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Vecchio 19-09-2007, 06.10.40   #1
hava
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la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

Mi riferisco al libro di Elena Ferrante ---"I giorni dell'abbandono", uno dei piu' importanti che ho letto ultimamente.
Si tratta di una coppia che vive insieme da 15 anni, e la moglie ha sviluppato per il marito uno stato di dipendenza simbiotica, identificando se stessa in funzione di lui.
Quando il marito l'abbandona la donna cade in uno stato di disgregazione simile alla schizofrenia, la sua identita' entra in una crisi che non le permette di funzionare.
Chissa' quante coppie di questo genere esistano ancora.
Credo che l'importante in una vita di coppia sia di incoraggiare lo sviluppo di identita' separate e diverse, e solo cosi' si potra' conservare il rispetto reciproco e per se stessi, solo cosi' si potra' continuare a crescere come individui e come coppia.
hava is offline  
Vecchio 19-09-2007, 10.16.10   #2
feng qi
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Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
Riferimento: la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

Citazione:
Originalmente inviato da hava
Mi riferisco al libro di Elena Ferrante ---"I giorni dell'abbandono", uno dei piu' importanti che ho letto ultimamente.
Si tratta di una coppia che vive insieme da 15 anni, e la moglie ha sviluppato per il marito uno stato di dipendenza simbiotica, identificando se stessa in funzione di lui.
Quando il marito l'abbandona la donna cade in uno stato di disgregazione simile alla schizofrenia, la sua identita' entra in una crisi che non le permette di funzionare.
Chissa' quante coppie di questo genere esistano ancora.
Credo che l'importante in una vita di coppia sia di incoraggiare lo sviluppo di identita' separate e diverse, e solo cosi' si potra' conservare il rispetto reciproco e per se stessi, solo cosi' si potra' continuare a crescere come individui e come coppia.

mah.. io ho letto il testo e visto il film...piaciuti entrambi!

Io penso che sia naturale ciò che succede alla protagonista quando il marito non solo la lascia, ma lo fa per un'altra.

Il sentirsi abbandonata é il centro dell'attenzione dell'autrice. E il sentirsi tradita, ferita, messa da parte.

Certo, lei si era creata un universo impernato su delle sicurezze. ok. E quando una parte importante, per lei, viene a mancare, il puzzle si frantuma.

Ma siamo tutti un po' così se ci pensi. Nel senso che anche tu avrai impernato la tua vita su qualcosa.

Quello che é difficile a farsi é mantenersi distaccati da questo perno.

Tu la fai facile col non disintegrarsi quando il centro della tua vita si frantuma, ma quando ci si ama, si diventa un corpo e un'anima sola, e non é un gioco di parole per sempliciotti e sentimentaloni.

E' vero.

Quel sentirsi parte di un altro, quel bisogno profondo di averlo vicino, di sapere che sta bene, sentirlo come la tua pelle, il tuo cuore, la tua casa, il tuo tormento nelle piccole e nelle grandi cose della vita...e poi tutto va in frantumi.

Io non esprimo giudizi...ma sono passata per l'"abbandono". E benché abbia una mia forte personalità...ho perso il mio equilibrio e non me ne vergogno.

E quando ho visto quel film, ho pianto per la protagonista e non l'ho giudicata perché ci ho visto me stessa e tutte le mie cadute e quelle che verranno...

Invece ho ammirato tantissimo la sua lenta ripresa e il suo coraggioso ritorno ad una "parvenza" di normalità.


feng qi
feng qi is offline  
Vecchio 19-09-2007, 13.18.45   #3
scola79
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Messaggi: 13
Riferimento: la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

Ciao HAVA, piacere

da quello ke vedo si ,esistono ancora mogli ke si indentificano nei mariti e ke
amano essere la signora "ROSSI"...dimenticandosi spesso da dove si viene
e ki si è diventati
Nn ci vedo nulla di male...anke se poi nel caso dell" ABBANDONO" ti crolla il mondo addosso.

Ma secondo te è + tollerante sentirsi abbandonate , anke stando ancora insieme???

Ci sono uomini ke pur nn tradendo , nn lasciando , nn trascurando....hanno una loro
vita ke nn è fatta di condivisioni e soddisfazioni in comune....ma da:
IO SONO...es.[size="4"]PAOLO ROSSI = tutto so io(simpatico, intrapendente,intelligente)
IO HO..........=l'auto , la casa ,i figli, il"mio" lavor


Una donna si identifikerebbe subito con un uomo così...

Questo è essere abbandonate.....Anke così nn si ha niente

R@
scola79 is offline  
Vecchio 19-09-2007, 20.39.54   #4
maggie
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Riferimento: la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

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Originalmente inviato da hava
Mi riferisco al libro di Elena Ferrante ---"I giorni dell'abbandono", uno dei piu' importanti che ho letto ultimamente.
Si tratta di una coppia che vive insieme da 15 anni, e la moglie ha sviluppato per il marito uno stato di dipendenza simbiotica, identificando se stessa in funzione di lui.
Quando il marito l'abbandona la donna cade in uno stato di disgregazione simile alla schizofrenia, la sua identita' entra in una crisi che non le permette di funzionare.
Chissa' quante coppie di questo genere esistano ancora.
Credo che l'importante in una vita di coppia sia di incoraggiare lo sviluppo di identita' separate e diverse, e solo cosi' si potra' conservare il rispetto reciproco e per se stessi, solo cosi' si potra' continuare a crescere come individui e come coppia.
buonasera hava
quello che descrivi come importante per una coppia penso si possa riassumere in un semplice 'noi'
ma quanti sanno veramente uscire dall'io?
essere abbandonati so cosa significa.....ma credimi forse a volte e' piu' difficile abbandonare
sono nuova....abbiate pazienza
maggie is offline  
Vecchio 20-09-2007, 10.58.26   #5
hava
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Riferimento: la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

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Originalmente inviato da feng qi
mah.. io ho letto il testo e visto il film...piaciuti entrambi!

Io penso che sia naturale ciò che succede alla protagonista quando il marito non solo la lascia, ma lo fa per un'altra.

Il sentirsi abbandonata é il centro dell'attenzione dell'autrice. E il sentirsi tradita, ferita, messa da parte.

Certo, lei si era creata un universo impernato su delle sicurezze. ok. E quando una parte importante, per lei, viene a mancare, il puzzle si frantuma.

Ma siamo tutti un po' così se ci pensi. Nel senso che anche tu avrai impernato la tua vita su qualcosa.

Quello che é difficile a farsi é mantenersi distaccati da questo perno.

Tu la fai facile col non disintegrarsi quando il centro della tua vita si frantuma, ma quando ci si ama, si diventa un corpo e un'anima sola, e non é un gioco di parole per sempliciotti e sentimentaloni.

E' vero.

Quel sentirsi parte di un altro, quel bisogno profondo di averlo vicino, di sapere che sta bene, sentirlo come la tua pelle, il tuo cuore, la tua casa, il tuo tormento nelle piccole e nelle grandi cose della vita...e poi tutto va in frantumi.

Io non esprimo giudizi...ma sono passata per l'"abbandono". E benché abbia una mia forte personalità...ho perso il mio equilibrio e non me ne vergogno.

E quando ho visto quel film, ho pianto per la protagonista e non l'ho giudicata perché ci ho visto me stessa e tutte le mie cadute e quelle che verranno...

Invece ho ammirato tantissimo la sua lenta ripresa e il suo coraggioso ritorno ad una "parvenza" di normalità.


feng qi




Ho letto con interesse cio' che scrivi Feng qi. Sono d'accordo con te che il sentirsi abbandonata e' al centro dell'attenzione della scrittrice, ma l'importanza di questo racconto e' dovuta secondo me nella profondita' con cui e' descritta la personalita' della protagonista e le dinamiche nella sua psiche.
La crisi e' dovuta in gran parte dalla mancanza di stima per se stessa, come persona indipendente con valori e capacita' in proprio.
La sua ripresa e' ammirabile, e piuttosto che ripresa vedrei una rinascita, un inizio di nuova vita nella quale rinnega valori e legami che fino allora l'avevano immobilizzata e degradata. E' l'inizio di una crescita alla quale io come donna sono specialmente sensibile.
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Vecchio 21-09-2007, 18.47.54   #6
feng qi
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Riferimento: la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

Citazione:
Originalmente inviato da hava
... profondita' con cui e' descritta la personalita' della protagonista e le dinamiche nella sua psiche.
La crisi e' dovuta in gran parte dalla mancanza di stima per se stessa, come persona indipendente con valori e capacita' in proprio.
La sua ripresa e' ammirabile, e piuttosto che ripresa vedrei una rinascita, un inizio di nuova vita nella quale rinnega valori e legami che fino allora l'avevano immobilizzata e degradata. E' l'inizio di una crescita alla quale io come donna sono specialmente sensibile.

Infatti.
Vedi, c'é sempre nella dipendenza da qualcuno, una base di insicurezza che nasce dalla non conoscenza delle nostre forze, della capacità che forse avremmo di farcela anche da soli.

Ma ci sono modelli educativi medievali ancora difficili da estirpare.
Mia zia (ha settantadue anni) viveva con mia nonna. Quando lei é morta tutti si aspettavano che sarebbe crollata, lei compresa.

Invece, sebbene pianga tutte le sere la mancanza di sua madre, lei ce la fa ogni giorno e produce anche.

Io dipendo dal senso di sicurezza che mi deriva dall'avere un compagno, anche se so che sono più io che sostengo lui che il contrario.

So che dipendo da Dio...ma come si fa a rinnegare valori e legami che sono fondamenta per te?

Lo so che potrebbero crollare in qualunque momento ma per il momento questo forse é il massimo che posso sopportare: sapere di farcela non essendo del tutto sola.

L'inizio di una crescita...
Puoi ampliare ancora il tuo pensiero e aprirti di più? Il discorso mi piace.


se non sono indiscreta

feng qi
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Vecchio 21-09-2007, 21.29.16   #7
hava
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Riferimento: la moglie che identificandosi col marito annulla se stessa

So che dipendo da Dio...ma come si fa a rinnegare valori e legami che sono fondamenta per te? [quote][Feng qi]

Penso che i momenti cruciali nella nostra vita ci portino a nuove conoscenze e conclusioni. E' cosi' che in seguito al "terremoto"ci sviluppiamo e cresciamo. La mia maggiore crescita si e' compiuta dopo le piu' grandi crisi e delusioni.

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Lo so che potrebbero crollare in qualunque momento ma per il momento questo forse é il massimo che posso sopportare: sapere di farcela non essendo del tutto sola.[quote]

Non conosciamo le nostre forze finche' non siamo messi alla prova. Come la protagonista del libro possiamo ricominciare su nuove basi liberandoci da legami che ci immobilizzano impedendoci la crescita.

Questo discorso e' importante anche per me e ti sono grata per la tua cooperazione.
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Vecchio 22-09-2007, 10.29.12   #8
feng qi
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Citazione:
Originalmente inviato da hava
... E' cosi' che in seguito al "terremoto"ci sviluppiamo e cresciamo. La mia maggiore crescita si e' compiuta dopo le piu' grandi crisi e delusioni.

Non conosciamo le nostre forze finche' non siamo messi alla prova. Come la protagonista del libro possiamo ricominciare su nuove basi liberandoci da legami che ci immobilizzano impedendoci la crescita.



Sai qual'é però il problema?
Che mentre cresci, a qualunque età, non sempre sei consapevole di ciò che ti sta lentamente stringendo il collo, di ciò che ti immobilizza.

E così a volte ti leghi a cose o persone o fatti da cui invece dovresti scappare.

All'improvviso arriva il terremoto e tu cadi dalle nuvole, te la prendi con Dio, col mondo, col destino crudele.

ti rendi conto che é davvero difficile a volte essere consapevoli nel bene e nel male di ciò che stai facendo, di dove stai posando i piedi e di dove essi ti stanno portando.

E' frutto di introspezione continua, di elaborazione e rielaborazione del vissuto e del vivente, cercare un minimo di lucidità in noi e vedere quali legami ci fanno più male che bene,no?

E a volte nonostante tutto non lo capiamo per anni.

feng qi
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Vecchio 22-09-2007, 13.34.11   #9
hava
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Citazione:
Originalmente inviato da feng qi
Sai qual'é però il problema?
Che mentre cresci, a qualunque età, non sempre sei consapevole di ciò che ti sta lentamente stringendo il collo, di ciò che ti immobilizza.

E così a volte ti leghi a cose o persone o fatti da cui invece dovresti scappare.

All'improvviso arriva il terremoto e tu cadi dalle nuvole, te la prendi con Dio, col mondo, col destino crudele.

ti rendi conto che é davvero difficile a volte essere consapevoli nel bene e nel male di ciò che stai facendo, di dove stai posando i piedi e di dove essi ti stanno portando.

E' frutto di introspezione continua, di elaborazione e rielaborazione del vissuto e del vivente, cercare un minimo di lucidità in noi e vedere quali legami ci fanno più male che bene,no?

E a volte nonostante tutto non lo capiamo per anni.

feng qi




Credo che molto dipenda dalle nostre esigenze dal partner, se siamo capaci di imporci difendendo i nostri diritti all'indipendenza e crescita, o se ci accontentiamo di vivere alla sua ombra.
Da sempre sono convinta che noi stessi siamo responsabili della formazione di quell'identita' nostra che proiettiamo sul nostro circondario. Noi stessi ci creiamo compiti e doveri verso la famiglia e la societa' in cui viviamo. L'importante e' di avere la certezza di fare la cosa giusta.
Pure amando il nostro partner alla follia abbiamo il dovere di amare noi stesse, e solo cosi' potremo meritare il rispetto.
hava is offline  

 



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