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Vecchio 26-05-2008, 22.45.30   #1
Sùmina
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La Signora

La Signora




Cercai verso i quattro angoli del mondo e non trovai risposta all’antica domanda: da dove ha origine tutto il male, il male di sempre?
Dove è nascosto il male del Qui e dell’Altrove, del Passato e del Presente, la causa di tutte le palesi ineguaglianze e delle grandi ingiustizie sulla Terra?
Fu solo allora, che cercando dentro il mio cuore, lo vidi, quel coagulo di fredda e segreta ostilità, il male era Lui, il Maschio era il male.

Appassionata da questa rivelazione, ad essa mi votai, allo scopo più desiderato del mondo, per ogni uomo e per ogni donna, per tutti gli uomini e per tutte le donne: cacciare il "male" dalla faccia della Terra, ricacciare il Maschio all'interno della Terra.

Cercai perciò uno strumento adeguato, poiché abbisognavo di un’arma potentissima, dotata di un potere straordinario, emanatrice di terrore, un pugnale invincibile dalla potenza annichilatrice.

Affondai allora le mani nel cuore di questa Civiltà e ve la trovai, il parto osceno dell'Occidente, scandalo di Natura e vergogna per la Madre Terra: lo Stupro.

Così, lo presentai agli uomini, "Non io! Non io!" giurarono, e lo mostrai alle donne inorridite "Giammai! Giammai!", e gridarono vendetta.

In questo modo li catturai, mi impadronii di questo scandalo e ne feci il mio pugnale che nascosto nella dorata guaina dell'amore per la giustizia e sotto la Ragione dell'uguaglianza, divenne invisibile.

Arma Finale, così la battezzai..

Facilmente appresi a maneggiarlo, poiché subito usai quella vergogna dell'umano, quell'infamia del mondo come fodero chiamandolo "Cultura dello stupro", e come tale lo denunciai, per poterlo impiegare contro tutti i maschi del mondo.

Sotto la maschera della contro-"Cultura dello stupro" mi scagliai contro quel genere maledetto per ricacciarlo nel buio delle profondondità dal quale proviene, così, disonorai ogni loro fatica, schernii le loro sofferenze, irrisi le loro paure, svillaneggiai i loro gesti, ridicolizzai i loro valori, spregiai il loro amore e calunniai le loro creazioni perchè tutti frutti della medesima Cultura dello stupro.

Mai però dissi 'uomini occidentali' e raramente parlai di "maschi", ma quasi sempre parlai di Cultura/Cultura Occidentale/Cultura dello stupro, per poterli colpire tutti, dannandoli tutti insieme, senza colpire nessuno in particolare, e siccome avevo reso la mia arma invisibile, secondo gli Antichi Insegnamenti, divenni invincibile, .

Bollai infine come "maschilisti" una parte di essi per maledirne l'intero genere maschile, salvando la mia innocenza.

Raccontai dunque la Storia come storia delle loro malefatte, del loro odio, della loro invidia, ben attenta ad assegnarne la causa alla 'peste maschilista'.
E chi avrebbe potuto opporsi alla mia lotta se già non trovavo che alleati?
Dov'erano infatti i miei avversari? Chi mai osò proclamarsi mio nemico?
Con la colpa ed il disonore, la vergogna e la paura, secondo gli Antichi Insegnamenti, combattei la mia battaglia.
Tutto ciò che non mi apparteneva, tutto ciò che non mi serviva, sempre lo proclamai maschilista e "frutto della Cultura della stupro".

Così, non solo definii spregevole tutto ciò che era maschile, ma anche denominai come "maschile" tutto ciò che mi parve spregevole, associai dunque al loro corpo, e a quella parte del loro corpo in particolare, ogni cosa ignobile ed abietta del mondo, tutto il negativo lo chiamai fallace o fallibile, fallocratico o fallocentrico, paternale o patriarcale, machista o maschilista, cazzata o coglionata.

Naturalmente ed inevitabilmente, il bene dovetti assegnarlo a cio' che non era contaminato dal gene del male.

E non vi fu scandalo, non vi fu obiezione al mondo che io non potessi associare a quell'origine e a quella forma, continuando a dileggiarla per quanto fosse ridicola, e facendomi beffa di quel sudicio piacere e di quel loro desiderio impotente.

Sempre condussi la mia battaglia contro la cultura maschilista, e mai - capitemi - non mai contro i maschi.

In tal modo potei mostrare al mondo cosa nascondessero davvero "l'orgoglio di sè", "la fratellanza", “l'amore", "la cultura", e non mi fermai dinanzi a nulla, così, mostrai come la cultura era sopraffazione, che la sua gioia implicasse la sofferenza, che il suo godimento era legato al dolore, e che dietro la maschera dell'amore si nascondeva il vero volto dell'odio antifemminile.

Non mi fermai dunque, e perché avrei dovuto? Io ero il Bene, non lottavo forse contro quella Cultura dello stupro da tutti aborrito?
Sotto l'ombrello della guerra al maschilismo, svelai quindi le infamie maschili in ogni angolo della terra, in ogni pagina della storia, in ogni piega delle arti e delle scienze, nella trama di ogni relazione, al di là di ogni 'nobile gesto'.

Allora, ancora di piu' si volsero dalla mia parte divenendo essi stessi i primi paladini della buona causa.
Come potevano dimostrare altrimenti di essere liberi e senza colpe di fronte a quell'orrore?
Quelli che per primi divennero docili, di questi soprattutto io dissi che potevano essere amati, a quelli che li giudicai degni, riconsegnai la loro anima affinché ne facessero strazio.

Venni talvolta accusata di odiare "il maschile", e fui imputata da alcuni di odio infinito e di livore antiumano.

Io? Io che lottavo contro tutte le disuguaglianze e le ingiustizie....capite?

Qualche infame fingeva di sentirsi offeso con lo scopo di accusarmi, ma tutti gli altri sapevano che non ero contro di loro, "non c'era nessuna ragione per offendersi", così rispondevo, e sempre aggiungendo:
"Certo, ci sono maschi che si offendono veramente perchè non capiscono l'ironia, e questo accade perché sono portatrici di quella cultura, perciò è naturale che si offendano, ed è anzi un bene, è necessario che si sentano feriti, perchè solo così possono migliorare.
Vedete bene che, offendendosi, tradiscono l'appartenenza a quella vergognosa cultura".

In questo modo insegnai ad essi la vergogna di sentirsi offesi e mi liberai anche delle ultime resistenze.
Nessuno osò dichiararsi ferito dai miei oltraggi: chi si sarebbe mai potuto offendere?
Chi avrebbe osato confessare la sua appartenenza al novero degli stupratori?

Io ero il Bene che lottava contro la "cultura machista" e perciò, entrata anche nella loro anima, insegnai loro chi fossero veramente, cosa veramente volessero, cosa dovessero volere, come dovessero giudicare, come potessero giudicarsi,dando loro le parole maschili con le quali definirsi, ed i valori femminili sui quali valutarsi, facendo di loro i primi carnefici di se stessi.

Fu così, che li annientai.
Sùmina is offline  
Vecchio 27-05-2008, 09.36.41   #2
veraluce
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Woow... anche se non ho molto tempo mi sono soffermata qui... perché é affascinantissimo... sarò strana io, però vorrei che ne scrivessi di più di queste cose... è tratto da qualche libro o l'hai scritto te?

Citazione:
Da Sùmina:
Fu solo allora, che cercando dentro il mio cuore, lo vidi, quel coagulo di fredda e segreta ostilità, il male era Lui, il Maschio era il male.

A me viene da dire che l'ostilità origina dal fatto che il Maschio non "appartiene" alla Signora e questo provoca in lei una sorta di repulsione... l'altra volta hai scritto (lo sintetizzo a parole mie) che il maschile anche biologicamente ha in sé stesso il femminile (correggimi se sbaglio), mentre non è vero la cosa opposta in quanto la femmina, come è poi stato specificato, è l'essere umano "di partenza", "standard"... probabile che sia così... se guardiamo la struttura delle cellule dell'uomo, vediamo che si portano dietro i mitocondri di discendenza femminile... tutti i mitocondri degli esseri umani sono matrilineari... su sky mandarono dei documentari interessantissimi su questi argomenti... la prima Eva nera, in Africa, etc... mi piacerebbe approfondire queste tematiche... anche se adesso non ho tempo purtroppo, ma spero che continuerai ad inserire altri post... perché vorrei espandere la mia comprensione ... anche attraverso la tua.



Buona giornata Animus!
veraluce is offline  
Vecchio 27-05-2008, 10.34.28   #3
Noor
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La polarità maschile-femminile è in ciascuno di noi..il resto è un gioco di ormoni+cultura.
Opporsi alla cultura maschilista è un pò fare lo stesso gioco..e cioè identificarsi con una cultura uguale e opposta e combattere poi per quella..
Ogni lotta è cecità verso l'altro e non spazio di accoglienza..
Prima o poi,questo schema dovrà essere oltrepassato in una nuova sintesi.
Ma tutto ha una sua logica,un suo potere,una sua forza che deve scemare da sè..
Grazie Sumina..un pezzo molto "sentito"..
Noor is offline  
Vecchio 28-05-2008, 08.43.35   #4
veraluce
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"Allorché l'uomo riconosce nello spirito della sua compagna una sorgente di idee nuove che, simile a fiume faccia scorrere verso lui delle correnti limpide di pensiero, quando la donna nell'uomo riconosce il potere necessario per applicare il suo pensiero all'uso pratico della vita nella quale il suo organismo delicato non le permette di lottare: allora è fra i due il vero matrimonio. E tutti e due uniti secondo la vera regola, vivono nella domanda, nel desiderio e nella frequente preghiera di ottenere l'assistenza divina, in altri termini: l'accrescimento della loro chiaroveggenza e della loro saggezza. In questo caso essi porgono in guisa reciproca una nuova vita ai loro corpi ed un nuovo potere ai loro spiriti; poiché rivestono i loro spiriti di nuovi organismi e vivono nel loro desiderio realizzato, tanto nel mondo fisico e visibile, che quel mondo invisibile dello spirito del quale è loro concesso di far parte. Si trovano allora sulla via che conduce a poteri sconosciuti, o ancora vagamente intravveduti nei nostri tempi di civiltà imperfetta e grossolana, e diventano uno per l'altro dei maestri e degli amanti, come dei confortatori.
E così deve essere perché la loro unione appartiene a quell'ordine di cose delle quali un antico disse: <<che sono un profumo di vita nella vita stessa>> e <<non di morte nella morte>>, come succede per molte altre unioni non santificate dall'amore reciproco e dall'aspirazione ad essere migliori, più puri e più potenti domani che oggi. Non vi è che l'unione nell'aspirazione per una maggiore bontà, per una maggiora forza, per una Divinità sempre più vicina che possa apportare quello che si è sempre cercato invano: l'amore che arde sempre e mai si stanca, l'amore sempre tenero simile a quello dei tempi del lontano fidanzamento..."


da "Le forze occulte che dormono in noi" - P. Mulford

...e con questo credo che migrerò nuovamente in "Spiritualità"... che è meglio!

Ciao a tutti... ciao Animus!
veraluce is offline  

 



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