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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 06-03-2014, 05.30.29   #1
acquario69
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imperfezione

quale' la vostra personale definizione di imperfezione?

preso da un dizionario viene fuori questo:
imperfetto = non finito,non completo,difettoso,malfatto.

personalmente ritengo che questa parola e il suo significato andrebbe rivisitato.
prendiamo ad esempio la definizione di non finito,secondo me non e' corretto perché a pensarci meglio possiamo veramente dire al contrario che esiste qualcosa di finito? lo stesso si potrebbe discuterne sull'interpretazione di difettoso o malfatto…chi decide e su che cosa sia davvero difettoso e/o malfatto?
quante volte abbiamo creduto di qualcosa che credevamo "perfetto" e poi in realtà abbiamo verificato tutt'altra cosa?

quando pensiamo che qualcosa sia perfetta..finita (come da dizionario) ho come l'impressione che abbiamo appena chiuso una porta mancando una possibilità per vedere cosa cera al di la di questa…essendo appunto "chiusa",quindi conseguentemente limitata.
pensando alla perfezione e' come se verrebbero a mancare gli stimoli per la ricerca,ecco che allora la cosiddetta imperfezione dovrebbe essere al contrario un apertura…

..ora,non so quanto può essere inerente al mio discorso,mi piaceva pero scriverlo lo stesso,trovo comunque che abbia un senso con quello che ho appena detto sopra (chissa,magari proprio per la sua "imperfezione" !)
immaginiamo che la nostra vita sia come un percorso,un viaggio attraverso un sentiero,mentre si prosegue si scoprono tanti paesaggi diversi e che prima non ne sapevamo nemmeno l'esistenza,sorge,quanto meno la curiosità di andarli ad esplorare più da vicino ed ecco che si presenta l'occasione per prendere una piega diversa quanto inaspettata..in fondo non succede così per le cose che mano a mano si scoprono nel corso della vita?
facendo un analogia (non so quanto azzeccata) mi sembra come se,avendo tutti più o meno consapevolmente un idea così radicata sull'idea di perfezione che il viaggio che facciamo,anziché essere esplorativo- contemplativo sia solo diventata una corsa verso una meta,(ma solo fine a se stessa) al pari di chi prende l'automobile e il suo unico pensiero e' quello di andare avanti,possibilmente a velocità sostenuta,con gli occhi fissi sulla strada,dimenticando di vedere quanto di bello può esserci intorno a lui
acquario69 is offline  
Vecchio 06-03-2014, 08.46.04   #2
jador
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Riferimento: imperfezione

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Originalmente inviato da acquario69
quale' la vostra personale definizione di imperfezione?

preso da un dizionario viene fuori questo:
imperfetto = non finito,non completo,difettoso,malfatto.

personalmente ritengo che questa parola e il suo significato andrebbe rivisitato.
prendiamo ad esempio la definizione di non finito,secondo me non e' corretto perché a pensarci meglio possiamo veramente dire al contrario che esiste qualcosa di finito? lo stesso si potrebbe discuterne sull'interpretazione di difettoso o malfatto…chi decide e su che cosa sia davvero difettoso e/o malfatto?
quante volte abbiamo creduto di qualcosa che credevamo "perfetto" e poi in realtà abbiamo verificato tutt'altra cosa?

quando pensiamo che qualcosa sia perfetta..finita (come da dizionario) ho come l'impressione che abbiamo appena chiuso una porta mancando una possibilità per vedere cosa cera al di la di questa…essendo appunto "chiusa",quindi conseguentemente limitata.
pensando alla perfezione e' come se verrebbero a mancare gli stimoli per la ricerca,ecco che allora la cosiddetta imperfezione dovrebbe essere al contrario un apertura…

..ora,non so quanto può essere inerente al mio discorso,mi piaceva pero scriverlo lo stesso,trovo comunque che abbia un senso con quello che ho appena detto sopra (chissa,magari proprio per la sua "imperfezione" !)
immaginiamo che la nostra vita sia come un percorso,un viaggio attraverso un sentiero,mentre si prosegue si scoprono tanti paesaggi diversi e che prima non ne sapevamo nemmeno l'esistenza,sorge,quanto meno la curiosità di andarli ad esplorare più da vicino ed ecco che si presenta l'occasione per prendere una piega diversa quanto inaspettata..in fondo non succede così per le cose che mano a mano si scoprono nel corso della vita?
facendo un analogia (non so quanto azzeccata) mi sembra come se,avendo tutti più o meno consapevolmente un idea così radicata sull'idea di perfezione che il viaggio che facciamo,anziché essere esplorativo- contemplativo sia solo diventata una corsa verso una meta,(ma solo fine a se stessa) al pari di chi prende l'automobile e il suo unico pensiero e' quello di andare avanti,possibilmente a velocità sostenuta,con gli occhi fissi sulla strada,dimenticando di vedere quanto di bello può esserci intorno a lui

Forse più che rivisitare il significato della parola, bisognerebbe applicare il significato della parola a tutto.
Perché tutto ciò che esiste e' mutevole.
Dall'oggetto ben funzionante, perfetto, ma che prima o poi si romperà, ad un sentimento che fa salire alle stelle ma mai privo di qualche turbamento, alla bellezza destinata a sfiorire.

E' davvero così radicata poi l'idea di perfezione sul viaggio che facciamo?
jador is offline  
Vecchio 06-03-2014, 11.16.27   #3
acquario69
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Riferimento: imperfezione

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Originalmente inviato da jador
Forse più che rivisitare il significato della parola, bisognerebbe applicare il significato della parola a tutto.
Perché tutto ciò che esiste e' mutevole.
Dall'oggetto ben funzionante, perfetto, ma che prima o poi si romperà, ad un sentimento che fa salire alle stelle ma mai privo di qualche turbamento, alla bellezza destinata a sfiorire.

E' davvero così radicata poi l'idea di perfezione sul viaggio che facciamo?

be',a me piace esprimermi attraverso le immagini e mi piace che queste immagini vadano libere,esattamente come le sento,senza mettere filtri,poi se ce' qualcuno che possa "visualizzare" quello che sentivo dentro di me vuol dire che abbiamo stabilito un contatto che va anche al di la di ogni descrizione possibile..ognuno,credo,ha un suo modo di percepire le cose,ed e' per questo che e' estremamente interessante conoscere le più svariate forme di pensiero,il che equivale a dire,conoscere i diversi punti di vista che ci sono in ognuno di noi,aprendosi a modelli di interpretazioni sempre più ampi.

io penso che l'idea che abbiamo della perfezione e' si radicale perché mi sembra pure scontato dire che ci viene offerta un immagine ideale delle cose e della realtà basato esclusivamente sull'apparire e sulla "perfezione" che ne viene proiettata.

Nella nostra cultura è diventato quasi impossibile immaginare altro da questo; "e' la migliore che sia mai esistita" (così ci viene ripetutamente detto) e perciò non è possibile fare altrimenti,dunque che bisogno avrei di provare almeno di crearmene un altra,che possa essere migliore nel diverso?
allora ci viene automatico credere che cambiare le cose sia impossibile,senza pero accorgersi che questo ci e' stato indotto
viene così repressa la capacità umana di pensare fuori dagli schemi imposti dall’andare oltre il consolidato e di sognare,immaginare cose che non esistono e che non sono mai esistite..appunto perché "imperfette"
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Vecchio 06-03-2014, 12.11.20   #4
Angelo Cannata
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Originalmente inviato da acquario69
personalmente ritengo che questa parola e il suo significato andrebbe rivisitato.
Credo che la tua osservazione meriti di essere valorizzata: io personalmente da qualche decina d'anni mi sforzo di dire a me stesso e ad altri che la vera perfezione consiste proprio nell'essere imperfetti. Sei in mezzo a una strada, stai camminando, vorresti raggiungere delle mete, ma sono troppo lontane, non le vedi bene, le senti troppo superiori a te, pensi a mete ulteriori? Bene, sei nel massimo della perfezione, continua così. Al contrario: ritieni di aver raggiunto il massimo, sei felice, pensi che non possa esistere il meglio rispetto a ciò che hai ottenuto? Male, c'è qualcosa in te che non va, hai dei problemi abbastanza gravi da risolvere.
Un'altra conseguenza che mi dicevo e dicevo qualche decina d'anni fa: Dio (per chi ci vuole credere) è imperfetto, deve per forza essere imperfetto, altrimenti non potrebbe essere Dio; se fosse perfetto sarebbe un morto, un nulla, un niente. Questo contrasta con la vecchia definizione che se ne dava al catechismo: "Dio è l'essere perfettissimo..."; se vogliamo proprio usare quella parola, dobbiamo dire che perfettissimo significa in movimento, in cammino, incompiuto, con un'identità che si ricrea in continuazione.
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Vecchio 06-03-2014, 14.53.51   #5
donquixote
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Secondo me il punto di partenza è completamente sbagliato. In primo luogo perchè per parlare di imperfezione e perfezione forse il forum di psicologia non è il più adatto, e quello di filosofia o anche di spiritualità andavano meglio.
In secondo luogo perchè viviamo in un mondo che ha già di per sé ribaltato o disconosciuto il significato di tante parole fondamentali: faccio qualche esempio: anima, spirito, sacro, sacrificio, metafisica, infinito, Dio, verità, uguaglianza, giustizia, pace e si potrebbe andare avanti per ore.
Se non ci si attiene al significato dei vocaboli, perlomeno quelli più importanti che poi determinano gli schemi intellettuali attraverso i quali leggere il mondo, appare evidente che non sarà più possibile capirsi anche fra gente che parla, a questo punto solo apparentemente, la medesima lingua.
Perfezione deriva da perfetto, che etimologicamente è composto dalla particella per che nella composizione dei verbi aggiunge loro l’idea di compimento, e factus, che nei composti diventa fectus, participio passato del verbo facere che significa appunto fare, eseguire;
letteralmente sarebbe "fatto finito".
Perfetto significa quindi compiuto, completato, fatto al meglio, finito (non nel senso di limitato ma di ultimato), qualcosa che non ha bisogno di altri interventi poiché va bene così com’è. Perfetto è ciò che non cambia perché non ne ha alcuna necessità, è qualcosa di concluso, di terminato, di definitivo, che rimane se stesso poiché ogni intervento, ogni variazione, modificherebbe questa sua perfezione e quindi la annullerebbe.
Nel nostro mondo, il mondo del divenire, non esiste nulla che non cambi costantemente, e quindi non vi è niente di "perfetto". Nel nostro mondo tutto è imperfetto, e ogni ente possiede il grado di "imperfezione" proprio della sua natura; posto che tutti siamo imperfetti, ognuno lo è a modo suo. La perfezione può quindi esistere solo nel mondo dell'essere, ed è per questa ragione che si definisce Dio come l'essere Perfetto per eccellenza poiché essendo quello che è da sempre e per sempre non subisce variazione alcuna.
Poi ognuno può dare di questo attributo la definizione che vuole, come allora anch'io posso dire che è perfetto tutto ciò che io penso e che faccio, e siccome io sono diverso da qualunque altro allora io sono l'unico essere perfetto al mondo. Ma a che serve se non ad alimentare confusione?
donquixote is offline  
Vecchio 06-03-2014, 15.57.34   #6
acquario69
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Originalmente inviato da donquixote
Secondo me il punto di partenza è completamente sbagliato. In primo luogo perchè per parlare di imperfezione e perfezione forse il forum di psicologia non è il più adatto, e quello di filosofia o anche di spiritualità andavano meglio.
In secondo luogo perchè viviamo in un mondo che ha già di per sé ribaltato o disconosciuto il significato di tante parole fondamentali: faccio qualche esempio: anima, spirito, sacro, sacrificio, metafisica, infinito, Dio, verità, uguaglianza, giustizia, pace e si potrebbe andare avanti per ore.
Se non ci si attiene al significato dei vocaboli, perlomeno quelli più importanti che poi determinano gli schemi intellettuali attraverso i quali leggere il mondo, appare evidente che non sarà più possibile capirsi anche fra gente che parla, a questo punto solo apparentemente, la medesima lingua.
Perfezione deriva da perfetto, che etimologicamente è composto dalla particella per che nella composizione dei verbi aggiunge loro l’idea di compimento, e factus, che nei composti diventa fectus, participio passato del verbo facere che significa appunto fare, eseguire;
letteralmente sarebbe "fatto finito".
Perfetto significa quindi compiuto, completato, fatto al meglio, finito (non nel senso di limitato ma di ultimato), qualcosa che non ha bisogno di altri interventi poiché va bene così com’è. Perfetto è ciò che non cambia perché non ne ha alcuna necessità, è qualcosa di concluso, di terminato, di definitivo, che rimane se stesso poiché ogni intervento, ogni variazione, modificherebbe questa sua perfezione e quindi la annullerebbe.
Nel nostro mondo, il mondo del divenire, non esiste nulla che non cambi costantemente, e quindi non vi è niente di "perfetto". Nel nostro mondo tutto è imperfetto, e ogni ente possiede il grado di "imperfezione" proprio della sua natura; posto che tutti siamo imperfetti, ognuno lo è a modo suo. La perfezione può quindi esistere solo nel mondo dell'essere, ed è per questa ragione che si definisce Dio come l'essere Perfetto per eccellenza poiché essendo quello che è da sempre e per sempre non subisce variazione alcuna.
Poi ognuno può dare di questo attributo la definizione che vuole, come allora anch'io posso dire che è perfetto tutto ciò che io penso e che faccio, e siccome io sono diverso da qualunque altro allora io sono l'unico essere perfetto al mondo. Ma a che serve se non ad alimentare confusione?

si,la parola perfetta come mi fai presente tu,non vuol dire "finito",invece la parola imperfetta riporta "non finita"
uno sbaglio che dimostra appunto la mia imperfezione di un essere (o ente) in divenire in questo mondo imperfetto.
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Vecchio 06-03-2014, 19.29.11   #7
Galvan 1224
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quale' la vostra personale definizione di imperfezione?

preso da un dizionario viene fuori questo:
imperfetto = non finito,non completo,difettoso,malfatto.

personalmente ritengo che questa parola e il suo significato andrebbe rivisitato.
prendiamo ad esempio la definizione di non finito,secondo me non e' corretto perché a pensarci meglio possiamo veramente dire al contrario che esiste qualcosa di finito? lo stesso si potrebbe discuterne sull'interpretazione di difettoso o malfatto…chi decide e su che cosa sia davvero difettoso e/o malfatto?
quante volte abbiamo creduto di qualcosa che credevamo "perfetto" e poi in realtà abbiamo verificato tutt'altra cosa?

quando pensiamo che qualcosa sia perfetta..finita (come da dizionario) ho come l'impressione che abbiamo appena chiuso una porta mancando una possibilità per vedere cosa cera al di la di questa…essendo appunto "chiusa",quindi conseguentemente limitata.
pensando alla perfezione e' come se verrebbero a mancare gli stimoli per la ricerca,ecco che allora la cosiddetta imperfezione dovrebbe essere al contrario un apertura…

..ora,non so quanto può essere inerente al mio discorso,mi piaceva pero scriverlo lo stesso,trovo comunque che abbia un senso con quello che ho appena detto sopra (chissa,magari proprio per la sua "imperfezione" !)
immaginiamo che la nostra vita sia come un percorso,un viaggio attraverso un sentiero,mentre si prosegue si scoprono tanti paesaggi diversi e che prima non ne sapevamo nemmeno l'esistenza,sorge,quanto meno la curiosità di andarli ad esplorare più da vicino ed ecco che si presenta l'occasione per prendere una piega diversa quanto inaspettata..in fondo non succede così per le cose che mano a mano si scoprono nel corso della vita?
facendo un analogia (non so quanto azzeccata) mi sembra come se,avendo tutti più o meno consapevolmente un idea così radicata sull'idea di perfezione che il viaggio che facciamo,anziché essere esplorativo- contemplativo sia solo diventata una corsa verso una meta,(ma solo fine a se stessa) al pari di chi prende l'automobile e il suo unico pensiero e' quello di andare avanti,possibilmente a velocità sostenuta,con gli occhi fissi sulla strada,dimenticando di vedere quanto di bello può esserci intorno a lui



Hai fatto caso che quanto hai scritto, dal punto di vista ortografico e grammaticale, è imperfetto?
Su questo decide la grammatica (arte della scrittura) della lingua italiana.

Non è una critica né un consiglio, ognuno si esprime come ritiene opportuno e a volte per mancanza di tempo non si revisiona uno scritto badando più al contenuto che alla forma.

Ma parlando appunto di imperfezione non si può non considerare che lo scritto è, e contiene l’oggetto.

Quando lo hai terminato l’hai ritenuto finito, con ciò forse chiudendo la porta e mancando la possibilità di vedere cosa c’era al di là di quella.

Teoricamente, al di là poteva esserci l’anelito alla perfezione, seguendo il quale anche un semplice intervento in un forum potrebbe essere (o racchiudere) qualcosa d’altro.
Non certo un’opera d’arte, ma qualcosa con un suo senso del bello, secondo le possibilità di ognuno (non siamo tutti dei Pirandello). Per estensione del concetto si può arrivare a parlar d’arte di vivere…


Hai fatto bene a scrivere quello che sentivi, la mia risposta puoi interpretarla come un suggerimento a considerare la bellezza del paesaggio (in questo caso la parola scritta) mentre stai facendo il tuo viaggio.


Tuttavia così scrivendo imperfettamente sull’imperfezione, sei stato perfetto.
Galvan 1224 is offline  
Vecchio 06-03-2014, 23.09.22   #8
acquario69
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Originalmente inviato da Galvan 1224
Hai fatto caso che quanto hai scritto, dal punto di vista ortografico e grammaticale, è imperfetto?
Su questo decide la grammatica (arte della scrittura) della lingua italiana.

Non è una critica né un consiglio, ognuno si esprime come ritiene opportuno e a volte per mancanza di tempo non si revisiona uno scritto badando più al contenuto che alla forma.

Ma parlando appunto di imperfezione non si può non considerare che lo scritto è, e contiene l’oggetto.

Quando lo hai terminato l’hai ritenuto finito, con ciò forse chiudendo la porta e mancando la possibilità di vedere cosa c’era al di là di quella.

Teoricamente, al di là poteva esserci l’anelito alla perfezione, seguendo il quale anche un semplice intervento in un forum potrebbe essere (o racchiudere) qualcosa d’altro.
Non certo un’opera d’arte, ma qualcosa con un suo senso del bello, secondo le possibilità di ognuno (non siamo tutti dei Pirandello). Per estensione del concetto si può arrivare a parlar d’arte di vivere…


Hai fatto bene a scrivere quello che sentivi, la mia risposta puoi interpretarla come un suggerimento a considerare la bellezza del paesaggio (in questo caso la parola scritta) mentre stai facendo il tuo viaggio.


Tuttavia così scrivendo imperfettamente sull’imperfezione, sei stato perfetto.


non so,mi viene da dire che le cose non vengono così per caso,trovo che sia stato significativo,per me s'intende,il fatto stesso che parlando di imperfezione (nel modo mio così come mi veniva) sia venuta fuori proprio l'imperfezione,e questo forse vuol dire che in sostanza,e al di la della forma,un senso sia comunque emerso fuori,pur nel suo stesso paradosso.
sia chiaro,opinione personale anche questa e appunto quanto mai imperfetta!
acquario69 is offline  

 



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