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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-10-2003, 19.07.46   #41
Sissi
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Io ho paura di molte cose Ma come diceva Kirkegaard, vi è tanta paura di quello che può essere, essa porta all'angoscia al sentimento del possibile, quando la cosa terribile si verifica, beh almeno guardiamo in faccia quello che era ignoto, grande, enorme e oscuro, e molte volte per quanto pauroso... se conosciamo il nostro fantasma, lo affrontiamo meglio.
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Vecchio 29-10-2003, 19.43.35   #42
Marco_532
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Re: Avete paura?

L'unica paura della quale valga la pena parlare è quella che la maggior parte ignora.......la paura di se stessi.......

Non avete paura di voi stessi?....credeo sia giusto averla...

Inutile è parlare di ciò che incute timore e non è controllabile (la morte)! NON DEVE FAR PAURA!

A quali paure ti riferisci in particolare?

Non si può parlare della paura in generale per cercare soluzione a qualche paura!
Marco_532 is offline  
Vecchio 29-10-2003, 20.12.24   #43
Sissi
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Paura di me

Paura di me
Certo, ho conosciuto.
Paura di quel che sono di ciò che sento
di come appaio,
incertezza sempre, anche
e persino nel mio impotente furore.
Voglia di uscire dal mio sé
e per un solo attimo
indossare un’altra veste
più sottile e più morbida,
che mi avvolga con dolcezza
e mi lasci al tempo stesso respirare.

Paura di un No, di una forte
scossa al torpore che mi avvolge
di non riuscire a trovare quel Nulla
inconcepibile, ma pur così confortevole,
riposante e dolorosamente agognato,
e trovare, invece, sempre qualcosa
che ti sbeffeggia da dietro
le palpebre appesantite dal sonno.

Immobile, impietrita, impietrisco
ogni cosa che ho intorno.
Inammissibile, rassegnarsi e voltarsi indietro.
Ma pur impossibile immaginare
di andare avanti.
Paura di tutto
quel che mi accerchia e mi circonda.
Di uno sguardo di ghiaccio, di
un’ennesima sconfitta
che ti lascia addosso una muta ferita
che rimane per anni senza più
sanguinare, ma sempre profonda
anche senza palesarsi, solo a te conosciuta.
Non sanguina e non lacrima,
non butta via dolore.

Paura di me
Sicuro, ho conosciuto.
Paura di come sono, di quel che sento
di come agisco, di ciò che dico
e pure di quello che non dico.
Paura di un’immagine allo specchio
che muta, e di un occhio nel cuore
che nascosto resta e chiuso
e non dà luce ad una immagine
nella mente che aspetta solo che il buio
metta fine al dolore.

Donna Cactus
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Vecchio 29-10-2003, 21.06.18   #44
Marco_532
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[quote]Messaggio originale inviato da Sissi
[b]Paura di me


Sempliciemente ti fa paura la vita ,la tua esistenza? Questo è quello che si capisce con il tuo messaggio. Diversamente dovrebbe essere la conclusione : non credi che tu possa fare qualcosa per scrollarti di dosso la maggior parte di quelle cose che per lo più sono serenamente superabili e non si dovrebbe aver paura?

Ho chiesto spiegazioni sulla paura in generale e l'hai messa ancora più sul generale. Che cosa vorresti sentirti dire?
Marco_532 is offline  
Vecchio 30-10-2003, 15.42.58   #45
Sté-detonator
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Non potremo vederla anche così: è proprio perché non cerco nessuna soluzione che mentre VIVO, il pensiero sulla paura non ha modo di essere nel mio organismo. Quindi cade completamente anche il senso della paura di se stessi, diventa proprio assurdo, senza senso. Se sto vivendo, non associo nulla alla paura, visto che i concetti sopra questa sono tutti culturali e derivati dalla paura-base che è quella di finire (noi la interpretiamo col morire-annullarsi). Ma questa appunto poggia sull’assunto del pensiero sfunzionale che ci dice che abbiamo un ‘io’ eterno. Forse che ci frega il fatto di vedere in questo ‘io’ degli scomparti: ‘se stesso’ in ego e spirito o anima etc….come parti sconosciute e/o inesplorate del nostro essere. Beh, secondo anche me, è qui il tranello che non ci fa svincolare dalla ‘paura’ ad esso associata. È tutto ‘io’, tutto quello che inventammo con la nostra auto-coscienza separatista. Comunque la domanda era messa lì, come ho scritto su questo topic, senza dover per forza rispondere a mò di forum. Paradossale, ma ho fatto questo esperimento. In quassi tutti i topics c’è sempre questa botta-e-risposta dovuta ad una domanda che cerca. Questa è una domanda che non cerca, fate un po’ voi. Per quanto mi riguarda si poteva anche non rispondere in base alla logica sintattica della domanda. E anche così non mi fraintendete, non sto facendo della filosofia o psicologia o altro. Perché appunto non riusciamo a vedere le cose semplici. La domanda messa così rischia di apparire ‘riduttiva’ perché è informale, come quella che può fare un bambino. Si poteva addirittura rispondere: ‘Si’. O ‘No’, o ‘Non me ne frega nulla’.
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Vecchio 30-10-2003, 15.52.12   #46
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La domanda messa così rischia di apparire ‘riduttiva’ perché è informale, come quella che può fare un bambino. Si poteva addirittura rispondere: ‘Si’. O ‘No’, o ‘Non me ne frega nulla’.

Hai ragione ha dire che si deve rispondere si o no, ma per quanto riguarda il mio pensiero, è riduttivo fermari al semplice si o no, senza aver almeno cercato di dare una spiegazione logica.

Sissi ha detto che aveva paura. A te basta questo e l'argomento sarebbe finito? Se fosse coì che senso avrebbe il fatto stesso di voler dire :"Ho paura!"?

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Vecchio 30-10-2003, 18.48.17   #47
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avrebbe tutto il senso della semplicità immediata. Non cerco filosofie, né logiche di conoscenza. Non esiste la conoscenza per amore della conoscenza, questa è solo un fatto di potere: 'io so e tu non sai'.
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Vecchio 30-10-2003, 20.05.19   #48
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avrebbe tutto il senso della semplicità immediata. Non cerco filosofie, né logiche di conoscenza. Non esiste la conoscenza per amore della conoscenza, questa è solo un fatto di potere: 'io so e tu non sai'.

Non credo che se tu hai un qualsiasi tipo di problema ti limiti a dire :"ho un problema"...credo che una persona ragionevole, e anche te, cercherebbe di porre rimedio a "quanto ha di male", alla causa della sua sofferenza.
Tutto nei limiti del possibile.
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Vecchio 30-10-2003, 21.02.23   #49
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Se sto vivendo, non associo nulla alla paura, visto che i concetti sopra questa sono tutti culturali e derivati dalla paura-base che è quella di finire (noi la interpretiamo col morire-annullarsi). Ma questa appunto poggia sull’assunto del pensiero sfunzionale che ci dice che abbiamo un ‘io’ eterno...............Si poteva addirittura rispondere: ‘Si’. O ‘No’, o ‘Non me ne frega nulla’.

Nella tua ottica, la durata della vita è caratterizzata dall'esperienza passiva del mondo in cui si vive. In realtà, l'esperienza è attiva, in quanto l'essere umano reagisce all'esperienza, in qualsiasi modo si voglia.
Non ti dice niente la frase :"Ad ogni azione corrisponde una reazione"?

Supponiamo ci sia un bambino sulla culla e che il suo sato venga turbato da
qualcosa che non conosce, che fino a quel momento era estraneo al suo mondo.
Supponiamo per assurdo che sia abbandonato sulla culla mentre dorme e quindi che non venga nutrito a intervalli regolari.
Cosa proverà quel bambino?
La fame : una sensazione di malessere, qualcosa che turba il suo stato di quiete e tranquillità : ha bisogno di mangiare e non può farlo da solo.
Nonostante questo non si limita ad accettare quello stato di malessere, ma cerca di trovare soluzioni a questo.
L'unica soluzione, in questo caso è dettata dall'istinto ed è IL PIANTO.
Con questo gesto se qualcuno si trova nelle vicinaze della culla si accorgerà di lui e cercherà di provvedere a quella reazione.
Viene istintivo cercare soluzioni al proprio malessere!...non è possibile accettare quello stato...
E è possibile considerare quel qualcuno, come colui che ha sete di potere (io sò, tu non sai), o è semplicemente il fatto stesso di conoscere la cosa che ha portato a far si che quella persona nelle vicinanze provvedesse al malessere del bambino?


Marco_532 is offline  
Vecchio 01-11-2003, 20.49.10   #50
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Infattio non mi limito a dire 'ho un problema'. non agisco più neanche così; questo è un vecchio trucchetto terapeutico ma che non ha riscontri funzionali, tranne quelli illusori, che il pensiero stesso si crea. - ma perché interpreti tutto? nella mia ottica non c'è niente di quello che dici, anzi, la VITA è VISSUTA (mi sembrava chiaro, ma vedo che non c'è proprio nulla da fare contro le interpretazioni: questa però è una conferma, Attiva! ). Ma attento ai termini, con questo non dico che noi possiamo avere espeienza diretta di una cosa, perché filtrandola con quel 'noi', è sempre caricata di pensiero del passato. è solo l'organismo che....ma, sono stufo di ripetermi su questo. Ringrazio però il gestore del sito che ha introdotto dei riferimenti a U.G.
Marco, comunque non ho capito la tua ultima domanda , me la riformuleresti?
Sté-detonator is offline  

 



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