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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 08-11-2007, 13.53.14   #11
iulbrinner
Utente bannato
 
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
Riferimento: uomini e ... no

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Ho appena letto l'ultimo saggio di Willy Pasini, “Uomini da amare”.......
Propongo questa breve sintesi di ciò che mi sembrava più significativo e sufficiente per avviare un dibattito.

Non ho letto il saggio cui ci si riferisce ma, alla luce del commento proposto, la prima, spontanea, osservazione che mi viene in mente è: quindi, tutti gli altri che non corrispondono agli improbabili stilemi in questione?....sarebbero da buttare al secchio?

"L'uomo nuovo potrebbe essere proprio quello capace di far dialogare la sua prevalente parte maschile con quella femminile, presente in ognuno di noi. Specularmente le donne: una prevalente femminilità arricchita da qualcuna delle migliori caratteristiche di genere maschile." (arsenio)

Su questo, per quanto mi riguarda, ho già espresso in altro topic il mio punto di vista - cui faccio rinvio - che è in totale dissenso da una simile impostazione ideologica, psicologistica ed artificiosa.
Trovo, inoltre, particolarmente mortificante per il genere maschile che esso venga sottoposto nella sua interezza, per una sorta di validazione esistenziale, ad un decalogo di idoneità sociale il quale sembrerebbe corrispondere, non solo in questa discussione ma anche nella realtà, agli imperscrutabili ed ondivaghi desiderata femminili.
Noto, inoltre, una singolare contraddizione (sempreche il suo autore - arsenio - non se ne abbia a male) nell'altra carne ulteriormente buttata al fuoco sulle stesse basi.
Domanda: "come diventare se stessi?"
Risposta: "tentando di assomigliare ad Ulisse....naturalmente...."
Fantastico!

P.S. - Attendo con ansia il giorno in cui si smetterà di pensare all'esistenza umana coma ad un problema di "dover essere" qualcosa di prefissato; un'ontologia davvero approssimativa e massificata. Forse attendo invano...ma è solo un mio problema, in fondo.
iulbrinner is offline  
Vecchio 09-11-2007, 10.49.48   #12
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
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Riferimento: uomini e ... no

Citazione:
Originalmente inviato da cannella
Leggendoti mi è venuto da riflettere sul fatto che fino a qualche decina di anni fa non esistevano studi sociologici o psico o cos'altro improntati sulle definizioni di caratteristiche perculiari relative a blocchi di categorie.

I miti o i modelli ai quali ispirarsi erano, in definitiva, molto semplici: l'attore, l'avventuriero, il cantante.

Lo stesso al femminile.

Se ne prendeva la simbologia caratteriale ispiratrice, il modo di vestirsi, gli atteggiamenti, e credo che bene o male fosse una tendenza di moda che finiva com'era cominciata, e usata più che altro a scopo seduttivo.

Se è vero che oggi esistono persone che si comportano "a blocchi", è terribile.

Significa che ci sono fonti di ispirazione comuni che incidono sull'identità dei singoli a tal punto da trasformarli in automi suddivisi in settori.

Ma un uomo, una donna, non si chiedono più : "chi sono?"

Per quali strade passa la consapevolezza della propria identità?

E perchè molte persone abdicano senza opporsi, a se' stessi, per diventare qualcun altro?

In nome di una seduzione? E' così poco...


Gentile canella, quale rapporto hai visto tra gli studi psico-sociologici e l'adesione mimetica a modelli mediatici suggeriti, che ci fanno diventare simili a robot (se ho capito)? Il tema qui proposto riguarda le nuove identità maschili privilegiate dalle donne come oggetto del desiderio. Ma come avrai già letto, secondo me non sono da prendere come oro colato. Sono solo ipotesi di gradimento, essendo l'immaginario femminile spesso indecifrabile, come già intuì Freud, rinunciando ad indagarlo, e delegando a questo compito i suoi successori. Che non lo hanno mai ripreso.

Ciao
arsenio is offline  
Vecchio 09-11-2007, 10.51.27   #13
arsenio
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Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: uomini e ... no

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Originalmente inviato da iulbrinner
Non ho letto il saggio cui ci si riferisce ma, alla luce del commento proposto, la prima, spontanea, osservazione che mi viene in mente è: quindi, tutti gli altri che non corrispondono agli improbabili stilemi in questione?....sarebbero da buttare al secchio?

"L'uomo nuovo potrebbe essere proprio quello capace di far dialogare la sua prevalente parte maschile con quella femminile, presente in ognuno di noi. Specularmente le donne: una prevalente femminilità arricchita da qualcuna delle migliori caratteristiche di genere maschile." (arsenio)

Su questo, per quanto mi riguarda, ho già espresso in altro topic il mio punto di vista - cui faccio rinvio - che è in totale dissenso da una simile impostazione ideologica, psicologistica ed artificiosa.
Trovo, inoltre, particolarmente mortificante per il genere maschile che esso venga sottoposto nella sua interezza, per una sorta di validazione esistenziale, ad un decalogo di idoneità sociale il quale sembrerebbe corrispondere, non solo in questa discussione ma anche nella realtà, agli imperscrutabili ed ondivaghi desiderata femminili.
Noto, inoltre, una singolare contraddizione (sempreche il suo autore - arsenio - non se ne abbia a male) nell'altra carne ulteriormente buttata al fuoco sulle stesse basi.
Domanda: "come diventare se stessi?"
Risposta: "tentando di assomigliare ad Ulisse....naturalmente...."
Fantastico!

P.S. - Attendo con ansia il giorno in cui si smetterà di pensare all'esistenza umana coma ad un problema di "dover essere" qualcosa di prefissato; un'ontologia davvero approssimativa e massificata. Forse attendo invano...ma è solo un mio problema, in fondo.


Gentile iulbriner, grazie. Non solo non ne ho a male, ma sono proprio certi dissensi che mi stimolano ad altri percorsi argomentativi. Comunque a volte ho la sensazione che certi forumisti, per frettolosità dovuta a voler rispondere a più post, non leggano con attenzione o non completamente ciò che scrivo, ma niente di male. Si può sempre poi chiarire meglio, anche ciò che non si è stati capaci di esporre esaurientemente. Ho già commentato Pasini con un mio dissenso. L'amore è il sentimento affettivo più complesso che ci sia, spesso fatto di ambivalenze, di emozioni anche conflittuali, contrastanti, ecc. Quindi certe preferenze vanno considerate soltanto ipotesi, e non catalogazioni schematiche in cui inserire tutti i possibili oggetti del desiderio, sia femminili che maschili. Inoltre, la psicologia amorosa della donna è quanto di più difficile possa esserci, come ho detto anche a canella ;lo stesso Freud non perse tempo ad approfondire i suoi studi in tale campo.

In quanto al diventare se stessi, non significa scegliersi un archetipo mitico come Ulisse, o chi ti piace. Ad esempio io ne ho parecchi prediletti. Mi piace anche Giano bifronte, che secondo me sa guardare con una faccia al passato, con una al futuro, ma con lo scopo di saper vivere nel presente.
E poi converrai che oggi quasi tutti ritengono di essere già “diventati se stessi”, che vanno benissimo come sono già che non devono migliorarsi proprio in nulla. Io il “diventare se stessi - ma o stesso verbo lo dice - mi dà l'idea di qualcosa di mai compiuto e sempre in divenire. Come Ulisse, appunto che forse a te come personaggio mitico non piace troppo. Ma è proiettato verso una continua conoscenza, ritenendo che non si “è” mai se stessi, una volta per tutte, ma è una conquista. A cui qualcuno nemmeno riesce avvicinare.

Saluti
arsenio is offline  
Vecchio 09-11-2007, 20.42.04   #14
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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Riferimento: uomini e ... no

cannella
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Se è vero che oggi esistono persone che si comportano "a blocchi", è terribile.
Significa che ci sono fonti di ispirazione comuni che incidono sull'identità dei singoli a tal punto da trasformarli in automi suddivisi in settori.
katerpillar

Mi sembra strano cannella che ti meravigli che la società sia divisa e si comporti in blocchi o gruppi, e che ci siano fonti d'ispirazione che incidono sull'identità che li trasforma in greggi di pecore (non automi).

Ma questo c'è sempre stato ed oggi più che mai è all'ennesima potenza; ma cosa credi che facciano dalla mattina alla sera i masmedia? Basta guardare da una quarantina d'anni ad oggi i giovani che, vanno vestiti tutti alla stessa maniera e tutti trasandati. Si è vero che lo fanno per sentirsi inseriti nel sistema, ma possibile che esiste solo la lana di pecora per coprirsi e sentirsi inseriti nel gruppo?

Per non parlare poi delle pance scoperte che, alcune volte ho rinunciato perfino a mangiare per qualche ricordo ossessivo che mi perseguitava. Quindi...perché meravigliarsi dopo tutto questo tempo dall'inizio dello scempio?

Un saluto.
Giancarlo.
katerpillar is offline  
Vecchio 10-11-2007, 09.28.07   #15
cannella
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Originalmente inviato da arsenio
Gentile canella, quale rapporto hai visto tra gli studi psico-sociologici e l'adesione mimetica a modelli mediatici suggeriti, che ci fanno diventare simili a robot (se ho capito)? Il tema qui proposto riguarda le nuove identità maschili privilegiate dalle donne come oggetto del desiderio. Ma come avrai già letto, secondo me non sono da prendere come oro colato. Sono solo ipotesi di gradimento, essendo l'immaginario femminile spesso indecifrabile, come già intuì Freud, rinunciando ad indagarlo, e delegando a questo compito i suoi successori. Che non lo hanno mai ripreso.

Ciao

Appunto, ma pare che Willy Pasini si sia incaricato dell'ingrato compito...

Non criticavo nè il tema nè la sua interpretazione, tutto quello che ci circonda è ovviamente degno di essere approfondito: anzi, approfondire è probabilmente l'unico modo anche per comprendere le dinamiche e nel caso, operare altre scelte.

I tuoi argomenti, oltre al "come" vengono proposti sono sempre estremamente interessanti.. se ne ho dato un'interpretazione riduttiva o sbagliata me ne assumo tutta la responsabilità e ovviamente mi scuso...
cannella is offline  
Vecchio 10-11-2007, 09.37.52   #16
cannella
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Originalmente inviato da katerpillar
cannella
katerpillar

Mi sembra strano cannella che ti meravigli che la società sia divisa e si comporti in blocchi o gruppi, e che ci siano fonti d'ispirazione che incidono sull'identità che li trasforma in greggi di pecore (non automi).

Ma questo c'è sempre stato ed oggi più che mai è all'ennesima potenza; ma cosa credi che facciano dalla mattina alla sera i masmedia? Basta guardare da una quarantina d'anni ad oggi i giovani che, vanno vestiti tutti alla stessa maniera e tutti trasandati. Si è vero che lo fanno per sentirsi inseriti nel sistema, ma possibile che esiste solo la lana di pecora per coprirsi e sentirsi inseriti nel gruppo?

Per non parlare poi delle pance scoperte che, alcune volte ho rinunciato perfino a mangiare per qualche ricordo ossessivo che mi perseguitava. Quindi...perché meravigliarsi dopo tutto questo tempo dall'inizio dello scempio?

Un saluto.
Giancarlo.

Carissimo Katerpillar, non mi meraviglio purtroppo.. ma ho deciso di spegnere definitivamente la tv, per dirne una.
Non sarebbe drammatico vestire tutti uguali se questo non fosse equivalente ad una uniformità di pensiero...

Forse la nostra percezione dipende dall'aver vissuto l'età evolutiva in un periodo comunque più intenso, dove la società ti richiedeva in tutti i modi di prendere posizione.

A volte "non poter dire" significa dover pensare.

Eravamo più soli in un certo senso, anche con noi stessi, ma questo ci permetteva di doverci riunire, ma non uniformare, e trovare una strada.

Ma credo anche nella responsabilità dei padri e delle madri che hanno perso di vista il senso dell'educazione alla vita.
cannella is offline  
Vecchio 12-11-2007, 13.30.44   #17
iulbrinner
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Riferimento: uomini e ... no

"Il tema qui proposto riguarda le nuove identità maschili privilegiate dalle donne come oggetto del desiderio." (arsenio)

Caro arsenio, la mia critica non riguarda la tua civilissima persona, bensì l'impostazione della questione su cui ci inviti a riflettere e dialogare.
Menzioni un saggio nel quale sembra doversi riallocare, secondo una modellistica di tendenza, qualcosa di cruciale ed altamente complesso come l'identità maschile (nientemeno), a seguito di una rivoluzione sociale che, stando alle tue stesse parole, ha costretto il mondo maschile a "retrocedere".
Pure osservando che non condividi in prima persona il messaggio di tale Pasini, autore del misfatto ideologico, mi sembra che tu ne condivida il fondo di cottura (per così dire) relativo alla necessità di una riorganizzazione comportamentale maschile su basi generalizzate; tali basi, che cannella definisce comportamenti a blocchi, altro non sarebbe - a mio avviso - che la cultura di massa. Ossia, in ultima analisi, la massificazione dei modi di essere come parametro e fonte di riferimento individuale.
Sono queste basi che, personalmente, sento di dover contestare, non solo in relazione al reciproco rapportarsi dei sessi tra loro ma anche come coordinate di ciò che tu stesso definisci "nuova identità maschile" (vedi sopra).
Non mi dilungo, per mancanza di tempo (sulla fretta hai effettivamente ragione), ma ritengo che anche la tematica dell'autenticità rientri in questo discutibile quadro d'insieme. Mi riservo, comunque, di proporre ulteriori approfondimenti al riguardo quando avrò possibilità di tempo.
Ricambio i saluti.
iul
iulbrinner is offline  
Vecchio 13-11-2007, 22.00.58   #18
Nadége
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Allora... facciamo che... ad una cena io sono sedotta dal cibo e dalla concersazione (preciso: dalla qualità di entrambi ovviamente... non dalla quantità!)!
Sarà forse che la mia parte maschile e quella femminile convivono serenamente...?
Ho letto con interesse per vedere se avrei trovato tra quelli elencati l'uomo per me.
Ma di fatto non credo ci sia una tipologia di uomo... "giusta".
Posso dirti che a rapire il mio cuore è stato un uomo "senza paura".
In primis, di mostrare i suoi sentimenti, le sue debolezze.
Subito dopo, di tenermi testa... discutendo garbatamente o se necessario, ignorandomi fin quando non ritorno alla ragione.
Senza paura di essere sminuito dai miei successi e pronto a soccorrermi quando quei successi non sono venuti
Senza paura di lasciarmi l'iniziativa in certe sfere ... sempre pronto, anzi, a soddisfarla.
Un uomo che non fugge davanti a nulla. Un uomo che si impegna e mi impegna.
Non sono una donna facile. Nessuna donna lo è se neppure Freud si è preso la briga di analizzare un essere tanto mutevole...
Sono, come mi ha detto qualcuno.... "impegnativa"! L'uomo "giusto" era qualcuno che quell'impegno volesse assumerselo!
Nadége is offline  
Vecchio 14-11-2007, 10.02.38   #19
arsenio
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Originalmente inviato da iulbrinner
"Il tema qui proposto riguarda le nuove identità maschili privilegiate dalle donne come oggetto del desiderio." (arsenio)

Caro arsenio, la mia critica non riguarda la tua civilissima persona, bensì l'impostazione della questione su cui ci inviti a riflettere e dialogare.
Menzioni un saggio nel quale sembra doversi riallocare, secondo una modellistica di tendenza, qualcosa di cruciale ed altamente complesso come l'identità maschile (nientemeno), a seguito di una rivoluzione sociale che, stando alle tue stesse parole, ha costretto il mondo maschile a "retrocedere".
Pure osservando che non condividi in prima persona il messaggio di tale Pasini, autore del misfatto ideologico, mi sembra che tu ne condivida il fondo di cottura (per così dire) relativo alla necessità di una riorganizzazione comportamentale maschile su basi generalizzate; tali basi, che cannella definisce comportamenti a blocchi, altro non sarebbe - a mio avviso - che la cultura di massa. Ossia, in ultima analisi, la massificazione dei modi di essere come parametro e fonte di riferimento individuale.
Sono queste basi che, personalmente, sento di dover contestare, non solo in relazione al reciproco rapportarsi dei sessi tra loro ma anche come coordinate di ciò che tu stesso definisci "nuova identità maschile" (vedi sopra).
Non mi dilungo, per mancanza di tempo (sulla fretta hai effettivamente ragione), ma ritengo che anche la tematica dell'autenticità rientri in questo discutibile quadro d'insieme. Mi riservo, comunque, di proporre ulteriori approfondimenti al riguardo quando avrò possibilità di tempo.
Ricambio i saluti.
iul

Gentile julbriner non ho mai approvato le ragazze suggestionate dai clichè promossi da pubblicità, film di cassetta, fiction per palati dal basso gusto, ecc.
“A blocco?” E che significa? Non è una mia locuzione. Ti assicuro che leggo la saggistica con criticismo e discernimento; chiedilo a qualche ragazza che mi conosce più tempo. Poi può succedere che nei forum qualcuno facilmente travisi ciò che scrivo, per fretta, condizionamenti proiettivi o altro. Non leggere solo una mia frase decontestualizzata, ma tieni conto del senso di tutto il post, delle varie risposte. Lo so ci vuole quel tempo che anche a me manca

Ciao
arsenio is offline  
Vecchio 14-11-2007, 10.17.21   #20
arsenio
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Originalmente inviato da Nadége
Allora... facciamo che... ad una cena io sono sedotta dal cibo e dalla concersazione (preciso: dalla qualità di entrambi ovviamente... non dalla quantità!)!
Sarà forse che la mia parte maschile e quella femminile convivono serenamente...?
Ho letto con interesse per vedere se avrei trovato tra quelli elencati l'uomo per me.
Ma di fatto non credo ci sia una tipologia di uomo... "giusta".
Posso dirti che a rapire il mio cuore è stato un uomo "senza paura".
In primis, di mostrare i suoi sentimenti, le sue debolezze.
Subito dopo, di tenermi testa... discutendo garbatamente o se necessario, ignorandomi fin quando non ritorno alla ragione.
Senza paura di essere sminuito dai miei successi e pronto a soccorrermi quando quei successi non sono venuti
Senza paura di lasciarmi l'iniziativa in certe sfere ... sempre pronto, anzi, a soddisfarla.
Un uomo che non fugge davanti a nulla. Un uomo che si impegna e mi impegna.
Non sono una donna facile. Nessuna donna lo è se neppure Freud si è preso la briga di analizzare un essere tanto mutevole...
Sono, come mi ha detto qualcuno.... "impegnativa"! L'uomo "giusto" era qualcuno che quell'impegno volesse assumerselo!

Cibo e conversazoine (erotica) vanno molto d'accordo

Il bello del cibo è anche il suo possibile abbinamento con il sesso, per una condivisione totale e inebbriante di piaceri. Ascolta questo passo di Isabel Allende , che ti leggerò lentamente con voce da maschio sensuale. Spiega come conciliare i piaceri del palato con quelli dell'erotismo. Nel suo bellissimo “Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci”:

(...) “non possiamo resistere (...) a quegli epicurei che scelgono amorosamente gl' ingredienti più freschi e sensuali, li preparano con arte e li offrono come un regalo per i sensi e per l'anima; quegli uomini capaci di stappare con stile una bottiglia, annusare il vino e mescerlo prima nel nostro bicchiere per farcelo assaggiare, e che nel contempo descrivono la sugosità, il calore, la morbidezza , l'aroma e la consistenza del filet mignon, con il tono che crediamo più tardi utilizzeranno per riferirsi alle nostre bellezze. E' inevitabile, pensiamo, che questi uomini abbiano tutti i sensi affinati, compreso quello dell'umorismo.”

Qual'è la tua marca preferita di champagne? Ti fidi di me? Ho già preparato io secchiello con il ghiaccio e due flute ... Ti aspetto ... per dare la stura ai sensi della vita. Prestooooooo, il ghiaccio si sta sciogliendooooo

Benvenuta al forum. Non far troppo caso a quello che dico. Mi piace scherzare con le ragazze new-entrY

arsenio is offline  

 



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