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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 06-07-2004, 09.57.12   #141
Rocco
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Data registrazione: 14-05-2004
Messaggi: 301
Lightbulb Fiabe e ...realtà.....

Volevo solo aggiungere e rinforzare un concetto , sennò si perde di vista l'essenza della questione.

Motivo A , B o C , uomo o donna , prostituta o love story......

Io rimango sull'essenza senza farmi fuorviare : si tradisce - o si va con un altra /o , perchè di base si è insoddisfatti del proprio rapporto , o a livello fisico o mentale .

Ma anche qui a nulla servono distinzioni , o meglio , utilissime introspezioni , per capirsi e vedere cosa c'è che non va ....

L'importante è rendersi conto che il proprio rapporto ha qualche lacuna ed impegnarsi per migliorarlo.

Personalmente , 10 anni fa mi sono separato e mi sono illuso , risposandomi con una persona che reputavo l'"ideale " per me , e credevo di aver risolto tutto..e non avere più grossi problemi.

Invece cmq alla fine in un rapporto di coppia ci sono sempre delle messe a punto da fare e non si vive mai di rendita .......


Aggiungo due domandine al pepe visto che è stata citata più volte la parola tradimento :


Il sesso occasionale con una prostituta è tradimento ?

Il sesso occasionale con una amica / amico , è tradimento ?

Cosa significa tradimento ?

Noi per primi - sappiamo dare al partner la fiducia che ci asepttiamo da lui o la pretendiamo al di là di tutto e lo soffochiamo ?

Ma che cosa è per noi la parola " rapporto " ??


Un caro saluto




Rocco
Rocco is offline  
Vecchio 06-07-2004, 16.19.24   #142
nemamiah
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Messaggio originale inviato da Fiamma
Naturalmente, questo non vale per tutti: ho visto, nella mia vita, anche delle belle fiabe...


Che strano, caro Olzweg (o Lebuicht, non ho capito bene quale nome usare )parlavo proprio di questo oggi in una mailing list. Parlavamo di potere e di status symbol ...
Da dove ti viene l'idea che le donne siano piu' portate ad omologarsi?
Non ho mai fatto gran caso a come vestono le persone, dell'auto non mi importa niente (non riesco a distinguerle)
e non ho mai amato i vincenti.
Forse tutto sommato la snob sono io, ma non sono cambiata molto da quando avevo vent'anni(oggi ne ho 50) e gli status simbol continuano a farmi vomitare...
C'era una volta una ragazza che non amava i vincitori... ecco la favola



Neanche "Bartek il vincitore ?"
nemamiah is offline  
Vecchio 06-07-2004, 17.30.20   #143
Fiamma
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Neanche "Bartek il vincitore ?"


Non ho idea di chi sia

vedi che i vincitori nemmeno so chi siano?

Fiamma is offline  
Vecchio 06-07-2004, 18.27.09   #144
nemamiah
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Messaggio originale inviato da Fiamma
Neanche "Bartek il vincitore ?"


Non ho idea di chi sia

vedi che i vincitori nemmeno so chi siano?


Per esempio tu!

Non dirmi che non hai mai vito una mano al poker... sei fotunata,hai trovato un uomo che ama i vincitori e ti ha sposato.


"Bartek il vincitore" è il personaggio di un ottimo romanzo dal titolo omonimo scritto da Enrico Sienkiewicz,autore anche del più noto "Quo vadis", "Il Guardiano del faro" ed altro.
nemamiah is offline  
Vecchio 06-07-2004, 18.29.09   #145
nemamiah
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Messaggio originale inviato da Fiamma
Neanche "Bartek il vincitore ?"


Non ho idea di chi sia

vedi che i vincitori nemmeno so chi siano?


scusax et clarinettox
nemamiah is offline  
Vecchio 07-07-2004, 00.10.14   #146
leibnicht
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Cara amica (Fiamma)

perchè, tra tutte le osservazioni che io ho riportato, sulla base di una lunga esperienza professionale, ti sei incaponita su quell'unica che hai ritenuto essere poco riverente nei confronti del tuo genere ?
Vedi, e credimi, questo è un difetto specifico di molte donne italiane: le quali hanno interpretato l'emancipazione femminile con lo stesso atteggiamento salottiero della buona borghesia da cui hanno tratto l'autentica impronta culturale, oppure che non hanno mai cessato di percepire come modello.
Ometti di considerare che per le donne della tua generazione essere "a la page" significava esattamente questo: contestare quei valori borghesi relativi all'appartenenza al potere e tutti quegli status symbols che li esprimevano.
Omologarsi, tra la fine degli anni '60 ed il principio dei '70 significava proprio essere in opposizione a quei valori che le giovani generazioni di oggi hanno ripreso a far propri.
Ma questo io lo dico senza alcuna pretesa di trarne considerazioni morali: a me interessa soltanto il dato culturale, in senso antropologico. Gli aspetti etici di qualsivoglia ideologia e le "magnifiche sorti e progressive" che il realizzarli su questa terra dovrebbe comportare, li lascio volentieri all'agone politico e a chi ci crede.
Constato, però, il fatto che nel mondo anglosassone, dove l'emancipazione femminile ha prodotto un'effettiva promozione sociale della donna ( e dove molte donne competono inb modo assolutamente paritetico con gli uomini anche ai più alti vertici economici, scientifici ed istituzionali) a questa crescita e maturazione culturale è corrisposta una equivalente acquisizione di responsabilità.
La quale acquisizione significa anche sapersi guardare allo specchio con spassionata oggettività e riconoscere la possibilità di nutrire ambizioni e possedere difetti.
Ammesso che di difetti si tratti.
Nel mondo nord europeo non è affatto spregiativo riconoscere che le donne posseggono una maggiore affidabilità sociale, poichè sono portatrici di una più forte e spontaneamente intensa adesione al corpus regolativo della cultura cui appartengono.
Nè viene considerato scandaloso l'avvalersi delle proprie attrattive allo scopo di migliorare il proprio status.
Per il semplice fatto che tale crescita, nei paesi protestanti, non è avvertita come l'acquisizione di privilegi cortigiani o di un tener le fila di complicati giochi di intrighi, ma come un mettersi in gioco a livelli sociali più impegnativi e compromettenti.
Non trovi che qui da noi molte donne pretendano l'impossibile, cioè la sopravvivenza di valori propri della borghesia ottocentesca, in seno ad un contesto che ha ormai reso le pari opportunità, almeno presso le giovani generazioni, un semplice dato di fatto ?
(E quando dico "pari opportunità" non intendo, è ovvio, la parità materiale).
leibnicht is offline  
Vecchio 07-07-2004, 00.20.21   #147
nemamiah
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Messaggi: 601
Re: Cara amica (Fiamma)

Citazione:
Messaggio originale inviato da leibnicht
perchè, tra tutte le osservazioni che io ho riportato, sulla base di una lunga esperienza professionale, ti sei incaponita su quell'unica che hai ritenuto essere poco riverente nei confronti del tuo genere ?
Vedi, e credimi, questo è un difetto specifico di molte donne italiane: le quali hanno interpretato l'emancipazione femminile con lo stesso atteggiamento salottiero della buona borghesia da cui hanno tratto l'autentica impronta culturale, oppure che non hanno mai cessato di percepire come modello.
Ometti di considerare che per le donne della tua generazione essere "a la page" significava esattamente questo: contestare quei valori borghesi relativi all'appartenenza al potere e tutti quegli status symbols che li esprimevano.
Omologarsi, tra la fine degli anni '60 ed il principio dei '70 significava proprio essere in opposizione a quei valori che le giovani generazioni di oggi hanno ripreso a far propri.
Ma questo io lo dico senza alcuna pretesa di trarne considerazioni morali: a me interessa soltanto il dato culturale, in senso antropologico. Gli aspetti etici di qualsivoglia ideologia e le "magnifiche sorti e progressive" che il realizzarli su questa terra dovrebbe comportare, li lascio volentieri all'agone politico e a chi ci crede.
Constato, però, il fatto che nel mondo anglosassone, dove l'emancipazione femminile ha prodotto un'effettiva promozione sociale della donna ( e dove molte donne competono inb modo assolutamente paritetico con gli uomini anche ai più alti vertici economici, scientifici ed istituzionali) a questa crescita e maturazione culturale è corrisposta una equivalente acquisizione di responsabilità.
La quale acquisizione significa anche sapersi guardare allo specchio con spassionata oggettività e riconoscere la possibilità di nutrire ambizioni e possedere difetti.
Ammesso che di difetti si tratti.
Nel mondo nord europeo non è affatto spregiativo riconoscere che le donne posseggono una maggiore affidabilità sociale, poichè sono portatrici di una più forte e spontaneamente intensa adesione al corpus regolativo della cultura cui appartengono.
Nè viene considerato scandaloso l'avvalersi delle proprie attrattive allo scopo di migliorare il proprio status.
Per il semplice fatto che tale crescita, nei paesi protestanti, non è avvertita come l'acquisizione di privilegi cortigiani o di un tener le fila di complicati giochi di intrighi, ma come un mettersi in gioco a livelli sociali più impegnativi e compromettenti.
Non trovi che qui da noi molte donne pretendano l'impossibile, cioè la sopravvivenza di valori propri della borghesia ottocentesca, in seno ad un contesto che ha ormai reso le pari opportunità, almeno presso le giovani generazioni, un semplice dato di fatto ?
(E quando dico "pari opportunità" non intendo, è ovvio, la parità materiale).



nemamiah is offline  
Vecchio 07-07-2004, 11.56.08   #148
Rocco
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Wink x tutti

Credo che Fiamma abbia voluto semplicemente esprimere la sua esperienza e intravvedere incaponimenti o eroismi nel suo post mi sembra sia eccessivo .

Benvenuto cmq sempre l'umorismo.....


E allora dico la mia ....: generalizzare non mi sembra sano.

Parlare in nome di una professione che si esercita , magari screditando indirettamente i post altrui , neanche mi pare tanto carino.

C'è un trasmissione a Canale 10 - rete privata napoletana , dove spesso vedo psicologi , psichiatri , consulenti filosofici e quant'altro......sbandierare le loro famigerate "esperienze professionali" e litigare pure abbastanza....

Per carità , le esperienze professionali sono le benvenute , ma sembra di sentire tanta campane : chi fa din , chi fa dan , e chi rintin tin : alla fine quasi sempre non si ode alcuna melodia e non si conclude nulla.

Il tutto è quesi sempre presentato secondo schemi e teori ,..di tizio , caio , Freud , Jung e chi più ne ha più ne metta.

Mi sa che mancano solo gli spiritisti , i sensitivi e qualche altra categoria.

L'uomo ha saputo frammentare tutto.

Io sinceramente osservo con un sorriso tutto ciò perchè un fenomeno , qualsiasi esso sia , deve essere osservato nella sua globalità , ed in giro si vedono poche persone in grado di far ciò.

Si frammenta , si estrapola , spessosi osserva solo l'altro , e gira e rigira , appare evidenti che gli specchi in casa propria sono andati in frantumi e che mal si accettano le osservazioni che fanno gli altri e si tende sempre a rafforzare le proprie come verità assoluta.

Che uno possa avere un matrimonio felice..ma che dico ....equilibrato ....è forse , oggi come oggi visto come un alieno.

E allora , alieno sono pure io.

Avere un matrimonio equilibrato non è una fiaba , nè significa non litigare mai , o avere garanzie di unione eterna da qualcheduno ma avere una visione globale ed armoniosa del tutto ed un pizzico di humour , che nonn guasta mai.

Certo , si tratterà di eventi non troppo frequenti e questo lo capisco benissimo e non me ne faccio più meraviglia , visto che ci sono innumerevoli testimonianze in giro di persone con visioni frammentate e che cadono nei soliti luoghi comuni.....

La donna è questo rispetto all'uomo , l'uomo è tipicamente quest'altro , insomma i soliti schemini preconfezionati o pseudo ricette per dare risposte che poi si cozzano sempre con ben altre realtà.

E tanto per farvi contenti e felici con qualche statistica curiosa , il 99,9% degli psicologi e psichiatri che ho conosciuto e frequentato sono divorziati o separati o single.

Che poi curino i malesseri altrui a proposito di ciò , mi lascia non poco perplesso .

Ognuno dovrebbe imparare a essere la guida di se stesso..e


Non voglio aggiungere altro.

Un caro saluto






Rocco
Rocco is offline  
Vecchio 07-07-2004, 13.42.55   #149
leibnicht
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Caro Rocco,

se sono intervenuto in questo argomento non era per proporre un punto di vista che pretende di svelare una verità incontestabile.
Desideravo soltanto arricchire questa discussione con alcune osservazioni pratiche e, soprattutto, empiriche: una dato di esperienza, credo che anche tu sia d'accordo, non coincide necessariamente con la verità, ma si pone comunque come un elemento oggettivo.
Può costituire, insomma, uno tra i molti elementi utili a formare delle opinioni, ciascuno secondo la propria sensibilità e i propri orientamenti filosofici e professionali.
Non so a quale trasmissione tu ti riferisca, di certo non l'ho mai vista: posso assicurarti, però, che in sedi congressuali tutta questa anarchia io non l'ho mai vista.
Ti parlo, naturalmente di convegni seri: non le tante kermesse strapaesane che abbondano nel nostro paese.
Ora, ti prego, non tacciarmi di esterofilia...: anche da noi si svolgono incontri di alto o altissimo livello, ma, accanto a questi, una moltitudine di paccottiglia alimentata dai famigerati ECM voluti dalla nuova corrente di governo...
Non mi tacciare, per questo, di antiberlusconismo: io sono, per mia formazione culturale, un liberale D.O.C., immune perciò dal vizio di partecipare al dibattito cultural-social-politico con agonismo calcistico o faziosità sudamericana...
Se qualcuno mette in atto delle scemenze in nome di ideali che condivido, me ne dispaccio assai più che non se lo faccia in forza di principi che io ritengo sbagliati.
Quanto alle condizioni personali di tanti filosofi, psichiatri e psicologi, il tuo dato mi sembra eccessivo.
In ogni caso, guarda, il mio punto di vista è il seguente: riconoscere di aver sbagliato partner e trarne le lecite conseguenze, è certamente un fatto esistenziale da archiviare come un insuccesso.
Ma non saperlo fare, beh, quello è un fallimento.
leibnicht is offline  
Vecchio 07-07-2004, 14.16.19   #150
Fiamma
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Messaggi: 34
Avevo deciso di non entrare piu' nel discorso perche' francamente a disagio per le generalizzazioni e per (chiedo scusa) il qualunquismo.
In piu' onestamente le persone che si mettono in cattedra e dispensano dall'alto di una presunta professionalita', gemme di saggezza, mi fanno sentire nel posto sbagliato...ma...
l'ultima affermazione sul matrimonio mi ha convinta a riprovare a parlare...
Io non mi prendo mai troppo sul serio e penso che la vita vada vissuta con un pizzico di ironia "bonaria"; che tutti facciamo sempre un mucchio di cazzate e che c'e' un largo margine per recuperare e rimediare, ma non me la sento, francamente, di liquidare la fine di un matrimonio come una realta' sgradevole e fallimentare di cui prendere atto..Credo sia molto di piu'. Credo che un matrimonio fallito metta in discussione un tal numero di scelte sbagliate che una persona debba rivedere con occhio critico, l'intero suo percorso di vita... ed e', per me, una delle cose piu' sconvolgenti che possano capitare.

Caspita come sono seriosa

Fiamma is offline  

 



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