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Vecchio 16-08-2006, 16.13.23   #21
epicurus
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Data registrazione: 18-05-2004
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Riferimento: Come si discute di filosofia

Citazione:
Originalmente inviato da alf54
"Ki sono allora Diotima quelli ke filosofano, se nn lo sono ne i sapienti ne gli ignoranti ?
E' kiaro anke ad un bamino ke sono a metà tra questi due e ke di essi fa parte anke Amore.
La sapienza, infatti, fa parte delle cose + belle e Amore è amore del bello, sikkè è necessario ke Amore sia filosofo e, in quanto filosofo, sia in mezzo tra il sapiente e l'ignorante " ( Platone, " Simposio " )

al giorno d'oggi mi sembra un po' datato parlare di 'sapienti'. comunque sono d'accordo con te che serva l'umiltà, che poi non è che quello che si diceva più sopra: non difendere le proprie idee sono per appagare se stessi.

epicurus
epicurus is offline  
Vecchio 17-08-2006, 00.58.22   #22
Fallen06
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Riferimento: Come si discute di filosofia

Citazione:
Originalmente inviato da epicurus
al giorno d'oggi mi sembra un po' datato parlare di 'sapienti'. comunque sono d'accordo con te che serva l'umiltà, che poi non è che quello che si diceva più sopra: non difendere le proprie idee sono per appagare se stessi.

epicurus

Arrivo sicuramente tardi,sono già state dette moltissime cose.
Ma queste frasi mi hanno dato un piccolo spunto,e dato che di sapienti e di Platone si parla,eccovi Platone che ci parla,in fondo,del modo che intendeva lui di fare filosofia...

La nostra dimostrazione non troverò fede presso i ragionatori di mestiere,ma la troverà presso i sapienti

(dal Fedro)

Un simpatico spunto,trovo
Fallen06 is offline  
Vecchio 19-08-2006, 01.41.37   #23
giovanni
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
Riferimento: Come si discute di filosofia

Intanto non mi sono limitato a dire che fare filosofia è un processo cognitivo, ma che rappresenta una "classe di processi cognitivi, comunque influenzati dai problemi esistenziali di chi li conduce, con cui questi cerca di chiarirsi le idee su ciò che è venuto a sapere"; ciò sarebbe come dire non che un'automobile è un oggetto solido, ma che è un oggetto solitamente per uso familiare atto al trasporto su strada di mezzi e persone. Che poi la domanda resti aperta o chiusa dipende dall'accettare o meno la risposta che si sta tentando, visto che fuori dall'ambito negoziale del significato non è sostanzialmente possibile alcuna definizione di per sé conclusiva.
Preferirei che non ci si avvitasse sul problema della definizione, ognuno polemizzando su quella altrui, ma che si proponesse una possibilità di convergenza condivisibile, anche se non perfetta e tanto meno definitiva. Se la definizione da me proposta non piace o non va bene sono d'accordo a modificarla, integrarla o sostituirla. Dopotutto ho espresso una proposta, non enunciato un dogma.
Metterei anche da parte il dibattito sull'evoluzione, che mi interessa molto ma che credo porterebbe troppo lontano dal tema in discussione. Solo un accenno a dove guardare in merito ai "fenomeni culturali complessi": oltre alle discipline citate, che pure sono state (la psicologia in particolare) investite dal pensiero evoluzionistico quale si era maturato in ambito biologico, vi è anche la scienza delle reti, un derivato della teoria generale dei sistemi (anche questa in origine dalla biologia) e della fisica statistica, passando per la teoria dei giochi.
giovanni is offline  
Vecchio 19-08-2006, 02.43.29   #24
Fallen06
Ospite abituale
 
Data registrazione: 12-08-2006
Messaggi: 127
Riferimento: Come si discute di filosofia

Mi piace l'idea di Giovanni di un tentativo di accordo.
Del resto,questo tipo d'accordo è necessario quanto problematico.
Il rischio di richiudere la filosofia in spazi angusti,c'è,come c'è,d'altro canto,il rischio di renderla troppo ambigua e indefinita.
Mi vengono in mente alcune tendenze contemporanee che ormai riconoscono come filosofia solo le sue branche in qualche modo più legate a forme di sapere scientifico,direttamente,come nel caso della filosofia della mente e del suo dialogo con la psicologia e le neuroscienze,e indirettamente,come nel caso dell'epistemologia.
Credo che,se un campo aperto e promettente sia proprio quello dell'interdisciplinarietà(e guai soprattutto se la filosofia rinunciasse al dialogo con le scienze moderne,perchè il sapere filosofico non è più credibile se non conosce i dati scientifici e gli avanzamenti teorici e metodologici della scienza),non ci sia però da abbandonarne altri,in cui la riflessione possa ancora veleggiare verso mari aperti in cui anche l'indefinitezza e l'imprecisione possano trovare spazio.E davvero serve,che alla filosofia rimanga vicino un discorso balbettante,pieno di imprecisioni;si,lo credo fermamente,perchè è SOLO da ciò che non si conosce ancora che si può tentare un avanzamento conoscitivo.Stupiamoci del mondo e parliamo anche delle cose più fantasiose,dunque.Prendiamo in considerazione TUTTO.
In questo senso io intendo il programma di Feyerabend:"tutto va bene"...non perchè,come invece voleva il filosofo,ogni metodo sia in fondo uguale,ma perchè tutto può essere ricco di spunti ed ogni montagna può celare una via interna che la percorre,perchè ogni paese,anche quelli già visti,possono essere visti ancora e ancora con occhi sempre nuovi e spirito creativo.
Il filosofo,come diceva uno di loro che mi sta particolarmente a cuore,non deve essere tanto un segugio della "verità"(da parte mia aggiungo:dei sistemi logicizzanti),men che mai della Verità con la V maiuscola,ma deve essere,egli stesso,un creatore,uno che stabilisce nuovi valori.
Ecco la via della filosofia,a cavallo fra scienza,arte,religione.
Ed ecco perchè,se pongo queste premesse,non posso trovare un punto d'accordo con voi su cosa sia la filosofia.
Non ultimo c'è il problema:che dire delle filosofie orientali?Cosa sono e come procedono?Le possiamo considerare "filosofie"?
Alla luce di quest'ultimo punto,infatti,ciò che sto per dire sul metodo della filosofia potrebbe suonare troppo "occidentale".

Ma propongo:Il metodo della filosofia,udite udite,è l'uso ragione,l'applicazione di quest'ultima a vari ordini di problemi nel tentativo di descriverli,spiegarli,risolver li.
Fallen06 is offline  
Vecchio 19-08-2006, 17.34.48   #25
Weyl
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Messaggi: 728
Riferimento: Come si discute di filosofia

Citazione:
Originalmente inviato da giovanni
Intanto non mi sono limitato a dire che fare filosofia è un processo cognitivo, ma che rappresenta una "classe di processi cognitivi, comunque influenzati dai problemi esistenziali di chi li conduce, con cui questi cerca di chiarirsi le idee su ciò che è venuto a sapere"; ciò sarebbe come dire non che un'automobile è un oggetto solido, ma che è un oggetto solitamente per uso familiare atto al trasporto su strada di mezzi e persone. Che poi la domanda resti aperta o chiusa dipende dall'accettare o meno la risposta che si sta tentando, visto che fuori dall'ambito negoziale del significato non è sostanzialmente possibile alcuna definizione di per sé conclusiva.
Preferirei che non ci si avvitasse sul problema della definizione, ognuno polemizzando su quella altrui, ma che si proponesse una possibilità di convergenza condivisibile, anche se non perfetta e tanto meno definitiva. Se la definizione da me proposta non piace o non va bene sono d'accordo a modificarla, integrarla o sostituirla. Dopotutto ho espresso una proposta, non enunciato un dogma.

Concordo pienamente con la tua precedente osservazione, secondo la quale non si può prescindere dal "che cosa è" la filosofia, volendo decidere se il presente argomentare sia "filosofico" o non.
Dopo di che, personalmente dissento dalla definizione che tu ne dai, la quale mi sembra far scivolare pericolosamente la filosofia nell'ambito di una sorta di "cura" o, meno ancora, di un dare espressione, anche solo indirettamente, a personali problemi o problematicità esistenziali.
No. Credo che sussista una "oggettività" ed una "neutralità" della riflessione filosofica, la quale si emancipa radicalmente da ogni specie di psicodinamica.

La filosofia si avvale, da sempre, di una terminologia specifica e precisissima e di concetti che non possono non essere utilizzati correttamente, dentro un qualsiasi dibattito che aspiri ad essere, per l'appunto, "filosofico", e non semplicemente colloquiale o conviviale.
Il concetto di "fenomeno", ad esempio, che tanto si discosta da quello entrato ormai nel senso comune.
La logica, in quanto disciplina filosofica, la quale possiede tutto un percorso storico articolato e complesso.
Ma persino il termine "oggetto", espresso in un discorso filosofico, vuole avere un significato ben preciso, tanto preciso che, a volte, si preferisce ricorrere al lessico di un'altra lingua per non incorrere in malintesi: come, ad esempio, quando desidero esprimere il concetto di "Gegenstand" e non quello di "Objekt", evocando una distinzione concettuale che la tradizione italiana non permette.
Filosofico è qualsiasi ripensamento che concerna i limiti e le possibilità di una teoria scientifica; qualsiasi "ricapitolare" lo stato dell'arte di una disciplina; l'analisi dei metodi e della loro ammissibile validazione nel contesto di qualsivoglia percorso di ricerca, anche nell'ambito delle scienze non "dure".
Il tessuto connettivo dell'interdisciplinarietà è filosofico.
In alcuni settori, infine, "filosofica" è la ricerca più pura ed avanzata: e penso a molta della fisica teorica contemporanea, alla filosofia della mente, alla filosofia del linguaggio, alla "Tavola Alta" della logica formale e matematica.
"Filosofica" è l'intera ermeneutica.

Ora, tutto questo risente poco o nulla dei problemi esistenziali di ciascuno di noi, non più di quanto, almeno, possa influenzarci un attacco di emicrania, la colite o il fatto che mia sorella non mi abbia ancora telefonato per farmi sapere se è già arrivata a Trento.
Absit injuria verbis: non voglio in alcun modo essere polemico.
Ma mi sembra che sia eccessiva la tendenza culturale odierna alla banalizzazione.
La filosofia non è affatto facile: non basta certo dichiararsi mortificati e stupefatti dalla transitorietà dell'esistenza, per aver detto qualcosa di filosofico...
E, a dirla tutta, a me sembra che di questo argomento, qui ed ora si stia discettando proprio in modo filosofico: tu per primo, Giovanni.
Forse non giungeremo a conclusioni: ma la filosofia "non deve" formulare assiomi. Il suo scopo, se scopo deve avere, è quello di creare spazio al pensiero e di conservare solido il sostegno della "consapevolezza" ad ogni possibile giudizio.
Weyl is offline  
Vecchio 22-08-2006, 12.54.35   #26
giovanni
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Riferimento: Come si discute di filosofia

Mi dispiace che il tema sia scivolato dal come al cosa. Il come qui può risultare da affermazioni che lo delimitino in negativo, forse anche facilmente condivisibili grazie pure al supporto del regolamento e della moderazione del forum: non si dovrebbero usare fallacie, non si dovrebbe insultare gli interlocutori, non si dovrebbe allontanarsi troppo dal tema. Il cosa è tutt'altra faccenda, come l'ultima serie d'interventi pare dimostrare. Circoscrivere l'essenza della filosofia, così come qualsiasi altra essenza, diventa impresa disperata nel momento stesso in cui un secondo pensatore si aggiunge al primo.
Comunque, nella mia proposta avrei voluto dar più peso alla visione della filosofia come riflessione/meditazione/ragionamento, ed in quanto "sinonimo" di tali attività estendibile ad un'ampia serie di "campi del sapere e dell'esperienza" o a sostenitrice della loro interdisciplinare relazione.
Credo che ciò sia ben diverso dal dire (l'ho poi mai detto?) che la filosofia sia una sorta di cura; non credo neppure che il modo d'esprimersi facile o difficile renda l'oggetto della discussione facile (sicuri che così lo si svilisca?) o difficile (e che così se ne magnifichi l'importanza?)
Piuttosto, già così si è dimostrato che si può discutere di filosofia con pacatezza, spirito argomentativo ma non polemico, e persino con ironia, ed è già un bel passo avanti rispetto agli interventi spesso banalmente interlocutori che annacquano molti thread.
giovanni is offline  
Vecchio 22-08-2006, 18.43.21   #27
sorel
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Messaggi: 31
Riferimento: Come si discute di filosofia

Citazione:
Originalmente inviato da giovanni
Mi dispiace che il tema sia scivolato dal come al cosa. Il come qui può risultare da affermazioni che lo delimitino in negativo, forse anche facilmente condivisibili grazie pure al supporto del regolamento e della moderazione del forum: non si dovrebbero usare fallacie, non si dovrebbe insultare gli interlocutori, non si dovrebbe allontanarsi troppo dal tema. Il cosa è tutt'altra faccenda, come l'ultima serie d'interventi pare dimostrare. Circoscrivere l'essenza della filosofia, così come qualsiasi altra essenza, diventa impresa disperata nel momento stesso in cui un secondo pensatore si aggiunge al primo.
Comunque, nella mia proposta avrei voluto dar più peso alla visione della filosofia come riflessione/meditazione/ragionamento, ed in quanto "sinonimo" di tali attività estendibile ad un'ampia serie di "campi del sapere e dell'esperienza" o a sostenitrice della loro interdisciplinare relazione.
Credo che ciò sia ben diverso dal dire (l'ho poi mai detto?) che la filosofia sia una sorta di cura; non credo neppure che il modo d'esprimersi facile o difficile renda l'oggetto della discussione facile (sicuri che così lo si svilisca?) o difficile (e che così se ne magnifichi l'importanza?)
Piuttosto, già così si è dimostrato che si può discutere di filosofia con pacatezza, spirito argomentativo ma non polemico, e persino con ironia, ed è già un bel passo avanti rispetto agli interventi spesso banalmente interlocutori che annacquano molti thread.

Prendo spunto da Giovanni per sottolineare un concetto che avevo già espresso altrove e che necessariamente, per via del tema, è riaffiorato.
Ora, anch'io condivido come Giovanni che il "come" differisce profondamente dal "cosa" e pertanto è pacifico attenersi alla discussione affrontando e dirimendo il nodo del "come si discute di filosofia".
Però paradossalmente la filosofia non è un sistema o meglio non si riduce a sistema e sfugge a qualsiasi compromesso e a qualsiasi logica anche se la logica è una parte della filosofia.
Ed ecco il punto: descrivere il "cosa" è già dire il "come" allo stesso modo che dire il "come" è già circoscrivere il cosa.
Siamo tentati di definire i confini di una discussione per meglio partecipare al confronto ma purtroppo anche il mio intervento diventa inopportuno e distoglie i partecipanti da ciò che volevano o intendevano circoscrivere.
Me ne scuso citando P. Filiasi Carcano:
< La sfera del mistico in Wittgenstein corrisponde alla sfera del
noumenico: quello che pertanto Kant e Wittgenstein criticano
nella metafisica non è l'esigenza in quanto tale, ma la presunzione
della ragione o la pretesa del linguaggio che si manifestano in
antinomie, paralogismi, illusioni e (traducendo ciò in chiave linguistica)
in discorsi privi di senso>
sorel is offline  

 



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