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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 16-12-2006, 21.23.48   #1
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Il rischio che corre la psicologia

So poco di psicologia…. Intuitivamente la ritengo importante perché nella cultura occidentale copre il vuoto che la religione cristiana ha lasciato, nell’aiutare ad equilibrare e normalizzare le pulsioni più profonde, dell’uomo siano esse emozionali, affettive, sessuali e di relazione in genere.
Nella sua ansia di renderci tutti uguali al modello di perfezione il cristianesimo ha volutamente ignorato la fragilità e la carnalità dell’uomo illudendosi così di rimuovere i problemi... Questo non ha funzionato e l'uomo occientale è sempre più smarrito davanti ad una vita che diventa sempre più veloce e frenetica e che tende sempre più ad annullare le peculiarità dei singoli.

Tuttavia vedo un rischio nel quale la psicologia potrebbe rimanere intrappolata ed è precisamente quello di finire, essa stessa, a disegnare un uomo ideale, finendo, con ciò per diventare un altro strumento di castrazione dell’uomo invece di una valido approdo nel quale l’uomo può ricaricare le forze per volare poi al conseguimento della sua unicità.

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Vecchio 18-12-2006, 10.39.26   #2
Charlotte Monroe
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Data registrazione: 18-12-2006
Messaggi: 10
Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Effetivamente la psicologia prenderebbe una bella cantonata se il suo intento fosse quello di arrivare ad un modello di "uomo ideale". Ma non credo che questo sia il suo obiettivo! Come ci insegnano il buon vecchio Freud e tanti suoi colleghi nostri o suoi contemporanei, la nevrosi è la normalità. E non credo che questa sia una condizione ideale, almeno nel senso in cui intendiamo comunemente il termine. Dal mio punto di vista la psicologia propone un percorso di conoscenza e cambiamento: consente a ciascuno di comprendere le diverse funzioni psichiche e di esplorarne le dinamiche, e può dare una forte spinta al cambiamento quando si verifica una situazione di sofferenza. Tenendo sempre presente che tutti gli uomini sono uguali perchè condividono la stessa natura, ma che sono anche profondamente diversi per esperienze, vissuti interni, e corredo genetico.
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Vecchio 18-12-2006, 14.50.58   #3
IISNT
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Data registrazione: 07-11-2006
Messaggi: 46
Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Citazione:
Tenendo sempre presente che tutti gli uomini sono uguali perchè condividono la stessa natura
Secondo me l'immenso errore che fa la psicologia è proprio questo... Non segue la natura delle cose, si ferma troppo sui singoli, non dà il giusto valore alle cose, dà un immensa importanza a simboli, emozioni, vissuti e perde di vista la realtà delle cose... Non sbaglierei a dire che ci vorrebbe una forte filosofia come fondamenta della psicologia...
Ecco come potrebbe nascere il problema effettivamente individuato da VanLag:
La psicologia ha degli standard, a volte fanno centro, a volte toppano di brutto: il loro standard si concentra sull'uomo sociale, ricco appunto di questi simboli, ricco di emozioni, di dettagli, di vissuto, ambizioni... Un uomo che viene messo al centro del mondo. In questo passaggio la psicologia perde la realtà delle cose, la perde totalmente... Si concentra enormemente sul singolo e sul suo essere, senza badare al generico e al non essere. Ecco dove nasce lo standard, ecco dove nasce un enorme limite che non si dovrebbe avere, e che quando permette ad un paziente, a un soggetto di stare meglio, lo fa consapevolizzando limitatamente, cosa spesso dannosa che non crea fondamenta a nessuno... o le crea solo limitate, pronti ad affrontare meglio le sofferenze sociali...
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Vecchio 18-12-2006, 16.47.08   #4
Charlotte Monroe
Ospite
 
Data registrazione: 18-12-2006
Messaggi: 10
Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Scusa ma non riesco a comprendere cosa intendi quando dici che la psicologia si sofferma troppo sui singoli. Potresti darmi qualche delucidazione in più?
Charlotte Monroe is offline  
Vecchio 18-12-2006, 20.30.40   #5
IISNT
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Data registrazione: 07-11-2006
Messaggi: 46
Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Prendiamo un capriccio: La psicologia cerca la natura di questo capriccio, lo eleva, scava cercando a tutti i costi di collegarlo a qualcosa.
Gli da a tutti i costi un importanza, non segue ragioni, oscilla tra "spiegazioni tecniche" e interpretazioni sociali. Resta al livello del paziente, si limita ad aiutarlo a cercare e comprendere le radici del capriccio, senza provare minimamente a guardarlo dall'alto, da altre prospettive e condividere queste prospettive col paziente... La psicologia è molto limitata... Storce il naso di fronte alla serenità di un paziente neutro, come se davvero fosse normale abbandonarsi a questa definizione di uomo come animale sociale: ecco lo standard della psicologia. L'uomo come animale sociale. Bhe, secondo me dovrebbe allargare gli orizzonti...
Altro esempio:
Un concetto: la psicologia non tende mai ad osservare un concetto nel suo significato integrale, prenderà le parole, una alla volta, cercando i vari collegamenti. Una buona psicologia dovrebbe secondo me iniziare a considerare tutto... e per tutto intendo tutto dall'essere al non essere. Dal particolare al generico. Un esistenzialismo più ampio e profondo... Che guarda non solo la complessità delle costruzioni simboliche sociali ma anche le nostre vere radici, la nostra semplicità, deve cogliere il senso come il non senso...
Nel presente vedo una psicologia ottusa, limitata e superficiale... Ma aspetto fiducioso un evoluzione... o almeno... ci spero

Ultima modifica di IISNT : 19-12-2006 alle ore 00.36.30.
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Vecchio 19-12-2006, 12.36.09   #6
Charlotte Monroe
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Data registrazione: 18-12-2006
Messaggi: 10
Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Premetto che sono un po' perplessa. Non capisco che tipo di esperienza, diretta o indiretta, tu abbia avuto per arrivare a certe conclusioni. Perchè dall'esterno io ho l'impressione che tu faccia un'interpretazione personale sulla metodologia della psicologia, e non faccia riferimento ad un vissuto concreto che ti ha spinto a vedere la situazione dal punto di vista che ci hai illustrato. E poi ho l'impressione che tu confonda la psicologia con la psicoanalisi, che sono due discipline molto affini, ma la seconda è solo una branca della prima. La psicologia non si esaurisce alla psicoanalisi, va oltre, abbraccia altri indirizzi, metodologie, tecniche. Questa disciplina si occupa delle funzioni psichiche e del loro funzionamento come fa anche la medicina, ma da una prospettiva diversa, quindi studia il linguaggio, la memoria, la comunicazione, la logica, il pensiero, la relazione. L'attribuire un significato più nascosto alle dinamiche psichiche è una peculiarità della psicoanalisi, e posso comprendere che questo punto di vista possa non essere condivisibile. Infatti tanti altri modelli psicologici non lo condividono e hanno sviluppato correnti proprie.
Charlotte Monroe is offline  
Vecchio 19-12-2006, 20.21.38   #7
bside
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Citazione:
Originalmente inviato da Charlotte Monroe
Effetivamente la psicologia prenderebbe una bella cantonata se il suo intento fosse quello di arrivare ad un modello di "uomo ideale". Ma non credo che questo sia il suo obiettivo! Come ci insegnano il buon vecchio Freud e tanti suoi colleghi nostri o suoi contemporanei, la nevrosi è la normalità.

Tutte le scienze utilizzano dei modelli per spiegare certi fatti. Poiché la psicologia studia il comportamento dell'uomo, necessariamente dovrà rifarsi a dei modelli di riferimento (ideali), altrimenti non sarebbe possibile fare confronti e stabilire cosa sia normale e cosa no in un determinato contesto.
bside is offline  
Vecchio 20-12-2006, 00.54.42   #8
Charlotte Monroe
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Eppure ti assicuro che non mi è mai capitato di leggere manuali di psicologia in cui si parlasse di un modello ideale di uomo. Anzi, l'idea non viene proprio presa in considerazione! Tutto è sempre molto relativo: bisogna guardare alla storia del pz, al contesto storico, sociale, cultaurale e familare, alle sue esperieze, al corso dello sviluppo. E integrando le conoscenze si arriva a fare una diagnosi di normalità. Ci tengo a dirlo perchè molti credono che esistano canoni specifici, come se lo psicologo avesse davanti una griglia e verificasse cosa va bene e cosa no!!! Su questo punto di vista spesso vacilla anche la psichiatria, che è una branca medica, e fa riferimento alla biologia. Quindi figuriamoci se la psicologia, che non ha neanche il limite del biologico, si arroga il diritto di stabilire canoni rigidi per il "fatto psichico", che è così complesso e di difficile definizione. E se qualcuno dovesse farlo bisognerebbe certamente dargli poco credito!
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Vecchio 20-12-2006, 09.55.07   #9
bside
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Citazione:
Originalmente inviato da Charlotte Monroe
Eppure ti assicuro che non mi è mai capitato di leggere manuali di psicologia in cui si parlasse di un modello ideale di uomo.

Anche la chiesa non ha mai definito l'uomo ideale, eppure fa sempre riferimento non all'uomo com'è, ma come dovrebbe essere.

Citazione:
Tutto è sempre molto relativo: bisogna guardare alla storia del pz, al contesto storico, sociale, cultaurale e familare, alle sue esperieze, al corso dello sviluppo. E integrando le conoscenze si arriva a fare una diagnosi di normalità.


Se tutto è molto relativo, lo è anche il tuo concetto di normalità. Come puoi fare una diagnosi di normalità se prima non stabilisci cosa sia normale e cosa non lo sia? Ogni definizione di normalità è puramente arbitraria, perché ogni individuo è diverso all'altro e non è possibile stabilire in modo assoluto quale sia la risposta corretta.
E' normale in genere ciò che conviene agli interessi di una maggioranza d'individui.


Citazione:
Ci tengo a dirlo perchè molti credono che esistano canoni specifici, come se lo psicologo avesse davanti una griglia e verificasse cosa va bene e cosa no!!!

Lo psicologo deve usare necessariamente una griglia interpretativa altrimenti non potrebbe arrivare a nessuna conclusione.
bside is offline  
Vecchio 20-12-2006, 10.13.53   #10
Patri15
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia

Citazione:
Originalmente inviato da Charlotte Monroe
Eppure ti assicuro che non mi è mai capitato di leggere manuali di psicologia in cui si parlasse di un modello ideale di uomo. Anzi, l'idea non viene proprio presa in considerazione! Tutto è sempre molto relativo: bisogna guardare alla storia del pz, al contesto storico, sociale, cultaurale e familare, alle sue esperieze, al corso dello sviluppo. E integrando le conoscenze si arriva a fare una diagnosi di normalità. Ci tengo a dirlo perchè molti credono che esistano canoni specifici, come se lo psicologo avesse davanti una griglia e verificasse cosa va bene e cosa no!!! Su questo punto di vista spesso vacilla anche la psichiatria, che è una branca medica, e fa riferimento alla biologia. Quindi figuriamoci se la psicologia, che non ha neanche il limite del biologico, si arroga il diritto di stabilire canoni rigidi per il "fatto psichico", che è così complesso e di difficile definizione. E se qualcuno dovesse farlo bisognerebbe certamente dargli poco credito!

Benvenuta Charlotte!

Aggiungo a quanto da te postato con grande consapevolezza che persino un sentiero spirituale non può prescindere dalla psicologia:

La vera e completa felicità spirituale riguarda l'intera personalità. Chi segue un percorso, ma anche noi umani meno spirituali, deve imparare ad accettare qualunque cosa si celi nella psiche: dolore, cattiveria, malizia, sofferenza, sensi di colpa, paura, depressione, panico.

Ma, per riuscire ad accettarlo, deve prima conoscerlo e non è per niente facile.

Da soli, ripercorrere il dolore o la rabbia che è appartenuta spesso alla nostra infanzia e farli riemergere, è una grossa difficoltà.

Eppure il malessere esistenziale di tanti individui dipende da quanto abbiamo tenuto ben chiuso dentro di noi, non dando importanza o non volendo ricordare per non soffrire. Ecco l'equivoco. DOBBIAMO AFFRONTARE le nostre ombre e chi meglio di uno psicologo può aiutarci a riscoprirle, standoci accanto in un percorso che, se dapprima è doloroso, si pone come obiettivo la nostra emancipazione dai malintesi, dalle attitudini distruttive, dalle difese alienanti ...?

Mi sembra chiaro che uno psicologo e quindi la psicologia non ha un modello di individuo pre-costituito.
Perchè ognuno di noi porta un bagaglio di sofferenza diverso: ecco il motivo della attenzione a noi come individuo e non come modello ideale unico.

Se la psicologia perseguisse tale idea sarebbe fantascienza.

Ma - a parte VanLag - nessuno ha mai letto Freud, Joung, Carotenuto? o anche solo fatto ricerche su Google?
Patri15 is offline  

 



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