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Vecchio 29-05-2006, 08.21.39   #1
Leonardo Monopoli
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
Il pensiero ha bisogno di serenità?

Stamane ero preso dalla fretta di scrivere una lettera a un mio amico; sono entrato nello studio e ho acceso la lampada e poi mi sono messo al computer. Dopo aver inviato l'e-mail, mi son detto: "Che stupido, c'è la luce del sole fuori. Potevo aprire la finestra. Perché non l'ho "pensato" prima, invece di accendere la lampada?"

Questo fatto concreto, sta alla base delle seguenti congetture che qui faccio:

- la fretta impedisce al pensiero di comparire nella sua completezza (quando si è di fretta si dimentica qualcosa);

ergo:

- la fretta non è la condizione ideale dello spirito umano, che quindi ha bisogno di serenità per svilupparsi.

ergo:

- la serenità è la condizione ideale dell'uomo.

Vorrei che i lettori mi dicessero cosa pensano di queste congetture, trovando magari indizi (a cui non ho pensato) che le consolidino o al contrario le falsifichino.


Grazie a tutti per la eventuale gentile collaborazione.


Ultima modifica di Leonardo Monopoli : 29-05-2006 alle ore 08.25.09.
Leonardo Monopoli is offline  
Vecchio 29-05-2006, 09.00.45   #2
cincin
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2006
Messaggi: 185
Sono d'accordo col tuo pensiero, Leonardo.
La fretta ci disconnette con la parte più intima del nostro essere, che è l'unica vera fonte di serenità.
Buona giornata cincin
cincin is offline  
Vecchio 29-05-2006, 10.04.36   #3
Leonardo Monopoli
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
Citazione:
Messaggio originale inviato da cincin
Sono d'accordo col tuo pensiero, Leonardo.
La fretta ci disconnette con la parte più intima del nostro essere, che è l'unica vera fonte di serenità.
Buona giornata cincin

Mi permetti una precisazione, cincin? Io non credo che la parte più intima del nostro essere sia propriamente "serena" o fonte di serenità; però dobbiamo intenderci su cosa vuoi dire con "parte più intima del nostro essere". Insomma se volevi dire non tanto "intima" ma "migliore" allora siamo d'accordo. Ma la parte più intima, dalla quale deriviamo, la parte cioè che costituisce il nucleo essenziale di noi, non è affatto serena, ma al contrario caotica e irrazionale: essa ci spingerebbe alla fretta e alla mancanza di serenità. Insomma, noi veniamo dal caos: l'ordine è una costruzione successiva nata dalla ragione, che per darci una vita più ordinata e serena ha costruito delle regole. (Così almeno mi pare di aver capito dalle opere di Galimberti).

Se la nostra parte più intima da cui deriviamo fosse ordinata e serena, sarebbe per tutti facilissimo sottrarsi all'irrazionale. Invece siamo così ripiombati nel caos, e nella mancanza di serenità, specie con lo stress di oggidì, che per riprendere in qualche modo un discorso di vita ordinata e moderata e quindi serena, occorre una fatica immane: forse possiamo farlo (io almeno così faccio) sulla base di una ammirata devozione verso alcune figure di uomini e donne, in qualche modo autorevoli grazie al modo in cui conducono la vita e in virtù delle loro opere (anche culturali, ma non solo)... devozione che ci spinge a una sorta di religiosa "imitatio".

Buona giornata di serenità
Leonardo Monopoli is offline  
Vecchio 29-05-2006, 10.25.53   #4
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
in momenti di "connessione" con l'IO che tu scriva di fretta o lentamente nulla cambia.
tutto semplicemente "fluisce".
A volte a "onde" a volte lentamente.
Quanto tale connessione non vi è che tu sia sereno o "preso" poco cambia.
cmq ci sarà "sforzo".
Solo avendo vissuto tale esperienza si può comprendere a fondo.
é un libero fluire nel primo caso (connessione) uno "sforzo" nel secondo
turaz is offline  
Vecchio 29-05-2006, 10.43.18   #5
Leonardo Monopoli
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
A Turaz: le tue parole mi ricordano il Tao. Ciò che diciamo, pensiamo, agiamo, non è nostro frutto ma della Realtà, se solo rinunciamo alla volontà di potenza. Giusto?
Leonardo Monopoli is offline  
Vecchio 29-05-2006, 14.38.30   #6
percaso
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-01-2006
Messaggi: 41
pensiero

ciao
condivido in pieno i tuoi pensieri.
Personalmente, nei rapporti interpersonali, faccio in modo che la fretta non interferisca, mi spiego:
ho un'unica amica, ma a 800 Km di distanza, quindi comunichiamo soprattutto via telefono, preferiamo programmare le telefonate, in modo che ci sentiamo libere di stare insieme senza guardare l'orologio.
A volte capita che per intere settimane non ci sentiamo!!!
Buon pomeriggio
percaso is offline  
Vecchio 29-05-2006, 14.40.04   #7
percaso
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-01-2006
Messaggi: 41
precisazione

il messaggio di cui sopra è per Leonardo!!!!!
percaso is offline  
Vecchio 29-05-2006, 17.39.34   #8
Leonardo Monopoli
Ospite abituale
 
Data registrazione: 03-04-2006
Messaggi: 94
risparmieresti usando la comunicazione via computer, no? il telefono è troppo costoso!

Leonardo Monopoli is offline  
Vecchio 30-05-2006, 08.15.24   #9
cincin
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2006
Messaggi: 185
Citazione:
Messaggio originale inviato da Leonardo Monopoli
Mi permetti una precisazione, cincin? Io non credo che la parte più intima del nostro essere sia propriamente "serena" o fonte di serenità; però dobbiamo intenderci su cosa vuoi dire con "parte più intima del nostro essere". Insomma se volevi dire non tanto "intima" ma "migliore" allora siamo d'accordo. Ma la parte più intima, dalla quale deriviamo, la parte cioè che costituisce il nucleo essenziale di noi, non è affatto serena, ma al contrario caotica e irrazionale: essa ci spingerebbe alla fretta e alla mancanza di serenità. Insomma, noi veniamo dal caos: l'ordine è una costruzione successiva nata dalla ragione, che per darci una vita più ordinata e serena ha costruito delle regole. (Così almeno mi pare di aver capito dalle opere di Galimberti).

Se la nostra parte più intima da cui deriviamo fosse ordinata e serena, sarebbe per tutti facilissimo sottrarsi all'irrazionale. Invece siamo così ripiombati nel caos, e nella mancanza di serenità, specie con lo stress di oggidì, che per riprendere in qualche modo un discorso di vita ordinata e moderata e quindi serena, occorre una fatica immane: forse possiamo farlo (io almeno così faccio) sulla base di una ammirata devozione verso alcune figure di uomini e donne, in qualche modo autorevoli grazie al modo in cui conducono la vita e in virtù delle loro opere (anche culturali, ma non solo)... devozione che ci spinge a una sorta di religiosa "imitatio".

Buona giornata di serenità
Sì, è molto facile fraintendersi quando parliamo di cose che non possono essere dimostrate come si fa per una teoria scientifica, Leonardo.
Il nostro nucleo è in quiete, ma finchè non siamo in grado di accedervi, non lo possiamo sapere, e percepiamo solo ciò che c'è alla periferia, cioè il caos.
Siamo come il ciclone: alla periferia turbolenza, a l centro quiete.
Alla periferia c'è la nostra mente che non ci fa accedere alla quiete del nostro nucleo. Esso c'è sempre, ma noi non ne siamo consapevoli.
Se riesci ad entrare in questo centro, immediatamente svanisce la fretta.
E se diventi consapevole di questo centro, non hai più fretta.
Buona giornata cincin
cincin is offline  
Vecchio 30-05-2006, 08.28.31   #10
cincin
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2006
Messaggi: 185
Re: Il pensiero ha bisogno di serenità?

Citazione:
Messaggio originale inviato da Leonardo Monopoli
- la fretta impedisce al pensiero di comparire nella sua completezza (quando si è di fretta si dimentica qualcosa);
E' vero, la fretta influisce sul pensiero; ma è vero anche il contrario: il pensiero influisce sulla fretta.
Citazione:
ergo:

- la fretta non è la condizione ideale dello spirito umano, che quindi ha bisogno di serenità per svilupparsi.
Giusto.
Quando si è di fretta il nostro spirito è soffocato. E più che sviluppato, esso ha bisogno di essere "liberato".
Citazione:
ergo:

- la serenità è la condizione ideale dell'uomo.
Sono d'accordo.
cincin is offline  

 



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