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Vecchio 20-03-2006, 17.09.01   #1
Heraclitus
Panta rei...
 
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Data registrazione: 28-01-2006
Messaggi: 181
Filosofia e scienza, aiutatevi!

Come vedete voi il pensiero di certi filosofi contemporanei soprattutto europei e italiani, rispetto ai progressi continui della scienza?

Pensate che tale loro pensiero sia progredito di pari passo e che nelle loro opere filosofiche l'esposizione sia comprensibile? Trovate molti collegamenti scientifici?

Oppure siete della stessa opinione del logico e matematico Piergiorgio Odifreddi? (ecco qui il link):
http://www.vialattea.net/odifreddi/severino.html

Eccone un estratto:

"...Ma Severino, e con lui buona parte dei continentali odierni, sembra dimenticarsi dell'altra metà della metafora: che ''senza la scienza la filosofia è vuota''. E, soprattutto, che una filosofia che pretenda di ''chiarire il senso'' di cose dette in una lingua che neppure capisce, rischia di cessare di essere un ''amore per il sapere'', per diventare invece un ''sapere amatoriale''. Non era così, naturalmente, per i filosofi del passato, che incautamente Severino cerca di tirare dalla sua parte: Cartesio era un fior di matematico, Kant ha tratto le sue categorie dalla meccanica newtoniana, e persino Nietzsche ha studiato la teoria ergodica per diversi anni, per poter elaborare una dimostrazione fisico-matematica (perfettamente corretta, sotto le sue ipotesi) della teoria dell'Eterno Ritorno. E non è così neppure per molti filosofi del presente, da Saul Kripke a Hilary Putnam, che hanno dato profondi contributi alla logica matematica, oltre che alla filosofia.

E' invece così non soltanto per Severino e i suoi discepoli, che parlano continuamente di ''tecnica'' confondendo fra loro, a seconda dei casi, cose diversissime quali la matematica, le scienze e la tecnologia, ma anche per una vasta schiera di filosofi nostrani, da Massimo Cacciari a Giovanni Reale, ai quali si addice perfettamente il giudizio di Max Born, premio Nobel per la fisica nel 1954, riportato da Bellone nel suo libro: ''I filosofi, muovendosi in mezzo al concetto di infinito senza l'esperienza e le precauzioni dei matematici, sono come navi immerse nella nebbia in un mare pieno di scogli pericolosi, e ciononostante felicemente ignari del pericolo''. "

Premetto che per me odifreddi è una persona che trovo molto onesta intellettualmente e divertente, lo critico soltanto

1)quando dentro le dimostrazioni di tesi mette battute come se non avesse argomenti abbastanza convincenti
2)quando non approfondisce bene un discorso, (per esempio io non mi incavolo se qualcuno mi dice che la metafisica è solo un gioco di parole e subito dopo mi critica bene Platone e Aristotele, ma mi incavolo se dice tutto questo senza argomentare)
3)quando pretende una "scientocrazia" nel mondo a discapito della democrazia...

Insomma a lui preferisco Bertrand Russell come divulgatore filosofico, ma Odifreddi è sempre un divulgatore bravissimo perchè i suoi saggi si riescono perfino a leggere, al contrario di molti altri autori...

Insomma cosa ne pensate? Io ho letto solo qualcosina di Heidegger e subito sono scappato via, ho sentito Severino nella puntata dell'infedele dedicata a Tiziano Terzani e ho trovato il suo parlare davvero vuoto... o qualcuno di voi ha un'idea diversa da Odifreddi e dagli analitici in genere?
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