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Vecchio 08-05-2008, 18.49.48   #1
arsenio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
Psicoterapie e farmaci: effetti cerebrali

psicoterapia e psicofarmaci: effetti cerebrali

Ho notato varie volte, frequentando forum di psicologia non professionali, affermazioni piuttosto categoriche poco chiare (almeno per me) ma prive di affidabili fondamenti scientifici. Quali si possono ricavare da note e raccomandate riviste specialistiche (non divulgative) oppure qualora sia citato l'autore, tra noti ricercatori della disciplina. Che per solito non usano linguaggi confusi e piuttosto sciatti. Oppure la saggistica di case editrici con collane apprezzate pure da studiosi. Anche per quanto riguarda l' ineludibile campo di confronto con le neuroscienze pure per le discipline non sperimentali.
Diffiderei pure dai alcune fonti internettiane, dalle ricerche sterminate tramite i motori di ricerca. Perchè data l'estrema quantità di informazioni è difficile, a volte anche per un esperto, selezionare le notizie che non siano improvvisazioni o wikipedie raffazzonate e aggiornate con “fai da te”, e che non reggono il confronto con i repertori cartacei dove gli articoli scientifici spesso hanno firme prestigiose.

Vi presento questo articoletto tratto dal The New York Times, di Richard A. Friedman (dicembre 2007)
Sperando di farvi cosa gradita, essendo un argomento che in un forum di psicologia può interessare, e se credete, da dibattere per ulteriori chiarimenti, con qualcuno in cui riponete più fiducia, pure per fonti eventualmente citate, per vostra maggiore sicurezza.


Prozac e lettino per il cervello pari sono

Psicoterapia e psicofarmaci producono modificazioni cerebrali quasi identiche. Lo dimostra la Pet

Psicoterapia e psicofarmaci hanno molto più in comune di quanto non si sia pensato finora perchè entrambi producono modificazioni analoghe nel cervello. Prendiamo ad esempio la nevrosi ossessivo-coatta. Questa sindrome affligge i pazienti con pensieri indesiderati,spesso violenti o di tipo sessuale per i quali due tipi di trattamento si sono rivelati efficaci: la terapia del comportamento cognitivo e gli antideprressivi serotoninergici . Poiché nei pazienti che soffrono di questi disturbi i livelli di serotonina sono alterati rispetto ai normali parametri.
Immagini del cervello ottenute con la Pet (tomografia e emissione di positroni) hanno dimostrato che questa sindrome è connessa all'iperattività funzionale del nucleo caudato, una struttura sottostante la corteccia cerebrale che funziona come una sorta di filtro, e setaccia pensieri e impulsi estranei. Nella nevrosi ossessivo-coatta questo filtro non riesce a impedire che i pensieri indesiderati raggiungano la corteccia e raggiungano la coscienza. Una ricerca ha mostrato che,in pazienti afflitti da questa sindrome sottoposti a terapia con antidepressivi o a terapia comportamentale, nell'arco di dieci settimane si riscontravano modificazioni del cervello analoghe: un'attività più ridotta del nucleo caudato e una conseguente tendenza verso una funzione normale.
In seguito a questi miglioramenti, le modificazioni cerebrali, evidenziate dalla Pet,apparivano identiche sia nei pazienti trattati con antidepressivi, sia in quelli sottoposti a una piscoterapia. Gli antidepressivi funzionano,in parte,aumentando i livelli delle serotonina spesso anormali nelle persone con sindromi depressive o da nevrosi ossessivo -coatte,mentre la terapia del comportamento cognitivo tende a modificare i modi di pensare distorti.
L'interessante scoperta fatta attraverso la Pet non si limita alle nevrosi ossessivo-coatte. Due ricerche hanno confrontato gli effetti della psicoterapia interpersonale (un trattamento a breve termine incentrato sulle ripercussioni dei rapporti sociali e dei principali eventi della vita sull'umore) con quelli di un antidepressivo della funzione cerebrale,osservati attraverso la Pet. Nel primo caso un gruppo di ricercatori della Ucla ha confrontato i risultati ottenuti con un antidepressivo e ha scoperto che nei pazienti sensibili a entrambi i trattamenti si registravano modificazioni cerebrali quasi identiche: una riduzione dell'iperattività abnorme della corteccia prefrontale riscontrata prima della terapia. Nel secondo caso si ha constatato che un antidepressivo aveva effetti simili a quelli della psicoterapia su pazienti che rispondevano a entrambi i trattamenti e mostravano un incremento dei gangli basali,una struttura cerebrale subcorticale. Queste ricerche dimostrano che la farmacoterapia e la psicoterapia possono aver effetti moto simili sull'attività funzionale del cervello . Ma non significa che sono realmente equivalenti. Già il Premio nobel Eric Kandel, psichiatra e neurobiologo,studiando il sistema nervoso di un lumacone marino ha dimostrato che l'apprendimento stimola la produzione di nuove proteine e ciò provoca a suola volta il rimodellamento dei neuroni .Da un mollusco a un uomo c'è indubbiamente un bel salto. Ma se la psicoterapia viene concepita come una forma di apprendimento allora quando i terapeuti parlano con i pazienti li stimolano ad apprendere, producendo modificazioni a lungo termine nel funzionamento del loro cervello.
arsenio is offline  
Vecchio 08-05-2008, 19.27.10   #2
Aristippo di Cirene
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-05-2008
Messaggi: 61
Riferimento: Psicoterapie e farmaci: effetti cerebrali

Salve Arsenio..
Quali sono le cose prive di fondamento di cui parli?

Citazione:
Originalmente inviato da arsenio
Ma se la psicoterapia viene concepita come una forma di apprendimento allora quando i terapeuti parlano con i pazienti li stimolano ad apprendere, producendo modificazioni a lungo termine nel funzionamento del loro cervello.
Caspita, è prorpio ciò di cui parlo nella discussione sulle neuroscienze.. Bisogna fare un applauso al Sig. Friedman per la formidabile e controintuitiva scoperta !
Aristippo di Cirene is offline  
Vecchio 09-05-2008, 16.30.48   #3
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: Psicoterapie e farmaci: effetti cerebrali

Ma se la psicoterapia viene concepita come una forma di apprendimento allora quando i terapeuti parlano con i pazienti li stimolano ad apprendere, producendo modificazioni a lungo termine nel funzionamento del loro cervello.[quote]


In ogni intervento psico-terapeutico si deve prendere in considerazione il rapporto [transference] che si crea fra il terapeuta ed il paziente. Questa e' una condizione per l'effetto che puo' avere lo stimolo ad apprendere, ed in conseguenza per eventuali modificazioni di cui riporta l'articolo.
hava is offline  
Vecchio 13-05-2008, 20.17.11   #4
Nottesilente
Ospite
 
Data registrazione: 11-02-2005
Messaggi: 14
Riferimento: Psicoterapie e farmaci: effetti cerebrali

In ogni intervento psico-terapeutico si deve prendere in considerazione il rapporto [transference] che si crea fra il terapeuta ed il paziente. Questa e' una condizione per l'effetto che puo' avere lo stimolo ad apprendere, ed in conseguenza per eventuali modificazioni di cui riporta l'articolo.[/quote]

Scusami, hava, ma forse intendevi parlare di transfert tra terapeuta e paziente...
Nottesilente is offline  

 



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