimè io non vedo
che il buio del "niente".

Quindi è giusto che oltre
questa vita di "niente"
ci sia bene qualcosa!



Rudello 12 marzo 2006 parole 28
Lucio Musto is offline  
Vecchio 16-03-2006, 19.20.44   #34
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
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Il nulla, niente, vuoto o come o vogliamo chiamare non è altro che il 'non esistere'. Ma noi stamo provando a capire l'opposto di una cosa che ancora non abbiamo capito, cioè l'esistere. Questo è un concetto strano, forse addirittura privo di senso. Se si vuole spiegare a un profano non penso che si riuscirebbe. Ma puo esistere il non esistente, il nulla?
Inoltre del nulla possiamo immaginare solo la parola poichè è inimmaginabile, se ci proviamo ci verrà in mente uno spazio vuoto e nero, forse, ma nel nulla non c'è ne spazio ne colore.

La più bella definizione di nulla è: assenza di tutto

Ma se adesso c'è qualcosa (Universo) può esistere anche il nulla?
Si, c'è per forza. Ma allora significa che il nulla può 'contenere' qualcosa o può essere contenuto. Ma?

Ma la domanda iniziale non chiede cosè l'essere e il non essere, chiede perchè c'è qualcosa. E questa è una domanda senza possibilità di risposta.
Ateo is offline  
Vecchio 16-03-2006, 19.29.22   #35
gyta
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Messaggio originale inviato da Ateo
Ma la domanda iniziale non chiede cos'è l'essere e il non essere

(Notevole osservazione!)

Gyta
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Vecchio 22-03-2006, 11.30.01   #36
Ateo
Non lo so...o forse si...
 
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Perchè questo argomento, il migliore del forum, si è piantato?

SCRIVETE!
Ateo is offline  
Vecchio 22-03-2006, 11.41.46   #37
Lucio Musto
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Messaggio originale inviato da Ateo
Perchè questo argomento, il migliore del forum, si è piantato?

SCRIVETE!

Un'altra pittoresca immagine di nulla, che circolava trent'anni fa era:

"Il nulla è un armadio vuoto senza armadio"

Ma l'amico filosofo osservò:

"Questo ha significato solo per chi, nell'armadio, avrebbe da metterci qualcosa"


Rudello 22 marzo 2006
Lucio Musto is offline  
Vecchio 22-03-2006, 11.53.19   #38
Lucio Musto
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Messaggio originale inviato da Ateo

Ma la domanda iniziale non chiede cosè l'essere e il non essere, chiede perchè c'è qualcosa. E questa è una domanda senza possibilità di risposta.


A voler essere precisi, la domanda iniziale recita:

"Perché esiste qualcosa invece che nulla?"

il che mi pare abbastanza diverso dal semplice:

"Perché c'è qualcosa"

Lucio Musto is offline  
Vecchio 22-03-2006, 13.22.52   #39
and1972rea
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il qualcosa è tutto e nulla

E’ tanto difficile comprendere il nulla quanto impossibile e’ avere nozione del tutto; senza il nulla non capiremmo qualcosa, e senza qualche cosa non potremmo avere nozione del nulla; il tutto ed il nulla, l’essere e il non essere, due concetti paradossali quando sono disgiunti , ma i soli in grado di significare il nostro mondo quando coesistono:
pensate allo scorrere del tempo, all’estensione dello spazio, alla causa ed all’effetto, al divenire e trasmutare…(cosa c’e’ fra causa ed effetto se non il nulla?…dove correrebbe il tempo se non fosse intervallato dal nulla? …e il tutto dello spazio non sarebbe definito se non vi fosse il nulla ) il nulla separa e definisce cio’ che il tutto tende ad uniformare senza distinzione…come farebbe la nostra ragione a servirsi solo del nulla o solo del tutto per comprendere qualcosa?…solo dell’essere o solo del non essere? Il “qualcosa” e’ sempre una mescolanza di tutto e di niente. Tutto e niente…sono due comodi strumenti inventati dal nostro cuore per illudere se’ stesso … affinche’ la ragione se ne possa servire, cioe’, per illuderci di capire qualche cosa riguardo a noi e al nostro mondo.

Saluti

Ultima modifica di and1972rea : 22-03-2006 alle ore 13.26.52.
and1972rea is offline  
Vecchio 23-03-2006, 03.48.02   #40
gyta
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Re: il qualcosa è tutto e nulla

Citazione:
Messaggio originale inviato da and1972rea
Tutto e niente…sono due comodi strumenti inventati dal nostro cuore per illudere se’ stesso … affinche’ la ragione se ne possa servire, cioe’, per illuderci di capire qualche cosa riguardo a noi e al nostro mondo.

Saluti

Sbrigativetto.. Eh..?!!
Ti comprendo!!

(Qualcosa però si può.. si può..
Se non altro per il nostro affamato ego..
e messo a nanna lui, cioè levate di torno le sciocchezze,
ciò che resta è 'compreso' anche se spesso non coincide con l'avere "la foto del dna di Dio".. accontentiamoci di risiedere nel "dna"; Oh.. mica "niente", no?!



Gyta
gyta is offline  

 



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