Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Psicologia
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze


Vecchio 04-01-2007, 13.29.07   #1
Elijah
Utente assente
 
L'avatar di Elijah
 
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
il dialogo e altro

Un caro saluto a tutti i partecipanti del forum.

Dato che ultimamente mi si accusa (nella realtà) di essere una persona che non cerca il dialogo, apro questo thread, per capire se sono un caso salvabile oppure no.

Ditemi, qual è il presupposto base per il dialogo? E in cosa consiste il dialogo?

Se io vengo accusato di non voler dialogare (ma parlo in continuazione)...
Chi è che non vuole dialogare? Io, o la persona che mi accusa di non voler dialogare (rifiutandosi di continuare la discussione)?

Non è forse un presupposto base, quello di credere in un possibile dialogo con la persona che ho di fronte, per poi poter dialogare?
Se io già in partenza escludo che con una persona non posso dialogare... Chi è che non vuole effettivamente dialogare? Io, o quella persona, che non cerca in alcun modo di vedermi come un potenziale dialogatore (non cercandomi nemmeno di cambiare in meglio)?

A parte questo, vorrei ricordare che tale sito è un sito di "riflessioni" e non di "dialoghi".

E vorrei anche ricordare, che io sono cambiato parecchio dal 2004, anno in cui mi sono iscritto. A volte mi chiedo - e sarò sincero - se ho ancora fede, o meno, e se sì, in cosa. La gente me la etichetta addosso di continuo (anche nel forum), in quanto quando ero arrivato, l'avevo... La gente dà per scontato che io sia un fedele cristiano e lo sia rimasto...
La gente continua a pensare che io l'ho - la fede. Ma le cose stanno veramente così?
A dir la verità, a volte mi convinco di avere ancora fede, per il semplice fatto che la gente me lo dice...

Paulo Coelho scrive:
Non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

Ma quanti effettivamente notano il cambiamento? Quanti sono coloro che ogni volta che iniziano un dialogo con me fanno finta di non sapere cosa pensavo in passato (e credono che io possa aver subito dei cambiamenti)?

Mah... credo pochi.

Elijah is offline  
Vecchio 04-01-2007, 14.41.33   #2
angelo2
Utente bannato
 
Data registrazione: 15-08-2006
Messaggi: 237
Riferimento: il dialogo e altro

Citazione:
Originalmente inviato da Elijah
Un caro saluto a tutti i partecipanti del forum.

Dato che ultimamente mi si accusa (nella realtà) di essere una persona che non cerca il dialogo, apro questo thread, per capire se sono un caso salvabile oppure no.

Ditemi, qual è il presupposto base per il dialogo? E in cosa consiste il dialogo?

Se io vengo accusato di non voler dialogare (ma parlo in continuazione)...
Chi è che non vuole dialogare? Io, o la persona che mi accusa di non voler dialogare (rifiutandosi di continuare la discussione)?

Non è forse un presupposto base, quello di credere in un possibile dialogo con la persona che ho di fronte, per poi poter dialogare?
Se io già in partenza escludo che con una persona non posso dialogare... Chi è che non vuole effettivamente dialogare? Io, o quella persona, che non cerca in alcun modo di vedermi come un potenziale dialogatore (non cercandomi nemmeno di cambiare in meglio)?

A parte questo, vorrei ricordare che tale sito è un sito di "riflessioni" e non di "dialoghi".

E vorrei anche ricordare, che io sono cambiato parecchio dal 2004, anno in cui mi sono iscritto. A volte mi chiedo - e sarò sincero - se ho ancora fede, o meno, e se sì, in cosa. La gente me la etichetta addosso di continuo (anche nel forum), in quanto quando ero arrivato, l'avevo... La gente dà per scontato che io sia un fedele cristiano e lo sia rimasto...
La gente continua a pensare che io l'ho - la fede. Ma le cose stanno veramente così?
A dir la verità, a volte mi convinco di avere ancora fede, per il semplice fatto che la gente me lo dice...

Paulo Coelho scrive:
Non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

Ma quanti effettivamente notano il cambiamento? Quanti sono coloro che ogni volta che iniziano un dialogo con me fanno finta di non sapere cosa pensavo in passato (e credono che io possa aver subito dei cambiamenti)?

Mah... credo pochi.


dove il dialogo si ferma:

se accade che ti accusano di non voler dialogare una volta, può essere che il tuo interlocutore sia un po ottuso,
se accade due volte può essere che due tuoi interlocutori siano ottusi
se accade tre volte allora ci sono tre inerlocutori ottusi
se accade sempre, tutti i tuoi intelocutori sono ottusi

fine del dialogo
angelo2 is offline  
Vecchio 04-01-2007, 15.41.26   #3
VanLag
Ospite abituale
 
L'avatar di VanLag
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
Riferimento: il dialogo e altro

Dialogare è un po’ come fare l’amore…. Con l’ascolto ci si lascia invadere dalle parole dell’altro, mentre parlando si penetra l’altro con le nostre parole. Come l’amore va fatto con delicatezza, con passione, con intelligenza e soprattutto con una persona con cui sentiamo affinità e che sente affinità con noi…..

Scambiarsi suoni impegnando le corde vocali e le orecchie non ha nulla a che vedere col dialogare.... Nel vero dialogo la testa ed il cuore usano le corde vocali e le orecchie, per comunicare.


Ultima modifica di VanLag : 04-01-2007 alle ore 17.01.21.
VanLag is offline  
Vecchio 04-01-2007, 20.35.53   #4
edali
frequentatrice habitué
 
L'avatar di edali
 
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
Riferimento: il dialogo e altro

Un caro saluto anche da parte mia a tutti i lettori di questo thread …. ed a Elijah !

Citazione:
Originalmente inviato da Elijah
Ditemi, qual è il presupposto base per il dialogo? E in cosa consiste il dialogo?

Se io vengo accusato di non voler dialogare (ma parlo in continuazione)...

Sarà che ti sei dato da solo la risposta? Quando parli in continuazione non hai “tempo” per l’ascolto.

Bella risposta quella di VanLag
Citazione:
Dialogare è un po’ come fare l’amore…. Con l’ascolto ci si lascia invadere dalle parole dell’altro, mentre parlando si penetra l’altro con le nostre parole.

Però io penso che non sia una cosa tanto grave da poterti mettere in crisi. Fa parte del tuo percorso. Ci sono “tempi” per parlare e “tempi” per ascoltare e ci sono esseri con cui ci si può comunicare non solo e necessariamente attraverso il dialogo.

Elijah non credo che qualcuno deve per forza aver seguito il tuo <sviluppo>, una cosa del genere necessità pazienza e magari un amore materno. Io che leggo il forum ogni tanto, mi ricordo di frammenti di te, frammenti di un tuo sentire passato (ah! Con certezza mi ricordo di aver letto L’Ecclesista in seguito ad un tuo link ) e altre volte in cui scrivevi più o meno così come pensavo anch’io però esprimevi i pensieri meglio di come avrei potuto farlo io, quindi non necessitava per forza un intervento. Penso che così sia pure per gli altri forumisti. A volte ci si aggrappa (scusami per questa brutta parola) a certe figure ben precise e si desidera in un certo senso avere il loro riconoscimento, però passa… Non questo è importante in un forum di riflessioni oppure è una fase intermedia.
Vai avanti con i tuoi “monologhi” che vai bene! Frammenti di te rimarranno sempre per aiutare gli altri ad andare avanti per la loro strada (se questa ti può consolare )
edali is offline  
Vecchio 06-01-2007, 20.23.22   #5
Elijah
Utente assente
 
L'avatar di Elijah
 
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
Riferimento: il dialogo e altro

Citazione:
Originalmente inviato da Edali
Vai avanti con i tuoi “monologhi” che vai bene!

E allora sfrutto tale frase per andare avanti... (grazie per il tuo intervento, mi ha fatto piacere ).

Ciò che noto è:

1) Più una persona diventa anziana, più diventa complicato il dialogo... I giovani sono di norma sempre aperti a nuove idee, nuovi pensieri, nuovi ragionamenti, ma coloro che hanno per una vita pensato ad una cosa, e hanno pensato che fosse giusta... Sono difficili da "prendere" e "cambiare" ed è difficile costruire dialoghi.

2) Quando una persona accusa l'altra... credo che in diversi casi avvenga una proiezione nel prossimo dei difetti che quella persona possiede.
Insomma, credo che non sia tanto sbagliato dire che:
Chi è avaro, pensa spesso che gli altri sono avari...
E chi non è aperto al dialogo, pensa che gli altri non sono aperti al dialogo.

Non trovate?

Vabbè... comunque sia, buona serata.
Elijah is offline  
Vecchio 06-01-2007, 22.25.53   #6
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: il dialogo e altro

Citazione:
Originalmente inviato da VanLag
Dialogare è un po’ come fare l’amore…. Con l’ascolto ci si lascia invadere dalle parole dell’altro, mentre parlando si penetra l’altro con le nostre parole. Come l’amore va fatto con delicatezza, con passione, con intelligenza e soprattutto con una persona con cui sentiamo affinità e che sente affinità con noi…..

Scambiarsi suoni impegnando le corde vocali e le orecchie non ha nulla a che vedere col dialogare.... Nel vero dialogo la testa ed il cuore usano le corde vocali e le orecchie, per comunicare.


E' la prima volta che vedo associare dialogo e fare l'amore. Bellissimo. Mi piace.
In effetti condivido quel che scrivi.

Aggiungo solo che ogni dialogo, persino leggere quel che si scrive sul forum, comporta un impegno, uno sforzo (anche se molte volte piacevolissimo) dovuto all'attenzione che si deve prestare.
Leggere o ascoltare senza lasciarsi penetrare è come camminare sotto la pioggia con.... l'ombrello aperto. Non ci si può bagnare.
E camminare sotto la pioggerellina e bagnarsi (un poco) è stupendo.

Non ha senso dialogare o cercare il dialogo con chi non ne vuol sapere, proprio come fare l'amore con chi non vuole o non è interessato.

Il dialogo si fa in due o più persone, altrimenti è un monogolo. A me è capitato molte volte di ascoltare l'altro e rendermi conto che voleva solo "sfogarsi" e basta. E' davvero faticoso, lui o lei, dopo, si sente più leggero e gratificato mentre tu come se avessi appena finito le 12 fatiche di Ercole.

Può anche capitare che tu parli e pensi che l'altro non ti stia prestando attenzione mentre invece sta ascoltando più di quanto tu possa immaginare.

Per questo dobbiamo prestare attenzione agli altri, certamente, ma non lasciarci condizionare eccessivamente nella nostra libertà di essere quel che siamo in quel momento.

Ciascuno di noi, me compresa, cambia continuamente e per questo è un errore madornale classificare, imbrigliare, catalogare, etichettare.

Dovremmo imparare a viverci l'attimo presente, la parola, il pensiero che l'altro ci comunica, come qualcosa di unico, unico e irripetibile.
Se anche noi archiviassimo tutte le lettere scritte oggi, e le rileggessimo fra un anno, ci sembrerebbero nuove perchè il lettore non sarebbe più lo stesso di questo momento.

Mary
Mary is offline  
Vecchio 07-01-2007, 03.36.34   #7
acquario69
Moderatore
 
L'avatar di acquario69
 
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
Riferimento: il dialogo e altro

Citazione:
Originalmente inviato da Elijah
Un caro saluto a tutti i partecipanti del forum.

Dato che ultimamente mi si accusa (nella realtà) di essere una persona che non cerca il dialogo, apro questo thread, per capire se sono un caso salvabile oppure no.

Ditemi, qual è il presupposto base per il dialogo? E in cosa consiste il dialogo?

Se io vengo accusato di non voler dialogare (ma parlo in continuazione)...
Chi è che non vuole dialogare? Io, o la persona che mi accusa di non voler dialogare (rifiutandosi di continuare la discussione)?

Non è forse un presupposto base, quello di credere in un possibile dialogo con la persona che ho di fronte, per poi poter dialogare?
Se io già in partenza escludo che con una persona non posso dialogare... Chi è che non vuole effettivamente dialogare? Io, o quella persona, che non cerca in alcun modo di vedermi come un potenziale dialogatore (non cercandomi nemmeno di cambiare in meglio)?

A parte questo, vorrei ricordare che tale sito è un sito di "riflessioni" e non di "dialoghi".

E vorrei anche ricordare, che io sono cambiato parecchio dal 2004, anno in cui mi sono iscritto. A volte mi chiedo - e sarò sincero - se ho ancora fede, o meno, e se sì, in cosa. La gente me la etichetta addosso di continuo (anche nel forum), in quanto quando ero arrivato, l'avevo... La gente dà per scontato che io sia un fedele cristiano e lo sia rimasto...
La gente continua a pensare che io l'ho - la fede. Ma le cose stanno veramente così?
A dir la verità, a volte mi convinco di avere ancora fede, per il semplice fatto che la gente me lo dice...

Paulo Coelho scrive:
Non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.

Ma quanti effettivamente notano il cambiamento? Quanti sono coloro che ogni volta che iniziano un dialogo con me fanno finta di non sapere cosa pensavo in passato (e credono che io possa aver subito dei cambiamenti)?

Mah... credo pochi.


io penso che per un dialogo valido si ha bisogno di una massiccia dose di umilta..
acquario69 is offline  
Vecchio 07-01-2007, 20.16.09   #8
uranio
Ospite abituale
 
L'avatar di uranio
 
Data registrazione: 22-10-2004
Messaggi: 470
Riferimento: il dialogo e altro

Dialogare = Parlare, Saper Ascoltare,Scambiare reciprocamente i propri pensieri e saperli accettare Seguendo qst regola tutti possiamo dialogare
uranio is offline  
Vecchio 08-01-2007, 11.38.39   #9
odissea
torna catalessi...
 
L'avatar di odissea
 
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
Riferimento: il dialogo e altro

Ciao Elia, io ti conosco quel poco che è permesso dalle letture di riflessioni.
Non mi sembri una persona con la quale non si possa dialogare...chi lo sa se nella realtà sei morbido ed empatico come il muro del pianto sarebbe una sorpresa!

Secondo me i tuoi interventi su questo forum sono intelligenti e spesso originali, fuori dal coro: e come tali una risorsa. Non sempre fa piacere però ricevere opinioni che si discostano dal proprio punto di vista.
Comunque, se posso esprimere una riflessione,direi che per un "buon dialogo" non è tanto importante cosa dici, quanto COME lo dici; parlo in generale, non di te.
E' importante valutare lo stato d'animo della persona che ti si rivolge( ma anche del proprio), il suo "grado di obiettività", magari quello di cui ha bisogno in quel momento: insomma un buon dialogo necessita di empatia. Senza di essa un messaggio, per quanto giusto magari possa essere, non passa, mai! Anzi viene proprio travisato. Ogni messaggio, specie nella vita reale, va "dosato"; questo permette di farlo passare meglio, ma anche di cambiare idea se nel corso del dialogo ci rendiamo conto che effettivamente l'altro ci propone una visione più ampia o più obiettiva della questione. Le "mazzate" (virtuali, o morali nel caso dei dialoghi "reali") secondo me non hanno molto senso...a meno che tu non sia il dottor House
Ecco la difficoltà di riflessioni, che giustamente ricordi che si chiama riflessioni e non "dialoghi", che non permette uno scambio empatico come nella realtà.
un

PS: bellissimo l'intervento di Van lag che non quoto solo per non portare via spazio.
odissea is offline  
Vecchio 08-01-2007, 15.19.53   #10
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: il dialogo e altro

Citazione:
Originalmente inviato da odissea
...
Ecco la difficoltà di riflessioni, che giustamente ricordi che si chiama riflessioni e non "dialoghi", che non permette uno scambio empatico come nella realtà.
un

PS: bellissimo l'intervento di Van lag che non quoto solo per non portare via spazio.

La riflessione è un monogolo un elaborare pensieri ed esperienze propri o di altri. La riflessione può restare entro le nostre pareti, ovvero dentro di noi. Ma nel momento in cui viene portata fuori può (e sottolineo può) trasformarsi in un dialogo.

Dialogo dovrebbe essere la vera comunicazione. Due o più persone si accorgono di parlare la stessa lingua e si scambiano quel che vogliono e quel che hanno, nei limiti delle capacità possedute.
Tra un cinese, che parla solo cinese, e uno spagnolo che parla solo spagnolo un dialogo verbale sarà molto difficile. Ma anche tra un fanatico religioso e un ateo non è che la cosa sia più facile.

E quando io sono chiusa tra spesse pareti e non odo che la mia sola voce non sarò in grado di dialogare con nessuno, forse con Dio soltano.

I dialoghi, quelli veri, sono molto pericolosi perchè rischiano continuamente di cambiarti.
Puoi rischiare di andare ad aiutare Tizio e scoprire che Tizio ha aiutato te.

Se ci attacchiamo alle nostre credenze, preconcetti, problemi, lacrime non potremo mai dialogare con alcuno.

Mary
Mary is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it