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Vecchio 16-02-2008, 13.57.16   #31
marco cossu
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

Citazione:
Originalmente inviato da espert37
in risposta a Kore Cravi&Canela e senzanome.

Senza che io debba continuamente ripetermi,vi prego di leggere attentamente quanto ho scritto ieri nel mio primo intervento,ed analizzare bene quanto da me espresso,senza offendersi ed a priori partire alla carica sulle difensive.
Mi limito quì a ripetere che,Lungi da mè l'essere antifemminista.Anzi ho sempre optato per la giusta emancipazione della donna, consigliandola sempre di fare il possibile per rimanere ad occupare l'importantissimo ed elevatissimo ruolo datogli dalla natura,e non tentare in tutti i modi di volersi sostituira all'uomo perchè non farà altro che dannaggiarsi. E non dichiarare di essere più forte e pericolosa dell'uomo,altrimenti metterà tutti sulle difensive.

Con tanta simpatia espert37

Forse è una mia impressione ma mi pare che gli uomini abbiano più marcata la tendenza adunirsi fra loro.
Mi pare che le donne siano molto unite nei rapporti uno a uno (una a una o uno a una) ma nelle dinamiche di gruppo non riescano a trovare l'unione che fa la forza.

anche analizzando il coportamento di uomo e donna nel rapporto di coppia penso si possa notare che spesso l'uomo ha più necessità della donna di frequentare gli amici mentre la donna tende a trovare la sua dimensione nella coppia stessa.
Anche se questa differenza è stata un po' limata dall'emancipazione femminile
trovo che sia ancora osservabile, cioè io l'ho notato nelle mie relazioni, voi?

potrebbe anche essere insito nel nostro DNA, non è possibile che le scimmie da cui discendiamo avessero un comportamento simile al nostro?
se le femmine tendenzialmente badano ai figli, i maschi avranno il compito di procurare il cibo.
Per procurare il cibo con più facilita occorre sicuramente avere una certa unione soprattutto se si va a caccia.
Sto ipotizzando ma non è possibile che la necessità, più marcata degli uomini rispetto alle donne, di riunirsi in gruppi derivi da questo aspetto decisamente pratico e genetico?

l'ho buttata li perchè è una cosa che ho sempre notato, voi che ne pensate?
marco cossu is offline  
Vecchio 16-02-2008, 14.15.03   #32
senzanome
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

Citazione:
Originalmente inviato da Mary
E' difficile compredermi forse perchè il mio parlare include corpo-fisico-spirito.
In genere mi piace precisare se parlo esclusivamente di uno solo di essi.

La sottomissione della donna non è stata certo fatta a tavolino, non è stata una scelta pienamente e totalmente consapevole. Ci sono livelli inconsci che Yung definiva "inconscio collettivo".

La forza della donna è nel suo insieme, nelle capacità emotive, intellettive, spirituali. A volte anche fisiche visto che è dotata di un corpo più resistente rispetto a quello dell'uomo che madre natura le ha fornito per portare avanti le gravidanze.

La donna per sua natura ha uno spirito particolare che porta a considerare tutte le altre vite come suoi figli, e per questo tende a non alzare spade e abbattere quel che non le piace. Ama la vita e la comprensione e tolleranza l'accompagnano sempre. Altrimenti come farebbe ad amare (la vera madre) ogni figlio con lo stesso unico e intenso amore?

So che per gli uomini non è facile da compredere. Ma loro credono che la forza bruta possa primeggiare su tutto. Errore. Davide non sconfisse Golia con una sola fionda?

Citi il discorso della montagna da parte di Gesù dimenticando che ha sempre lodato le donne, che è andato contro le usanze dell'epoca circondandosi di donne. E amando in modo particolare Maria Maddalena.
Maria Maddalena stroncata dai successori di Pietro, un Pietro antifemminista, spaventato e invidioso della femminilità.

Ovviamente per chi non comprende il potere femminile (che non è solo della femmina ma che dovrebbe essere inglobato nel maschio per divenire completo) non può capire il danno che la chiesa ha fatto al mondo intero discriminando il femminile.

In quanto alla sottomissione femminile solo per una superiorità biologica del maschio non mi sembra proprio il caso.
Se non vogliamo fidarci dell'uomo guardiamo alla natura. SEMBRA che il maschio, nella maggior parte delle specie sia forte e dominante, ma in realtà è la femmina che decide.
E chi decide ha il maggior potere. In natura è molto difficile che ci siano stupri. Il maschio avvicina la femmina solo quando questa è disponibile.

Ho lasciato gli ultimi due punti perchè sono molto importanti.

Perchè non ti piace che ci sia una ragione per tutto? e che l'importante sia comprenderlo?

In quanto alla vittima e carnefice sono sempre legati a filo doppio, ma al determinismo, alla totale assenza di volontà o di causa in un determinato evento mi sembra alquanto difficile.

Ho imparato che anche le cose che ci sembra piovino dall'alto in realtà trovano una azione, una recettività, una quasi calamita dentro di noi.

Ho imparato che ci sono scelte che SEMBRA prendiamo noi in modo consapevole e non sempre è vero, altre che SEMBRA che non prendiamo noi ed invece siamo solo noi ad averle fatte.

Non tutto quel che vediamo è facile da comprendere e da vedere.
Ciò che conta veramente è quel che nel profondo e nella sincerità del nostro cuore, del nostro intimo, della nostra anima vogliamo. Perchè quella si realizza sempre.
La nostra mente è come il capitano di una nave che segue la rotta, ma una rotta che non ha tracciato lui ma il passeggero che vi è salito.
Ed il passeggero non rivela mai i propri veri intenti al capitano.
Ma qui il discorso cambia.

Viva l'uomo, viva la donna. Non sono che l'occhio destro e sinistro sotto una fronte spaziosa.

rispondo velocemente.

La donna per sua natura ha uno spirito particolare che porta a considerare tutte le altre vite come suoi figli, e per questo tende a non alzare spade e abbattere quel che non le piace. Ama la vita e la comprensione e tolleranza l'accompagnano sempre. Altrimenti come farebbe ad amare (la vera madre) ogni figlio con lo stesso unico e intenso amore?

Quest'affermazione è falsa.
Basti pensare al numero sempre crescente di donne che si arruola, che va a combattere guerre dall'altra parte del mondo, alle donne che hanno preso parte a, se non proprio ordinato, sevizie e torture per i prigioneri.
Rimanendo in Occidente, basti pensare al numero di donne che mette i bambini in lavatrice per disfarsene, che li uccide, che li getta dalla finestra, che li getta in un cassonetto.
E questi sono i fatti più eclatanti dei nostri giorni.
La storia ce ne insegna altri.
Si possono citare numerosi altri casi che smentiscono la tua affermazione.
Donne che picchiano i bambini, donne che fanno guerra in casa ai conviventi maschi, donne che uccidono i genitori. Donne di tutti i tipi.

Le donne sono uguali agli uomini Mary, siamo esseri umani.

So che per gli uomini non è facile da compredere. Ma loro credono che la forza bruta possa primeggiare su tutto.
Non tutti gli uomini credono che la forza bruta possa primeggiare su tutto e la usano. Non tutti, così come non tutte le donne non alzano spade.

Ovviamente per chi non comprende il potere femminile (che non è solo della femmina ma che dovrebbe essere inglobato nel maschio per divenire completo) non può capire il danno che la chiesa ha fatto al mondo intero discriminando il femminile.
Il danno che la chiesa ha fatto e continua a fare discriminando il femminile è sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere.
Non c'è bisogno di comprendere il "potere femminile" per vedere.
E quale "potere femminile"?

Che l'uomo fisicamente sia più forte della donna è un dato di fatto. In una società fondata su un'economia industriale e sull'uso delle macchine, la forza fisica non ha più la rilevanza che aveva in passato.
Ma prima, caspiterina, ce l'aveva per forza e come se ce l'aveva.

Tutto ciò è molto semplice. Non c'è bisogno di innalzare le donne a chissà cosa, dotarle di chissà quale potere, dichiararle regine o altro.
Come non c'è nessun bisogno di pensare che l'aggressività, la cattiveria, la voilenza, la prepotenza e chi più ne ha più ne metta sia appannaggio esclusivo degli uomini.
Apparteniamo alla stessa razza.
E non so neanche se sia il caso di dire viva le donne e viva gli uomini.
senzanome is offline  
Vecchio 16-02-2008, 17.54.51   #33
Mary
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

Citazione:
Originalmente inviato da senzanome.....
Quest'affermazione è falsa.
Basti pensare al numero sempre crescente di donne che si arruola, che va a combattere guerre dall'altra parte del mondo, alle donne che hanno preso parte a, se non proprio ordinato, sevizie e torture per i prigioneri.
Rimanendo in Occidente, basti pensare al numero di donne che mette i bambini in lavatrice per disfarsene, che li uccide, che li getta dalla finestra, che li getta in un cassonetto.
E questi sono i fatti più eclatanti dei nostri giorni.
La storia ce ne insegna altri.
Si possono citare numerosi altri casi che smentiscono la tua affermazione.
Donne che picchiano i bambini, donne che fanno guerra in casa ai conviventi maschi, donne che uccidono i genitori. Donne di tutti i tipi.

Le donne sono uguali agli uomini Mary, siamo esseri umani.

.....E non so neanche se sia il caso di dire viva le donne e viva gli uomini.

Quello che dici non fa una piega, ma qui non si sta parlando di TUTTI quanti, io non sto proponendo delle regole che vanno bene a tutti. Ovvero lungi da me il voler fare di tutta l'erba un fascio. Si parla in generale, come linee guida, come tentativi di comprendere. E dico tentativi perchè la risposta certa, assoluta, valida per tutto e tutti non l'avremo mai.

Ho anche messo tra virgolette "vere madri" questo per far comprendere che non basta procreare per essere definita "madre", come non basta dare uno spermatozoo ad un ovulo per essere definiti "padri".

Maternità e paternità vera e profonda è altro, e oggi con questa emancipazione femminile si sta rischiando di eguagliare il maschio anche nelle forme peggiori. E' una realtà che fa smarrire l'identità femminile, ma anche quella maschile.
Maschi e femmine sono diversi, devono essere diversi pur essendo uguali. Ciascuno ha delle caratteristiche, delle capacità che dovrebbero completarsi nella condivisione, accoglienza, offerta, amore.

Sì, io torno a gridare al mondo VIVA LE DONNE, VIVA GLI UOMINI.
Sono pronta ad urlare con quanto fiato ho in gola.

Viva l'umanità tutta che il Cielo l'aiuti a non fallire il proprio compito.

Se nel cuore di entrambi, maschio e femmina, si riuscisse a far brillare la scintilla del vero amore allora non ci sarebbe nè maschilismo e tantomeno femminismo. Ma due mani pronte ad aiutarsi l'una con l'altra.

Con il potere femminile che ho più volte richiamato non intendo assolutamente dire che la donna è superiore all'uomo, sarebbe come dire che il mio occhio destro vale più di quello sinistro.
Il potere della donna è nella sua capacità ricettiva, nella sua possibilità di accogliere di proteggere, di creare. E parlo di donna nella sua essenza non di Tizia o Caia.
E una donna diventa completa quando in se stessa riesce ad accogliere la parte maschile non come un nemico da combattere.
Così come l'uomo diventa completo quando ingloba la parte femminile dentro di sé, sto parlando di principio femminile e maschile non di parti del corpo.

Il rispetto e l'amore per l'altro scaturiscono quando si comprendere di non essere due ma uno, e non essere una moltitudine ma una unità.

Oggi sulla donna ricadono più responsabilità che un tempo. E' tempo che cerchi di ripristinare l'equilibrio perduto.
E non parlare più di emancipazione ma semplicemente di essere se stessa.

Oggi abbiamo la possibilità di accedere più facilmente alla conoscenza e quindi non abbiamo più scuse.
Mary is offline  
Vecchio 16-02-2008, 20.50.12   #34
espert37
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

Carissima Mery, ciò che hai detto è condivisibile da mè al 100x100 Spero fermamente che tante donne ti leggano ed abbiano la possibilità di riflettere su tutto ciò che tu sacrosantamente hai espresso,a mè non rimane che farti,tanti ma tanti complimenti.Tu veramente conosci il modo di come la donna si può emancipare.
Saluti espert37
espert37 is offline  
Vecchio 17-02-2008, 11.25.47   #35
kore
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

Citazione:
Originalmente inviato da Franco
kore,

quanto quotato mi sorprende alquanto. E mi sorpende in diversi modi.

- Mi sorpende il fatto che tu "ammetta" di non essertelo mai chiesta. Ritengo non sia così, giacchè una persona come te capace di riflettere in senso storio-grafico come hai mostrato di saper fare negli interventi precedenti, non può non essersi fatta una sia pur vaga, embrionale, idea.

Scrivendo:"Ma com'è stata possibile la "sottomissione" femminile?
Secondo gli studiosi, le società primitive non sono nate con l'obiettivo primario di sottomettere le donne, ma i ruoli maschili e femminili erano determinati sia dalla fisiologia, sia dagli apporti che l'uomo o la donna potevano dare alla ricerca dei mezzi di sussistenza. Ad esempio, presso popoli di raccoglitori non appare una decisa autorità maschile, mentre in quelli in cui prevale la caccia la donna è soggetta totalmente all'uomo.
Nelle società agricole la donna deve dedicarsi alla cura dei figli perché questi sopravvivano, tenuto conto della natura ostile ciò è comprensibile. L'uomo deve dedicarsi, ovviamente, a tutto il resto. In parole povere: l'uomo creava civiltà, la donna creava le generazioni, e non per pregiudizio o ignoranza, volontà di dominio o prevaricazione, ma per la forza stessa delle cose."
, ritengo tu abbia indubitabilmente dimostrato di aver coscienza della domanda intorno alla quale sembra si stia incentrando il thread.

- Mi sorpende il fatto che tu mi dia con tale "facilità" la parola.

Franco

E perché?
Qualcosa ho letto anche io, ma per me era un dato di fatto la "sottomissione" della donna. Dal momento in cui ho constatato che questa sottomissione variava da epoca in epoca e anche all'interno di una stessa civilizzazione, siccome non è un dato di fatto, biologico per intenderci, giacchè nelle società primitive la divisione di ruoli appariva certo più naturale e chissà, magari non c'era bisogno di botte e minacce per far stare le nostre progenitrici al loro posto, allora mi sembra legittimo porsi una domanda nuova: perché? Com'è stato possibile?
Fattori socioeconomici? Fattori culturali? Fattori meramente biologici?
Perché in quelle società patriarcali c'è stato bisogno di tanta violenza per tenere le donne al loro posto? Quale minaccia esse rappresentavano? Perché nella letteratura e nella filosofia antiche e medievali la donna viene sminuita, denigrata, calunniata (non sempre, ovviamente, non da tutti), perché tutto questo spreco di energie?
Ecco, il perché, seriamente, non me lo sono mai chiesto, accontentandomi delle interpretazioni che altri hanno fornito e formandomi la vaga ed embrionale idea che tutto questo dispendio di forze e di energie sia stato messo in atto per paura, paura di una qualche spaventosa minaccia.
Forse il presente può aiutarci a capire perché.
Oggi c'è chi teme la scomparsa della famiglia, c'è addirittura chi teme la scomparsa del maschio!!!
Potrebbe essere una risposta? Paura.
E paura perché, se la donna è biologicamente inferiore all'uomo, come per secoli hanno predicato e come ancora oggi qualcuno continua a suggerire?
Perché questa sostanziale sfiducia nel futuro, questa paura del mutamento?
Questa la mia vaga idea, ovviamente discutibile come tutte le opinioni.
Perché ti sorprende che io ti dia con tanta facilità la parola? A me piace ascoltare e considerare le altrui opinioni, ero curiosa di conoscere la tua, non è una guerra questa, ma una pacifica discussione.
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Vecchio 17-02-2008, 11.42.25   #36
anna1966
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Citazione:
Originalmente inviato da Mary

Oggi sulla donna ricadono più responsabilità che un tempo.
Ciao a tutti, sono nuova in questo lido. Intervengo per dirti che sono d'accordo su quanto hai scritto e poi per porti una domanda riguardo a cio' che ho quotato sopra, perche' e' qui che diverge la mia opinione dalla tua.

Da quel che mi sembra di perceperire, allo stato attuale, a me sembra il contrario.
Le nostre azioni, reazioni, conseguenze, sono giustificate, comprese e "perdonate" dalla nostra societa'. Prima, invece, (sto facendo un confronto tra me e mia madre o nonna) c'era una moralita' diversa che sotto diversi aspetti responsabilizzava la donna a condurre un certo tipo di comportamento per non essere "giudicata" dalla stessa comunita' in cui viveva.

Quindi a me sembra che oggi queste responsabilita' morali ed etiche, siano sempre minori e, anzi, aumentino sempre di piu' per gli uomini.

Quindi, ti chiedo, quali sono le responsabilita' di cui parli tu.
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Vecchio 17-02-2008, 13.01.23   #37
acquario69
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

sono dell'opinione,condivisibile o meno che al contrario di quello che era fino a pochi decenni fa e' molto piu vantaggioso (in occidente) nascere donna anziche uomo..sotto tutti i punti di vista.
acquario69 is offline  
Vecchio 17-02-2008, 13.02.37   #38
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Mary,

ho qualche ragione per ritenere che l'ultimo post a me rivolto dimostri una lettura frettolosa di quanto scrivo.

Il corsivo sarà tuo:

Perchè non ti piace che ci sia una ragione per tutto? e che l'importante sia comprenderlo?

-Se avrai cura di rileggermi, troverai quanto segue:"Quest'asserto non mi dispiace."

-Hai quotato la parte meno importante del mio intervento.

E' difficile compredermi forse perchè il mio parlare include corpo-fisico-spirito

Non è difficile comprenderti soprattutto se si legge con attenzione quanto scrivi e come lo scrivi: forse intendi parlare della classica triade corpo-psiche-spirito. Avrei una certa difficoltà a comprenderti se per te la dimensione fisica fosse inclusa in una dimensione corporea umana.

La sottomissione della donna non è stata certo fatta a tavolino, non è stata una scelta pienamente e totalmente consapevole. Ci sono livelli inconsci che Yung definiva "inconscio collettivo".

-Soprattutto se si pensa in termini storici ampi, di durate storiche ampie, sarebbe ben difficile pensare ad una sottomissione pregettata a tavolino!

- Ritengo tu continui a scambiare l'immaginario con lo storicamente reale e possibile. Cosa , nel nostro discorso, potrebbe mai significare qualcosa come una scelta non pienamente consapevole? Far riferimento al concetto di inconscio collettivo, a mio avviso, complica ulteriormente il quadro. L'inconscio sceglie? L'in-conscio sia esso individuale sia esso collettivo, è una realtà scegliente? Porre la questione in termini di in-conscio significa proprio spostare, la stessa, dal piano delle idee di liberta, scelta, responsabilità, colpa, progetto, volontà a quello delle idee, di illibertà, irresponsabilità, indecidibilità, innocenza, in-capacità, destino.


La forza della donna è nel suo insieme, nelle capacità emotive, intellettive, spirituali. A volte anche fisiche visto che è dotata di un corpo più resistente rispetto a quello dell'uomo che madre natura le ha fornito per portare avanti le gravidanze


Questa è un'altra tesi che dovrebbe essere sostenuta con meno disinvoltura.
Probabilmente e qui ramifico ulteriormente il discorso, partiamo da prospettive diverse. Molto probabilmente parti da una visione religiosa dalla quale io non parto. Introdurre il religioso nell'ambito di questo thread penso sia importante, giacchè per millenni, in occidente, la stessa sottomisione femminile, lo stesso predominio maschile, si sono fondati sull'ideologia della religione ebraico- cristiana. Come ho già accennato, è piuttosto vero il contrario e cioè che uno dei fattori trainanti della supremazia del maschio occidentale potrebbe essere stata proprio una maggiore forza fisica. Non ci vedo molta forza fisica nel figliare ripetutamente fino allo sfinimento e alla morte! Non si dimentichi a tal proposito che i metodi anti-concezionali oggi "tanto" conosciuti sono stati compresi, scoperti, adottati solo da una manciata di decenni. Quale forza fisica nel portare avanti le gravidanze, Mary? Più che di forza, anche qui bisognerebbe parlare di debolezza. Una debolezza che come ho già detto, è stata variamente giustificata con l'etica del sacrificio e del servizio.

Mi sarei ben meravigliato se al vertice della simbologia "cristiana" il parto del "Cristo" non fosse avvenuto verginalmente, ma dopo un amplesso assai piacevole.

La donna per sua natura ha uno spirito particolare che porta a considerare tutte le altre vite come suoi figli, e per questo tende a non alzare spade e abbattere quel che non le piace. Ama la vita e la comprensione e tolleranza l'accompagnano sempre. Altrimenti come farebbe ad amare (la vera madre) ogni figlio con lo stesso unico e intenso amore

di questa discorso senzanome, una donna, ha efficacemente dimostrato la fallacia.

So che per gli uomini non è facile da compredere. Ma loro credono che la forza bruta possa primeggiare su tutto. Errore. Davide non sconfisse Golia con una sola fionda?

Anche qui il tuo discorso è pregno d'immaginazione. Possiamo dire magari che quello di Davide e Golia sia un mero mito biblico? In questo thread si sta discutendo delle ragioni passate ed attuali che hanno condotto alla formazione di un "secondo sesso". Si danno diverse ragioni assai plausibili per ritenere che la forza bruta sia stata uno dei fattori determinanti lo scarto fra maschio e femmina, tra potere maschile e potere femminile.

Citi il discorso della montagna da parte di Gesù dimenticando che ha sempre lodato le donne, che è andato contro le usanze dell'epoca circondandosi di donne.

- Per prima cosa Mary, non direi mai che Gesù di Nazaret ha sempre lodato le donne, giacchè questo significherebbe attribuire certezza di realtà storica ad una figura che tal certezza non ha. Piuttosto direi che Gesu di Nazaret avrebbe fatto e detto delle cose. Ecco ciò ammettendo e in considerazione tanto del Discorso della montagna quanto di tutto ciò che è dato sapere in base alle fonti storio-grafiche - comprese quelle bibliche - sarei disposto a riconoscere a Gesù una innovativa abilità a formare proselitismo.

Franco
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Vecchio 17-02-2008, 13.14.37   #39
acquario69
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Riferimento: L'emancipazione femminile.

Citazione:
Originalmente inviato da kore
E perché?
Qualcosa ho letto anche io, ma per me era un dato di fatto la "sottomissione" della donna. Dal momento in cui ho constatato che questa sottomissione variava da epoca in epoca e anche all'interno di una stessa civilizzazione, siccome non è un dato di fatto, biologico per intenderci, giacchè nelle società primitive la divisione di ruoli appariva certo più naturale e chissà, magari non c'era bisogno di botte e minacce per far stare le nostre progenitrici al loro posto, allora mi sembra legittimo porsi una domanda nuova: perché? Com'è stato possibile?
Fattori socioeconomici? Fattori culturali? Fattori meramente biologici?
Perché in quelle società patriarcali c'è stato bisogno di tanta violenza per tenere le donne al loro posto? Quale minaccia esse rappresentavano? Perché nella letteratura e nella filosofia antiche e medievali la donna viene sminuita, denigrata, calunniata (non sempre, ovviamente, non da tutti), perché tutto questo spreco di energie?
Ecco, il perché, seriamente, non me lo sono mai chiesto, accontentandomi delle interpretazioni che altri hanno fornito e formandomi la vaga ed embrionale idea che tutto questo dispendio di forze e di energie sia stato messo in atto per paura, paura di una qualche spaventosa minaccia.
Forse il presente può aiutarci a capire perché.
Oggi c'è chi teme la scomparsa della famiglia, c'è addirittura chi teme la scomparsa del maschio!!!
Potrebbe essere una risposta? Paura.
E paura perché, se la donna è biologicamente inferiore all'uomo, come per secoli hanno predicato e come ancora oggi qualcuno continua a suggerire?
Perché questa sostanziale sfiducia nel futuro, questa paura del mutamento?
Questa la mia vaga idea, ovviamente discutibile come tutte le opinioni.
Perché ti sorprende che io ti dia con tanta facilità la parola? A me piace ascoltare e considerare le altrui opinioni, ero curiosa di conoscere la tua, non è una guerra questa, ma una pacifica discussione.

quella del biologicamente inferiore all'uomo e' stata una balla che ha retto fino a poco tempo fa,anzi ora in effetti pare che ci si faccia "gioco" su questo appellativo,in effetti puo far sempre comodo all'occorrenza...
prima contava la forza fisica per meglio sopravvivere e secondo me da qui nascono i ruoli "imposti" ma ora e' ovvio che e' cascato il perno su cui reggeva il tutto.
acquario69 is offline  
Vecchio 17-02-2008, 14.35.14   #40
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Citazione da:Anna 1966
Da quel che mi sembra di perceperire, allo stato attuale, a me sembra il contrario.
Le nostre azioni, reazioni, conseguenze, sono giustificate, comprese e "perdonate" dalla nostra societa'. Prima, invece, (sto facendo un confronto tra me e mia madre o nonna) c'era una moralita' diversa che sotto diversi aspetti responsabilizzava la donna a condurre un certo tipo di comportamento per non essere "giudicata" dalla stessa comunita' in cui viveva.

Quindi a me sembra che oggi queste responsabilita' morali ed etiche, siano sempre minori e, anzi, aumentino sempre di piu' per gli uomini.

Carissima Anna,innanzi tutto benvenuta tra noi. Sono daccordo con tè quando dici che un tempo c'era una moralità diversa,ma le responsabilità della donna non dovrebbero essere cambiate da allora ad oggi.Purtroppo oggi,sopratutto da parte della donna sono aumentati i "Chi se ne frega" per cui non credo che sia una evoluzione positiva da parte sua.
Amichevolmente Ciao espert37
espert37 is offline  

 



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