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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 22-05-2008, 19.22.13   #21
senzanome
Ospite abituale
 
L'avatar di senzanome
 
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
Riferimento: Le diverse vie per combattere la solitudine.

Citazione:
Originalmente inviato da donella
Ma siamo sicuri che la "paura" più diffusa sia quella della morte (=finitezza)?

La morte è , alla fin fine, ricercato oblio per tanti (e non solo per i suicidi). E....ha persino la peculiarità di accomunare nel "sentire positivo" tanto l'ateo che il credente: per il primo comincia La Vita Vera (e finiscono le "prove").... per il secondo... finiscono "le prove" e basta!

Sarebbe interessante una seria statitistica in merito.
Se c'è non la conosco.
Ma quando parli con tanti che incontri..... ti dicono la stessa cosa che ha detto Vasco Rossi in TV poche sere fa: "non ho paura della morte, che è l'unica cosa di cui non potrò avere consapevolezza; ho paura del dolore e della sofferenza".

Il problema infatti è proprio quello della consapevolezza.
Siamo gli unici animali consapevoli della nostra finitezza.
Un bel problema a giudicare dalla produzione filosofica, religiosa, poetica, letteraria.

Detto ciò, cito Pavese.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi...

Non la metto tutta, ma è davvero molto bella.
senzanome is offline  
Vecchio 24-05-2008, 23.30.39   #22
robbybass
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-03-2008
Messaggi: 101
Riferimento: Le diverse vie per combattere la solitudine.

E se bastasse una analisi dei precisi momenti in cui si è provato "quel"
sentimento per cancellare la parola generica -solitudine-?
Assenza di un partner, incomprensione da parte della mamma o del papà,
invidia per chi magnetizza gli interessi dei nostri amici, incapacità di inserirsi
in un gruppo nuovo, mancanza di autostima, il preferire non rischiare di
apparire invadenti?
Voglio dire, non è che si finisce per cercare le bistecche dal tabacchino?

Perchè se mi sento solo, non basta ci sia qualcuno intorno,è qualcos'altro di
cui ho bisogno. Allora non è più la solitudine del naufrago il problema.
robbybass is offline  
Vecchio 25-05-2008, 10.53.08   #23
hava
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
Riferimento: Le diverse vie per combattere la solitudine.

La solitudine è necessaria per riuscire ad ascoltare se stessi, andrebbe coltivata, ricercata
[quote] [SENZANOME].


Fromm parla del "distacco" che incomincia con l'uscita del neonato dall'utero materno. Pur essendo il distacco fenomeno naturale, e' causa di ansia. L'uomo deve imparare a confrontarsi con questo problema.
Anche per il distacco ci sono diverse soluzioni---soluzioni sane e soluzioni nocive e patologiche.
La soluzione sana e' attraverso ricerca in se stessi della propria individualita' e l'adatta strada nella vita. E' una soluzione che porta al progresso.
La soluzione insana per mezzo di dipendenza a volte patologica e' senza via di uscita.
L'incapacita' di distaccarci ci porta alla ricerca di guide spirituali e autorita' politiche, ed impedisce di raggiungere un maturo contatto umano.
Secondo Argyle ["The psychology of happiness"]l'incapacita' di distacco ci impedisce di sentirci felici.
I risultati di studi empirici confermano che superando le ansie del distacco potremo sviluppare quella autonomia che e' base di legami egalitari.
hava is offline  
Vecchio 25-05-2008, 14.23.22   #24
Noor
Ospite di se stesso
 
L'avatar di Noor
 
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
Riferimento: Le diverse vie per combattere la solitudine.

Citazione:
Originalmente inviato da Monica 3
La solitudine che ci permette di sentire il vuoto è secondo me uno stato di grazia. Accettata l'angoscia esistenziale ed aperti i sensi all'ascolto di quanto ci circonda è più facile stare con gli altri e con essi comunicare e creare nei progetti che ci stanno a cuore.
Per questo la solitudine non va combattuta come fosse un nemico,ma accolta..
Sentire quel vuoto senza fuggirlo..una volta per tutte (ma anche poco a poco)
Accostarsi senza remore a quell'angoscia rimossa e indigeribile sino a che non la metabolizziamo in..spazio.
E lo spazio, è proprio quel vuoto che tu dici, ove sorge la grazia.
Non lontani dai mostri (le paure) che ci troveremo ad affrontare man mano che ci addentriamo in quello spazio...
tutto assume una forma meno scura,più morbida,più familiare.
E' il riappropriarci di "noi stessi" che emerge..
Che non è il nostro nome legato ad un corpo..ma:Essere.
Noor is offline  

 



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