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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 20-01-2008, 05.47.59   #11
katerpillar
Ogni tanto siate gentili.
 
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Data registrazione: 14-03-2007
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

Simoriah
Citazione:
Lui mi definì un'eletta. Alla mia richiesta di spiegazione mi disse che esistono gli "eletti" e gli "inconsapevoli, e aggiunse che questi ultimi vivono meglio ma in realtà vivono peggio.
Allora ho invidiato gli inconsapevoli, ma col senno di poi ho capito cosa voleva dirmi... E tu, l'hai capito? :-)
katerpillar

Sono diversi mesi che diserto Psicologia, perché sono troppi i pensieri cui non si può rispondere compiutamente, magari perché tropo personali o scontati, ma il questito posto in questo 3D lo trovo interessante, non tanto per i contenuti che sono variegati come le nostre esperienze, quanto per chi lo ha proposto; infatti, quali sono le condizioni che portano una persona a porsi certe domande? Magari dopo aver letto i versetti del vangelo dove è riportato: beati coloro che non sanno, oppure, beati gli ultimi perché saranno i primi?

A parte ogni cosa, pensatore libero, credi veramente che certe condizioni si possano scegliere, o piuttosto non facciamo parte del nostro carattere, della curiosità insita nel nostro carattere? Ho quotato le frasi di Simoriah perché forse la sua piccola fiamma non era alla sua altezza, e quando parlava di persona "eletta" voleva intendere un qualcosa che gli creava problemi ogni volta che lei disquisiva, perché la sua mente, forse immatura, insieme alla poco o inesistente curiosità, non interessavano le problematiche che essa affrontava.

Oppure, una cosa che mi è capitata personalmente è questa: molto tempo fà ho convissuto per un anno con una compagna, che aveva una preparazione mostruosa in tutti i campi dello scibile umano, e che a me naturalmente inorgogliva, poiché quando uscivamo con gli amici brillava come una luce in mezzo al buio; poi mi sono reso conto che se la mia parte culturale era felice, la parte romantica lo era di meno, perché mentre la guardavo negli occhi o gli mordevo il lobo dell'orecchio, per creare quel clima romantico che avrebbe preceduto qualche altra cosa più violenta e fisica, magari si ricordava di descrivermi la composizione dell'orecchio, della clochea, del timpano, dell'incudine e del martelletto ecc.

Veramente io non sono stato cosi diplomatico da dirgli che lei era una "eletta", gli ho semplicemente detto che mi aveva rotto e basta. Non sò se Simoriah, tra le sue riflessioni, si ricordi qualcosa di simile; spero vivamente per lei che non sia di quei tipi che stravedono per la cultura o noziosismo, perlomeno, che lo sappiano usare al momento e luogo opportuno.

Per concludere, secondo il mio modo di pensare, certe scelte non sono consapevoli, ma fanno parte del nostro DNA; noi le assecondiamo, semplicemente, solo perché ci fa piacere.

Saluti
Giancarlo.
katerpillar is offline  
Vecchio 20-01-2008, 11.30.13   #12
Simoriah
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

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Originalmente inviato da katerpillar
Simoriah
katerpillar

Ho quotato le frasi di Simoriah perché forse la sua piccola fiamma non era alla sua altezza, e quando parlava di persona "eletta" voleva intendere un qualcosa che gli creava problemi ogni volta che lei disquisiva, perché la sua mente, forse immatura, insieme alla poco o inesistente curiosità, non interessavano le problematiche che essa affrontava.

Ciao Katerpillar
Credo di aver per prima frainteso la domanda di pensatore portando poi te a fraintendere la mia risposta.
Lui ha fatto una distinzione che non condivido e che mi ha portato fuori strada, ossia ha definito "spensierati" coloro che non si pongono domande, contraponendoli però a chi ponendosi invece un sacco di domande si crea una cultura nozionostica, mentre io non credo che questo atteggiamento possa privare della serenità, quanto invece può farlo il porsi domande "filosofico-esistenziali", quelle per le quali non è detto esista una risposta :-)
Per questo mi è tornato in mente l'episodio che ho riportato... al mio amico (che non era l'ex fidanzato) chiesi perchè non potevo come tutte piangere per una storia finita e stop, mentre dovevo invece ogni volta mettere in discussione me stessa, analizzarmi per capirmi e conoscermi. Per questo lui definì me un'eletta, contrapponendomi agli inconsapevoli, che vivono la vita così, a filo d'acqua, senza mai fermarsi ad approfondirne il significato, e che per questo vivono meglio (non si fanno seghe mentali, insomma ), ma in fondo vivono peggio
Spero di non aver fatto ancora più confusione!
Simoriah is offline  
Vecchio 20-01-2008, 12.37.30   #13
samana85
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

ciao a tutti,
mi sono posta molte volte ank'io questa domanda, ossia se sia meglio farsi domande e cercare delle risposte oppure vivere la vita inconsapevolmete spensierati senza preoccuparsi di chiedersi chi siamo, da dove veniamo e cosi via..
MI sn fatta spesso questa domanda essendo io una persona che non smette mai di farsi domande ed invece essendo il mio compagno una persona spensierata e allegra che non si pone di questi quesiti...beh..mi domando meglio io o meglio lui???a volte lo invidio per questa sua ingenuita ma tante volte vorrei invece che si fermasse a riflettere sulle cose in modo piu profondo..a volte questa situazione mi porta un certo disagio vorrei parlare con lui (non che mi faccia parlare da sola, partecipa alle discussioni che io, di volta in volta metto in tavola, ma lo fa in modo superficile senza mai cercare di capire le cose fino in fondo), tante volte nello stesso tempo mi piace il suo essere impulsivo, genuino, le sue risposte sono fatte di getto, senza pensarci troppo senza troppe erudizioni e lo apprezzo cosi com'è..forse in questo modo ci compensiamo..ki lo sa.. credo cmq che la vita ci porti continuamente a porci domande che inevitabilmente esigono risposte da noi, dalle nostre esperienze, quindi credo che bisogni sempre su ogni cosa riflettere, fare introspezione, ma lasciare anche qualke piccolo spazio per la spensieratezza e liberare ogni tanto la mente dai pensieri..
samana85 is offline  
Vecchio 20-01-2008, 19.23.46   #14
katerpillar
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

Simoriah
Citazione:
Per questo lui definì me un'eletta, contrapponendomi agli inconsapevoli, che vivono la vita così, a filo d'acqua, senza mai fermarsi ad approfondirne il significato, e che per questo vivono meglio (non si fanno seghe mentali, insomma ), ma in fondo vivono peggio
Spero di non aver fatto ancora più confusione!
katerpillar
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A parte ogni cosa, pensatore libero, credi veramente che certe condizioni si possano scegliere, o piuttosto non facciamo parte del nostro carattere, della curiosità insita nel nostro carattere? Ho quotato le frasi di Simoriah perché forse la sua piccola fiamma non era alla sua altezza, e quando parlava di persona "eletta" voleva intendere un qualcosa che gli creava problemi ogni volta che lei disquisiva, perché la sua mente, forse immatura, insieme alla poco o inesistente curiosità, non interessavano le problematiche che essa affrontava.
katerpilaar
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Per concludere, secondo il mio modo di pensare, certe scelte non sono consapevoli, ma fanno parte del nostro DNA; noi le assecondiamo, semplicemente, solo perché ci fa piacere.
katerpillar

Cara Simoriah, a parte le precisazioni sui disguidi che nel web sono all'ordine del giorno, la mia conclusione poneva una rispsosta ben precisa, nel senso che credo che l'essere più curiosi e voler approfondire le cose-o meno- dipenda dal nostro carattere, dalla nostra curiosità e, non per ultimo, credo dal nostro DNA. Proprio così. Poi, per il fatto se sia meglio o peggio, su questo ho avuto, come credo molti di noi, delle esperienze che per me sono state traumatizzanti, poiché per un certo periodo ho fatto del volontariato in mezzo alle persone della terza età, andando casa per casa, e lì ho visto il comportamento di quelle che erano state persone che non si erano mai fatte delle domande, e ora che erano arrivati al dunque, pretendevano di farsele tutte insieme e di darsi delle risposte che per loro erano pressanti, come se qualcuno gli avesse rubato parte della vita per non averli messi nelle condizioni di arrivare preparati a quel momento; in pratica, è come se avessero compreso solo ora la consapevolezza della loro ignoranza, del loro non chiedersi le cose a suo tempo, della loro incolpevole superficialità.

Mentre tutto un'altro discorso avveniva con gli anziani dell'altra sponda che, ancora lucidi di mente, aspettavano la loro fine quasi come un'evento da esperimentare, come se quella fosse stata ancora un'opportunità per immagazzinare quell'ultima esperienza nella loro memoria eterna dell'universo.

Ecco, se avessi la possibilità di scegliere, solo per quella esperienza fatta tra gli anziani, sceglierei la curiosità per la vita e il mondo che mi circonda, non mi piacerebbe affatto aver vissuto una vita senza essermi detto almeno una volta.....Ma che ci sto a fare in questo mondo? L'umanità avrà uno scopo?
Che cosa è il pensiero, la memoria, le intuizioni, i sentimenti, l'amicizia, la fraternità, Dio, Gesù, Abramo, Cesare, Adriano, Napoleone, Einstein ecc.
Si! decisamente mi farei una marea di domande, anche se dovessero rimanere senza risposta finale...Purché quando arriverà il mio tempo, mi potrò dire che, almeno, ci ho provato.

Saluti
Giancarlo.
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Vecchio 20-01-2008, 22.18.05   #15
marco gallione
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

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Secondo voi è meglio essere colti, intelligenti e farsi sempre tante domande o essere ignoranti spensierati e vivere la vita così senza farsi tante domande? Ora la butto sul generale, ovviamente uno può essere anche intelligente ma ignorante culuralmente, però in generale è è meglio essere ignoranti e spensierati o colti e farsi sempre tante domande?

E' piuttosto scontato che sia bene farsi delle domande.
E' meno scontato farsele senza prendersi troppo sul serio. Specie quando non si ha il titolo.
Una volta uscivo con una che possedeva una cultura formidabile, in ogni campo dello scibile umano. A letto era altrettanto formidabile. Senza prendermi troppo sul serio, mi chiedevo se il suo ardore un po' dipendesse anche da me, oppure no.
Anche questa domanda mi sono fatta, a un certo punto. Giusto per sicurezza.
marco gallione is offline  
Vecchio 21-01-2008, 09.53.17   #16
katerpillar
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marco gallione
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Una volta uscivo con una che possedeva una cultura formidabile, in ogni campo dello scibile umano. A letto era altrettanto formidabile. Senza prendermi troppo sul serio, mi chiedevo se il suo ardore un po' dipendesse anche da me, oppure no.
Anche questa domanda mi sono fatta, a un certo punto. Giusto per sicurezza.
katerpillar

Indubbiamente è una bella domanda che, se solo tu avessi avuto un pò di esperienza nel campo, avresti potuto risponderti da solo. In ogni caso condivido che è meglio rincorrere la conoscenza all'indifferenza e all'ignoranza. Io per esempio, abitando da tanti anni nella stessa casa, stessa strada, stesso quartiere e stessa città, quando la sera rientravo a casa vi era un cane del vicino che mi abbaiava ferocemente, dandomi un vero fastidio. Un giorno ho chiamato il proprietario e l'ho pregato di sciogliere il cane affinché potessi famigliarizzare un po con lui. In un primo momento il proprietario fù titubante, ma davanti alla mia insistenza lo sciolse. Li per li l'animale sembrava che mi volesse sbranare, poi, davanti alla mia tranquillità si acquietò e incominciò a scodinzolare, leccandomi perfino le scarpe. Anche quella per me è stata una esperienza da aggiungere alle mie sovrapposizioni archittetturali della memoria, ed ho potuto confermare di persona il detto universale che afferma: "Can che abbaia non morde".

Saluti
Giancarlo.
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Vecchio 21-01-2008, 15.24.30   #17
marco gallione
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

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marco gallione
katerpillar

Indubbiamente è una bella domanda che, se solo tu avessi avuto un pò di esperienza nel campo, avresti potuto risponderti da solo. In ogni caso condivido che è meglio rincorrere la conoscenza all'indifferenza e all'ignoranza. Io per esempio, abitando da tanti anni nella stessa casa, stessa strada, stesso quartiere e stessa città, quando la sera rientravo a casa vi era un cane del vicino che mi abbaiava ferocemente, dandomi un vero fastidio. Un giorno ho chiamato il proprietario e l'ho pregato di sciogliere il cane affinché potessi famigliarizzare un po con lui. In un primo momento il proprietario fù titubante, ma davanti alla mia insistenza lo sciolse. Li per li l'animale sembrava che mi volesse sbranare, poi, davanti alla mia tranquillità si acquietò e incominciò a scodinzolare, leccandomi perfino le scarpe. Anche quella per me è stata una esperienza da aggiungere alle mie sovrapposizioni archittetturali della memoria, ed ho potuto confermare di persona il detto universale che afferma: "Can che abbaia non morde".

Saluti
Giancarlo.

Che strana storia ci hai raccontato, katerpillar.
Cosa vuol dire in italiano “condivido che è meglio rincorrere la conoscenza all'indifferenza e all'ignoranza”?

Un caro saluto.
marco gallione is offline  
Vecchio 22-01-2008, 10.43.32   #18
falbala48
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Secondo voi è meglio essere colti, intelligenti e farsi sempre tante domande o essere ignoranti spensierati e vivere la vita così senza farsi tante domande? Ora la butto sul generale, ovviamente uno può essere anche intelligente ma ignorante culuralmente, però in generale è è meglio essere ignoranti e spensierati o colti e farsi sempre tante domande?

per me è meglio essere spensieratamente colti.
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Vecchio 22-01-2008, 11.53.46   #19
ZioZen
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

Un antico popolo che si è posto questo problema è stato quello cinese, e non ne sono mai venuti a capo. Certo è difficile sintetizzare 3 o 4 mila anni di testi antichi che hanno affrontato il problema da due fronti diametralmente opposti: i taoisti e i confuciani.
I taoisti hanno sempre esaltato il vivere secondo natura, ricordiamo una delle tante massime famose "mangia quando hai fame, dormi quando hai sonno, bevi quando hai sete". Seguire le regole della natura in base alle stagioni, al sorgere e tramontare del sole, alle piogge, alla direzione del vento etc. con tutto quello che ne consegue, dalla coltivazione, all'alimentazione, al rapporto con gli altri, al movimento e al riposo e via di seguito, con innumerevoli accenni alla flessibilità del bambù, allo scorrere dell'acqua, alla immediatezza del bimbo, all'accoglienza del femminile.
Ci sarebbe, a questo proposito, una bella possibilità di "provare a capire" cosa si intendesse per "mente vuota", che non ha proprio niente a che vedere con l'idiota.
I confuciani hanno, di contro, sempre esaltato lo studio dei testi, l'erudizione, la ritualità, le regole di condotta per un vivere comune, l'etica e la morale e via discorrendo.
Sta di fatto che le due "filosofie" sembra abbiano percorso il cammino della montagna dai due lati opposti, per arrivare poi alla stessa vetta.
Ovviamente, tutto questo si è alternato, in base al "momento", in relazione alla società, alla politica, al buon governo, alla medicina, toccando innumerevoli campi, sempre messi in relazione tra micro (uomo) e macrocosmo (territorio).
Io credo che ognuno di noi ha dentro di sé un cammino preferenziale.
Penso, altresì, che ci si debba magari confrontare su termini e significati quali ignoranza, semplicità, superficialità, profondità, naturalezza, conoscenza, sapienza etc. visto che certi significati sono stati, da noi occidentali, spesso tradotti e traditi, creando molto, molto fraintendimento.
Cosa sono, cosa rappresentano per noi, che idea ci siamo fatti.
Personalmente non ambisco a raggiungere nessuna vetta di nessuna montagna, ma provo nella mia pratica ed esperienza a percorrere ora l'uno, ora l'altro lato della montagna. E' difficile da spiegare, ma dipende da una mia condizione interiore che, a volte, mi richiede un modo, a volte un altro, in base alle mie necessità di essere umano. A volte mi sembra di essere io a condurre il mio percorso, a volte sembra che il mio percorso conduca me. A volte mi pare di condurlo, a volte mi pare che mi conduca e mi lascio trasportare, senza creare iato tra i due ma, semplicemente, cercando di riconoscerlo, per quanto mi sia possibile.
ZioZen is offline  
Vecchio 22-01-2008, 19.11.10   #20
marco gallione
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Riferimento: Meglio l'intellettualismo o l'ignoranza spensierata?

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Originalmente inviato da ZioZen
Un antico popolo che si è posto questo problema è stato quello cinese, e non ne sono mai venuti a capo. Certo è difficile sintetizzare 3 o 4 mila anni di testi antichi che hanno affrontato il problema da due fronti diametralmente opposti: i taoisti e i confuciani.
I taoisti hanno sempre esaltato il vivere secondo natura, ricordiamo una delle tante massime famose "mangia quando hai fame, dormi quando hai sonno, bevi quando hai sete". Seguire le regole della natura in base alle stagioni, al sorgere e tramontare del sole, alle piogge, alla direzione del vento etc. con tutto quello che ne consegue, dalla coltivazione, all'alimentazione, al rapporto con gli altri, al movimento e al riposo e via di seguito, con innumerevoli accenni alla flessibilità del bambù, allo scorrere dell'acqua, alla immediatezza del bimbo, all'accoglienza del femminile.
Ci sarebbe, a questo proposito, una bella possibilità di "provare a capire" cosa si intendesse per "mente vuota", che non ha proprio niente a che vedere con l'idiota.
I confuciani hanno, di contro, sempre esaltato lo studio dei testi, l'erudizione, la ritualità, le regole di condotta per un vivere comune, l'etica e la morale e via discorrendo.
Sta di fatto che le due "filosofie" sembra abbiano percorso il cammino della montagna dai due lati opposti, per arrivare poi alla stessa vetta.
Ovviamente, tutto questo si è alternato, in base al "momento", in relazione alla società, alla politica, al buon governo, alla medicina, toccando innumerevoli campi, sempre messi in relazione tra micro (uomo) e macrocosmo (territorio).
Io credo che ognuno di noi ha dentro di sé un cammino preferenziale.
Penso, altresì, che ci si debba magari confrontare su termini e significati quali ignoranza, semplicità, superficialità, profondità, naturalezza, conoscenza, sapienza etc. visto che certi significati sono stati, da noi occidentali, spesso tradotti e traditi, creando molto, molto fraintendimento.
Cosa sono, cosa rappresentano per noi, che idea ci siamo fatti.
Personalmente non ambisco a raggiungere nessuna vetta di nessuna montagna, ma provo nella mia pratica ed esperienza a percorrere ora l'uno, ora l'altro lato della montagna. E' difficile da spiegare, ma dipende da una mia condizione interiore che, a volte, mi richiede un modo, a volte un altro, in base alle mie necessità di essere umano. A volte mi sembra di essere io a condurre il mio percorso, a volte sembra che il mio percorso conduca me. A volte mi pare di condurlo, a volte mi pare che mi conduca e mi lascio trasportare, senza creare iato tra i due ma, semplicemente, cercando di riconoscerlo, per quanto mi sia possibile.

Ho apprezzato il post di ZioZen. E lo quoto.
Da un quesito grazioso, ma forse un po' tautologico (fare una domanda per chiedersi se è bene o male farsi delle domande...), ne è uscito qualcosa di buono. Di sensato.
Adesso vado a leggermi anche gli altri post di Zio.
marco gallione is offline  

 



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