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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 19-06-2007, 10.31.20   #31
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
Riferimento: Beata ingenuità

Citazione:
Originalmente inviato da marco gallione
Vagabondo:
La soluzione ideale sarebbe quella di non entrare nelle relazioni portandoci dietro carenze e "ferite" derivanti da un passato nemmeno tanto recente.
Ma chi è così illuminato?

Visir:
E stavolta ti quoto io...quanto pesano le parole vere.


Touché, cari Vagabondo e Visir.
Devo ammettere che mi avete colpito (e non è la prima volta), traducendo come già avete fatto il mio ingenuo pragmatismo mitteleuropeo in pensiero dotto e profondo che viene da acuti orientali (nessuna ironia, dico davvero). Dandomi una mano a superare il mio impenintente relativismo culturale (ho fatto l'esame di sociologia all'università; fatemi fare un po' di sfoggio a gratis..).

Noto, ingenuamente, che attribuire alla nostre ferite tutta la colpa dei nostri mali, che altrimenti troverebbero soluzione, paga sì, ma fino a un certo punto.

La mia impressione, constatazionista, è che non sono solo le ferite sopravvenute a renderci sbagliati. Ma è quello che siamo noi ad essere sbagliato.
Anche se - per assurdo - uno avesse avuto il c..lo di non essere mai stato ferito prima, rischierebbe comunque di giungere al medesimo risultato.
Oppure - il che è lo stesso - bisognerebbe semplicemente ammettere che non è possibile non ferirsi o rimarginarsi alla perfezione, perchè siamo feriti malconci fin dal giorno 1.

Il mio amaro (ma sempre speranzoso) resoconto è che l'uomo vive il paradosso dell'amore intriso nell'astio per l'altro. E nemmeno ne possiamo più comprendere il perchè.
La relazione di coppia (che di per sè non garantisce affatto l'esistenza di amore, ma che ne dovrebbe costituire l'incubatrice statisticamente più adatta) sopravvive quando si compensano in un placido tran tran l'astio e il contro-astio dei partner(s?), impegnati a recitare i loro - inevitabili - ruoli di chi sta sopra (senza merito) e di chi sta sotto (senza colpa).
Immaginare l'amore tra due senza ferite, o con ferite perfettamente rimarginate e nascoste, ho paura che non sia di questo mondo.

C'è spazio solo per dei momenti, effimeri, di un secondo.
Molto belli, soprattutto come ricordi senza permanenza tangibile al di fuori di noi stessi.
Poi ricomincia la solita sbobba del chi sta sopra e chi sta sotto, di avere paura di restare soli, di non avere tempo per fare tutto ciò che vorremmo, di farsi la barba la mattina, di andare al mare, di andare a lavorare, etc.

E' vero la rabbia è una componenete sostanziale dell'amore così come viene di solito vissuto nella nostra società.

Da cosa può derivare? Io credo, mutuando qualcuno che ne sa molto più di me in materia, che molta della rabbia che si nutre nei riguardi del partner sia dovuta alla "dipendenza" dal partner.

Mi spiego meglio. In una coppia dove c'è amore (amore terreno, non l'amore ideale, inarrivabile e disinteressato) i partner nutrono l'uno verso l'altra sentimenti ambivalenti: amano la persona con cui stanno perchè dà loro calore, sicurezza e, magari, passione, ma allo stesso tempo nutrono rabbia nei suoi riguardi, perchè sanno che in un certo qual modo la propria felicità dipende dall'altro/a...che gliela può sottrarre in qualsiasi momento.
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 19-06-2007, 11.45.25   #32
karlem
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Data registrazione: 28-05-2007
Messaggi: 61
Riferimento: Beata ingenuità

Citazione:
Originalmente inviato da vagabondo del dharma
E' vero la rabbia è una componenete sostanziale dell'amore così come viene di solito vissuto nella nostra società.

Da cosa può derivare? Io credo, mutuando qualcuno che ne sa molto più di me in materia, che molta della rabbia che si nutre nei riguardi del partner sia dovuta alla "dipendenza" dal partner.

Mi spiego meglio. In una coppia dove c'è amore (amore terreno, non l'amore ideale, inarrivabile e disinteressato) i partner nutrono l'uno verso l'altra sentimenti ambivalenti: amano la persona con cui stanno perchè dà loro calore, sicurezza e, magari, passione, ma allo stesso tempo nutrono rabbia nei suoi riguardi, perchè sanno che in un certo qual modo la propria felicità dipende dall'altro/a...che gliela può sottrarre in qualsiasi momento.
Condivido pienamente.
Il guaio,secondo me,è che noi generalmente identifichiamo la dipendenza e la gelosia con l'amore,mentre in realtà ne sono sostanzialmente l'opposto.
karlem is offline  
Vecchio 20-06-2007, 11.43.53   #33
pallina
...il rumore del mare...
 
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Messaggi: 279
Riferimento: Beata ingenuità

Citazione:
Originalmente inviato da vagabondo del dharma
E' vero la rabbia è una componenete sostanziale dell'amore così come viene di solito vissuto nella nostra società.

Da cosa può derivare? Io credo, mutuando qualcuno che ne sa molto più di me in materia, che molta della rabbia che si nutre nei riguardi del partner sia dovuta alla "dipendenza" dal partner.

Mi spiego meglio. In una coppia dove c'è amore (amore terreno, non l'amore ideale, inarrivabile e disinteressato) i partner nutrono l'uno verso l'altra sentimenti ambivalenti: amano la persona con cui stanno perchè dà loro calore, sicurezza e, magari, passione, ma allo stesso tempo nutrono rabbia nei suoi riguardi, perchè sanno che in un certo qual modo la propria felicità dipende dall'altro/a...che gliela può sottrarre in qualsiasi momento.


La rabbia non è una componente sostanziale dell'amore. La rabbia è un'emozione che nella maggior parte dei casi ne cela un'altra: il dolore. Ciò che si prova in un rapporto amoroso non è perciò una "rabbia da dipendenza" ma "il dolore causato dalla evidente (direi emotivamente "tangibile") incapacità di vivere la relazione in maniera autonoma".

Ma non possiamo affidare ad un altro la nostra felicità.....
pallina is offline  
Vecchio 20-06-2007, 12.24.31   #34
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
Riferimento: Beata ingenuità

Citazione:
Originalmente inviato da pallina
La rabbia non è una componente sostanziale dell'amore. La rabbia è un'emozione che nella maggior parte dei casi ne cela un'altra: il dolore. Ciò che si prova in un rapporto amoroso non è perciò una "rabbia da dipendenza" ma "il dolore causato dalla evidente (direi emotivamente "tangibile") incapacità di vivere la relazione in maniera autonoma".

Ma non possiamo affidare ad un altro la nostra felicità.....


A me sembra che tu abbia detto la stessa cosa con altre parole. "Incapacità di vivere la relazione in maniera autonoma" è una perifrasi della parola dipendenza. Sotto la rabbia, c'è il dolore,sono d'accordo, ma la rabbia è la sua manifestazione oggettiva.
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 20-06-2007, 12.24.47   #35
nicetry
Ospite
 
Data registrazione: 09-06-2007
Messaggi: 4
Riferimento: Tutto quello che pensate (ma non osate dire) del vs. lui o della vs. lei

Sono nuovo e mi affaccio così timidamente a questo forum perchè in preda ad un periodo di dolorosissima riflessione sulla mia storia e su quello che sarà o non sarà.. credo che i ruoli carnefice e vittima siano da ampliare..c'è chi appare carnefice e poi in realtà è vittima e viceversa.. quello che mi domando è che in realtà dal momento che si instaura un rapporto del genere non credo che si possa fare riferimento al termine AMORE.. Senza voler essere troppo dissacrante credo che in realtà un buon 90% delle persone fidanzate/sposate/cosa volete voi riescano a vivere in coppia una fortissima solutidine..anzì per voler puntualizzare probabilmente direi che la coppia rappresenta spesso solo il porto sicuro.. il posto dove ogni tanto fare la capatina con quella sensazione di sicurezza legata spesso ai ricordi e alle sensazioni che ormai non ci sono più ma di cui tutti hanno bisogno.. Giuro che ci provo e ci sto provando a costruire una storia dove "non preoccuparti amore sarò sempre lì per te, ti rispetterò, ti lascerò libera e via dicendo".. il problema è che va spesso (sempre?) così.. dai tutto.. vivi l'amore come il tuo sogno maggiore, la persona che ti sta accanto come la prima cosa a cui pensi in tutte le cose (per spiegarsi..forse non ce n'è bisogno.. la mia vita è già pienissima senza una storia..ma credo che senza l'amore quello che ti brucia dento sia tutto più spento).. poi si comincia.. ti rendi conto che forse l'altra persona non ha mai questo senso di protezione/passione.. o perlomeno pensi..ed allora cominci ad indurirti.. generalmente l'altro se ne accorge poco.. le cose vanno avanti.. e guarda un po' quello che sembrava il rapporto carnefice/vittima si ribalta.. tu cominci a chiedere..chiedere quello che ti manca..l'altro non capisce.. non si rende conto che le cose che le sue mancanze..ti hanno profondamente scalfito.. e quello più distaccato finisce che è quello che sembrava più "debole"..
Mai capitato?
nicetry is offline  
Vecchio 20-06-2007, 13.32.21   #36
visir
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Data registrazione: 02-05-2002
Messaggi: 436
Innocenti evasioni.

L'uomo possiede due grandi qualità, poter vivere la miseria della propria condizione, ed avere (in seme) la possibilità di emanciparsene (pagando il prezzo, naturalmente).

Noi parliamo di questo.

Di ciò che siamo e di ciò che potremmo essere.

Non bisogna mai confondere le due cose, però.

Perchè non ci fermiamo a come siamo? semplicemente perchè immaginando un mondo più ampio il mondo diventa più ampio.
Ovvero vi è un'intima e misteriosa correlazione fra noi e i nostri sogni.
Grazie ad essi (i sogni) possiamo conoscere la realtà.
Appare un paradosso, ma è solo un problema di prospettive.

Che l'uomo sia una bestia (perchè tiene il bisogno), come diceva Marenco, è un dato di fatto, che possa emanciparsi da questa condizione canina è una sfida.

Io, siccome non ho niente di meglio da fare, ci provo.

Dei soldi e della gnocca mi cala poco (pur avendone q.b.), di me stesso invece mi cala assai, sono un egoista al cubo anzi alla quarta (dimensione).

Siccome so di essere un prigioniero, cerco di evadere, ma da solo è un casino.
Cerco quindi ergastolani come me, pronti a scavare un tunnel oltre le mura.
Li cerco ovunque, anche quando faccio la fila all'esselunga.

Da molti imparo e a qualche d'uno insegno, costantemente cerco di avere occhi e orecchie aperte e culo stretto.
Non è un bel vivere mi si dirà...bello il vostro rispondo in*****so.

Eppoi, tutto questo che c'azzecca direbbe tonino ergastolino? Tanto.

Noi abbiamo bisogno di un sogno (in questo caso l'amore) non tanto perchè lo possiamo vivere oggi, domani tra cent'anni, ma perchè sotto questo faro scorgiamo le ombre del nostro ego deforme, un Quasimodo senza speranza di Esmeralda.
Egli non può amare, in primis perchè non vede le sue deformità, ma può odiare e lo fa parlando di un amore disperato. Un amore che rinnega a priori a se stesso.

E allora BISOGNA surfare fra queste due onde che si infrangono e si dividono (come siamo- come potremmo essere) costantemente e in quello spazio troviamo un modo diverso di essere , di vedere, di vivere.

Forse è l'unico modo per evitare ciò da cui ci metteva in guardia Borat: Molti uomo per inseguire sogno di plastica non vede bellezza che è davanti ai suoi occhi (parla così, non è studiato).

Il muro è alto, le sbarre pesanti, scaviamo amici...scaviamo!
visir is offline  
Vecchio 20-06-2007, 14.33.59   #37
cassiopea
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Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
Riferimento: Tutto quello che pensate (ma non osate dire) del vs. lui o della vs. lei

Citazione:
Originalmente inviato da nicetry
...Giuro che ci provo e ci sto provando a costruire una storia dove "non preoccuparti amore sarò sempre lì per te, ti rispetterò, ti lascerò libera e via dicendo".. il problema è che va spesso (sempre?) così.. dai tutto.. vivi l'amore come il tuo sogno maggiore, la persona che ti sta accanto come la prima cosa a cui pensi in tutte le cose (per spiegarsi..forse non ce n'è bisogno.. la mia vita è già pienissima senza una storia..ma credo che senza l'amore quello che ti brucia dento sia tutto più spento).. poi si comincia.. ti rendi conto che forse l'altra persona non ha mai questo senso di protezione/passione.. o perlomeno pensi..ed allora cominci ad indurirti.. generalmente l'altro se ne accorge poco.. le cose vanno avanti.. e guarda un po' quello che sembrava il rapporto carnefice/vittima si ribalta.. tu cominci a chiedere..chiedere quello che ti manca..l'altro non capisce.. non si rende conto che le cose che le sue mancanze..ti hanno profondamente scalfito.. e quello più distaccato finisce che è quello che sembrava più "debole"..
Mai capitato?

..si..ma pensandoci ora..mi sembra che quel "sarò sempre lì per te"...era diretto a me stessa...esserci per l'altro, avrebbe implicato un impegno che poi si sarebbe rivelato fondamentale per me..l'altro in realtà è indipendente..anche se poi può apprezzare la vicinanza di un'altra persona...

..sembra esserci un limite sottilissimo tra l'esser vicini ad un altro/a e diventare di troppo...se il coinvolgimento dell'altro/a cambia, pur di poco, è facile oltrepassare quel limite...

sulla rabbia e sul dolore come componenti dell'amore...ieri mi è capitato di sfogliare le pagine di un libro "100 modi per dire amore" in arabo (Chebel Malek, con illustrazioni di Lassaàud Metoui, Mondadori)..ebbene le sfumature e le implicazioni del termine son davvero tante, dall'amore-affetto all'amore sofferto, tipico degli amanti infelici...ma anche dei mistici che lamentano il distacco dal divino..
cassiopea is offline  
Vecchio 20-06-2007, 15.56.53   #38
falbala48
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Messaggi: 110
Riferimento: Tutto quello che pensate (ma non osate dire) del vs. lui o della vs. lei

Mi sono ritrovata dopo aver letto a pensare e ripensare a ciò che avete scritto...visir (uomo divoratore della vita ,navigato e sgamato!!! ) vagabondo esploratore, (ma in modo diverso da visir leggo)_ marco( cucciolo curioso e pieno di perchè ) ed il risultato è una gran confusione, si cerca di sviscerare, di sezionare ciò che per me è [u]emozione[u] sentimento, irrazionalità, se parliamo di conflitti fra partners perchè per me, da ciò che ho capito, alla fine è un conflitto fra due partners, è una specie di prevaricazione che si tende + o - a giustificare, ma dovrebbe essere un confrontarsi, non un sopraffarsi, cos'ha a che fare tutto questo con l'amore? mi sembra una contraddizione ...quando si arriva a questo punto siamo già lontani dall'idea che ho dell'amore e della convivenza fra due persone che si amano. Ed allora non parlerei di un lui o di una lei , ma di persone che convivono non per scelta d'amore ma per mille altri motivi.
falbala48 is offline  
Vecchio 20-06-2007, 16.31.03   #39
marco gallione
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ruoli e ribaltamenti di ruoli

Citazione:
Originalmente inviato da nicetry
le cose vanno avanti.. e guarda un po' quello che sembrava il rapporto carnefice/vittima si ribalta.. "..
Mai capitato?

Si, infatti, lo si diceva in qualche post precedente..
Il ribaltone capita, e si divide in ribaltone spontaneo (succede che si ribaltino i ruoli e basta..) e ribaltone indotto (uno dei due ci mette un po' di interazione come teatro - ossia finge un po' - e così le cose potrebbero cambiare, perchè il forte si intimorisce, e diventa debole, e viceversa).

L'ipotesi che avanza nicetry - a ben vedere - sembra quasi lambire la concezione di ribaltone "ineluttabile", ossia il ribaltone dei ruoli che si determina - senza reversibilità - con il passare del tempo.
Il ribaltone della disillusione.
Non so se sia generalizzabile, o se sei una terza categoria a sé, o se può essere assorbito nella più diffusa sindrome da coppia risalente mondaini-vianello, ma comunque mi trovo d'accordo.

Rischiando di sembrare banale e leggerino (e chissene..), mi sento di affermare che il ribaltone della disillusione è stata la causa della fine (da me indotta) di tutte le mie storie sentimentali lunghe (che ho sempre chiuso io), nate da un inizio in cui io ero il debole, e morte con una fine dove io ero il carnefice. Per la cronaca, nelle storie brevi, sono sempre io-debole a farmi lasciare dall mie amate "lei". Ma tant'è; questo conta poco.

Al di là del nozionismo in tema di ribaltamento dei ruoli di coppia (ribaltoni), emerge dalla ns discussione - quasi unanime (aiuto!) - la constatazione per cui sembrerebbero esistere delle sperequazioni sempre, nella coppia.
La coppia difficilmente è parificata nelle sue fluttuazioni emotive.
Vive in controtempo patologico.
E questo - direi - è quello che ci fa incazzare dell'altro, e spesso non glielo confessiamo.

Ma non esiste mai, secondo voi, in concreto, una vera simbiosi all'unisono? Una coppia di essere perfetti, o quasi, che va sempre piuttosto bene?
In concreto, e per sempre, direi proprio di no.
E so che mi darete ragione, aggiungendo che ciascuno deve lavorare dentro di sé, prima di teorizzare coppie perfette... d'aaccordo!? (in stile Vanna Marchi)

Ultima modifica di marco gallione : 21-06-2007 alle ore 01.19.05.
marco gallione is offline  
Vecchio 20-06-2007, 16.38.23   #40
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
ruoli e ribaltamenti di ruoli

(...segue)

Non esiste la coppia simbiotica, ma la coppia che vive di controtempi (come la musica salsa cubana); salvo che per singoli istanti, tipo - azzardo una ipotesi.. - quando si fa l'amore le prime volte (se funziona, beninteso).
Direi che forse lì, e solo lì, si crea una eccezione vera al triste sfasamento, perchè in quei casi lì un principio di idillio lo so può quasi raggiungere, in quasi-simbiosi diciamo così.

Un po' pochino, che dite?

Ultima modifica di marco gallione : 21-06-2007 alle ore 01.19.54.
marco gallione is offline  

 



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