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Vecchio 17-09-2006, 02.18.55   #1
Weyl
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Dopo il canto del gallo

Per i pochi liberi cervelli, non consegnati all'ammasso delle giuste opportunità e del migliore dei mondi possibili, ribadisco e ripeto il riferimento di Benedetto XVI a Manuele, imperatore di Bisanzio:"Vedete dunque che Maometto non ha portato che odio e morte e sangue. Consideriamo gli intenti di questa immagine umana di Dio, la quale ha per profeta la spada e per speranza la conquista violenta del mondo intero".
Parole pronunciate sei secoli fa, ma tremendamente attuali.
So bene che nessuno consentirà al mio punto di vista, poichè assolutamente scorretto sul piano politico e sociale.
Ma io non leggo da 12 anni i giornali, poichè li ritengo totalmente asserviti ai poteri che li rendono pubblici: nè ascolto, da un anno, le informazioni televisive, altrettanto, sebbene più "costrette" alla verità, dal mercato pubblicitario.
E, in questa "strana" combinazione, osservo la sostanziale e pilatesca "indifferenza" del mondo occidentale rispetto alle sacrosante e sempre attuali parole di quell'antico imperatore.
Nessuno che si "alzi in piedi" a difendere il Papa.
Nessuno.
Sua Santità non è che "gossip" per la letteratura d'accatto di cui si nutrono i lettori decerebrati delle riviste italiane.
Nessuno che dica ciò che, semplicemente, duemila anni di storia impongono ad ogni interpretazione sensata: "raddrizzare la schiena", opporsi a tanta ignominia, all'ipocrisia perversa dei sanguinari vigliacchi, quelli che uccidono per il premio di uccidere, gli unici che agiscano tutto ciò in nome di Allah.

Evidentemente, ci viene imposto di tacere.
E non restano che "forum", come questo, in cui dare espressione ad un sentimento, ancora forte, di pretesa a difendere, corpore vili, la persona del Santo Padre, contro gli attacchi, dialettici e fisici, che ne conseguiranno.

E' fragile il Vangelo di Cristo. Multiforme e ambiguo, esso conserva comunque un dettato morale del tutto coerente e congruo con l'aspettativa emancipatoria dell'Uomo.
Ma questa critica dell'essenza dell'Uomo, che Cristo agì concretamente nel suo vissuto quotidiano, rappresenta lo specchio della coscienza morale dell'occidente.
Cristo cedette alla rabbia nel Tempio, di fronte a coloro che ivi facevano "mercato", in questo tanto simile a Lutero.
Ma Colui che ripete il Trono di Cristo nel mondo va difeso da un'ideologia violenta e sanguinaria, che si pretende "Religione", mentre non è che un modo di dare corpo, attraverso il terrore, alla rabbia di popoli mortificati dalla propria, intrinseca, insussistenza.
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Vecchio 17-09-2006, 11.38.46   #2
sorel
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Riferimento: Dopo il canto del gallo

Bellissimo intervento. Lo condivido anche perchè sentivo la necessità di postarlo. Certo io non condivido quello che ha detto il Papa in quanto non riconosco la Chiesa nè la religione cattolica. Ma non sono un anticlericale anche se ho amicizie in quel confuso e variegato mondo.
Ma non sopporto questo modo ignobile di tutto il mondo occidentale nel nascondere la testa di fronte a una posizione del tutto legittima del Papa dove il riferimento contestato aveva uno spessore più ampio e di grandissimo respiro. Ma quello che sta accadendo in questi giorni è anche il frutto del comportamento della chiesa cattolica, la quale si è genuflessa ad un modo indifferente di essere religiosi dove i comportamenti non necessariamente devono essere conseguenti alla dottrina religiosa. Un cattolicesimo superficiale e di facciata che oggi si scontra con le sue contraddizioni. Le prediche papali trovano risposta paradossalmente nel mondo islamico e vengono prese sul serio. Da noi sono un problema da superare, da accantonare e tutti i cattolici non vedono l'ora che il Papa ritratti o per lo meno da buon teologo e filosofo faccia un bel giro di boa ideologico. Cattolici sì, ma prima di tutto vivere tranquilli. In fondo la religione cattolica è una predica per le coscienze una volta alla settimana e per meno di un'ora.
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Vecchio 17-09-2006, 13.27.29   #3
dana
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Riferimento: Dopo il canto del gallo

Bellissimo l'intervento di Weil e condivido le parole di papa Benedetto XVI, con la condanna di ogni fondamentalismo religioso.

"'La violenza - scandisce il Pontefice citando Theodore Khoury, l'autore che ricostruì quel dialogo - è in contrasto con la natura di Dio e la natura dell'anima. Dio non si compiace del sangue; non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia."
http://qn.quotidiano.net/art/2006/09/12/5435174

Nessuna violenza può trovare giustificazione nel nome di Dio.

Vorrei sottolineare anche la risposta di Benedetto XVI alle contestazioni:
"Sono per il dialogo sincero nel rispetto reciproco".

Ultima modifica di dana : 17-09-2006 alle ore 14.13.32.
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Vecchio 19-09-2006, 10.50.10   #4
visechi
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Riferimento: Dopo il canto del gallo

Non so se tu, Weyl, hai avuto occasione di leggere l’intero intervento del Papa. Io sono curioso. Non ritenendo significativo l’estratto riportato dai giornali, sono voluto andare a leggere l’intera prolusione di Benedetto XVI°.
Molto interessante, si riallaccia, per certi versi ed in un certo qual modo, ad un’enciclica recente: <Veritatis Splendor>. Promulgata (si dice così per un’enciclica?) da Giovanni Paolo II, ma il cui ispiratore è proprio l’attuale Papa. Ma tralasciamo questo aspetto che sottende il concetto di supremazia della Chiesa rispetto alle altre istituzioni deputate a diffondere la Verità divina, sono certo che quanto contenuto in quell’interessantissimo libello resterà come un suono di sottofondo che accompagnerà l’intera dissertazione.

Nell’intervento del Papa così duramente contestato dal mondo islamico vi è almeno un elemento che mi lascia perplesso. Premetto che sono convinto che il Sommo non sia incorso in un infortunio, piuttosto il suo è stato un atto premeditato e consapevole che muoveva dalla consapevolezza di conoscere a priori le reazioni che avrebbe suscitato, forse ha difettato solo nella stima della misura.

Ma entriamo nel merito.

Se da un lato riesco a comprendere il punto di vista del Papa tendente a proclamare e riaffermare con convinzione e forza la supremazia del magistero della Chiesa Cattolica rispetto al restante mondo religioso, dall’altro mi sorgono dubbi circa l’opportunità del suo ultimo messaggio, soprattutto se inserito all’interno di un processo che, per esplicita dichiarazione del Pontefice, dovrebbe sfociare nell’incentivazione e nello sviluppo del dialogo interreligioso.
Il caposaldo e il fulcro intorno al quale detto dialogo dovrebbe ruotare sarebbe – pare di capire – l’affermazione della superiorità della speculazione spirituale e filosofica del cristianesimo e, attraverso il recupero del concetto espresso nell’enciclica Veritatis Splendor, più specificamente della religione cattolica. Presupposto di ciò è il concetto di amore divino così come emerge dalle pagine della Bibbia, in special modo quello ricco d’amore per l’umanità narrato nel Nuovo Testamento. Tale tema, una volta opportunamente sviluppato, rende conseguente l’epilogo preposto all’intero confronto interreligioso che troverebbe il suo centro immobile di discussione poggiando sull’architrave del Dio della Bibbia, non su quello più ampio di concetto di Dio.
Quel che con atteggiamento sibillino il Pontefice domanda alle altre religioni non è tanto un confronto scevro da pre-concetti, quanto piuttosto il riconoscimento della superiorità del Dio biblico, cioè che ci si adegui a questo paradigma che risulterebbe il centro del dibattito, senza possibilità di discostarvisi troppo. Si gettano le premesse per l’avvio di un confronto pregiudizievole. Da buon teologo scaltro e colto qual è, il Pontefice ha reiterato un concetto cui è molto affezionato, al quale non vuole e non può rinunciare, perché ciò rischia di minare le fondamenta su cui poggia l’intera pretesa superiorità della Chiesa. La prolusione di Benedetto XVI° si chiude con un’esortazione che di per sé rappresenta la gettata di cemento su cui edificare il dibattito, ed è anche un’enunciazione progettuale che lascia poco spazio alle altre culture religiose. Pare che Ratzinger, senza dirlo esplicitamente, intenda affermare che si parte da qui o nessun incontro è possibile.
<Il coraggio di aprirsi all'ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza – è questo il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica, entra nella disputa del tempo presente. "Non agire secondo ragione, non agire con il logos, è contrario alla natura di Dio", ha detto Manuele II, partendo dalla sua immagine cristiana di Dio, all'interlocutore persiano. È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i nostri interlocutori. Ritrovarla noi stessi sempre di nuovo, è il grande compito dell'università.>
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Vecchio 19-09-2006, 12.58.12   #5
nevealsole
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Come si arriva al dialogo?

Mi complimento con tutti i precendenti interventi, in particolare con quello di Weyl che ha dato inizio alla discussione.
Riflettendo su ciò che è accaduto, sulle conseguenze dirette ed indirette, sui commenti dei telegiornali, sulle immagini di pochi facinorosi incitanti all'odio, su una televisione araba che volutamente e sistematicamente amplifica i messaggi d'odio mi sono chiesta da che basi parta un dialogo.
Una persona a me cara spesso mi ricorda che se vuoi conoscere veramente com'è una persona devi dirle di no. E' la sua reazione al tuo no che svelerà veramente chi è.
Allo stesso modo, a mio avviso, per conoscere davvero com'è un popolo, o una religione, è necessario, con fede e coraggio, usare toni duri - volontari o involontari.
Io sono cristiana, credo che nessun cristiano sentendo offendere Gesù, come spesso accade nei modi più biechi, avrebbe chiesto la morte dell'offensore, o l'avrebbe volutamente provocata.
Certo, un tempo ci furono le crociate... certo, più o meno un migliaio di anni fa.
Quando non c'erano la luce, l'acqua potabile, la televisione, la comunicazione istantanea da ogni punto del mondo a ogni altro punto del mondo.
Allora si pensava anche che il bacio fosse peccato mortale.
La persecuzione per motivi religiosi dovrebbe non esistere più.
Aver paura di contrastare le affermazioni confutabili espresse da un'altra religione dovrebbe non esistere più.
Quando qualcuno mi aggredisce senza motivo, o mi offende, se sono razionale e credo nel dialogo non incito i miei simili ad ucciderlo ma tento di comprenderlo.
Qualcuno di quelli che ritiene l'Islam una religione meravigliosa dovrebbe forse combattere contro i propri simili per farne venir fuori la vera natura... ma così non è!
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Vecchio 19-09-2006, 16.26.01   #6
Aristippo
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Invoco la libertà di critica e di pensiero non che di parola...

Gentili Signori e Signore,
sono inorridito per ciò che sta accadendo nel mondo mussulmano moderato, sempre se ne esiste uno, e non moderato, per quanto riguarda la discutibile osservazione che il Papa pochi giorni fa ha espresso durante la sua Visita in Germania.
Ora, son ancor più inorridito per quello che è stato detto proprio dai nostri governanti in merito a quelle parole.
Non so, voi sicuramente la penserete differentemente da me ( spero di no ) comunque sia mi spiace vedere un così grande appiattimento, una così grande sudditanza, paura, vergogna, ansia e chi ne ha più ne metta nei confronti di quei paesi che ogni giorno invocano la distruzione dell'America, la distruzione di Israele, la distruzione di tutti i "crociati" ( che se ci riflettete bene questi crociati potrebbero essere anche dei vostri cari amici che credono semplicemente in Dio senza invocare la mote di chi non la pensa come loro ) e che esigono, vogliono, richiedono un assoluto rispetto, silenzio, nei confronti della loro religione. Chiedono a noi, popoli che hanno fatto come bandiera la libertà di stampa e di pensiero non che la possibilità di criticare, durante i periodi oscuri delle dittature, di tacere e di non esprimere nessun tipo di commento nei confronti delle loro usanze e dei loro credi.
Ora voi potrete obbiettare che chi ha lanciato queste critiche non è un uomo qualunque ma ben si il Papa ed io per ovviare a questa possibile critica vi dico che chi di solito vuole la nostra distruzione o è la più alta carica religiosa Iraniana ( quasi come un Papa ) o è sempre una carica religiosa piuttosto prestigiosa. Io non posso accettare che io, noi, voi uomini LIBERI DI PENSARE, CRITICARE E DIRE debbiate sottostare al volere di 4 scalmanati RADICALI ( che poi 4 non sono, ma ben si 9 stati mussulmani, dico NOVE!! ) come il più della gente ama definirli...poi ditemi dove stanno sti moderati tanto enfatizzati, perchè io ancora ne li ho visti e ne li ho sentiti...e sfido chi non la pensa come me a trovarmi un documento di condanna da parte di questi " mussulmani moderati " contro le azioni, come quelle di questi giorni, che denigri il comportamento dei confratelli ( ah premetto un documento che abbia valore e che sia conosciuto, non una circolare che magari è girata in un ufficietto e che conoscono solo in 5 o 6) . Bè io non ne ho mai visti. E adesso questi signori, per due critiche espresse dal "nostro" Imam, chiedono scuse ufficiali, invocano condanne a morte etc. E noi ? E Voi ? DOVE SIAMO??? NOn diciamo nulla !! Anzi quel che è peggio è che gli diamo pure ragione, sentendoci in dovere di dargli ragione. Noi a distnza di centinaia di anni tiriamo in ballo ancora le crociate !! Ma vi rendete conto ?? Forse qualcuno di voi non sa che gli arabi hanno fatto lo stesso durante le occupazioni in Spagna e in Italia e quindi ? Avete mai sentito dire ciò che noi diciamo per giustificare questi loro comportamenti ? Avete mai sentito dire : " bè però anche loro quando erano in Spagna !?!? " NO, io mai !! MA HO SPESSO SENTITO, noi durante le crociate ne abbiam fatte di ogni....No, io non ho parole, siamo arrivati al punto di essere talmente spaventati nel passare da Razzisti che abbiam paura di dire : " A ME QUELLA RELIGIONE NON PIACE, QUEL MODO CHE HANNO LORO DI VEDERE LA RELIGIONE NON PIACE, LA LORO CULTURA NON PIACE " Abbiamo una paura folle nel dire questo, e ci giustifichiamo dicendo..ma gli arabi hanno inventato in numeri, hanno una cultura alle spalle.....e io rispondo e ALLORA ? PERCHè HANNO INVENTATO I NUMERI, PERCHè HANNO SUBITO LE CROCIATE HANNO FORSE IL DIRITTO DI DIRE, FARE E PRETENDERE CIO' CHE VOGLIONO ??? ( e poi mi permetto di dire che la loro cultura si è fermata giusto giusto alla scoperta dei numeri )
No, sono sconcertato da quanto buonismo inutile c'è nel nostro modo di pensare. Però, ehehe però siamo bravi a criticare il Papa. A quello si, quello noi lo possiamo fare. Siamo talmente furbi che anziche criticare chi ci attacca, critichiamo chi a suo modo cerca di difenderci, anche se non ne accettiamo il metodo. Siamo fantastici. Siamo, mi correggo, sono..sono tutti coloro che la vedono diversamente da me. Sono tutti coloro che la vedono diversamente da tutti i ben pensanti di questa società che gridano allo scandalo per come gli stati Europei e non, hanno affronato questa storia. E intanto, coloro che dichiararono guerra hai vignettisti Danesi, stanno mandando in onda vignette SATIRICHE contro il Papa.
Domanda : Vedete qualche cristiano in Piazza che brucia Bandiere e grida " SPORCHI MUSSULMANI MORIRETE TUTTI " ?? Io no e voi ? E quella è la loro cultura ? Ma noi davvero la vogliamo questa cultura ? Siamo davvero disposti ad abbandonare molte delle nostre usanze per far felici color che vogliono la nostra fine, che vorrebbero privarci dei nostri diritti, delle nostre abitudini ? Io non credo.

Vi rimetto un articolo di Magdi Aallam ( uno dei pochi ad essersi schierato e uno dei pochi veri italiani che abbiamo )

LE VIGNETTE DELL'ODIO CONTRO RATZINGER

Gli italiani, gli occidentali, i cristiani, i musulmani moderati, tutte le persone di fede, i laici, lo sanno che sono state pubblicate e diffuse in rete e nelle tv arabe vignette che oltraggiano e istigano a uccidere il Papa?
Come mai nessuno protesta così come accadde in occasione delle vignette su Maometto comparse circa un anno fa su uno sconosciuto quotidiano danese e che provocarono una violenta crisi internazionale? Possibile che oggi noi dovremmo giustificare e rassegnarci alla condanna a morte del capo della Chiesa cattolica, all'uccisione di suor Leonella Sgorbati a Mogadiscio, all'aggressione contro le chiese in Iraq e nei territori palestinesi, alla messa in stato d'allerta delle nostre città e dei luoghi di culto cristiani, considerandole quasi una naturale reazione a un discorso del Papa? Allo stesso modo con cui all'inizio dell'anno abbiamo giustificato e ci siamo rassegnati alla furia omicida islamica che ha massacrato dei cristiani, profanato delle chiese e dato alle fiamme delle sedi diplomatiche occidentali tra cui il nostro consolato a Bengasi? Come è possibile che la Cristianità e l'Occidente debbano essere sempre e comunque sanzionati con la morte e il terrore per le idee che esprimono contro l'ideologia della morte e del terrore? Non è forse fin troppo chiaro che non si tratta di una reazione bensì di un'aggressione ai valori e all'identità della Cristianità e dell'Occidente da parte di un vasto fronte islamico avvelenato dall'ideologia dell'odio, a cui purtroppo fanno da sponda non pochi ingenui, irresponsabili e ideologicamente collusi con l'estremismo islamico all'interno stesso della Cristianità e dell'Occidente?

Non c'è nulla di satirico né di critica nella vignetta che circola nei siti estremisti islamici, rintracciata da Hamza Boccolini e pubblicata su Libero, ma soltanto disprezzo e odio. Il Papa compare nelle sembianze di Dracula con il sangue che scorre dalla bocca, con la scritta centrale in rosso «Decapitatelo», attorniata da altre scritte: «Maiale servo della croce», «Adora una scimmia inchiodata sulla croce», «Odioso malvagio», «Satana lapidato», «Allah lo maledica», «Vampiro che succhia sangue». In un'altra serie di vignette, rintracciate nella rete e diffuse da Dagospia,
si vede la basilica di San Pietro con issata la bandiera dell'Islam e la scritta «Non vi è altro Dio al di fuori di Allah e Maometto è il suo profeta» e, al centro della basilica, l'insegna «Allah è grande».

In questa «Jihad della parola», una guerra santa islamica fatta con l'oltraggio, l'intimidazione, la minaccia e la condanna a morte, concorre direttamente la nota televisione del Qatar Al Jazeera, di fatto asservita all'ideologia e al controllo dei Fratelli Musulmani. Ha trasmesso una vignetta animata, firmata dal disegnatore satirico pachistano Shujaat Ali, che si apre con una dolcissima musica d'organo, con campane in lontananza, che accompagnano papa Giovanni Paolo II mentre sorridente libera delle colombe bianche da una scatola con la scritta «armonia ecumenica». Ma, appostato sulla piazza di San Pietro, papa Ratzinger imbraccia il fucile e — cambio di musica, marcetta e colpi d'arma da fuoco — a una a una abbatte le tre colombe, forse simboleggianti le tre religioni monoteiste rivelate. Nella scena finale c'è un Benedetto XVI soddisfatto, mentre Wojtyla disperato seduto sul trono regge il bastone della Croce e si mette una mano nei capelli mentre guarda le colombe morte ai suoi piedi.
Certamente il fatto che maggiormente sconcerta e preoccupa è che in questa «Jihad della parola» partecipano non solo personaggi noti per il loro estremismo, ma anche autorità statali che solitamente definiamo moderati. In testa agli estremisti c'è Al Qaeda, che in un comunicato ha annunciato: «All'adoratore della croce (il Papa) diciamo che lui e l'Occidente saranno sconfitti. Dio aiuterà i musulmani a conquistare Roma ... ». Tra gli estremisti spicca la Guida spirituale iraniana Ali Khamenei, che ha qualificato il discorso del Papa come «l'ultimo anello» di «complotti contro l'Islam e i suoi valori sacri», i cui beneficiari sono il «Grande Satana», cioè l'America e i «sionisti».

Ma tra i critici accesi del Papa spiccano anche il moderato sovrano del Marocco, Mohammad VI che ha chiesto ufficialmente al Papa di «mostrare nei confronti dell'Islam lo stesso rispetto che Lei nutre per gli altri culti». E il governo egiziano che ha convocato il Nunzio apostolico al Cairo e, tramite lo scheikh dell'università islamica di Al Azhar, ha chiesto delle scuse ufficiali. E il premier turco Erdogan che ha definito le dichiarazioni del Papa «brutte e inopportune», chiedendogli di «ritirarle».
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Vecchio 20-09-2006, 11.06.59   #7
odissea
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Riferimento: Dopo il canto del gallo

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Originalmente inviato da Weyl
il riferimento di Benedetto XVI a Manuele, imperatore di Bisanzio:"Vedete dunque che Maometto non ha portato che odio e morte e sangue. Consideriamo gli intenti di questa immagine umana di Dio, la quale ha per profeta la spada e per speranza la conquista violenta del mondo intero".
.

Io metterei l'accento su questo passaggio, che ho letto sul giornale e che mi ha molto colpita.
In ciò che ho letto si diceva "Maometto non ha portato nulla di nuovo"e ciò che di nuovo ha portato è scellerato perchè è relativo all'odio ecc.

Credo ben che una simile affermazione ha scatenato l'ira non solo dei radicali, ma anche della parte moderata degli islamici. Affermare che Maometto, rispetto ad antico e nuovo testamento, non ha aggiunto nulla se non odio e intolleranza, significa automaticamente riconoscere la superiorità della fede cristiana su quella mussulmana, e di conseguenza la superiorità della civiltà occidentale su quella medio-orientale.
E' irrilevante che ognuno di noi pensi che ciò sia vero, o che non lo sia. Mi aspettavo però un po' più di intelligenza da parte dei nostri vertici religiosi.
Il mondo islamico, anche quello moderato, è profondamente religioso; politica e fede vanno a braccetto,non esiste una distinzione nelle due cose. La Chiesa lo dovrebbe comprendere bene dal momento che anche per noi era così fino a qualche decennio fa e dovrebbe rispettare questa realtà dei fatti, non molto diversa da ciò che già abbiamo visto in passato nell'Occidente.
Non è questo il modo di comunicare con un mondo, quello islamico, che ci è sconosciuto da una parte ma che possiamo ben comprendere dall'altra. Tra l'altro trovo che il Papa si nasconda dietro un dito citando come fonte delle affermazioni un testo di.....quanti secoli fa? Come se il citare fonti antiche legittimasse automaticamente la verità di quanto si sta affermando. Sei secoli fa c'erano le crociate, c'era la santa inquisizione, c'erano papi che più che papi erano astuti e potenti imperatori, e sono andati tutti in paradiso.

Insomma mi trovo più in sintonia con Visechi...che ha scritto un post molto bello e completo, a differenza del mio.
odissea is offline  
Vecchio 20-09-2006, 16.43.49   #8
nevealsole
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Riferimento: Dopo il canto del gallo

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Originalmente inviato da odissea

Mi aspettavo però un po' più di intelligenza da parte dei nostri vertici religiosi...

Il mondo islamico, anche quello moderato, è profondamente religioso; politica e fede vanno a braccetto,non esiste una distinzione nelle due cose. La Chiesa lo dovrebbe comprendere bene dal momento che anche per noi era così fino a qualche decennio fa e dovrebbe rispettare questa realtà dei fatti, non molto diversa da ciò che già abbiamo visto in passato nell'Occidente...

Non è questo il modo di comunicare con un mondo, quello islamico, che ci è sconosciuto da una parte ma che possiamo ben comprendere dall'altra...
Scusa se seziono il tuo messaggio.
Da quanto scrivi io comprendo che, a tuo avviso:
1) i religiosi cattolici dovrebbero capire che il mondo islamico è fatto di gente incapace di rispettare le opinioni altrui (in soldoni) e che per questo è meglio evitare di provocarli.

2) La Chiesa Cattolica, sempre a tuo avviso, fino a poche decine di anni fa augurava la morte agli infedeli (ovvero più o meno negli anni cinquanta il Papa mandava messaggi del tipo "ordino a tutti i fedeli cattolici di uccidere Tizio perché ha bestemmiato contro Gesù").

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Originalmente inviato da odissea

Tra l'altro trovo che il Papa si nasconda dietro un dito citando come fonte delle affermazioni un testo di.....quanti secoli fa? Come se il citare fonti antiche legittimasse automaticamente la verità di quanto si sta affermando...

Sei secoli fa c'erano le crociate, c'era la santa inquisizione, c'erano papi che più che papi erano astuti e potenti imperatori, e sono andati tutti in paradiso.


Hai bestemmiato contro il Papa e contro i Papi dei secoli scorsi, oggi Santi nel nostro Paradiso.

CHE TU SIA MALEDETTA! ORDINO A COLORO CHE TI INCONTRERANNO DI UCCIDERTI, E CON TE DI UCCIDERE TUTTI GLI ALTRI INFEDELI!!!

... Ovviamente non penso niente di quello che è scritto in maiuscolo, volevo solo rendere l'idea di come dovrebbe suonare ciò che è stato detto contro il Papa... perché è di fatto equivalente alla mia affermazione...

Infine mi verrebbe da dire... ma siamo così sicuri che gli Imam nelle loro prediche non offendano in modo anche peggiore noi, la nostra religione, o forse anche semplicemente il nostro modo di vivere che vorrebbe essere improntato alla libertà?!?

Io l'arabo non lo comprendo, dunque non so dire...
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Vecchio 21-09-2006, 11.49.11   #9
La_viandante
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A mio parere il Papa ha sbagliato a non citare nella critica l’irrazionalità della dottrina della Chiesa di Roma e le sue barbarie dei secoli passati di cui pure lei si è macchiata, ma si è invece posta sui un piano di superiorità dottrinale e civile.
Ora per la civiltà dobbiamo sicuramente ringraziare l’illuminismo se questo e’ stato possibile, altrimenti, fosse stato per la Chiesa di Roma saremmo agli stessi livelli dell’Islam.

Ancora scavando nel discorso si nota poca propensione al dialogo, che come ha detto un capo religioso (credo Egiziano copto) avrebbe dovuto vertere sulle cose in comune, e non quelle che discostano, e allora andava bene citare qualche autore medievale che deprecava il comportamento cristiano violento, ma a quanto pare non ne esistevano o erano stati ammazzati tutti.

Passando poi al lato dottrinale bella la parte che dice che in principio era il logos, ma la ragione, una volta che si e’ fatta carne ed e’ venuta ad abitare fra noi e’ stata derisa e crocefissa, e stando al rito cristiano se ne adora ancora questa crocifissione della ragione appendendola ai muri.

Ratzinger ancora contrappone l’irrazionalità della dottrina musulmana perche’ concepisce dio assolutamente trascendente non legato a nulla di ragionevole come potrebbe essere la rivelazione (sic).

Analizziamo la ragionevolezza di questo dio che ci dice:
Beati coloro che non vedono e credono, ma chi avra’ visto e non crederà sarà doppiamente dannato.
Ma dov’e’ la razionalità di questo dio allora mi chiedo io.
Avrebbe dovuto mantenersi coerente con la sua infinita bontà e non rivelarsi, permettendo anche a chi vedendo non avrebbe creduto uno sconto di pena.

Se dovessimo ascoltare la ragione allora diremmo che o Gesù non era dio e non ci si è rivelato, oppure questo dio e’ irrazionale al pari d quello assolutamente trascendente. (anzi forse molto di più).

Dov’e’ la superiorità dottrinale qui? Io non la vedo.
Quindi credo non possa esistere una religione che possa dare lezioni ad un’altra. Ma allo stesso tempo non si può nemmeno accettare che dall’altro capo del mondo per certi Imam e per la legge coranica Ratzinger merita l’arresto (se ne parla poco ma in Turchia pare che Ratzinger rischi l’arresto per aver infranto le leggi di certi paesi).

Non si puo’ accettare che qui nel nostro paese ancora vengano senza volerne accettare le nostre di leggi: una ragazza non si sgozza per nessun motivo, tantomeno si maltratta chi vuole vivere all’occidentale. Che ci vengono a fare in occidente se non gli piace? Restassero dove stanno o no?

Quindi non aizziamo le differenze, vediamo i punti di unità, e esaltiamo casomai quei se pur piccoli passi che questa gente ogni giorno fa.

Ad esempio Ahmadinejad e’ stato davvero un grande. Non e’ sicuramente facile rispondere alle offese col perdono e con il rispetto.
Riconosciamoglielo che e’ stato sovrumano quello che ha fatto. Soprattutto tenendo conto di un certo tipo di mentalità.
La_viandante is offline  
Vecchio 21-09-2006, 12.32.55   #10
odissea
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Originalmente inviato da nevealsole
Scusa se seziono il tuo messaggio.
Da quanto scrivi io comprendo che, a tuo avviso:
1) i religiosi cattolici dovrebbero capire che il mondo islamico è fatto di gente incapace di rispettare le opinioni altrui (in soldoni) e che per questo è meglio evitare di provocarli.

2) La Chiesa Cattolica, sempre a tuo avviso, fino a poche decine di anni fa augurava la morte agli infedeli (ovvero più o meno negli anni cinquanta il Papa mandava messaggi del tipo "ordino a tutti i fedeli cattolici di uccidere Tizio perché ha bestemmiato contro Gesù").



Hai bestemmiato contro il Papa e contro i Papi dei secoli scorsi, oggi Santi nel nostro Paradiso.

CHE TU SIA MALEDETTA! ORDINO A COLORO CHE TI INCONTRERANNO DI UCCIDERTI, E CON TE DI UCCIDERE TUTTI GLI ALTRI INFEDELI!!!

... Ovviamente non penso niente di quello che è scritto in maiuscolo, volevo solo rendere l'idea di come dovrebbe suonare ciò che è stato detto contro il Papa... perché è di fatto equivalente alla mia affermazione...

Infine mi verrebbe da dire... ma siamo così sicuri che gli Imam nelle loro prediche non offendano in modo anche peggiore noi, la nostra religione, o forse anche semplicemente il nostro modo di vivere che vorrebbe essere improntato alla libertà?!?

Io l'arabo non lo comprendo, dunque non so dire...

Poco importa se gli Imam ci insultano nelle loro prediche, chi se ne frega: se ne facciamo una specie di "questione di orgoglio" non se ne vien fuori. L'unica strada che ci permette una speranza di pace è quella della comunicazione.
Prendere una simile posizione, secondo la quale il cristianesimo è superiore all'islam, impedisce la possibilità di un dialogo equo e paritario e, quasi sicuramente, quella di qualsiasi forma di dialogo.

Il mondo islamico non è fatto di gente incapace di rispettare le opinioni altrui; è fatto di gente però che non ha conosciuto la democrazia, la libertà di parola e di stampa, la libertà di pensare. Questi principi non li riconosce e non possiamo pretendere il contrario, non a breve termine. Ci vuole qualche generazione prima che questi principi, ammettendo che vengano promulgati, entrino nella mentalità comune.
In Italia la democrazia c'è dal 48, ma è passato molto tempo prima che certi principi democratici entrassero realmente a far parte del nostro vivere quotidiano. Solo trent'anni dopo si è cominciato a ritoccare la legge sul divorzio, sull'aborto, sul delitto d'onore, tanto per citare alcuni esempi. E nella mentalità dell'Italiano medio, quanto tempo è passato prima che, sempre ad esempio, la donna potesse svolgere mansioni prima ritenute esclusivamente maschili, o che mutassero i rapporti coi datori di lavoro?

Negli anni 50 nessun prete predicava la guerra santa e il terrorismo; ma molti di loro, se un Imam avesse dichiarato pubblicamente e su scala mondiale che Gesù è un impostore, avrebbe tirato in ballo Satana e tutti i diavoli dell'inferno.
C'è stato un tempo in cui la gurera santa e l'inquisizione, anche verso gli stessi fratelli cristiani rei di non essere cattolici, veniva non solo predicata ma attuata con una sistematicità che il mondo islamico si sogna.
Chiaro che il terrorismo e la guerra santa sono nefandezze, ma non gasiamoci troppo e non allarghiamoci perchè non sono novità che appartengono esclusivamente all'islam. Non è stato Maometto a portarle, e noi ne siamo la prova più lampante.

In oltre vorrei aggiungere che se essi hanno la guerra santa, noi abbiamo le missioni di pace; alcuni di essi usano l'esplosivo, altri dirottano aerei, mentre noi abbiamo napalm e bombe al fosforo.
Noi occidentali abbiamo paura, a ben ragione, del mondo arabo; ma ricordiamo che ogni giorno muoiono molti più islamici che cattolici ed un motivo ci sarà.
Mi vien da concludere con una certa dose di cinismo. Forse queste scene di collera araba, passate in tv in questi giorni, ci faranno sentire meno in colpa quando comincerà un'altra missione di pace in qualche altro paese del medio oriente. Non tutti i mali vengono per nuocere, in fondo il bicchiere può essere mezzo pieno anzichè mezzo vuoto.
odissea is offline  

 



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