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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-12-2007, 11.13.43   #1
arsenio
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I virtuali della tastiera: persone e personaggi

La comunicazione virtuale compensa carenze affettive e relazionali di una società dove non si comunica più, o piuttosto è una forma di fuga dal sociale?

Può soddisfare sia un'esigenza di gruppo che individuale. Abolendo ostacoli come le differenze fisiche , i tratti caratteriali, le differenze d'età. Qualcuno può trasferirvi una serie d'identità colmando vuoti esistenziali. In ogni forum affiorano verità e pulsioni inconsce, vissuti intimi ed emotivi. Si scambiano gentilezze e antipatie, insulti e perdoni, conoscenze e pettegolezzi. Nascono amicizie e amori. Ma l'intensità del legame, pur deprivato della percezione corporea, dipende dalle persone che stanno ai due estremi, davanti al monitor.

Il virtuale che si socializza in rete è una parte dell'io; secondo alcuni si tratta solo di una maschera pseudosociale, di un gioco linguistico o di una simulazione di scambi culturali. Ma anche in tal caso sarebbe collegato a una propria visione del mondo e a qualcosa che appartiene a se stessi. La parte occultata potrebbe essere deludente e conflittuale, o viceversa migliore, se in qualche caso la comunicazione telematica accentua certe zone negative ed adombrate.
La ciberdipendenza è un sintomo che predice l'insuccesso di un eventuale incontro reale, mentre altre patologie manifestate sono in genere preesistenti e inconsapevoli. Come un malessere relazionale, apprese trappole mentali, rigidità nel pensiero e nei giudizi, scarsa introspezione, stile superficiale da clichè televisivo che non informa, verbalismo oscuro ed senza senso, ecc. Diffusa è la proiezione su altri di propri tratti di personalità che non si riesce ad accettare. Narcisismo e onnipotenza, anche come riflessi dell'attuale società, sono le caratteristiche nevrotiche di alcuni parolai virtuali. Si enfatizza l'io rispetto al tu e predomina la cultura del non-ascolto attento e intenzionale, e del dialogo apparente. Si tralascia la possibilità di aumentare le proprie conoscenze in un vero confronto dialettico, valutando le ragioni e le diversità altrui. Perchè ciò significherebbe riconoscere proprie lacune. Nelle tribù virtuali compaiono i “leader” determinati dalla loro maggior visibilità, non tanto dall'abilità dialettica. Sovente estrinsecano una seduzione competitiva. Certe responsabilità vengono meno perchè non ci si incontrerà mai e l'anonimato concede di rappresentare personaggi migliori o peggiori rispetto a ciò che si è fuori rete.

Non ci si sorprenda se qualcuno interpreta ciò che non è o ciò che vorrebbe essere; oppure nasconde ciò che è veramente. Verità e falsità possono essere irrilevanti per un realtà costruita solo dal flusso discorsivo, ed il nick può estrinsecare un' iformazione imprecisa o al contrario più ricca. Poche sono le ricerche sulle identità virtuali più malleabili e frammentate. Da non confondere con una personalità multipla perchè anche nel reale si cambiano stili comunicativi a seconda di chi sta di fronte. Ma vi prevalgono i copioni ripetuti. Verità e menzogna, realtà e finzione sconfinano l'una nell'altra a volte confondendosi: la realtà diventa finzione, e la finzione diventa realtà.

Drammatica può essere una sovrapposizione tra finzione e realtà. Solo mantenendo il collegamento con il reale, separando eventi vissuti e off line, e raffinando i propri strumenti interattivi, è possibile trarre vantaggi da queste esperienze che possono ampliare l' autoconsapevolezza e far comprendere la complessità della nostra vita psichica, riuscendo anche a ridefinire la nostra presenza nel mondo reale. E' importante non avere troppe aspettative e mantenere la mente un po' distaccata.
Pure nel virtuale la comunicazione è vulnerabile e spesso si fraintendono parole interpretate alla luce degli umori del momento. Anche perchè si eliminano quelle pause di riflessione che sono la base dell'elaborazione del pensiero.
Le identità e le relazioni che si costruiscono in rete sono contemporaneamente interne ed esterne. Comunque mai comprese totalmente e mai padroneggiate da un efficace autocontrollo.

Il computer è un mezzo, non un fine, e non può sostituire un faccia a faccia. Tuttavia è un modo per ricostruire un legame sociale oggi deteriorato. Favorisce l' autoconoscenza e per chi già possiede discernimento ed equilibrio può fungere anche da quale forma di terapia informale. Ma il raccontarsi in rete non è paragonabile all'autoanalisi meditata di un diario.
Reale e virtuale si rimandano e condizionano l'un l'altro in una varietà di estrinsecazioni. La comunicazione mediata dal computer diventerà crescita nell'accettare approcci vari e diversi, o ricadrà nell'omologazione di una parodia passiva e replicante?

Quali interventi hanno maggior successo? Argomenti troppo circostanziati e impegnativi possono risultare difficili da comprendere per la maggioranza dei partecipanti. Inoltre atteggiamenti da esperto, specie se ingiustificati, possono infastidire. A volte osservo con attenzione alcuni post – e loro prolungati percorsi di discussione, tra i più seguiti. Dove non ci sono molti contenuti; a volte privi di credibilità e d'informazione attendibile. Tuttavia vengono maggiormente “compresi”. Si risponde come e con cosa si può, anche divagando fuori tema e con altrettanta imprecisione. A propria misura e conoscenze possedute, improvvisando. Il tutto mi dà alle volte un' impressione di artificio. Credo che non occorra che riporti esempi diretti. Ma devo far notare che mi riferisco soprattutto ad altri forum dove ho potuto avere maggiori e più prolungate osservazioni testuali.

Perchè tale stile risulta gradito e viceversa la qualità non garantisce il successo? Bisogna proprio attenersi a un “genere “ da forum, intuendo aspettative e scopi di un determinato pubblico virtuale? Quanto si apprezza l'affidabilità? L'originalità credibile, non casuale ed arbitraria?La flessibilità necessaria per una prolungata conversazione senza debordare dall'argomento? Sovente si ripetono cose già dette. Ma questo è inevitabile. Ognuno ha un proprio bagaglio di nozioni. Non tutti hanno l'intenzione, la possibilità ed il tempo di aumentarlo,di dedicarsi a confronti e verifiche da altre fonti e repertori, di aggiornarsi,di sperimentare situazioni di vita oltre a quelli online, di riportare riferimenti più oggettivi, di riflettere sul senso e sulle opportunità che la scrittura concede, ecc. E' certo che ogni cosa che noi tutti diciamo è già stata detta da altri in forme e contenuti migliori.
Al di là di queste considerazioni ho finora pensato che in un forum culturale fosse apprezzata la possibilità di inserirsi in processi che ridefiniscono le nostre credenze,che attenuano i nostri stereotipi, per un work in progress nell' acquisire altri punti di vista, migliorando anche l'intelligenza relazionale, senza pretendere di aver sempre e comunque ragione, anche con stratagemmi a volte ingenui. Ma sapendo esporre argomenti in modo equilibrato nel rapporto tra parole impiegate e idee espresse, ecc.
Su certi argomenti è quasi impossibile dialogare proficuamente senza conoscere alcune premesse di base, anche non esplicitate, che mettono al riparo da fraintendimenti. Qualche nozione specifica a volte è necessaria se si vuole incuriosire senza annoiare. Inoltre l'ansia di rispondere a molti non concede attente e indispensabili letture degli argomenti. E' pur vero che anche certa psicologia,filosofia naif può essere accettata quale riflessione attenta e personale sulla propria percepita realtà di ogni giorno. Si tratta ancora di saper discernere.

In alcune comunità virtuali, per dinamiche di gruppo s'instaura un graduale con-senso di appartenenza nel percepire qualcosa che accomuna. Individuabile nella gratificazione di una narcisistica e connivente coesione per cui decadono gli scopi intrinsecamente culturali. Si manifestano forme artificiose a cui ci si è assuefatti, scelte argomentative e modi di pensare rigidi, senza autentici agganci alla vita e alla conoscenza. In qualche misura inconsciamente assimilati e improntati da pochi focalizzatori. Insufficienti per un pluralistico e variato confronto di idee. Ritenuti tuttavia autorevoli perchè vantano una maggior assiduità. Frequenze troppo assidue possono essere quantitative ma non qualitative. Ed il rischio è un livellamento verso il basso di un'attività di pensiero, come avviene oggi nella società tecnologica e uniformante. E certi temi non sono molto compresi perché dissonanti con una propria condizionata visione del mondo, che può segnare la stagnazione di una crescita culturale e cognitiva; sia individuale che del gruppo.
arsenio is offline  
Vecchio 30-12-2007, 18.31.07   #2
Karenina
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Riferimento: I virtuali della tastiera: persone e personaggi

Caro Arsenio... da quanto ho potuto leggere questo tema ti sta molto a cuore... il problema della comunicazione su forum, tra persone che ne fanno parte... sull'inconsistenza degli argomenti trattati, sulla poca attenzione verso altri... bè io ti posso dire che questa cosa dei forum la vivo da poco, non so quanto potrà essere proficuo il mio intervento sul problema che hai sollevato.
Sì, in passato ho avuto anche io un periodo che mi piaceva conoscere persone su internet per scambiare musica e pareri banali, ed ignoravo la realtà del dibattito virtuale, soprattutto ai fini di un arricchimento culturale.
Ho sempre pensato che per questo dovessero bastare gli strumenti forniti da scuola, università e che il dibattito culturale fosse possibile in queste realtà che si vivono quotidianamente. Poi ad un certo punto mi sono resa conto che non bastavano più, che mi andava di sentire qualcosa di diverso rispetto alla lezione del docente illustre su un tema trito e ritrito, rispetto ai discorsi di qualche collega, circondato da un gruppo di fedelissimi, che sente di essere chissà chi perchè si è letto un libro per conto suo e lo sciorina a chiunque per far sentire quanto è bravo e acculturato...realtà insomma che potrei descrivere come tu hai fatto a proposito delle comunità virtuali:


"In alcune comunità virtuali, per dinamiche di gruppo s'instaura un graduale con-senso di appartenenza nel percepire qualcosa che accomuna. Individuabile nella gratificazione di una narcisistica e connivente coesione per cui decadono gli scopi intrinsecamente culturali. Si manifestano forme artificiose a cui ci si è assuefatti, scelte argomentative e modi di pensare rigidi, senza autentici agganci alla vita e alla conoscenza. In qualche misura inconsciamente assimilati e improntati da pochi focalizzatori. Insufficienti per un pluralistico e variato confronto di idee."

Forse allora ci sono delle regole sociali che valgono in qualsiasi caso...sia la conversazione al bar, sia quella in un ufficio, sia una conferenza, un convegno, un dibattito politico, un forum su internet presuppongono un ordinamento che si attua tra le persone che vi prendono parte.
La persona che risente di tale organizzazione, che la vive come limitazione e impoverimento per me è il vero ribelle...poichè egli constata o la pochezza, o la grande ipocrisia, o la superstizione e la stupidità di ciò che sente e vede e dissente, e lo afferma con coraggio, cerca di fare cambiare qualcosa... e tu mi ricordi un pò questa figura...
Ma stiamo attenti a questo però: il ribelle che critica perchè vuole realizzare qualcosa, che non lo fa tanto per fare, non parte mai da pregiudizi preconfezionati, è la persona che si apre all'esperienza comunitaria, che cerca di conoscere e di capire le dinamiche avendo gli strumenti..
Ora io non ritengo assolutamente che tu parta da tesi affrettate, perchè se sollevi il problema è una cosa che senti e che ti preme di condividere, e allora quello che potrebbe essere utile è constatare che in ogni incontro tra persone si verifica ciò che hai visto tu, e che forse potrebbe essere una buona cosa, invece di fare una lista dei nemici e degli amici, capire le dinamiche, i motivi che spingono all'aggregazione o, eventualmente (cosa che non vorrei per nessuno) all'emarginazione, in connessione al problema sia del linguaggio che di ciò si vuole comunicare e che si comunica per circostanza. un caro saluto...
Karenina is offline  
Vecchio 31-12-2007, 11.34.53   #3
arsenio
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Riferimento: I virtuali della tastiera: persone e personaggi

Citazione:
Originalmente inviato da Karenina
Caro Arsenio... da quanto ho potuto leggere questo tema ti sta molto a cuore... il problema della comunicazione su forum, tra persone che ne fanno parte... sull'inconsistenza degli argomenti trattati, sulla poca attenzione verso altri... bè io ti posso dire che questa cosa dei forum la vivo da poco, non so quanto potrà essere proficuo il mio intervento sul problema che hai sollevato.
Sì, in passato ho avuto anche io un periodo che mi piaceva conoscere persone su internet per scambiare musica e pareri banali, ed ignoravo la realtà del dibattito virtuale, soprattutto ai fini di un arricchimento culturale.
Ho sempre pensato che per questo dovessero bastare gli strumenti forniti da scuola, università e che il dibattito culturale fosse possibile in queste realtà che si vivono quotidianamente. Poi ad un certo punto mi sono resa conto che non bastavano più, che mi andava di sentire qualcosa di diverso rispetto alla lezione del docente illustre su un tema trito e ritrito, rispetto ai discorsi di qualche collega, circondato da un gruppo di fedelissimi, che sente di essere chissà chi perchè si è letto un libro per conto suo e lo sciorina a chiunque per far sentire quanto è bravo e acculturato...realtà insomma che potrei descrivere come tu hai fatto a proposito delle comunità virtuali:


"In alcune comunità virtuali, per dinamiche di gruppo s'instaura un graduale con-senso di appartenenza nel percepire qualcosa che accomuna. Individuabile nella gratificazione di una narcisistica e connivente coesione per cui decadono gli scopi intrinsecamente culturali. Si manifestano forme artificiose a cui ci si è assuefatti, scelte argomentative e modi di pensare rigidi, senza autentici agganci alla vita e alla conoscenza. In qualche misura inconsciamente assimilati e improntati da pochi focalizzatori. Insufficienti per un pluralistico e variato confronto di idee."

Forse allora ci sono delle regole sociali che valgono in qualsiasi caso...sia la conversazione al bar, sia quella in un ufficio, sia una conferenza, un convegno, un dibattito politico, un forum su internet presuppongono un ordinamento che si attua tra le persone che vi prendono parte.
La persona che risente di tale organizzazione, che la vive come limitazione e impoverimento per me è il vero ribelle...poichè egli constata o la pochezza, o la grande ipocrisia, o la superstizione e la stupidità di ciò che sente e vede e dissente, e lo afferma con coraggio, cerca di fare cambiare qualcosa... e tu mi ricordi un pò questa figura...
Ma stiamo attenti a questo però: il ribelle che critica perchè vuole realizzare qualcosa, che non lo fa tanto per fare, non parte mai da pregiudizi preconfezionati, è la persona che si apre all'esperienza comunitaria, che cerca di conoscere e di capire le dinamiche avendo gli strumenti..
Ora io non ritengo assolutamente che tu parta da tesi affrettate, perchè se sollevi il problema è una cosa che senti e che ti preme di condividere, e allora quello che potrebbe essere utile è constatare che in ogni incontro tra persone si verifica ciò che hai visto tu, e che forse potrebbe essere una buona cosa, invece di fare una lista dei nemici e degli amici, capire le dinamiche, i motivi che spingono all'aggregazione o, eventualmente (cosa che non vorrei per nessuno) all'emarginazione, in connessione al problema sia del linguaggio che di ciò si vuole comunicare e che si comunica per circostanza. un caro saluto...

E' vero. La comunicazione in senso ampio è uno degli argomenti che mi stanno più a cuore.(gli altri, quando avrai tempo, potrai ricavarli dall'archivio) Perchè mi sono sempre interessato delle forme interattive parlate e scritte, di ascolto intenzionale e attivo anche (o soprattutto) nei contesti interpersonali di sostegno, del saper leggere. Attività interdipendenti che fanno parte di un'educazione linguistica in grave degrado, come è alla deriva ormai ogni forma culturale, e certi saperi che si stanno perdendo. A nessuno ormai interessa tale problema che dovrebbe essere affrontato dalle scuole e dalla famiglia in collaborazione, per rilanciare tali competenze necessarie alla vita sociale e individuale. Qualche denuncia deriva da linguisti, pedagogisti, filosofi più illuminati, noti opinionisti, ecc.

Sono entrato nel mondo virtuale per caso sette anni fa; mi avevano appena concesso la connessione Internet per lavoro. Cominciò per gioco con uno stile da chat e non immaginavo ci fosse anche la possibilità di qualche dibattito culturale. I nick di allora, che con il tempo scomparvero, erano diversi per stile discorsivo. Ma la mia partecipazione è stata sempre piuttosto limitata, generalmente mezz'ora , salvo un breve periodo iniziale, quando rischiai una dipendenza M'impressionano certi nick che possono vantare 10.000, 20.000 e oltre interventi. Non saprei quante ore siano attivamente connessi. Come dicevo, anche in tal caso la quantità è a scapito della qualità Guardando a ritroso devo ammettere che la mia esperienza è stata positiva sia in senso culturale, creativo e autoconoscitivo: ciò ribadisce che conta l'uso e non il medium, che non deve mai diventare “fine”, scopo di vita. Ho sperimentato varie possibilità di scrittura, meno che i dating on line (siti d'incontro) e le hot line

E' anche vero che esistono ancora tracce di alcuni registri linguistici e sottocodici artificiosi , alcuni per fortuna quasi in estinzione. Come un rigido burocratese; un terribile pedagogese in alcuni testi, ma non alludo ai classici filosofici o dell'educazione; il filosofese accademico vive ancora ed è imitato. Oscuro per celare la povertà dei contenuti, per non esporsi con una chiarezza che è sempre più vulnerabile a critiche, per incutere autorevolezza, ecc. e adottato sovente da vecchi docenti per tradizione mai rinnovata per mentalità irrigidite ormai in ideologia, ecc..
Anni fa scherzando con altri forumisti,avevamo previsto l'avvento di un “forumese”, che si è realizzato, non tanto qui, che devo ammettere, è uno dei forum migliori e correttamente articolato per gli argomenti che incontrano il maggior favore. In certi forum non si tollerano scritti che superano le 10 , 20 righe; sono definiti “trattati”, enciclopedie, ecc. Perchè ci si abitua sempre di più al parlato frammentario delle chat,degli sms, della fretta richiesta da partecipazioni compulsive, ecc.

I giudizi che espongo sono a volte molto critici e risentono di qualche mia reazione a certi modi di risposta classici, dove non s'intende entrare in una discussone dialettica , si glissa l'argomento di cui non si hanno precise competenze, e si tenta di demolire l'”avversario” disconfermandolo con estrapolazioni decontestualizzate, commentate soggettivamente ,con sottolineature , grassetti a vanvera, giudici ad personam, ecc. Qui succede raramente, in altri siti è la regola. Per non parlare di certe rigide ideologie che si pretende di far passare per verità assolute,o certe incredibili perle ,ad esempio d'imprecisione storica, ecc.

In quanto alle posizioni ribelli e anticonformistiche, hai ragione. Se non si conosce la persona è facile trarre giudizi non giustificati. E' da discernere tra chi si pone controcorrente per posa, quale altro tipo di conformismo, individuale o di gruppo. Non motivato, non circostanziato; malaccortamente imitativo, non sentito, ripetitivo; privo di strumenti critici maturati con il tempo, quali analisi testuali, recensioni,originalità nelle critiche che pur devono tener conto anche di ciò che è stato detto da fonti più autorevoli, che esistono sempre. Il mondo oggi non lo potrebbero cambiare nemmeno profeti risorti, è noi stessi che dobbiamo adattarci, sempre non rinunciando ad essere se stessi. Il discorso è molto lungo e da riprendere, se vorrai. Oggi scrivo di getto, stimolato dalle tue osservazioni con qualche probabile imprecisione, e non prevedevo di stare così a lungo al monitor.

arsenio is offline  
Vecchio 02-01-2008, 12.52.35   #4
veraluce
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Riferimento: I virtuali della tastiera: persone e personaggi

PARTE PRIMA

Buon giorno Arsenio!

Citazione:
Da Arsenio:
La comunicazione virtuale compensa carenze affettive e relazionali di una società dove non si comunica più, o piuttosto è una forma di fuga dal sociale?


Probabile che sia anche questo... per me stessa al momento attuale comunque è tutt'altro.

Citazione:
Da Arsenio:
Può soddisfare sia un'esigenza di gruppo che individuale. Abolendo ostacoli come le differenze fisiche , i tratti caratteriali, le differenze d'età. Qualcuno può trasferirvi una serie d'identità colmando vuoti esistenziali. In ogni forum affiorano verità e pulsioni inconsce, vissuti intimi ed emotivi. Si scambiano gentilezze e antipatie, insulti e perdoni, conoscenze e pettegolezzi. Nascono amicizie e amori.

Ci sono anche persone "equilibrate" che esprimono la loro armonia nel virtuale... utilizzando questo come un qualsiasi altro strumento di comunicazione...

Citazione:
Arsenio:
Ma l'intensità del legame, pur deprivato della percezione corporea, dipende dalle persone che stanno ai due estremi, davanti al monitor.

Sono d'accorissimo sul fatto che l'intensità del "legame" dipende dalle due persone che comunicano...


Citazione:
Arsenio:
Il virtuale che si socializza in rete è una parte dell'io; secondo alcuni si tratta solo di una maschera pseudosociale, di un gioco linguistico o di una simulazione di scambi culturali. Ma anche in tal caso sarebbe collegato a una propria visione del mondo e a qualcosa che appartiene a se stessi. La parte occultata potrebbe essere deludente e conflittuale, o viceversa migliore, se in qualche caso la comunicazione telematica accentua certe zone negative ed adombrate.

In ogni momento della giornata siamo una sfaccettatura di noi stessi (una parte dell'io), a seconda delle circostanze in cui ci troviamo... nella vita come nel virtuale... se si finge ( o si indossa una maschera ) nel virtuale secondo me si finge anche nella vita, perché il virtuale fa parte della vita e fingendo in esso, di conseguenza, fingiamo nella vita (il virtuale non è escluso dalla vita, anche se a noi alcune volte fa piacere pensarla così, soltanto perché possiamo pigiare un tasto e chiudere i rapporti... quello che diciamo qui ci rappresenta e anche se spegniamo il PC esso ci appartiene, perché è originato da noi... che ci piaccia oppure no)

Citazione:
Arsenio:
La ciberdipendenza è un sintomo che predice l'insuccesso di un eventuale incontro realementre... .

Non sempre però... almeno per me non è così... se mio marito non frenasse i miei entusiasmi, sarei lieta di conoscere e parlare con tutti personalmente...




Citazione:
Arsenio:
altre patologie manifestate sono in genere preesistenti e inconsapevoli. Come un malessere relazionale, apprese trappole mentali, rigidità nel pensiero e nei giudizi, scarsa introspezione, stile superficiale da clichè televisivo che non informa, verbalismo oscuro ed senza senso, ecc


Patologie? Ma forse proprio perché il virtuale rispecchia la società allora anche in esso si incontrano persone che hanno problemi, persone chiuse, persone che fanno poca autoanalisi, o che si esprimono a modo loro (anche a me capita )... ma c'è anche tutto l'opposto...


Citazione:
Arsenio:
Diffusa è la proiezione su altri di propri tratti di personalità che non si riesce ad accettare. Narcisismo e onnipotenza, anche come riflessi dell'attuale società, sono le caratteristiche nevrotiche di alcuni parolai virtuali. Si enfatizza l'io rispetto al tu e predomina la cultura del non-ascolto attento e intenzionale, e del dialogo apparente.

Oddio... io neanche me ne ero accorta! Sarà che sono fortunata e incontro sempre tante persone carine...

Citazione:
Arsenio:
Si tralascia la possibilità di aumentare le proprie conoscenze in un vero confronto dialettico, valutando le ragioni e le diversità altrui. Perchè ciò significherebbe riconoscere proprie lacune.

Non so... forse nel virtuale si dovrebbe dire solo il proprio pensiero, senza nulla togliere a quello altrui... poi la riflessione o assimilazione avverrà in sé stessi, dopo l'ascolto dell'altro... senza stare a puntare il dito verso l'interlocutore..


Citazione:
Arsenio:
Nelle tribù virtuali compaiono i “leader” determinati dalla loro maggior visibilità, non tanto dall'abilità dialettica. Sovente estrinsecano una seduzione competitiva. Certe responsabilità vengono meno perchè non ci si incontrerà mai e l'anonimato concede di rappresentare personaggi migliori o peggiori rispetto a ciò che si è fuori rete.

Ci sono persone che hanno delle doti comunicative particolare, quindi per molti è anche bello ascoltare (leggere) quel che dicono, e seguirli con costanza...
Comunque ancora non la capisco bene questa cosa del leader...
...anche se non ci si incontrerà mai (alcuni non possono anche a causa di circostanze esterne "ostili"), per me non fa alcuna differenza... forse perché per la sottoscritta riveste più importanza incontrare le persone "spiritualmente"...
tante volte possiamo essere più "vicini" a persone fisicamente lontane, che a quelle fisicamente più prossime... per me è così... lo è sempre stato... e sempre lo sarà.




Citazione:
Arsenio:
Non ci si sorprenda se qualcuno interpreta ciò che non è o ciò che vorrebbe essere; oppure nasconde ciò che è veramente. Verità e falsità possono essere irrilevanti per un realtà costruita solo dal flusso discorsivo, ed il nick può estrinsecare un' iformazione imprecisa o al contrario più ricca. Poche sono le ricerche sulle identità virtuali più malleabili e frammentate. Da non confondere con una personalità multipla perchè anche nel reale si cambiano stili comunicativi a seconda di chi sta di fronte. Ma vi prevalgono i copioni ripetuti. Verità e menzogna, realtà e finzione sconfinano l'una nell'altra a volte confondendosi: la realtà diventa finzione, e la finzione diventa realtà.

...ma proprio perché anche la società "tangibile" è fatta di queste cose... il discorso non si può quindi riferire solo al virtuale... "tutto il mondo è paese"...


FINE PARTE PRIMA. CONTINUA....

P.S.: probabile che ho saltato un pò di punteggiatura... perché mi stanno venendo i crampi alle dita!
veraluce is offline  
Vecchio 02-01-2008, 12.56.56   #5
veraluce
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Riferimento: I virtuali della tastiera: persone e personaggi

PARTE SECONDA (sempre con i crampi alle dita ...)


Citazione:
Arsenio:
Drammatica può essere una sovrapposizione tra finzione e realtà. Solo mantenendo il collegamento con il reale, separando eventi vissuti e off line, e raffinando i propri strumenti interattivi, è possibile trarre vantaggi da queste esperienze che possono ampliare l' autoconsapevolezza e far comprendere la complessità della nostra vita psichica, riuscendo anche a ridefinire la nostra presenza nel mondo reale. E' importante non avere troppe aspettative e mantenere la mente un po' distaccata.

Anche per me è importante essere "reali" anche nel virtuale...
Però non ho capito cosa intendi per "aspettative"... cosa ci si aspetta di solito? Io non ho avuto aspettative particolari, per questo lo chiedo a te che sei più preparato...

Citazione:
Arsenio:
Pure nel virtuale la comunicazione è vulnerabile e spesso si fraintendono parole interpretate alla luce degli umori del momento. Anche perchè si eliminano quelle pause di riflessione che sono la base dell'elaborazione del pensiero.

E' vero ci si può fraintendere, ma è solo un dettaglio... alla fine basta spiegare di più, delucidare, andare incontro all'altro (anche in un secondo tempo= post-autoriflessione)... no?

Citazione:
Arsenio:
Le identità e le relazioni che si costruiscono in rete sono contemporaneamente interne ed esterne. Comunque mai comprese totalmente e mai padroneggiate da un efficace autocontrollo.

Per me non è così... però capisco che possa anche esserlo.

Citazione:
Arsenio:
Il computer è un mezzo, non un fine, e non può sostituire un faccia a faccia. Tuttavia è un modo per ricostruire un legame sociale oggi deteriorato. Favorisce l' autoconoscenza e per chi già possiede discernimento ed equilibrio può fungere anche da quale forma di terapia informale. Ma il raccontarsi in rete non è paragonabile all'autoanalisi meditata di un diario.

Infatti non è paragonabile... la rete richiede più coraggio nell'esporsi... perché di là c'è qualcuno che potrebbe giudicare... con il diario si può anche essere codardi, tanto lo leggiamo solo noi... finché non si ha coraggio di esporsi senza paure, si resterà sempre incastrati in noi stessi senza aprirsi al prossimo...
Chi sa meditare veramente, può farlo anche in mezzo alla folla...

Citazione:
Arsenio:
Reale e virtuale si rimandano e condizionano l'un l'altro in una varietà di estrinsecazioni. La comunicazione mediata dal computer diventerà crescita nell'accettare approcci vari e diversi, o ricadrà nell'omologazione di una parodia passiva e replicante?

Per me è crescita... come tutte le occasioni del quotidiano.

Citazione:
Arsenio:
Quali interventi hanno maggior successo? Argomenti troppo circostanziati e impegnativi possono risultare difficili da comprendere per la maggioranza dei partecipanti.

Il successo è relativo... si scrive per scrivere... ci sono tanti fattori che influenzano il successo di una discussione... poi sappiamo bene che il successo ( la quantità di interventi ) non conta... conta il valore...
ad esempio io nelle tue discussioni non intervengo molto, ma le seguo... sono interessanti... ma richiedono molta attenzione proprio perché ricche di significato secondo me... quindi spesso non mi sento di intervenire perché potrei sminuirne il "valore", così mi limito a leggere...

Citazione:
Arsenio:
Inoltre atteggiamenti da esperto, specie se ingiustificati, possono infastidire. A volte osservo con attenzione alcuni post – e loro prolungati percorsi di discussione, tra i più seguiti. Dove non ci sono molti contenuti; a volte privi di credibilità e d'informazione attendibile. Tuttavia vengono maggiormente “compresi”. Si risponde come e con cosa si può, anche divagando fuori tema e con altrettanta imprecisione. A propria misura e conoscenze possedute, improvvisando. Il tutto mi dà alle volte un' impressione di artificio. Credo che non occorra che riporti esempi diretti. Ma devo far notare che mi riferisco soprattutto ad altri forum dove ho potuto avere maggiori e più prolungate osservazioni testuali.

Alcune volte impegnare la mente per un tempo prolungato richiede fatica (in particolare se non si è abituati sia a farlo, sia ad usare magari una specifica terminologia )... e sappiamo bene che noi esseri umani tendiamo ad "ottimizzare" tutto... fare una cosa con il minor dispendio di energia possibile. Quindi sicuramente le tematiche meno "impegnative" sotto il punto di vista di sforzo mentale, verranno considerate di più... ma soprattutto perché richiedono meno energie... credo...

Citazione:
Arsenio:
Perchè tale stile risulta gradito e viceversa la qualità non garantisce il successo?

Perché la qualità basta a sé stessa... ad esempio tu scrivi dei post di qualità, io li leggo e mi sento già arricchita dalla sola lettura... tanto che questo mi basta alla riflessione senza che intervenga... ...e bada che questa è una cosa bella...


Devo fermarmi qui... ho trascorso quasi tutta la mattina a leggere il tuo post, come vedi richiedi molta attenzione... almeno per me (che ti rispetto) è così... e per non perdermi qualche passaggio, perché ho capito che ci tieni a ché il prossimo stia attento, ho sezionato un pezzetto alla volta...
...se avrò ancora molto tempo a disposizione, continuerò a dirti il mio puntino di vista riferendomi al resto del tuo post...
(Seziono un pezzettino alla volta perché mi perdo altrimenti... )

Buon anno Arsenio!
Pace a tutti!
veraluce is offline  
Vecchio 03-01-2008, 12.26.22   #6
arsenio
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Messaggi: 1,006
Riferimento: I virtuali della tastiera: persone e personaggi

Citazione:
Originalmente inviato da veraluce
PARTE PRIMA

P.S.: probabile che ho saltato un pò di punteggiatura... perché mi stanno venendo i crampi alle dita!

Cara veraluce è molto gradito il tuo post dove esamini punto per punto ciò che ho detto, in forma nemmeno molto agevole e da approvare tout court. Tutte le tue osservazioni sono molto equilibrate, e confermo che in tutti i forum si trova prima o poi qualche persona a nostra misura con cui è possibile sintonizzarsi per una comunicazione armoniosa.
E' pur vero che sempre trapela la propria personalità. Con certi tratti, in positivo o in negativo, sconosciuti talora pure a noi stessi. Qualcuno ha un proprio carattere proteiforme, che gli concede di variare stili e modi di approccio rinnovati. Ma alla fine risulta sempre lui stesso. Altra cosa è giocare con più nick - personaggio, ma la recita spesso non convince e viene smascherata.
Tu non sei dipendente dal Pc. Ho qualche dubbio su chi vanta anche 10.000 interventi in un anno (in altri forum).Anche perchè così rinuncia ad altri interessi e scelte culturali ,che paradossalmente gli sarebbero proprio necessari per una migliore partecipazione virtuale.
La comunicazione mediata dal Pc è certo specchio degli orientamenti della società del tempo; culturali, politici, di mode sottoculturali, di letture privilegiate, ecc. Chi non si conforma troppo è ritenuto un po' deviante. La visibilità dovuta a una maggior frequenza di partecipazioni è anche giusto che venga premiata. Devo ammettere che io sono un forumista atipico, con aspetti anche limitativi e proposte molto personalizzate. Per cui è una fortuna quando trovo qualcuno, come te, che s'interessa ai miei temi.
Per aspettative intendo quando si entra in qualche scambio virtuale più confidenziale, dove si possono rafforzare amicizie pur non essendosi mai visti. Nonostante una certa intimità qualcosa può rimanere inespresso, oppure con il tempo si divergono un po' gl' interessi comuni. Ma ciò succede anche fuori Rete.
Il diario, se si presuppongono letture di terzi viene pure un po' abbellito, certe autointerpretazioni un po' deformate, rimosse. Comunque concede maggior possibilità di
riflessione su se stessi , rielaborazioni, reinquadramenti di memorie. Per noi del forum tali dialoghi sono anche opportunità di “crescita”, oltre che piacere di una socializzazione dove manca la corporeità. Per altri può essere più che altro un passatempo.
Il rischio nella società attuale dove prevarrà la comunicazione digitale, è disabiturasi alle letture più complesse e protratte, offerte dalla saggistica, terze pagine di quotidiani, ecc. Con difficoltà poi difficilmente recuperabili di letture più impegnative e necessarie per un proprio percorso formativo.
Grazie, cara veraluce:ho seguito anch'io le tue osservazioni nel risponderti.
E' molto bello e gratificante per me quando dici che mi leggi con piacere esapere che ci sei .... rRicambio gli auguri e ... il mio anno è già cominciato molto bene ...

ps. ho dovuto eliminare faccine
arsenio is offline  
Vecchio 03-01-2008, 12.31.36   #7
arsenio
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Originalmente inviato da veraluce
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P.S.: probabile che ho saltato un pò di punteggiatura... perché mi stanno venendo i crampi alle dita!

Cara veraluce è molto gradito il tuo post dove esamini punto per punto ciò che ho detto, in forma nemmeno molto agevole e da approvare tout court. Tutte le tue osservazioni sono molto equilibrate, e confermo che in tutti i forum si trova prima o poi qualche persona a nostra misura con cui è possibile sintonizzarsi per una comunicazione armoniosa.
E' pur vero che sempre trapela la propria personalità. Con certi tratti, in positivo o in negativo, sconosciuti talora pure a noi stessi. Qualcuno ha un proprio carattere proteiforme, che gli concede di variare stili e modi di approccio rinnovati. Ma alla fine risulta sempre lui stesso. Altra cosa è giocare con più nick - personaggio, ma la recita spesso non convince e viene smascherata.
Tu non sei dipendente dal Pc. Ho qualche dubbio su chi vanta anche 10.000 interventi in un anno (in altri forum).Anche perchè così rinuncia ad altri interessi e scelte culturali ,che paradossalmente gli sarebbero proprio necessari per una migliore partecipazione virtuale.
La comunicazione mediata dal Pc è certo specchio degli orientamenti della società del tempo; culturali, politici, di mode sottoculturali, di letture privilegiate, ecc. Chi non si conforma troppo è ritenuto un po' deviante. La visibilità dovuta a una maggior frequenza di partecipazioni è anche giusto che venga premiata. Devo ammettere che io sono un forumista atipico, con aspetti anche limitativi e proposte molto personalizzate. Per cui è una fortuna quando trovo qualcuno, come te, che s'interessa ai miei temi.
Per aspettative intendo quando si entra in qualche scambio virtuale più confidenziale, dove si possono rafforzare amicizie pur non essendosi mai visti. Nonostante una certa intimità qualcosa può rimanere inespresso, oppure con il tempo si divergono un po' gl' interessi comuni. Ma ciò succede anche fuori Rete.
Il diario, se si presuppongono letture di terzi viene pure un po' abbellito, certe autointerpretazioni un po' deformate, rimosse. Comunque concede maggior possibilità di
riflessione su se stessi , rielaborazioni, reinquadramenti di memorie. Per noi del forum tali dialoghi sono anche opportunità di “crescita”, oltre che piacere di una socializzazione dove manca la corporeità. Per altri può essere più che altro un passatempo.
Il rischio nella società attuale dove prevarrà la comunicazione digitale, è disabiturasi alle letture più complesse e protratte, offerte dalla saggistica, terze pagine di quotidiani, ecc. Con difficoltà poi difficilmente recuperabili di letture più impegnative e necessarie per un proprio percorso formativo.
Grazie, cara veraluce:ho seguito anch'io le tue osservazioni nel risponderti.
E' molto bello e gratificante per me quando dici che mi leggi con piacere esapere che ci sei .... rRicambio gli auguri e ... il mio anno è già cominciato molto bene ...
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