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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-11-2007, 12.41.21   #1
nevealsole
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Data registrazione: 08-02-2004
Messaggi: 706
Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

In questi giorni, presa più del solito dalle inquietudini lavorative, improvvisamente mi è balenato alla mente un pensiero: ma l’uomo di oggi come si immagina professionalmente la propria compagna?
E’ una domanda rivolta prevalentemente ai maschietti, che vorrei totalmente sinceri (dite pure ciò che non confessereste mai alla vostra fidanzata ) ma anche alle donne che abbiano avuto esperienza di incontro (o scontro) in tal senso con il proprio partner.
Il tema, secondo me, non è di poco conto.
Credo di poter partire dal presupposto che oggi l’uomo è favorevole a che la propria compagna lavori: ma che tipo di lavoro?
Lo dico perché nella mia personale esperienza mi sono talvolta imbattuta in uomini apparentemente di larghissime vedute, ma nei fatti interessati a non essere oscurati nella loro centralità professionale.
Insomma, la mia idea è che dal punto di vista maschile ed in rapporto al lavoro che fa l’uomo, la donna debba essere uno scalino più sotto (lui fa il manager, tu ruoli operativi… per intenderci).
Quando questo non accade, la stabilità della coppia può anche essere minata.
Potrebbe però essere vero anche il contrario: se tu non sei professionalmente al top, lui neppure ti considera.
Non lo so, sono dubbi che mi sono venuti e mi piacerebbe discuterne in concreto perché ho l’impressione che ci siano dei rigurgiti di maschilismo non indifferenti anche tra i più illuminati…
nevealsole is offline  
Vecchio 21-11-2007, 14.18.33   #2
marco gallione
Utente bannato
 
Data registrazione: 22-05-2007
Messaggi: 363
Riferimento: Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

Citazione:
Originalmente inviato da nevealsole
In questi giorni, presa più del solito dalle inquietudini lavorative, improvvisamente mi è balenato alla mente un pensiero: ma l’uomo di oggi come si immagina professionalmente la propria compagna?
E’ una domanda rivolta prevalentemente ai maschietti, che vorrei totalmente sinceri (dite pure ciò che non confessereste mai alla vostra fidanzata ) ma anche alle donne che abbiano avuto esperienza di incontro (o scontro) in tal senso con il proprio partner.
Il tema, secondo me, non è di poco conto.
Credo di poter partire dal presupposto che oggi l’uomo è favorevole a che la propria compagna lavori: ma che tipo di lavoro?
Lo dico perché nella mia personale esperienza mi sono talvolta imbattuta in uomini apparentemente di larghissime vedute, ma nei fatti interessati a non essere oscurati nella loro centralità professionale.
Insomma, la mia idea è che dal punto di vista maschile ed in rapporto al lavoro che fa l’uomo, la donna debba essere uno scalino più sotto (lui fa il manager, tu ruoli operativi… per intenderci).
Quando questo non accade, la stabilità della coppia può anche essere minata.
Potrebbe però essere vero anche il contrario: se tu non sei professionalmente al top, lui neppure ti considera.
Non lo so, sono dubbi che mi sono venuti e mi piacerebbe discuterne in concreto perché ho l’impressione che ci siano dei rigurgiti di maschilismo non indifferenti anche tra i più illuminati…

Laureata. Non riesco purtroppo a farne a meno.
Sicuramente lavoratrice.
Possibilmente collocata in ambito professionale adeguatamente, non ho nessun timore del di lei successo. Anzi.
Merceologicamente ( ) direi che il massimo è l'architetto.
L'architetto d'interni porta al delirio, quanto a modello di perfezione.

Sono un sempliciotto, che ve lo dico a fare?
marco gallione is offline  
Vecchio 21-11-2007, 14.43.29   #3
griago
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-10-2007
Messaggi: 98
Riferimento: Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

Personalmente ritengo che tanto il lavoro della donna, quanto quello dell'uomo devono essere compatibili con la famiglia.

Mestieri che ti fanno vedere i figli solo la sera prima di andare a dormire (se si fa in tempo) e/o il week end ... li consiglierei solo a chi non ha famiglia.

Traete quindi le conclusioni che volete.
griago is offline  
Vecchio 21-11-2007, 19.37.20   #4
iulbrinner
Utente bannato
 
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
Riferimento: Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

"...sono dubbi che mi sono venuti e mi piacerebbe discuterne in concreto perché ho l’impressione che ci siano dei rigurgiti di maschilismo non indifferenti anche tra i più illuminati…" (nevealsole)

Non so cosa tu intenda esattamente con il termine "maschilismo", dal momento che, spesso, sotto questo concetto si fa passare ogni cosa che non sia una deferente acquiescenza alle volontà femminili, ma, comunque, ti dò il mio punto di vista.
Come compagna, ossia in una relazione sostanzialmente libera da vincoli effettivi e da responsabilità reciproche, direi che il suo lavoro o la sua professione mi sarebbero totalmente indifferenti. Sono altre le caratteristiche che possono avere un ascendente su di me; l'attività lavorativa non è tra queste.
Nella ipotesi, del tutto accademica (credo che un uomo, oggi, debba essere folle o molto ingenuo per pensare al matrimonio) di un impegno comune più concreto e responsabilizzante, sottoscriverei senz'altro quanto detto da griago, nel senso che valuterei la compatibilità di questa unione con le necessità di una famiglia.
A questo aggiungo che, laddove sapessi di dovermi sostituire a lei nel ruolo materno, per suoi indifferibili e preventivati impegni professionali, sicuramente non mi imbarcherei nell'impresa.
iulbrinner is offline  
Vecchio 21-11-2007, 22.18.07   #5
vagabondo del dharma
a sud di nessun nord
 
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
Riferimento: Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

Il mestiere che la renda veramente felice, felicità di cui io stesso godrei.

Se posso darle un suggerimento, le consiglierei un mestiere che le consenta, per quanto possibile, di poter staccare la spina quando torna a casa. Fosse anche un ruolo di grande responsabilità, ma che non l'assorba completamente.

Questo lo auguro a lei, come lo auguro a me, nell'ipotetica, futura coppia di cui farò parte.
vagabondo del dharma is offline  
Vecchio 21-11-2007, 23.31.26   #6
aile
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-04-2007
Messaggi: 169
Riferimento: Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

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Originalmente inviato da nevealsole
In questi giorni, presa più del solito dalle inquietudini lavorative, improvvisamente mi è balenato alla mente un pensiero: ma l’uomo di oggi come si immagina professionalmente la propria compagna?
E’ una domanda rivolta prevalentemente ai maschietti, che vorrei totalmente sinceri (dite pure ciò che non confessereste mai alla vostra fidanzata ) ma anche alle donne che abbiano avuto esperienza di incontro (o scontro) in tal senso con il proprio partner.
Il tema, secondo me, non è di poco conto.
Credo di poter partire dal presupposto che oggi l’uomo è favorevole a che la propria compagna lavori: ma che tipo di lavoro?
Lo dico perché nella mia personale esperienza mi sono talvolta imbattuta in uomini apparentemente di larghissime vedute, ma nei fatti interessati a non essere oscurati nella loro centralità professionale.
Insomma, la mia idea è che dal punto di vista maschile ed in rapporto al lavoro che fa l’uomo, la donna debba essere uno scalino più sotto (lui fa il manager, tu ruoli operativi… per intenderci).
Quando questo non accade, la stabilità della coppia può anche essere minata.
Potrebbe però essere vero anche il contrario: se tu non sei professionalmente al top, lui neppure ti considera.
Non lo so, sono dubbi che mi sono venuti e mi piacerebbe discuterne in concreto perché ho l’impressione che ci siano dei rigurgiti di maschilismo non indifferenti anche tra i più illuminati…


Penso che sei stata un po' sfortunata ad incontrare questo tipo di uomini.Non tutti la pensano così.Ovviamente se la carriera della donna diventa una specie di ossesione(niente figli perchè c'è il mio lavoro)
comprendo che il maschio possa porsi delle domande.Ma che un uomo desideri che la sua donna sia uno scalino più sotto..mi sembra eccessivo.Sarà perchè io non ho ancora programmato una vita insieme a qualcuno..
Ma in genere,per le persone che conosco,mi sembra che gli uomini siano ben felici di vedere la loro donna realizzata.
Poi ovviamente dipende anche dall'atteggiamento femminile,ho visto anche spesso donne dare ordini (nel senso vero e proprio della parola) al loro uomo..
bè in questo caso..se il maschio reclama qualcosa..forse ne ha il diritto?
aile is offline  
Vecchio 22-11-2007, 05.45.11   #7
hava
Ospite abituale
 
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Messaggi: 542
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In questi giorni, presa più del solito dalle inquietudini lavorative, improvvisamente mi è balenato alla mente un pensiero: ma l’uomo di oggi come si immagina professionalmente la propria compagna?
E’ una domanda rivolta prevalentemente ai maschietti, che vorrei totalmente sinceri (dite pure ciò che non confessereste mai alla vostra fidanzata ) ma anche alle donne che abbiano avuto esperienza di incontro (o scontro) in tal senso con il proprio partner.
Il tema, secondo me, non è di poco conto.
Credo di poter partire dal presupposto che oggi l’uomo è favorevole a che la propria compagna lavori: ma che tipo di lavoro?
Lo dico perché nella mia personale esperienza mi sono talvolta imbattuta in uomini apparentemente di larghissime vedute, ma nei fatti interessati a non essere oscurati nella loro centralità professionale.
Insomma, la mia idea è che dal punto di vista maschile ed in rapporto al lavoro che fa l’uomo, la donna debba essere uno scalino più sotto (lui fa il manager, tu ruoli operativi… per intenderci).
Quando questo non accade, la stabilità della coppia può anche essere minata.
Potrebbe però essere vero anche il contrario: se tu non sei professionalmente al top, lui neppure ti considera.
Non lo so, sono dubbi che mi sono venuti e mi piacerebbe discuterne in concreto perché ho l’impressione che ci siano dei rigurgiti di maschilismo non indifferenti anche tra i più illuminati…


Da secoli il rapporto fra uomo e donna e' stato caratterizzato da una superiorita' maschile. L'inferiorita' femminile si e' basata spesso su falsi miti mancanti d'appoggio scientifico, e sulla distribuzione tradizionale dei diversi compiti. Questi miti prevalgono tuttora in molte parti del mondo. Anche se il maschio moderno ha forse cambiata idea razionalmente, nel suo inconscio si possono trovare tuttora le tracce di una mentalita' tradizionale, e le diverse espressioni sono evidenti non solo nel campo del lavoro.
Penso che una moglie carrierista costituisca tuttora una minaccia all'identita' maschile che si trova in un periodo di passaggio fra concezioni culturali diverse.
hava is offline  
Vecchio 22-11-2007, 14.11.12   #8
nevealsole
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Originalmente inviato da iulbrinner
Non so cosa tu intenda esattamente con il termine "maschilismo"...

Beh, difficile descriverlo...


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Originalmente inviato da iulbrinner
Come compagna, ossia in una relazione sostanzialmente libera da vincoli effettivi e da responsabilità reciproche, direi che il suo lavoro o la sua professione mi sarebbero totalmente indifferenti. Sono altre le caratteristiche che possono avere un ascendente su di me; l'attività lavorativa non è tra queste.
Nella ipotesi, del tutto accademica (credo che un uomo, oggi, debba essere folle o molto ingenuo per pensare al matrimonio) di un impegno comune più concreto e responsabilizzante, sottoscriverei senz'altro quanto detto da griago, nel senso che valuterei la compatibilità di questa unione con le necessità di una famiglia.
A questo aggiungo che, laddove sapessi di dovermi sostituire a lei nel ruolo materno, per suoi indifferibili e preventivati impegni professionali, sicuramente non mi imbarcherei nell'impresa.

Però tu ci sei riuscito in poche righe...

(ti ringrazio dell'intervento, passamela come scherzo, per favore... anche se con un po' di verità)
nevealsole is offline  
Vecchio 22-11-2007, 14.26.13   #9
nevealsole
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Citazione:
Originalmente inviato da marco gallione
Laureata. Non riesco purtroppo a farne a meno.
Sicuramente lavoratrice.
Possibilmente collocata in ambito professionale adeguatamente, non ho nessun timore del di lei successo. Anzi.
Merceologicamente ( ) direi che il massimo è l'architetto.
L'architetto d'interni porta al delirio, quanto a modello di perfezione.

Sono un sempliciotto, che ve lo dico a fare?

Marco,
premetto che ti strumentalizzo a supporto della mia tesi: tu sei la conferma alle mie perplessità.

1) Non temi il successo di lei perché sei certo, probabilmente proprio per l'ambiente in cui vivi, che non esista donna che possa oscurare i tuoi successi (donna inteso come qualcuna che oltre a realizzarsi professionalmente pensi a formare una famiglia, non "una str... con vestito firmato che mi sono trovato davanti in tribunale", la str... è asessuata ;

2) l'architetto d'interni è la casalinga del jet set. Fa per mestiere quello che la casalinga fa per sopravvivenza: risistema casa.
Certo ha tutta un'altra allure, però ricalca lo schema che i ruoli seri, importanti, professionali, di sviluppo sostanziale, li hanno gli uomini. Le donne (e i gay) si interessino degli aspetti creativi. Manco la casa, le fai costruire: d'interni!!!!
Mi domando, a fronte di impegno di entrambi, chi dovrebbe passare a prendere il pupo (ipotizzo un dialogo futuro: "scusa io stasera devo perfezionare una fusione tra due multinazionali e tu mi stai dicendo che devo passare a prendere il bimbo al polo perché quella str.. della contessa dei miei stivali non ha ancora scelto il nuovo colore della carta da parati per il living?!?")

Con questo non ho detto che io non riconosca, come notavano griago o vagabondo, l'importanza del tempo nella costruzione di una famiglia, o che non voglia un ruolo materno, che anzi spero di esercitare in futuro... però io, che ho sempre creduto alla parità raggiunta, mi sto rendendo conto che non è proprio, proprio vero... e la cosa mi fa un po' innervosire...
nevealsole is offline  
Vecchio 22-11-2007, 14.36.46   #10
catoblepa
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Messaggi: 282
Riferimento: Come tu mi vuoi (ovvero quale mestiere fa la donna perfetta?)

Un lavoro in cui lei si senta realizzata professionalmente.

In questo modo sarebbero meno forti le frustrazioni da riportare a casa dopo il lavoro.
catoblepa is offline  

 



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