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Vecchio 28-06-2006, 13.03.03   #11
sunday01
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Messaggio originale inviato da turaz
"integro e retto"?
a mio parere è sicuramente egoico prima del suo dialogo con dio e "forte" di una fede "cieca" e non ragionata.



come la visione di un dio "iracondo" mi sembra... tanto l'esposizione scritta dell'ego umano...

ciao


Il libro di Giobbe sta a significare che non c'è un rapporto di causa effetto tra colpa e sofferenza.
Giobbe è l'individuo retto davanti a Dio che soffre ingiustamente, ma avendo fede non si perde in bestemmie come vorrebbe invece sua moglie, che lo inciterebbe a bestemmiare Dio per le ingiustizie subite....

Il fatto che Satana faccia una specie di scommessa con Dio, all'inizio del libro, secondo me raffigura sempre la figura del tentatore.... che però non riesce a trarre a sè Giobbe che rimane fedele a Dio, al contrario di quello che avvenne nel giardino di Eden, dove l'uomo per rendersi simile a Dio fa la conoscenza del bene e del male....

Il libro di Giobbe ne è una dimostrazione, il male e le disgrazie possono colpire qualsiasi persona, non è perchè uno è buono e retto che si mette al riparo dalla sofferenza, anche se questa sembra la mentalità corrente dell'epoca...
La differenza sta nel come si reagisce a questa sofferenza, prendendosela con Dio oppure no....

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Messaggio originale inviato da turaz

"integro e retto"?
a mio parere è sicuramente egoico prima del suo dialogo con dio e "forte" di una fede "cieca" e non ragionata.

Fede cieca non ragionata???? E cosa significa ragionare sulla fede???? Non è forse "egoico" avere fede solo in ciò che ci conviene, cioè un Dio buono e favorevole????

Non è Dio che è "iracondo".... la storia di Giobbe insegna che Dio è totalmente altro di quello che un "semplice uomo" può comprendere: sta nella forza della natura, sta al di là della semplice materialità del dare - avere che è tipicamente umana...

Ciao




sunday01 is offline  
Vecchio 28-06-2006, 13.28.14   #12
visechi
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Messaggio originale inviato da sunday01
Il libro di Giobbe sta a significare che non c'è un rapporto di causa effetto tra colpa e sofferenza.
Giobbe è l'individuo retto davanti a Dio che soffre ingiustamente, ma avendo fede non si perde in bestemmie come vorrebbe invece sua moglie, che lo inciterebbe a bestemmiare Dio per le ingiustizie subite....

Il fatto che Satana faccia una specie di scommessa con Dio, all'inizio del libro, secondo me raffigura sempre la figura del tentatore.... che però non riesce a trarre a sè Giobbe che rimane fedele a Dio, al contrario di quello che avvenne nel giardino di Eden, dove l'uomo per rendersi simile a Dio fa la conoscenza del bene e del male....

Il libro di Giobbe ne è una dimostrazione, il male e le disgrazie possono colpire qualsiasi persona, non è perchè uno è buono e retto che si mette al riparo dalla sofferenza, anche se questa sembra la mentalità corrente dell'epoca...
La differenza sta nel come si reagisce a questa sofferenza, prendendosela con Dio oppure no....



Fede cieca non ragionata???? E cosa significa ragionare sulla fede???? Non è forse "egoico" avere fede solo in ciò che ci conviene, cioè un Dio buono e favorevole????

Non è Dio che è "iracondo".... la storia di Giobbe insegna che Dio è totalmente altro di quello che un "semplice uomo" può comprendere: sta nella forza della natura, sta al di là della semplice materialità del dare - avere che è tipicamente umana...

Ciao







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visechi is offline  
Vecchio 28-06-2006, 13.34.01   #13
turaz
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Fede cieca non ragionata???? E cosa significa ragionare sulla fede???? Non è forse "egoico" avere fede solo in ciò che ci conviene, cioè un Dio buono e favorevole????

Non è Dio che è "iracondo".... la storia di Giobbe insegna che Dio è totalmente altro di quello che un "semplice uomo" può comprendere: sta nella forza della natura, sta al di là della semplice materialità del dare - avere che è tipicamente umana...

Ciao


appunto...
leggi l'ultima frase.
Ho forse detto altro?

probabilmente non ci siamo intesi.
Giobbe è egoico quando appunto non comprende ciò che hai scritto tu.
E nel suo racconto sono molti i passi in cui lo fa.
ad esempio "la sopportazione" è di per se un atteggiamento egoico.
Una persona non egoica e consapevole della descrizione che tu hai dato di Dio (con cui concordo) nemmeno si "lamenta" e domanda.
Semplicemente è.

Ossia Giobbe per come è stato descritto non rappresenta il "consapevole"

oppure non sei d'accordo?

saluti
turaz is offline  
Vecchio 29-06-2006, 13.42.09   #14
sunday01
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Messaggio originale inviato da turaz
Fede cieca non ragionata???? E cosa significa ragionare sulla fede???? Non è forse "egoico" avere fede solo in ciò che ci conviene, cioè un Dio buono e favorevole????

Non è Dio che è "iracondo".... la storia di Giobbe insegna che Dio è totalmente altro di quello che un "semplice uomo" può comprendere: sta nella forza della natura, sta al di là della semplice materialità del dare - avere che è tipicamente umana...

Ciao


appunto...
leggi l'ultima frase.
Ho forse detto altro?

probabilmente non ci siamo intesi.
Giobbe è egoico quando appunto non comprende ciò che hai scritto tu.
E nel suo racconto sono molti i passi in cui lo fa.
ad esempio "la sopportazione" è di per se un atteggiamento egoico.
Una persona non egoica e consapevole della descrizione che tu hai dato di Dio (con cui concordo) nemmeno si "lamenta" e domanda.
Semplicemente è.

Ossia Giobbe per come è stato descritto non rappresenta il "consapevole"

oppure non sei d'accordo?

Tutti abbiamo una certa aspettativa di vita e di felicità, e questa non è un'aspirazione "egoica"…
Perché la sopportazione è un atto "egoico"??? Anche Gesù Cristo ha pregato "Allontana da me questo calice…" (E' nella natura umana avere paura del dolore…)
"ma non la mia ma la tua volontà sia fatta" … Cioè quello che deve accadere…
La consapevolezza è quella di capire che niente è dovuto e dato per scontato, Dio fa splendere il sole sui buoni e sui cattivi…
Che Giobbe prima della "prova" fosse stato inconsapevole può darsi, lui proclama la sua innocenza davanti agli uomini e davanti a Dio… Ma non ne fa una questione di dare e avere, è più verso gli uomini che si giustifica perché davanti a Dio non ha bisogno di farlo…
Ma nella nostra mentalità cosa significa essere innocenti??? Significa non aver fatto nulla che possa aver offeso Dio o altri uomini…Ma questo non pone al riparo dalla sofferenza fisica o morale…
Accettare il male che viene come si accetta il bene che viene è accettare la Vita nella sua interezza… e non opporsi ad essa.
L'epilogo del libro di Giobbe lo descrive come un uomo rinato e felice che ha riacquistato il doppio o il triplo di quello che aveva perduto…
Essere in armonia con Dio e con la Vita è la vera realizzazione dell'uomo, anche per strade ostiche o difficili…
Che non comprendiamo…

sunday01 is offline  
Vecchio 29-06-2006, 13.57.41   #15
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
certo...
per questo l'esempio di Giobbe rappresenta un "passo" che ognuno deve affrontare verso la LUCE.

si, è ego distorto la "sopportazione" (lo stesso termine lo è)

è una "barriera" egoica da superare nel contatto con DIO (necessaria) e per la comprensione...

e se si è consapevoli... si comprende

ciao
turaz is offline  

 



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