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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-11-2007, 14.20.48   #11
donella
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-06-2007
Messaggi: 710
Riferimento: la diversità è la nostra forza

Citazione:
Originalmente inviato da nevealsole
Interessante discussione, complimenti a tutti.
Leggendoti Donella mi è venuto in mente una cosa: ma se fosse vero il paradosso della scuola di Palo Alto (è impossibile non comunicare), allora anche il "lapideo", in realtà, comunicherebbe qualcosa col suo atteggiamento...

Assolutamente innegabile!

E infatti:
- formalmente : comunica il meglio del meglio dell'ovvio persuasivo;
- sostanzialmente : comunica (involontariamente e ad un pubblico più ristretto) la propria essenza eticamente repellente.

E quindi c'è una perfetta comunicazione formale (volontaria) e una del tutto involontaria comunicazione sostanziale.
In somma algebrica s'annullerebbero a vicenda se il valore della seconda fosse pari a quello della prima. Dando un risultato Comunicazione = 0).
Nella mia percezione (personale) il valore della seconda è di molto superiore a quello della prima. E' per questo che il mio risultato è radicalmente negativo in termini di comunicazione, e ... sintetizzare "non comunica" diventa .... arrotondamento da generosa amnistia....
Insomma: a fare da contabile... dovrei dire - più esattamente - che "contro-comunica".

E di quelli che , seriamente parlando, contro-comunicano, sono certa, non sento altra mancanza che quella della loro mancanza.
donella is offline  
Vecchio 21-11-2007, 17.17.33   #12
pallina
...il rumore del mare...
 
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
Riferimento: la diversità è la nostra forza

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio

La diversità è la nostra forza
.............................. ..................

Da quali persone siete circondati, nella vostra vita? (virtuale e non ) o desiderereste essere attorniati?

Provengo da una famiglia numerosa e mia madre apparteneva ad una famiglia che lo era ancor di più per cui sono stata abituata a stare tra le gente, a confrontarmi, a condividere, a sopportare, a pazientare, ad ascoltare, ma anche a litigare e a trovare soluzioni. Una grande famiglia è come una palestra di vita che non finisce mai: si nasce, si cresce, ci si sposa ma anche si divorzia, e si muore. I matrimoni e i funerali sono i due momenti in cui ci si ritrova tutti...Si parla tanto in famiglia ma ci sono anche segreti e storie curiose e aneddoti e amori finiti male e storie stupefacenti di grande bontà ma anche odiosissime per questioni di eredità.
Ma mia madre, soprattutto, ci ha insegnato, con l'esempio più banale, l'accoglienza: chiunque dei nostri amici (fossero l'amichetto del palazzo quando eravamo bambini, il compagno ai tempi di scuola o un amico qualsiasi di ognuno di noi) arrivasse all'ora di pranzo o di cena era il benvenuto tant'è che ancora oggi, soprattutto quando ci ritroviamo per i fine settimana nella casa paterna, è raro che non ci sia un amico (nostro, dei nostri figli o di qualche mio fratello o sorella) a pranzo o a cena. Il famoso "aggiungi un posto a tavola" da noi era ed è.......la norma! La casa diventa punto d'incontro e la tavola momento di condivisione: adulti, ragazzi e bambini che parlano e ascoltano, discorsi che s'incrociano, a volte qualcuno litiga e i giovani imparano a controllare il tono della voce e come si smorzano le tensioni... Quindi non ho desiderio di essere attorniata da nessuno perchè non ne sento il bisogno.... sono davvero tante le persone che conosco e che frequento. La cosa importante e fondamentale affinchè questi rapporti, queste relazioni, per tutti noi siano costruttive è tenere aperto, oltre la porta di casa, anche il proprio cuore.
pallina is offline  
Vecchio 22-11-2007, 09.35.39   #13
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: la diversità è la nostra forza

Citazione:
Originalmente inviato da veraluce
Da tutto il mio paese...
era una battuta, pero contiene un fondo di verità!
Io vivo in un paesino (meraviglioso per me) e più o meno ci si conosce tutti vicendevolmente... questo fa si che hai modo di uscire di casa e incontrare facilmente persone che della tua vita sanno molto e viceversa... è inevitabile che questo accada, perché siamo sempre le stesse persone a vivere nello stesso posto, il quale non è grande e dispersivo come potrebbe essere invece
una città... Anche se qualche volta si sa, in paese si "spettegola" come si usa dire, comunque la chiacchiera lascia il tempo che trova... perché quella persona di cui si "spettegola" alla fine la conosci, e se vuoi la capisci.
Io amo le persone che mi circondano, sia quelle a me più prossime sia quelle che incontro di meno (anche se non sempre è facile esternarlo )... quando ho fatto l'esperienza di vivere per un pò di tempo altrove, non dico di esser stata male, ma comunque non incontravo la stessa "naturalezza" e "spontaneità" che potevo cogliere qui, nel paesino.
So benissimo che con alcune persone ho affinità e con altre meno ma questo
è sempre e solo un dettaglio almeno per come la vedo io... non è un problema... perché ho capito che alcune volte non sono simpatica neanche a me stessa, per questo dico che non posso pretendere di esser sempre simpatica agli altri... e come accetto me stessa quando mi sto antipatica allora voglio accettare anche gli altri quando hanno le loro debolezze...
Non so se sono uscita OT, o sono entrata troppo nel personale ...
Comunque per me le persone vanno bene così come sono... ognuno è responsabile per sé stesso...
Anche voi forumisti mi state bene così come siete... perché no?!! Siete così carini !
Non desidero cambiare nessuna delle persone che mi circonda...
...come anche Nexus una volta disse: più siamo e meglio stiamo!

Pace a voi!

Cara veraluce, confrontarsi tra noi con personali testimonianze dovrebbe essere ovunque uno scopo prevalente. Per cui ti racconto una mia recente esperienza, in un vivace paese di mare, dove ho passato l'estate. Ebbi occasione di far parte di un gruppo di donne del vicinato, di mezz' età, con le loro madri, e qualche altra amica. Riunite in un cortile per un caffè e chiacchiere, durante una breve pausa pomeridiana. Perchè un giorno, incuriosito, mi unii a loro. Diversità, eppure lo stile dialogico femminile era variato e vitale. Sostenuto anche da solidali e reciproche confidenze per crucci familiari; da gentilezze e da esperienze scambiate tra due generazioni. Discorsi non elevati, ma mai noiosi, senza pretese di porsi quali “esperti”, e senza alcun vincolo. La mia presenza suscitò perplessità, superata quando un po' sorprese si accorsero che un maschio le ascoltava con partecipazione. Un piccolo gruppo come nei tempi andati, quando non c'era la tivù. Si dice siano diffusi in qualche paese sottosviluppato. Malgrado tutto, più felice.



sono breve perchè devo scappare
arsenio is offline  
Vecchio 22-11-2007, 09.36.36   #14
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Riferimento: la diversità è la nostra forza

Citazione:
Originalmente inviato da donella
Il tipo di professione e i casi della vita mi vedono circondata da persone davvero di ogni tipo.
Come Veraluce trovo che in ogni possibilità di contatto sia un potenziale universo imperdibile e insostituibile, e che ognuno di noi abbia la propria parte nell'attuarlo.

Potrei detestare la grettezza, ma mai dimenticare che anche il "contatto" con la grettezza, se è contatto, inevitabilmente arricchirà entrambi, ed entrambi in misura inimmaginabile a priori.

Per questo non direi mai "vorrei essere attorniata da....": sono sicurissima che perderei un'immensità, illudendomi di selezionare a scopo eugenetico.

Piuttosto vedo un possibile capitolo Morto: uno solo.
E' quello di chi non accetta - se non formalmente - il contatto.

Ecco: della sostanza lapidea, di quella che "non ti tocca" e non fa nulla per toccarti, di quella che può solo - monolitica - precipitarti addosso, di quella che dopo aver TU cercato di toccarla trasmette solo "duro e freddo".... di quella e solo di quella farei molto volentieri a meno.
Confesso: mi piacerebbe proprio che non esistesse.
Credo che non rappresenti "vita" e che , molto semplicemente per questo, potrebbe coerentemete e senza ingenerosità (anzi collaborando al suo fine) essere estromessa dal quadro "vita" senza alcun nocumento.

Esiste nelle mie frequentazioni (virtuali e non).
Come individuarla? Al tatto!!!
Non c'è altro metodo, perchè la costituzione lapidea è trasversale: la trovi in alto e in basso, a destra e a sinistra, nell'analfabeta e nel tizio accedemicamente plirititolato, nell'iper sfigato e nel super-riuscito, nel religioso e nell'ateo, nel possidente e nell'indigente.
....Mi vado convincendo che sia "una razza a sè" (socialmente e culturalmente strutturata come quella degli "altri"). Solo che è parallela. Non fa nulla per comunicare.
E allora, forse, nel risparmiarsi il contatto si realizzarebbe il più alto (forse unico possibile) mutuo vantaggio.


Cara donella conosco l'inferno e le gratificazioni dei rapporti con le diverse personalità in un grande ambiente di lavoro. Per autoconoscerci è utile esaminarre le nostre reazioni, sia negative che di partecipante simpatia. Non tutti, e in reciprocità, ci riescono amabili, se si ha una propria autonoma individualità. Le persone dai cui modi di presentarsi emana “calore”, dovrebbero risultare vincenti, e superare chi possiede altre pur apprezzabili qualità. Come il suo opposto, l'aridità di cuore, è una caratteristica che attraversa ogni classe sociale.

L'arte comunicativa, affabulatoria, modulata secondo le circostanze, è rara. Non sempre posseduta dagli amici messi sulla nostra strada più dalla sorte che per nostra scelta. Rimedi? Nuove conoscenze, senza lasciare quelle affettive di vecchia data.
La “diversità” è un altro fattore chiave. Anche quale complementarità che arricchisce in un riuscito rapporto di coppia. Senza escludere qualche importante affinità. Da fuggire una piattezza conformistica che, anche se condivisa, non contribuisce a renderci migliori, svelandoci le nostre potenzialità.

Con alcuni è difficile comunicare; spesso sono condizionati loro malgrado da esperienze infantili. Non è raro trovarli pure tra chi ci circonda. La loro conversazione ruota su parole prevedibili, di rito, convenzionali di circostanza , di povertà ideativa. Possono essere narcisisti patologici autocentrati, incapaci di ascoltare con interesse ed empatia, se considerano gli altri sono mezzi. La loro autostima per solito è priva di fondamennto. Anche i carismatici sovente sono solo vuoti manipolatori.

E nel virtuale? L'originalità positiva che crea qualche sorpresa e proficua divergenza concettuale , non sempre ha successo. Sovente il gruppo si appiattisce in uno stile di pensiero comune. Sorgono amori, antipatie, amicizie,si possono rovesciare situazioni, e l'anonimato può farci dimenticare la netiquette. Il tempo passato nelle community non andrebbe scambiato per la vita autentica, che sta altrove e off line

arsenio is offline  
Vecchio 22-11-2007, 15.14.22   #15
donella
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Riferimento: la diversità è la nostra forza

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Con alcuni è difficile comunicare; spesso sono condizionati loro malgrado da esperienze infantili. Non è raro trovarli pure tra chi ci circonda. La loro conversazione ruota su parole prevedibili, di rito, convenzionali di circostanza , di povertà ideativa. Possono essere narcisisti patologici autocentrati, incapaci di ascoltare con interesse ed empatia, se considerano gli altri sono mezzi. La loro autostima per solito è priva di fondamennto. Anche i carismatici sovente sono solo vuoti manipolatori.

Concordo totalmente!
Hai descritto magistralmente i dispotici depositari del nulla: quelli di cui sento la mancanza della mancanza.

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
E nel virtuale? L'originalità positiva che crea qualche sorpresa e proficua divergenza concettuale , non sempre ha successo. Sovente il gruppo si appiattisce in uno stile di pensiero comune. Sorgono amori, antipatie, amicizie,si possono rovesciare situazioni, e l'anonimato può farci dimenticare la netiquette. Il tempo passato nelle community non andrebbe scambiato per la vita autentica, che sta altrove e off line

Su questo non sono completamente d'accordo. Per una ragione difficilissima a "rendersi" in poche parole. Ci provo.
Al virtuale partecipo , non solo e non tanto per "come sono", ma soprattutto con lo stesso identico linguaggio e con la stessa identica interattività della vita reale.
Posso assicurartti che (nella mia esperienza, ovviamente), a parità di condizioni, non c'è alcuna differenza tra reale e virtuale. Sempre fermo restando che la vita autentica sia indiscutibilmente off-line.

----------

Chiedo scusa per la micro-parentesi quasi intimistica nella considerazione della "diversità". C'è una piccola valutazione minima che mi accompagna dall'età della ragione, e che mi sembra abbastanza pertinente.
Sono cresciuta sotto l'egida (autentica) di due nonne che non avevano nulla in comune oltre all'indiscutibile amore nei confronti della loro famiglia.
Una molto intellettuale e profonda. L'altra molto sveglia e "del popolo".
Le considero (come Cornelia che guardi dietro anzichè avanti) "i miei gioielli".

Se fossero appartenute allo stesso "tipo", non importa quale dei due, sono più che certa che avrei perso una Enormità.
donella is offline  
Vecchio 23-11-2007, 11.36.53   #16
arsenio
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Riferimento: la diversità è la nostra forza

Citazione:
Originalmente inviato da pallina
Provengo da una famiglia numerosa e mia madre apparteneva ad una famiglia che lo era ancor di più per cui sono stata abituata a stare tra le gente, a confrontarmi, a condividere, a sopportare, a pazientare, ad ascoltare, ma anche a litigare e a trovare soluzioni. Una grande famiglia è come una palestra di vita che non finisce mai: si nasce, si cresce, ci si sposa ma anche si divorzia, e si muore. I matrimoni e i funerali sono i due momenti in cui ci si ritrova tutti...Si parla tanto in famiglia ma ci sono anche segreti e storie curiose e aneddoti e amori finiti male e storie stupefacenti di grande bontà ma anche odiosissime per questioni di eredità.
Ma mia madre, soprattutto, ci ha insegnato, con l'esempio più banale, l'accoglienza: chiunque dei nostri amici (fossero l'amichetto del palazzo quando eravamo bambini, il compagno ai tempi di scuola o un amico qualsiasi di ognuno di noi) arrivasse all'ora di pranzo o di cena era il benvenuto tant'è che ancora oggi, soprattutto quando ci ritroviamo per i fine settimana nella casa paterna, è raro che non ci sia un amico (nostro, dei nostri figli o di qualche mio fratello o sorella) a pranzo o a cena. Il famoso "aggiungi un posto a tavola" da noi era ed è.......la norma! La casa diventa punto d'incontro e la tavola momento di condivisione: adulti, ragazzi e bambini che parlano e ascoltano, discorsi che s'incrociano, a volte qualcuno litiga e i giovani imparano a controllare il tono della voce e come si smorzano le tensioni... Quindi non ho desiderio di essere attorniata da nessuno perchè non ne sento il bisogno.... sono davvero tante le persone che conosco e che frequento. La cosa importante e fondamentale affinchè questi rapporti, queste relazioni, per tutti noi siano costruttive è tenere aperto, oltre la porta di casa, anche il proprio cuore.


Come più volte si è detto , ai fini educativi nulla vale più degli esempi appresi in famiglia. Valgono più di ogni parola o imposizione. Per imitazione si apprendono le emozioni ,mai da reprimere, neppure quelle “negative”;i sentimenti, l'accoglienza, la compassione empatica, che è l'unico modo di amare gli altri : terreno, autentico, ragionevole.

Grazie

arsenio is offline  
Vecchio 27-11-2007, 00.23.15   #17
tere
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Messaggi: 11
Riferimento: la diversità è la nostra forza

E' il mio primo messaggio in un forum... spero arrivi... E' veramente bello il testo di Arsenio da cui trova spunto questa discussione! Saluti a tutti
tere is offline  

 



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