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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 12-02-2008, 15.36.17   #21
hava
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

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Originalmente inviato da donella
Buongiorno a Tutte (notato che - almeno per ora - una possibile valenza terapeutica interessa soltanto donne? Troppo esiguo il campione per trarne ogni conclusione, ma - di coincidenza in coincidenza - i casi di "autoesiliato da troppo spessore" e di "lanciatore di asteroidi acidi" sono, al contrario, tutti maschili!).

Torno rapidamente solo perchè mi spiacerebbe fosse equivocato qualche mio passaggio.
Lungi da me tessere l'apologia del "troppo Alto che sdegnosamente esilia dal Forum con disprezzo" : sono arciconvinta che se davvero fosse Alto.... saprebbe ANCHE mettere in discussione il proprio modo di porgere la propria statura, e comprenderebbe che - a parità di sostanza - è lui a porsi come fico d'india anzichè come ciliegia. Non capir questo è certamente anche per me un primo limite (pesante) del suo spessore.
MA, poichè ci si chiedeva della valenza terapeutica del gruppo, io semplicemente opinavo che , questa valenza - potenzialmente presente in qualunque gruppo (terapeutico o meno, vituale o reale) si attualizza rispetto a quei soli partecipanti che vi entrano disponibili all'ascolto ed al riconoscimento della valenza altrui, mentre non sortisce alcun effetto (o addirittura istiga alla fuga o persino peggiora) chi vi entri usandolo come palestra di leadership.

Ancor più lungi da me tessere le lodi del "lanciatore di asteroidi acidi" nell'esempio di UNA discussione concreta, che - ripeto - mi ha generato diecimila interrogativi in tema di "comunicazione" virtuale (lì, per esempio, ho letto come un limite ENORME il fatto che la comunicazione virtuale sia monca di tutto il "non-verbale"). E forse quell'esempio merita due parole in più (se fossi il webmaster di un sito professionale di psicologia, davvero la "incornicerei" come simbolo imperituro di cortocircuito comunicativo e generatore di cortorcuiti emotivi individuali!).
Il mio "salottino" non ha nulla di ironico: intendevo proprio dire che quella discussione era serena, gioviale anzi molto cordiale, il suo tema ed il modo il cui veniva trattato non aveva alcuna potenzialità offensiva , neanche larvata, per nessuno. La bordata che vi si abbatte dall'esterno all'improvviso (e che ho già cercato di esemplificare) è di una violenza pari alla chiarezza e diffusione dell'argomentazione demolitiva: il vero "fulmine a ciel sereno".
Il fatto oggettivo è che alla bordata segue il silenzio.
L'impossibilità di visualizzare altro che lo scritto.... fa sì che.... finito lo scritto = finito tutto.
La visualizzazione di tutto il non verbale avrebbe avuto enorme valenza : vedere i presenti che ammiccano tra loro e all'unisono optano per un artatamente distratto silenzio, oppure vederli svenuti sulle poltrone, oppure vederli serenamente alzarsi e andarsene... tutti possibili eventi che, visualizzati, avrebbero in qualche modo "risposto" alla bordata (fornendo anche una chance terapeutica, poichè è di questo che continuo ad interessarmi).
Al contrario, la mancanza di tutto il non verbale lascia, nel silenzio, un vuoto illeggibile... che tranquillamente potrebbe essere addirittura anti-terapeutico, nel senso che SE l'autore della bordata ha scritto ritenendo di dire qualcosa di molto significativo.... niente di più facile ch'abbia potuto trarre dal silenzio l'inverosimile conferma d'esser stato addirittura folgorante. Insomma: in ottica terapeutica.... sarebbe entrato nella discussione da tiratore scelto e ne sarebbe uscito con la certezza d'esser Generale!

(Laddove, sottinteso, nel gruppo a dichiarata finalità terapeutica:
a) non avrebbe potuto trovarsi in quanto affatto interessato a metterSI in discussione;
b) ma , ove capitatoci per caso (l'ha iscritto con un tranello la mamma, per esempio) , avrebbe certamente incontrato paletti vanificatori di ogni illusione di ascesa gerarchica.)







Ricambio un buongiorno a tutte.
Hai ragione Donella che la visualizzazione potrebbe essere utile durante certe fasi delle discussioni, ma d'altra parte potrebbe pure distogliere dall'argomento. Per esempio potrebbe dare l'occasione di sviare e concentrarsi altrove per alleviare la tensione. E' una difesa che possiamo osservare nei nostri rapporti quotidiani.
D'accordo che in certi casi, come in quello descritto da te, la tensione rimane quando si preferisce di chiudere il capitolo, ma e' proprio qui che dobbiamo riparare essendo piu' preparati a reagire in seguito.
Cio' che pero' e' terapeutico in questo caso si dimostra nelle diverse reazioni delle partecipanti [finora femminili], che non esitano a vedere se stesse nella situazione della bomba celeste.
E per cio' che riguarda un ipotetico tiratore scelto ho l'impressione che le sue ambizioni siano destinate a fallire.
Abbracci.
hava is offline  
Vecchio 12-02-2008, 18.52.04   #22
donella
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

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Originalmente inviato da hava
Cio' che pero' e' terapeutico in questo caso si dimostra nelle diverse reazioni delle partecipanti [finora femminili], che non esitano a vedere se stesse nella situazione della bomba celeste.

E' vero. Devo dire che in questa discussione ho trovato la piacevolissima certezza di quanta maturità ed eleganza (in questo caso femminile) possano esprimersi - a volte - nel silenzio.
donella is offline  
Vecchio 12-02-2008, 19.47.26   #23
hava
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

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Originalmente inviato da donella
E' vero. Devo dire che in questa discussione ho trovato la piacevolissima certezza di quanta maturità ed eleganza (in questo caso femminile) possano esprimersi - a volte - nel silenzio.


A questo punto mi chiedo perche' in questa discussione prevalgano le voci femminili [?] Ne avete un'idea?
hava is offline  
Vecchio 17-02-2008, 11.10.19   #24
donella
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

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Originalmente inviato da hava
A questo punto mi chiedo perche' in questa discussione prevalgano le voci femminili [?] Ne avete un'idea?

Carissima Hava
a distanza di una settimana dal quesito, forse possiamo provare a lanciare ipotesi.

A me ne vengono in mente solo tre:

1) nessun uomo ha letto questa discussione .... possibile ma mooolto strano...

2) a nessun uomo interessa l'argomento di questa discussione.... possibile ma mooolto strano...

3) tutti gli uomini che l'hanno letta hanno trovato una geniale via di fuga nel concetto di silenzio = eleganza! ...possibile... e mica tanto strano .... però resta strano che sia applicato solo a questa discussione

mah... ci saranno altre ipotesi....

donella is offline  
Vecchio 17-02-2008, 13.38.29   #25
hava
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

Una caratteristica dei gruppi virtuali e' che quasi sempre le stesse persone che hanno partecipato in modo aperto e spesso intimo, se ne vanno senza un segno o commiato. Penso che sarebbe un vantaggio per tutti se dopo un periodo di partecipazione al forum, ognuno di noi potesse riassumere cio' che abbiamo guadagnato o perduto....e cio' che ci resta.
hava is offline  
Vecchio 17-02-2008, 19.38.51   #26
donella
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

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Originalmente inviato da hava
Una caratteristica dei gruppi virtuali e' che quasi sempre le stesse persone che hanno partecipato in modo aperto e spesso intimo, se ne vanno senza un segno o commiato.

Cercavo tra me di verificare la costanza di questa regola, ma sinceramente sarei portata a propendere per quella contraria.
Sopra parlavo di due belle persone, assidue frequentatrici che scelsero di andarsene, ad esempio : entrambe con il semplice autoannullamento dell'iscrizione (seguìto a svariate e aperte polemiche) chiarirono molto esplicitamente le ragioni di interruzione, in ciò stesso (motivazione) tributando comunque un attimo finale di rispettosa considerazione del gruppo e della sua importanza.
Così come ultimamente leggevo con piacere le parole gentili di una frequentatrice che semplicemente salutava preannunciando un proprio periodo di prolungata assenza.


Proprio in tema di raffronto tra reale e virtuale, mi sembra che questo aspetto piuttosto confermi la perfetta specularità tra il gruppo virtuale e quello reale (ora non parlo di gruppi a finalità terpeutica, bensì di qualunque aggregato sociale spontaneo).

Credo che ognuno di noi abbia avuto una "comitiva" almeno tra liceo e università, ossia il proprio gruppo che si ritrovava nella tal Piazza o nel tal Caffè...
Tutti possiamo ricordarne il "nucleo storico basilare", e gli assidui, tutti accomunati da piaceri ed interessi reamente condivisi. Questi, nel reale, non si perdono mai senza saper perchè.
Poi tutti ricordiamo le "comparse"... gli "occasionali"... le "meteore" : quelli che partecipavano a qualche serata... magari solo perchè solàti o esclusi dal loro gruppo.
Chi non ricorda serate con incursione della new entry "schizzata" o "depressa" che magari catalizzava l'attenzione di tutti con l'autovivisezione della propria vita in una sera? L'argomento era intimo, il contesto non poteva ancora esserlo per lui per lei, e... al primo svarione da primadonna... tutto a rotoli per tutti e per sempre...: seguiva dipartita automatica, senza alcun bisogno di spiegazioni (nel senso che era già tutto chiaro per tutti, e siccome non c'era alcuna intimità nè ha potuto principiare alcun reale rispetto reciproco nè alcuna concreta condivisione.... la cosa più normale è - credo - non vedersi più). Questi nel reale li perdiamo senza spiegazioni, ma dopo un rapporto altrettanto "senza" intimità nè vero e sentito rispetto.
Chi non ricorda, infine, il "bullo imbarazzante"? Sì: quello che la confidenza se la prende da solo e normalmente la usa per giganteggiare beffeggiando altri? Poteva anche divertire , qualche volta. Ma erano più le volte che era , appunto, inutilmente o solamente imbarazzante per quella parte di buon gusto e sensibilità condivisi. Magari in Piazza dovevi subirlo. Però nel ritrovarsi a casa dell'uno o dell'altro.... veniva igienicamente escluso per amor di stile e di quiete, nonchè per elementre rispetto verso altri ospiti dello stesso padrone di casa. Questo, in effetti, forse cercò spiegazione dell'esclusione o meglio avrebbe cercato di imporre la propria e ribaltare tutto con un solenne "sono io che non vi filo". Solo che non fu più invitato.
Questi, nel reale, più che "perdersi" vengono seminati senza rimpianti. Però non credo possano rientrare nel novero di coloro che partecipano "in modo aperto e spesso intimo".

Ecco: a me sembra che esattamente questa graduazione di rapporti del reale si rispecchi nel virtuale.
E credo che nell'uno come nell'altro... gli addii silenti ed inspiegati attestino semplicemente rapporti mai sentitamente partecipati nell'INTIMO: non importa la foga, non importa neanche la rabbia, non importa l'assiduità: non sono indici nè di intimità nè di attribuzione di valenza al RAPPORTO! Questi sono solo indici di attribuzione (o ricerca) di valenza a SE' STESSI.
donella is offline  
Vecchio 18-02-2008, 10.26.26   #27
veraluce
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

Ammetto che qualche volta anch'io, pensando di diventare troppo dipendente dai rapporti "virtuali", ho ipotizzato di non scrivere ( né leggere ) più... ma questo soprattutto perché tale tipo di rapporti interpersonali influenza molto anche il resto della mia vita... io mi sono emozionata tante volte attraverso il forum, ho riso, ho pianto...
...e sinceramente quando si comincia a piangere davanti ad un PC ci si inizia anche a porsi delle domande... domande sui rapporti che vi si sono stabiliti, ovviamente...
...non so quali motivazioni possano spingere altre persone ad abbandonare le danze... è difficile riuscire a mantenersi in equilibrio... alcune persone assumono la "fuga" come sistema di difesa... anch'io tendo a fare così (adesso sono un pò migliorata ): quando una cosa non l'accetto per qualsivoglia motivo, fuggo (tipo "se scappi ti sposo" )...

...ma penso che ricorrere alla fuga per "evitare qualcosa" non aiuti a crescere, per questo probabilmente occorre una certa dose di "maturità" per restare e affrontare le situazioni, qualsiasi esse siano... ma non tutti possediamo questa maturità...

Mettersi in gioco e denudarsi di fronte agli altri non è facile... è più semplice dare soltanto quel che si vuole, così ci si sente più forti con sé stessi perché lo si è "sembrati" agli occhi altrui... beh, io sto imparando... sto imparando che ci vuole coraggio, un "consapevole" ( parola amata da "noi" spirituali )coraggio..!

Sono andata diverse volte a scandagliare tra gli utenti bannati e quelli che avevano annullato l'iscrizione, per vedere cosa fosse accaduto "interpersonalmente" per condurli ad una fine della loro partecipazione... beh, probabile che quando si tocchino dei tasti particolari (alias "punti deboli") si alzino molte delle difese psicologiche umane e a quel punto (di "non ritorno") secondo me, se non si ha un fermo equilibrio, o si scappa, o si inveisce facendosi bannare come da regolamento...


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Da Hava:
Una caratteristica dei gruppi virtuali e' che quasi sempre le stesse persone che hanno partecipato in modo aperto e spesso intimo, se ne vanno senza un segno o commiato. Penso che sarebbe un vantaggio per tutti se dopo un periodo di partecipazione al forum, ognuno di noi potesse riassumere cio' che abbiamo guadagnato o perduto....e cio' che ci resta.


Questo per me è il primo forum cui partecipo e prima di entrarvi non sapevo come funzionavano di solito le cose... mi piace molto l'idea del "riassunto"...
...si può fare?
veraluce is offline  
Vecchio 18-02-2008, 10.34.36   #28
nevealsole
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Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

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Originalmente inviato da hava
Una caratteristica dei gruppi virtuali e' che quasi sempre le stesse persone che hanno partecipato in modo aperto e spesso intimo, se ne vanno senza un segno o commiato.

Credo che faccia parte delle cose della vita... ci sono momenti in cui consapevolmente decidiamo di staccare, o voltar pagina: in quei momenti diciamo parole chiare in merito alle nostre intenzioni.
Comunichiamo la nostra decisione.

Altre volte, semplicemente, presi da mille cose e incerti su cosa fare, continuiamo a camminare... fino a che ad un certo punto guardiamo indietro, e capiamo di essere già troppo lontani per fare ciao con la mano.
Scrivere è faticoso, talvolta non si trova il tempo... o la voglia.
Talvolta dentro di noi c'è talmente tanta nebbia che per dissiparla non sapremmo da dove partire.
Forse alle volte ci domandiamo se la nostra assenza si nota.

Ogni assenza si nota, ed ogni ritorno è un piacere per me che leggo.

Di solito cerco di non dire niente, evitando la versione internettiana di "chi l'ha visto?" solo per rispettare le scelte altrui...

nevealsole is offline  
Vecchio 18-02-2008, 11.51.52   #29
chlobbygarl
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Messaggi: 362
Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

Proverei a scomporre la domanda di hava in due:
C'è differenza tra comunicazione virtuale e reale?
C'è differenza tra i meccanismi psicologici che regolano le interazioni virtuali rispetto a quelle reali?

alla prima domanda risponderei ovviamente di sì.
alla seconda un no sulla sostanza dell'interazione e un forse o un nì sugli effetti della medesima.

la comunicazione non verbale e che ometta costituzionalmente la mimica corporea prevedendo l'assenza di fisicità è evidentemente una comunicazione diversa, dove le parole scritte hanno eco stentoree e plurisonanti, veicolando tutti i mille significati possibili della stessa frase, per giungere forse nella mente dell'interprete ad assumere quello desiderato dall'autore.La replica a lui rivolta adotterà quindi più che nella comunicazione verbale l'assenza di inequivocità semantica come strumento di sviluppo ulteriore della discussione.Il dialogo in tal modo guadagna in estensione e in contaminazione, il vincolo della parola scritta ne permette l'approfondimento.
Niente male direi!

sensazioni per struttura mai del tutto esprimibili
nemmeno col linguaggio verbo/corporeo vengono nella virtualità ulteriormente compresse
ma non represse, cosìcchè il gioco si alimenta di sè stesso, spesso oltre l'oggetto iniziale di attenzione.

la comunicazione acorporea e virtuale rimane talmente indietro alla mole dei dati emozionali da esprimere che il tentativo di dar loro luce è spesso sufficiente a dare causa della medesima al di là di quanto la sua sostanza argomentativa sia (già) stata esaurita.

il rischio logorrea da labirinto logico è spesso dietro l'angolo, ma il meccanismo piglia comunque, appassiona.

segue...
chlobbygarl is offline  
Vecchio 18-02-2008, 15.19.10   #30
chlobbygarl
Lance Kilkenny
 
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
Riferimento: Se c'e' differenza tra gruppi virtuali e quelli tradizionali ?

.....mentre gli atti psichici che danno origine all'interazione, per virtuale o cibernetica che sia, sono regolati da processi che sono essenzialmente gli stessi che ci determinano nel nostro agire comunicativo nel mondo reale.

Cambiano i tempi e i modi della percezione, si ampliano gli spazi temporali della speculazione, si intensifica paradossalmente la tendenza ad ascoltare meno la plurivocità e ad approfondire di più il messaggio prescelto sul quale basare la risposta.Quanto all'inizio appare un anonimato da riempire a piacere in modo meno connotativo e vincolante di quello fisico diventa presto, a partire dal nick, una storia precisa e ben più peculiare di un volto e di una chiacchierata vissuti nello stesso lasso di tempo.

ma il nocciolo degli psichismi che ci spinge verso gli altri rimane una categoria immutabile.
chlobbygarl is offline  

 



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