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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 16-10-2007, 21.01.00   #11
kore
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
Riferimento: Voglia di cambiare vita

A volte si sta male proprio perché la vita che facciamo non ci rispecchia.
E' un gatto che si morde la coda.
Chi lo dice che devo per forza stare bene qui, se laggiù posso stare meglio, o star bene a fare una cosa, se facendone un'altra mi sentirei più realizzata?
E che, scherziamo?
A volte, per alcune persone, cambiar vita è proprio l'unica soluzione.
Certo, sarebbe bello star bene ovunque, facendo qualunque cosa.
Ma se così fosse, in tutto e per tutto, ritorneremmo al Medioevo, in un mondo gerarchicamente ordinato dove ognuno si deve accontentare di stare dove sta (soprattutto i poveri e gli sfruttati, perché tanto loro avranno il Regno dei Cieli!).
Poi non è detto che per cambiare vita debbano necessariamente mutare le coordinate geografiche.
Se vincessi un milioncino alla Lotteria (ma non gioco mai...) mi comprerei un bel cascinale a pochi km da dove sto e andrei a vivere lì.
Mi darei all'allevamento di cavalli, o di mucche, o di pecore, oppure praticherei l'otium dei latini.
Metterei i pannelli a energia solare, cercando di essere autosufficiente per il cibo e l'energia, e pagando solo le tasse al comune (un milioncino dovrebbe bastarmi per tutta la vita, tasse permettendo... ), ergerei una muraglia attorno alla mia proprietà (con in cima cocci aguzzi di bottiglia), ci scriverei sopra a caratteri cubitali: VIA!, SCIO'! SMAMMA!
Ovviamente gli amici potrebbero entrare, perché non sono una monade.

Se poi volesse venire anche Animastrana, parcheggiare il suo camper nel mio sterminato giardino, ed esercitare il suo pollice verde...

....
kore is offline  
Vecchio 17-10-2007, 18.16.53   #12
Mary
Ospite abituale
 
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
Riferimento: Voglia di cambiare vita

Citazione:
Originalmente inviato da kore
A volte si sta male proprio perché la vita che facciamo non ci rispecchia.
E' un gatto che si morde la coda.
Chi lo dice che devo per forza stare bene qui, se laggiù posso stare meglio, o star bene a fare una cosa, se facendone un'altra mi sentirei più realizzata?
E che, scherziamo?
A volte, per alcune persone, cambiar vita è proprio l'unica soluzione.
Certo, sarebbe bello star bene ovunque, facendo qualunque cosa.
Ma se così fosse, in tutto e per tutto, ritorneremmo al Medioevo, in un mondo gerarchicamente ordinato dove ognuno si deve accontentare di stare dove sta (soprattutto i poveri e gli sfruttati, perché tanto loro avranno il Regno dei Cieli!).
Poi non è detto che per cambiare vita debbano necessariamente mutare le coordinate geografiche.
Se vincessi un milioncino alla Lotteria (ma non gioco mai...) mi comprerei un bel cascinale a pochi km da dove sto e andrei a vivere lì.
Mi darei all'allevamento di cavalli, o di mucche, o di pecore, oppure praticherei l'otium dei latini.
Metterei i pannelli a energia solare, cercando di essere autosufficiente per il cibo e l'energia, e pagando solo le tasse al comune (un milioncino dovrebbe bastarmi per tutta la vita, tasse permettendo... ), ergerei una muraglia attorno alla mia proprietà (con in cima cocci aguzzi di bottiglia), ci scriverei sopra a caratteri cubitali: VIA!, SCIO'! SMAMMA!
Ovviamente gli amici potrebbero entrare, perché non sono una monade.

Se poi volesse venire anche Animastrana, parcheggiare il suo camper nel mio sterminato giardino, ed esercitare il suo pollice verde...

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Mi hai rubato l'idea o il sogno, non vale!

Anche a me un milione (di euro) potrebbe bastare.

Per me restare dove si è non vuol dire starsene con le braccia conserte, ma trasformare il mondo in cui ci si trova, provare a cambiarlo attraverso il nostro cambiamento.

Se io avessi avuto dalla vita tutto quello che la mia mente volevo sarei rimasta davvero al Medioevo mentale, non avrei ricevuto stimoli sufficienti a farmi attraversare le oscure paludi, bagnarmi in acque torbide, rischiare rovinose cadute.

Lottare dove la vita (il destino, il fato) ci ha condotti.

Tutta la vita ho lottato per andare via dal posto in cui mi trovo che sento estraneo, ho sempre sentito estraneo. Non sto a raccontarvi ma forze sconosciute e testarde mi hanno sempre ricacciata qui. Alla fine mi sono arresa, dovevo solo comprendere le ragioni della mia presenza in questo luogo che non amo.

E ho cominciato a cambiare me stessa, a realizzare il mio mondo ideale.

Rinunciando totalmente a cambiare una sola virgola del mondo esterno, ma solo e unicamente me stessa, mi sono accorta che ogni mio cambiamento provocava una valanga di cambiamenti intorno a me.

La vita puoi cambiarla ovunque ti trovi, perchè è la tua vita. E ci possono essere persone che hanno bisogno del tuo cambiamento, della tua vita.

Rinchiudersi in un nido di piume può essere desiderabile ma occorre aprire le ali e volare per dire di aver vissuto, salvo a sostare in quel meraviglioso nido di tanto in tanto.
Mary is offline  
Vecchio 17-10-2007, 21.30.54   #13
dany83
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 618
Riferimento: Voglia di cambiare vita

Citazione:
Originalmente inviato da kore
A volte si sta male proprio perché la vita che facciamo non ci rispecchia.
E' un gatto che si morde la coda.
Chi lo dice che devo per forza stare bene qui, se laggiù posso stare meglio, o star bene a fare una cosa, se facendone un'altra mi sentirei più realizzata?
E che, scherziamo?
A volte, per alcune persone, cambiar vita è proprio l'unica soluzione.
Certo, sarebbe bello star bene ovunque, facendo qualunque cosa.
Ma se così fosse, in tutto e per tutto, ritorneremmo al Medioevo, in un mondo gerarchicamente ordinato dove ognuno si deve accontentare di stare dove sta (soprattutto i poveri e gli sfruttati, perché tanto loro avranno il Regno dei Cieli!).
Poi non è detto che per cambiare vita debbano necessariamente mutare le coordinate geografiche.
Se vincessi un milioncino alla Lotteria (ma non gioco mai...) mi comprerei un bel cascinale a pochi km da dove sto e andrei a vivere lì.
Mi darei all'allevamento di cavalli, o di mucche, o di pecore, oppure praticherei l'otium dei latini.
Metterei i pannelli a energia solare, cercando di essere autosufficiente per il cibo e l'energia, e pagando solo le tasse al comune (un milioncino dovrebbe bastarmi per tutta la vita, tasse permettendo... ), ergerei una muraglia attorno alla mia proprietà (con in cima cocci aguzzi di bottiglia), ci scriverei sopra a caratteri cubitali: VIA!, SCIO'! SMAMMA!
Ovviamente gli amici potrebbero entrare, perché non sono una monade.

Se poi volesse venire anche Animastrana, parcheggiare il suo camper nel mio sterminato giardino, ed esercitare il suo pollice verde...

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hai ragione,non c'è bisogno di andare lontano per stare meglio.però secondo me non c'è bisogno nemmeno di un milione di euro per star meglio...prendi i vip,hanno tutto apparentemente eppure si drogano...
dany83 is offline  
Vecchio 17-10-2007, 22.42.51   #14
aurora
.
 
L'avatar di aurora
 
Data registrazione: 03-07-2006
Messaggi: 250
Riferimento: Voglia di cambiare vita

se non si prova a cambiare come si fa a sapere? ci vuole coraggio, questo si'!!e ci vogliono opportunità
aurora is offline  
Vecchio 18-10-2007, 00.51.42   #15
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Riferimento: Voglia di cambiare vita

La stabilità della propria esistenza è una caratteristica molto europea, molto italiana.
Negli stati uniti ad es è normale dividere l'esistenza in due, o in tre.
Lavoro A fino a 40anni. Lavoro B dopo i 40. Due o tre mogli, o due o tre mariti.
L'anno sabbatico, molto usato colà, rientra in quella logica lì.
Convenzioni.
Vedete tanti italiani pigliarsi un anno sabbatico?
Io no.
Vorrà pur dire qualcosa...
marco gallione is offline  
Vecchio 19-10-2007, 17.27.51   #16
dany83
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 618
Riferimento: Voglia di cambiare vita

Citazione:
Originalmente inviato da marco gallione
La stabilità della propria esistenza è una caratteristica molto europea, molto italiana.
Negli stati uniti ad es è normale dividere l'esistenza in due, o in tre.
Lavoro A fino a 40anni. Lavoro B dopo i 40. Due o tre mogli, o due o tre mariti.
L'anno sabbatico, molto usato colà, rientra in quella logica lì.
Convenzioni.
Vedete tanti italiani pigliarsi un anno sabbatico?
Io no.
Vorrà pur dire qualcosa...



adesso cominceremo a copiare pure questo dagli americani...
dany83 is offline  
Vecchio 19-10-2007, 18.04.58   #17
veraluce
Ospite abituale
 
L'avatar di veraluce
 
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
Riferimento: Voglia di cambiare vita

Citazione:
Originalmente inviato da kore:
A volte si sta male proprio perché la vita che facciamo non ci rispecchia.
E' un gatto che si morde la coda.
Chi lo dice che devo per forza stare bene qui, se laggiù posso stare meglio, o star bene a fare una cosa, se facendone un'altra mi sentirei più realizzata?
E che, scherziamo?
A volte, per alcune persone, cambiar vita è proprio l'unica soluzione.
Certo, sarebbe bello star bene ovunque, facendo qualunque cosa.

Ci sono malesseri che non sono risolvibili semplicemente cambiando qualcosa di esterno a noi stessi... si, certo, se le motivazioni che fanno star male risiedono nel fatto che non sono appagata dal lavoro oppure che il posto in cui vivo non mi piace, allora basta cambiare queste cose per avere un beneficio vitale maggiore... ma se il disagio è dentro di me, ed è solo lì che posso intervenire per star meglio, non credo bastino modifiche ambientali o simili per ottenere dei benefici.


Citazione:
Originalmente inviato da kore:
Ma se così fosse, in tutto e per tutto, ritorneremmo al Medioevo, in un mondo gerarchicamente ordinato dove ognuno si deve accontentare di stare dove sta (soprattutto i poveri e gli sfruttati, perché tanto loro avranno il Regno dei Cieli!).

Perché forse la situazione dei poveri e degli sfruttati oggi è molto diversa dal Medioevo? A me non sembra (anche se non ho vissuto nel medioevo ) ...
Per non parlare di mondo gerarchicamente ordinato poi... secondo te attualmente non lo è? Ma non voglio uscire oltre fuori tema...

Citazione:
Originalmente inviato da dany83:
non c'è bisogno di andare lontano per stare meglio.però secondo me non c'è bisogno nemmeno di un milione di euro per star meglio...prendi i vip,hanno tutto apparentemente eppure si drogano...

E' vero, molte persone hanno tanto materialmente e stanno male, mentre altre con poco sono felici, e non è che si accontentano, ma amano proprio quel poco che hanno e non vogliono di più perché non ne hanno bisogno: sono ricchi dentro.

Ovviamente quello che riporto è solo il mio pensiero, sempre con rispetto dovuto verso quello di voialtri forumisti

Ciao a tutti !
veraluce is offline  
Vecchio 19-10-2007, 21.01.47   #18
kore
Ospite abituale
 
Data registrazione: 31-07-2007
Messaggi: 343
Riferimento: Voglia di cambiare vita

Cara Veraluce, quello che dici è vero e sacrosanto. L'importante è che, caso per caso, ciascuno sappia riconoscere la vera radice del proprio malessere (o le molteplici cause...). Poi è anche vero che nel momento in cui arrivi a stare bene, hai buone possibilità di modificare, almeno un pochetto, l'ambiente che ti circonda. In senso positivo, intendo.
Inoltre, a volte per cambiare vita, basta anche poco. Per esempio smettere di frequentare "cattive compagnie", coltivare un interesse, un talento trascurato...
Per rispondere alla seconda domanda, tutto è relativo. Ci sono zone nel mondo in cui il divario sociale è altissimo, le barriere invalicabili. In altre zone invece questo divario si riduce, e con animo guerriero, e "capatosta" si possono sfondare anche le barriere
Diciamo che nel Medioevo se tu eri una bella castellana e ti innamoravi di un affascinante stalliere, il povero veniva immediatamente arso sul rogo, con l'accusa di stregoneria, perché era inammissibile che una donna di casta superiore si innamorasse di un uomo di casta mooolto inferiore.
Se tu fossi stata un povero contadino toccato dalla fede e avessi voluto entrare in un monastero di benedettini, ti avrebbero messa con i conversi a zappare la terra, mentre i figli di nobili e cavalieri se la sarebbero scialata a cantare dalla mattina alla sera, e a bazzicare lo scriptorium conservando, producendo, copiando e ornando splendidi manoscritti, nella pace e nel silenzio!
Diciamo che oggi va un pò meglio, almeno hanno teorizzato l'uguaglianza dei diritti.
Sull'ultimo punto, quello della ricchezza, io non vorrei avere il panfilo, né spendere i denari per comprarmi un paio di collant da 100 euro. Che non me ne faccio niente.
I soldi non fanno la felicità, ma in qualche sporadico caso la facilitano assai.
A me la faciliterebbero... , ma in mancanza campo bene lo stesso, di pura luce e d'aria, ma campo!
kore is offline  
Vecchio 19-10-2007, 22.23.04   #19
marco gallione
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Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Riferimento: Voglia di cambiare vita

Citazione:
Originalmente inviato da dany83
adesso cominceremo a copiare pure questo dagli americani...
Non basta copiare.
Per farlo bisogna avere carattere, intraprendenza, danaro e soprattutto controc...zi.
Tu ad es. ce le hai tutte quelle belle mele lì?
marco gallione is offline  
Vecchio 19-10-2007, 23.57.20   #20
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Autarchia

Citazione:
Originalmente inviato da dany83
adesso cominceremo a copiare pure questo dagli americani...

Chiedo scusa, ma nel frattempo mi è venuto in mente dove avevo già sentito la frase riportata nel post qui sopra di Dany83.

Si tratta di una perla colta da una serie preziosa di adagi che, per quanto ne so, vengono da molto lontano, dagli anni 40 credo. Io li ho sentiti solo più tardi, in alcuni varietà degli anni 70, (qualcuno ricorderà le trasmissioni televisive del sabato o della domenica sera, con Montesano e Pippo Franco, che - smaccatamente - si rifacevano ai varietà di avanspettacolo teatrale del ventennio fascista).

Uno temi di fondo dell'avanspettacolo prima, e del citazionista Montesano poi, era l'autarchia.
La politica dell'autarchia, allora introdotta dal governo fascista per ragioni strategico-militari, rifuggiva e criticava tutte le culture riconducibili alle forze alleate.

Per cui, venivano diffusi dei detti, dei motti che rendevano le esigenze e i dolorosi disagi dell'autarchia e della guerra più digeribili.
Il nemico americano, spesso ricondotto all'uomo in divisa di colore, veniva sbertucciato con un "...certo che i negri hanno il ritmo nel sangue".
Le culture altre, come quella americana, venivano similmente derise con un "..adesso cominceremo a copiare pure questo dagli americani...".
La cultura nazionale e l'italianità venivano invece esaltate con un "... certo che di mamma ce n'è una sola..". La mamma italiana.

I classici motti del "Certo che i negri hanno il ritmo nel sangue", "..adesso cominceremo a copiare pure questo dagli americani...", "... di mamma ce n'è una sola..", hanno poi rappresentato - nel successivo dopoguerra - l'ossatura del qualunquismo più deciso, reso addiritura intellettuale dalla testa giornalistica L'uomo qualunque se ricordo bene, che tra i suoi redattori annoverava pure un giovanissimo Indro Montanelli.

Negli anni a seguire si sono aggiunti dei meno autentici "... certo che non ci sono più le stagioni di una volta", "sapete che a New York, nelle fogne, ci sono dei coccodrilli bianchi, nati da embrioni di coccodrillo portati da dei turisti che erano stati in Africa, e che al loro ritorno negli USA si erano stufati di tenerli e li avevano buttati nel cesso?".
E via dicendo.
Oggi, qualunquismo significa solo qualunquismo.

Dany83 è un nickname dai tratti vagamenti anagrafici.
I casi sono due: o Dany ha 27 anni e vive i tik del giorno d'oggi, oppure ne ha proprio 83.
Secondo me ne ha 83, visto che ci riporta alle radici più autentiche del qualunquismo; quello della autarchia del Ventennio.
marco gallione is offline  

 



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