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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 15-01-2008, 11.20.40   #21
dany83
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Riferimento: Il mondo non mi piace

Dinoran,secondo me il problema non è tuo,ma della società,del mondo..non è mica colpa tua o nostra(perchè anch'io per certi versi la penso come te)se il mondo va in una certa maniera.non è colpa nostra se tutto ruota intorno ai soldi e l'umanità non esiste più...ad esempio io tutti i giorni mi chiedo se sia possibile campare lavorando per certe persone che non meritano niente e rischiare anche la vita per lavorare.spesso mi domando:"ma se lavorassi per me,non sarebbe meglio?"Perchè lavorare per gli altri?se ognuno facesse per conto suo non sarebbe meglio?ma il mondo va così...dobbiamo arrangiarci e ingoiare tanti,ma tanti bocconi amari!lottando sempre e non mollando mai...
dany83 is offline  
Vecchio 18-01-2008, 10.49.18   #22
Yam
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Data registrazione: 02-11-2004
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Riferimento: Il mondo non mi piace

Citazione:
Originalmente inviato da dany83
Dinoran,secondo me il problema non è tuo,ma della società,del mondo..non è mica colpa tua o nostra(perchè anch'io per certi versi la penso come te)se il mondo va in una certa maniera.non è colpa nostra se tutto ruota intorno ai soldi e l'umanità non esiste più...ad esempio io tutti i giorni mi chiedo se sia possibile campare lavorando per certe persone che non meritano niente e rischiare anche la vita per lavorare.spesso mi domando:"ma se lavorassi per me,non sarebbe meglio?"Perchè lavorare per gli altri?se ognuno facesse per conto suo non sarebbe meglio?ma il mondo va così...dobbiamo arrangiarci e ingoiare tanti,ma tanti bocconi amari!lottando sempre e non mollando mai...

Beh con questo atteggiamento..prima o poi esplodi. Come minimo qualche attacco di panico non te lo leva nessuno.
Ci sono due o tre cose sulle quali riflettere, in questo intervento:
1) L'atteggiamento vittimista...che porta a non vedere se stessi, e il proprio ruolo e responsabilita' nel mondo.
2) Il reprimere le emozioni.....che alla lunga fa saltare il tappo....(attacco di panico)....
Yam is offline  
Vecchio 18-01-2008, 15.12.52   #23
dany83
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 618
Riferimento: Il mondo non mi piace

Citazione:
Originalmente inviato da Yam
Beh con questo atteggiamento..prima o poi esplodi. Come minimo qualche attacco di panico non te lo leva nessuno.
Ci sono due o tre cose sulle quali riflettere, in questo intervento:
1) L'atteggiamento vittimista...che porta a non vedere se stessi, e il proprio ruolo e responsabilita' nel mondo.
2) Il reprimere le emozioni.....che alla lunga fa saltare il tappo....(attacco di panico)....



1)l'atteggiamento vittimista è ovvio...mica l'ho voluto io questo mondo!fosse per me sarebbe molto,ma molto diverso...
2)reprimere le emozioni?ti puoi spiegare meglio?
dany83 is offline  
Vecchio 18-01-2008, 17.25.40   #24
kore
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Messaggi: 343
Riferimento: Il mondo non mi piace

Caro Dinoran, ti riporto uno stralcio di un breve articolo sull'ansia preso dal sito: www.lidap.it:

Citazione:
....l'ansia, nelle sue varie manifestazioni, dalla difficoltà di separazione dalle figure genitoriali, alle difficoltà attentive, ad alcuni disturbi del comportamento (ipercinesi, timidezza, scarsa autonomia, paure ingiustificate), può rappresentare un chiaro segnale di difficoltà a procedere nel cammino evolutivo.

Il mancato riconoscimento della silenziosa ma sofferta richiesta d'aiuto, porta il ragazzo a vivere la scuola ed anche il mondo come un luogo "pericoloso", in cui possono venire allo scoperto le ferite interiori che hanno reso l'Io fragile.

La conseguente difesa psicologica può esprimersi con il rifiuto, il disinteresse, l'inibizione emotiva delle componenti cognitive, relazionali e sociali. O, all'opposto, in altri casi, nella ricerca ossessiva di conferme alla propria identità attraverso lo studio o altre attività, per raggiungere un'immagine personale di perfezione, che inaridisce e annulla, nella razionalità, il mondo delle scomode e penose emozioni. Tutto ciò, contribuisce a rendere ancora più fragili le radici della personalità del ragazzo e apre la porta ad altri segnali di disagio che nell'adolescenza e poi nell'età adulta, possono trovare espressione nella sofferenza esistenziale, nella crisi d'identità, nel blocco dell'autonomia o nella ricerca spasmodica della libertà che rendono impossibile o molto difficile il passaggio sereno all'identità adulta. Questo scacco delle forze progressive si trasforma in una distorta consapevolezza di sé, delle proprie qualità, delle proprie risorse e soprattutto di ciò che si desidera e di chi si è veramente. Può accadere che un sintomo inascoltato come l'ansia, si trasformi, in attacchi di panico, proprio nel momento in cui il ragazzo scelga di frequentare l'università. Questo sta, ancora una volta, a significare la difficoltà ad "entrare con fiducia nel mondo" e sentirlo come un "posto sufficientemente sicuro". Ecco, che nel panico i luoghi sicuri riconducono alle sicurezze dell'infanzia (la casa, la famiglia), o a quelle che si sarebbero volute proprio in quei "luoghi". Si comprende come crescendo, sia sempre più complessa e spesso addirittura inesistente l'interazione umana con il personale docente all'Università e, alle volte, tra gli stessi studenti ed è sempre più penoso nascondere quelle parti di Sé che non si sentono accettate o riconosciute e che tentano magari, attraverso il panico, l'agorafobia, la fobia sociale, di fuggire da tutto ciò che può costituire una minaccia per la propria identità.

Vincere questo duro conflitto interno, è possibile soprattutto attraverso un percorso di "consapevolezza". Può essere importante per accedere a questo non sentirsi soli, in questa situazione di "scacco". Venire allo scoperto, dichiarare le proprie difficoltà a chi sa e può ascoltare o ha le competenze per farlo. Saper chiedere aiuto è il primo passo per riscattare quelle risorse e quelle potenzialità distorte o mai sbocciate, quelle deboli forze progressive. E' possibile diventare "buoni genitori" di se stessi, sia per affrontare con coraggio le difficoltà che l'esistenza presenta, ma anche per esprimere la propria vera individualità. Attraverso l'accettazione e l'elaborazione del proprio mondo emozionale si può trasformare la paura di "vivere", se stessi, nel mondo.

Dinoran, non sei scemo, pazzo o malato. Non sei fatto male, non hai un difetto di fabbrica. Hai un disturbo d'ansia e come tale può essere curato, e le terapie hanno una discreta possibilità di successo.
Come lo so?
Io sono un'esperta dell'ansia, perché ne ho sofferto in prima persona per anni, anni e anni.
E ti dirò di più. Non esiste solo l'ansia, ma anche la sua inseparabile amica, la depressione. Ansia e depressione vanno sempre insieme a braccetto.
Ti consiglio, anche per esperienza personale, di iscriverti al forum della Lidap, dove persone che sentono le stesse cose che senti tu, si offrono sostegno, consigli pratici, e soprattutto testimonianze riguardo ai disturbi d'ansia, ai sintomi e alle cure oggi collaudatissime. Il forum della Lidap è frequentato anche da psichiatri che offrono gratuitamente sostegno e consulenza, l'associazione è seria e opera su territorio nazionale.
In bocca al lupo!!!
kore is offline  

 



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