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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 25-10-2014, 00.38.46   #31
Galvan 1224
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Drinnn…. Drinnnn….


G:- … ma… hai un telefono, Sc… ti stanno chiamando, qui..?

Sc:- … lo scopro anch’io adesso..! Beh, sentiamo un po’… come… il cuore..? Va bene, non mi par azzeccata ma riferisco…

G:- … non mi dire… qualcuno ha risposto! Allora le due realtà possono comunicare e interagire… quale cuore?

Sc:- il cuore sarebbe la risposta alla nostra domanda, quale sia il luogo ove ci troviamo…

G:- mmh… il cuore simbolo del centro dell’essere… che genera ogni cosa e a cui ogni cosa ritorna… mutano le forme ma non l’essenza, che non può perder nulla di sè… Vediamo un po’… perché abbiam chiesto dove ci troviamo?

Sc:- ovvio, per aver idea di come è costruito questo posto… e trovare una via d’uscita, no?

G:- giusto, la nostra è soprattutto una domanda pratica… così come il simbolo di una direzione mi ha fatto entrare (la mano con l’indice) altri simboli, al momento opportuno, evidenzieranno la via da seguire, ci può stare…

Jacopus:- … le mie risposte erano più razionali: la mente umana, l'universo, internet, un vocabolario, un atomo… oppure il nostro corpo… questa chiama in causa il trascendente… Quale preferire?

G:- perché privarci di qualcosa? Far convivere (Athena ed Ananke) razionalità e spiritualità non è un nostro problema… abbiamo un obiettivo e ci gioveremo d’ogni contributo… oh… e tu da dove sbuchi..?

J:- stavo a casa, tranquillamente seduto in poltrona e improvvisamente mi sono ritrovato in questo guazzabuglio, dove sembra non vi sia neppure una via d'uscita…

Sc:- succedono strane cose qui dentro…

G:- così pare… tutto quel che si può immaginare e pensare, qui accade… così siamo in tre adesso a cercar il modo di ritornar al bordo del nostro caminetto, con la tranquillità di chi vive nel proprio mondo, certi che dietro alla porta di casa c'è la nostra città, e non quest’infinita selva di corridoi e porte…

J:-… la segretaria… guardate, quella è l’unica porta senza lucchetto… direi di provar lì…

Sc:- elementare caro Watson… c'è anche l'insegna "Vanina, segretaria..." eh eh…

G:- eh sì, razionalità, trascendenza e sens of humor…



Alla prossima…
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Vecchio 27-10-2014, 20.57.39   #32
Jacopus
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Vanina (si affaccia alla porta): "che c'è ragazzi? Sono impegnata con un certo Batman. Vorrebbe cambiare nome. Io invece trovo che sia un nome affascinante.
Galvan: "Si vorrebbe tornare a casa! Questo è il nostro desiderio ma sembra che ci siamo persi in questo labirinto e qualcuno o qualcosa ci ha consigliato di chiedere a te.
SC: (sussurando): "anche perché era l'unica porta aperta".
Vanina: "Vediamo quello che posso fare" (entra nella stanza e ne esce con un gomitolo) "prendete il capo di questo filo e recatevi verso il centro del labirinto. Vi troverete un computer che si chiama "Hal 9000" e un Minotauro che si combattono da alcuni secoli, da quando un certo Galileo Galilei passò di qui, un pò come voi, perso in questo labirinto.
Prima di allora il Minotauro viveva da solo e di tanto in tanto in tanto veniva sconfitto da un rivoluzionario, ma ogni volta risorgeva dalle sue stesse ceneri, ma nel frattempo l'eroe e i suoi amici riuscivano ad uscire.
Da quando è passato di qui Galileo invece, non vi è più alcuna uccisione sacrificale: i due mostri si scontrano senza che nessuno esca vincitore e senza che nessuno esca dal labirinto (che effettivamente si sta affollando un pò troppo).
Provate ad escogitare un trucco per risolvere la lotta fra Hal 9000 e il Minotauro e forse ciò vi aiuterà ad uscire di qui".
Jacopus: interessante ma non si potrebbe ottenere lo stesso risultato in un altro modo, magari definendo "la giusta rotta". Che cos'è la giusta rotta, come riconoscerla e permetterci di usarla all'occorrenza?
SC: Preferisco andare a vedere l'epico scontro fra il Minotauro e Hal900. Senza offesa J ma all'ideare preferisco l'esperire.
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Vecchio 28-10-2014, 03.41.11   #33
vanina
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Certificato medico e vertenza sindacale della segretaria

La sottoscritta segretaria era stata, in effetti, colta da una prima vertigine nell'ascoltare Nikelise che gaudioso e primo al traguardo, e pur sostenendo il peso di due megafoni, annunciava "ma è il cuore degli uomini!" ( il luogo, se è un luogo, dove c’è tutto, il contrario di tutto e ogni cosa non va mai persa ).

Il lavoro è tanto e una segretaria precaria non fa solo UN lavoro, e quindi sarà il caso di ricordare alcuni dati regolamentari , altrimenti si ottiene solo di far esaurire la segretaria. Ok?

E dunque, Nikelise, riportiamoci all'ABC del regolamento del (non) labirinto :

1) se la corsa era per l'orsacchiotto, quello è già stato aggiudicato a Duc che ossequierà il legato di consegnarlo alla Caritas;

2) la risposta "è il cuore degli uomini", mi spiace, non supera neanche l'istruttoria preliminare a livello segreteria, per palese incongruenza : nel cuore degli uomini spesso c'è poco, altrettanto spesso - sì è vero - c'è anche il contrario di quel poco; quel poco identitario ... in ogni caso va perso, prima o poi, ineluttabilmente, e spesse volte tale perdita soggettiva coincide persino con pregevole fortuna collettiva (non necessariamente cosmica, ma "collettiva" è già qualcosina).

Alla prima vertigine provocata dall'esplosione entusiastica del concorrente Nikelise sono seguite Altrui sceneggiature , pregevoli certo, ma da overdose di Novalgina già per seguirne l'interfacciarsi di attori indicati con sole iniziali! Ma non è questo il peggio e non è questo a giustificare la vertenza sindacale in oggetto.

E non è neanche il fatto che si testimonino affermazioni che la segretaria non ha mai non avrebbe mai pronunciate (Batman un nome interessante? ).

No Signori!
Il vero mobbing che si denuncia in vertenza ai danni della segretaria è posto in essere dal Capo e dei suoi più fedeli ed intimi, e consiste nel continuare ad indicare ai visitatori un labirinto che Essi Vertici sanno perfettamente non esistere, e nel divertirsi a sovraccaricare di lavoro la segretaria indicandola come possibile guida ai passanti che il labirinto son portati a vederlo per propria indole.

Per puro spirito di conciliazione posso ridurre formalmente le fondatissime pretese risarcitorie per solo merito dell'intervento di Jacopus, avendo Egli provvidenzialmente fornito precisi riferimenti che potranno agevolare il futuro impegno della sottoscritta, evitando inutili affollamenti presso la segreteria (che resta senza lucchetti e senza porte in un non-labirinto) .

La sottoscritta segretaria, infatti, ha IMMENSAMENTE apprezzato e ne è devotamente riconoscente, sia il riferimento alla sterile lotta tra Minotauro e Hal900, ma più e prima (molto più e molto prima) il salvifico richiamo a Galileo, che naturalmente non potrebbe che sorridere, in misura quasi pari, sia di quanti tifano per il Minotauro e sia di quanti tifano per Hal900. Ma che potrebbe essere Felicemente Appagato da Hal...9000 o...perchè no?...anche solo 5000.

Tanto si doveva per motivare temporanea assenza per ragioni di salute e successiva vertenza da mobbing.

E non si chieda alla segretaria di essere più esplicita del Capo, nel dare defatiganti dritte ai visitatori nel non labirinto che...inevitabilmente è parte di quel " luogo, se è un luogo, dove c’è tutto, il contrario di tutto e ogni cosa non va mai persa" !
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Vecchio 29-10-2014, 00.16.52   #34
Galvan 1224
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Constato piacevolmente che ai miei interlocutori non difetta il senso dell’umorismo (qualcuno ne ha più del mio… per il momento), una componente dell’animo umano che questa anomala discussione si proponeva di far emergere, tuttavia senza renderla l’unico scopo.

Come detto sin dal titolo, un altro (nobile) scopo sta nell’interazione, non solo tra chi fin qui ha lasciato segni (anche) della sua passione per la scrittura, ma mi augurerei (sarebbe la ricompensa maggiore) anche degli iscritti che sinora non han trovato occasioni, stimoli o sincronie per farlo.
Che proprio né qui né altrove nella rivista l’han mai fatto.
Il mondo è bello perché vario… mi piacerebbe sentire la loro opinione su quanto stiamo facendo… potrebbe essere che sia una forma di gioco e che finito il game non resti neppur il ricordo.
Ma se partecipate ci son più possibilità che alla fine abbiate effettivamente scambiato qualcosa.

Niente di nuovo sotto il sole, esperimenti di scrittura a più mani, immedesimazioni, proiezioni e altre suggestioni a cui dar voce (parole) tra il serio e il faceto.
Esperimenti che il più delle volte s’inviluppano diventando ingestibili (e illeggibili).
Cosa quindi potrebbe far una minima differenza, quel po’ che basta a render la partecipazione un tempo discretamente speso?

Dal mio punto di vista l’equilibrio tra gli ingredienti e quindi l’amalgamarli fra loro.
Poiché a causa della mia indole mi son ritrovato a tentar questa cosa, ne discende che mi son assunto tale compito, e mi par doveroso esplicitarne le modalità, quelle che vanina definisce dati regolamentari.

Come avete letto e leggerete interpreto i contributi nella realtà dove scriviamo, per far loro passar l’uscio di quell’altra realtà immaginaria (ma vedrete poi non troppo..) e colà muover gli ingranaggi della storia… sì che il movimento generato ne dia una parvenza plausibile, senza venga meno forma e sostanza.

Quello che scriviamo è la materia prima, poi la storia che si può costruire con questi mattoni differisce per ognuno di noi.
Cercherò d’usarli tutti ma per quelli che non mi riesce (ho i miei limiti) vi prego di considerare come non siano affatto secondari, scegliere tra un ventaglio di possibilità è diverso che cantarsela da soli… ho una traccia grossolana, una direzione… ma diviene quella o cambia del tutto a seconda dei contributi che giungono.

.............................. ..


Galvan:- bene, eccoci davanti alla porta… suono il campanello…


Una voce giunge dal citofono.


Vanina:- Normalmente ricevo di persona ma causa vertenza in corso mi attengo al minimo mansionario.
Per entrare pregasi infilare il dito nell’apertura posta sotto il citofono, dopo aver aperto la porta camminare sulla stretta passerella sino all’ufficio.

Galvan:-… ancora il dito..?! Oh, ma è una fissa qui…

Scarp:- … è un altro tipo di serratura… a impronta digitale, non hai da temere, sù…

Galvan:- … non è che vuoi passar per primo..?

Scarp:- … eh no, sei tu l’atteso… noi si vien dopo…


Inserito il dito e aperta la porta ecco la passerella... Galvan titubante (ci si vede appena e par proprio che sia sospesa nel vuoto…) s’incammina. Man mano la passerella alle sue spalle si ritira…


Jacopus:- … accidenti, e come passiamo adesso..?

Vanina (voce dal citofono):-… mettici il dito… in alternativa un voletto da pipistrello…

Jacopus:-… preferisco il dito… dai Scarp, introduci…

Scarp:- … prego Jacopus, ordine alfabetico…

Jacopus:- tu eri qui prima di me…

Scarp:- alfabetico, non temporale…

Jacopus:-…mmh…non si potrebbe ottenere lo stesso risultato in un altro modo, magari definendo "la giusta rotta”..?

Scarp:- … hai la patente nautica? Qui non serve granché… dai, infila…

Jacopus:- … un momento… che son questi rumori? Provengono da sotto dov’era la passerella…

Scarp:- … accidenti a te… hai immaginato qualcosa, vero?

Jacopus:-… beh, prima…

Scarp:- prima, adesso o dopo… guarda il risultato… un bel Minotauro… orca come salta, quasi c’arriva!!

Jacopus:- …mi sa che conviene aspettare…

Scarp:- …chi? L’unico rivoluzionario disponibile è in vertenza… questo chiamasi lavoro straordinario…

Jacopus:- … aspettiamo Galvan, no? Ormai è un pezzo che è entrato…

Scarp:- … siam sicuri, vero, che torna… che non ci lascia qui?

Jacopus:- fidati… ci farebbe una brutta figura… diminuirebbe troppo lo share…

Scarp:- certo che un Minotauro… perché adesso non ci mandi, che so, Galileo… che se n’intendeva di labirinti oscuri…

« La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. »
(Galileo Galilei, Il Saggiatore, Cap. VI)



Jacopus:-… ehm…

Scarp.-… non mi dire..! Ce l’hai già mandato!

Jacopus:- … senti atleta… vedi un po’ quello che hai immaginato tu… siamo qui anche a causa di un premio, un banale orsacchiotto, tra l’altro già assegnato… e il cuore… prova a ripeterlo alla segretaria, vediamo se ti fa passare…

Scarp:- … ma via, che ce la prendiamo… si tratta solo d’attendere… un altro pochino… ormai dovrebbe aver finito, no?

Jacopus:- eh, su questo almeno siamo d’accordo… e poi è sicuro che torna…

Scarp:- si, di G. ci si può fidare…

Jacopus:- G.? Intendi Godot?

Scarp:- eh no… su quello non scommetterei… aspettiamo il nostro G.

Jacopus:- … neppure il signor G. di Gaber, in alternativa?

Scarp:- … ma dai, abbiamo Galvan… mettici un po’ di cuore, abbi fiducia, vedrai che torna…

Jacopus:- ah beh, si beh… con un po’ di cuore torna tutto, eh..?

Scarp:- punti di vista… come il tuo: il posto dove c’è tutto… la mente umana, l'universo, internet, un vocabolario, un atomo… hai letto quel che ha scritto paul11?

Jacopus :- sì… più o meno dice che quello che sperimenti (anche qui) è la tua immagine mentale… una prigione senza confini…

Scarp:- appunto, come pensi di sfuggirne..?

Jacopus:- … con l’aiuto di Galvan..?

Scarp:-… tutto aiuta, ma cambiar immagine mentale vuol dir cambiar se stessi… mica poca roba…

Jacopus:- … anche questa selva di corridoi, infinite porte… è immaginazione?

Scarp:- vanina afferma che i Vertici sanno che non esiste… ma è parte in causa nella vertenza… dice che a motivo di quell’immaginazione è costretta a lavorar di più…

Jacopus:- … forse immagina di lavorar di più…

Scarp:-… già… ma si scoccia lo stesso… vertenza difficile…

Jacopus:- … e intanto…

Scarp:- intanto s’aspetta, che altro?

Jacopus:- … ma non è passato troppo, ormai?

Scarp:-… ma no… qui i tempi son dilatati…

Jacopus:- …ah, c’è il tempo anche qui?

Scarp:- … beh, se lo immagini…

Jacopus:- eh già… come dice Clooney… imagine…

Scarp:- quello l’ha fatti davvero i soldi… altro che immaginazione… mi sa che l’immaginazione è per i poveracci…

Jacopus:- eh sì… immagina un domani migliore… addirittura dopo la morte…

Scarp:- …che male c’è, aiuta a sopportar gli affanni, no?

Jacopus:- nessun male, per carità… ma come stanno le cose?

Scarp:- …le cose stanno che adesso torna Galvan, apre la porta e ce ne torniamo a casa… il tuo Minotauro salta sempre più alto… spostiamoci un po’…

Jacopus:- tanto Galvan ci vedrà comunque…

Scarp:- ovvio, per qualche decina di metri…

Jacopus:- ma non troppi, eh… che poi magari non ci vede… quanto manca..?

Scarp:- …mi sa che per questo post non torna…

Jacopus:- ma noi s’aspetta lo stesso, vero?

Scarp:-… ci tieni al tuo caminetto?

Jacopus:- certo che sì!

Scarp:- e allora aspettiamo, arriverà il post del ritorno…

Jacopus:- …convengo… sì, spostiamoci un po’, hai ragione…

Scarp:- Jack… la prossima volta meno fantasia, eh..

Jack:- … e tu… lascia perdere gli orsetti… gioca con qualcos’altro…

Scarp:- touchè… si aspetta eh…

Jack:- toccato anche tu… sì, s’aspetta…………………….

Galvan 1224 is offline  
Vecchio 30-10-2014, 23.13.53   #35
Jacopus
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Scarpe: ecco Galvan che torna...attento a quel Minotauro!

Galvan: niente paura! Basta recitare la prima legge della termodinamica e il Minotauro torna a cuccia... Galvan inizia a salmodiare ed effettivamente il Minotauro mugghiando scompare.

Jack: cosa hai scoperto e cosa è rimasto oscuro?

Galvan: ho una buona notizia e una cattiva. Da quale comincio?

Scarpe: Opto per la cattiva. La buona la lasciamo come dessert.

Galvan: la cattiva notizia è la seguente: noi non siamo vivi. Siamo delle stupide marionette nelle mani di quelli che la segretaria ha chiamato "I supremi", enti metafisici che ci darebbero la vita attraverso curiose macchine illuminate, dotate di tasti.

Jack: assurdo. Quindi se ora io volessi buttarmi fra le braccia del Minotauro non potrei, a meno che non sia anche la volontà di questi Supremi?

Galvan: Ciò è quanto mi è stato riferito.

Jack: assurdo!

Scarpe: e la buona notizia quindi quale sarebbe?
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Vecchio 31-10-2014, 13.04.40   #36
vanina
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Si sente sbattere una porta che non c'è....

Ma arriva chiara e forte, insieme al risuono di passi veloci, una voce che pare dica "mah! se non ci si capisce neanche in tre.. emigro verso <la torre di Babele>" e poi continua (sembra un po' nervosa, la voce) "tra chi pensa che il modo migliore di favorire il dialogo ci sia quello di renderlo complicato, e chi pensa di aver inteso l'altro avendo recepito l'esatto contrario di quel che l'altro ha scritto,...ma...via, via, via di qui!"

Sta forse passando Paolo Conte?

No....

Pare sia la segretaria che si dimette... qualcuno l'ha sentita dire "se provo a studiare il cinese...almeno imparo qualcosa, a parità di fatica!"...

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Vecchio 03-11-2014, 22.24.53   #37
Galvan 1224
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Ritengo che il dialogare “classico” che di norma s’usa nel forum (e nella vita) si possa paragonare a quello che in fisica vien detto “collegamento in serie”, ad esempio per le batterie, ottenendosi alla fine del circuito una corrente che è somma di tutte.

Tuttavia nel caso d’una discussione difficilmente s’ottiene che input ed output dei partecipanti producano un risultato che sia almeno uguale alla somma delle parti, e raramente che ne sia maggiore (come ad esempio afferma l’approccio gestaltico).

Solo nei casi migliori, pur rimanendo delle proprie convinzioni, l’alternarsi delle opinioni, degli approfondimenti, avvengono in un clima di disponibilità e interesse verso l’altrui visione, quale che sia. Potete scorrere le discussioni nelle tre sezioni del forum per verificare quanto frequentemente ciò accada.

Trovo che questo “collegamento in serie” abbia delle analogie con quello proposto da Daniel Quinn (Ishmael) riferito alla modalità del “prendi” rispetto a quella del “lascia”.

Prendere significa affermare il proprio diritto, la propria forza… cultura, abilità, visione, esperienza ecc. su quella degli altri.
Siam meno avvezzi a lasciare e qui entra in gioco il modello educativo che s’è affermato nei secoli e la struttura sociale che l’impone.

E sempre in fisica si ha quell’altra modalità di collegamento, detta “in parallelo”, dove le batterie contribuiscono non ad accrescere la corrente finale bensì ad aumentarne l’intensità.
Perché, trasferendoci all’uomo, egli vuol aver sempre di più… e non render più efficiente quanto già gli appartiene, magari anche più equamente condiviso?

Non è colpa del singolo, questa disposizione che ci caratterizza, ereditata attraverso il linguaggio dall’ambiente culturale, emotivo ed esperienziale in cui siamo immersi, è il connotato prevalente della nostra psiche.
Quando “ci facciamo un giro” da qualche parte, fisicamente, psicologicamente o intellettualmente, essa più che accompagnarci ci domina, agendo prima del pensiero, prima d’ogni valutazione e delle conseguenti azioni.

È un’attitudine, una sorta d’imprinting e come tale non si può semplicemente metter da parte, dire va bene, non gli darò bada. L’asceta che rinuncia al mondo, a causa di tale disposizione che vien prima d’ogni suo pensiero e proposito, lo fa attendendosi qualcosa in cambio, se non ora almeno domani, in un’altra ipotetica esistenza.

E in ogni caso uno non può decidere di rinunciar a sé stesso, qualcosa deve rimanere, magari ben nascosto in profondità, per controllar come van le cose.
Degno d’interesse è come la rinuncia venga protratta nel tempo e codificata attraverso lavaggi rituali, preghiere e ogni sorta d’azioni, atteggiamenti o propositi.
Il tentativo di sostituire un imprinting con un altro, un auto-imprinting.

Il discorso è molto complesso… della stessa complessità della mente umana e dei suoi contenuti… qualcosa d’enorme.
Quel luogo appunto che contiene ogni cosa e il suo contrario, registrandoli indelebilmente a mezzo della memoria (la mia visione è che si tratti d’una cosa sola).

Con lo svolgersi della narrazione abbiamo appunto intrapreso un viaggio nella mente, e non poteva esser diversamente visto dove ci troviamo (psicologia).
Nell’interazione i pochi (ma preziosi) partecipanti han dato risalto, come ci si doveva attendere, a differenti contenuti, punti di vista e valutazioni, compreso il significato del nostro esperimento, come l’ho definito, premurandomi di indicare come non fosse una novità, tutt’altro.
Altresì ricordando che analoghi tentativi sovente si arenano a causa delle diversità dei singoli che man mano non ritrovando la propria visione rappresentata come si conviene, vengono a perdere il senso della loro partecipazione.
Può esser che il loro contributo non venga “preso” (in considerazione) come s’attendevano e che il procedere su una strada che inizia a manifestar gli ostacoli propri d’ogni strada, anche moltiplicando e perciò complicando i fattori in gioco, produca la comprensibile sensazione che più d’un dialogo si tratti d’una perdita di tempo che potrebbe più proficuamente esser speso.

Del tutto condivisibile e lineare, a patto di non esplicitare cosa s’intenda per dialogo e soprattutto quale dovrebbe essere il punto d’arrivo d’uno proficuo… non basterebbe l’intero forum per arrivare a una sintesi.

Lineare, appunto, un procedere in serie.

Ma qui, pur per il brevissimo dispiegarsi di queste pagine, ho inteso il nostro un procedere “in parallelo” e in tale visione il contributo d’ognuno non è mai fuori luogo (ovviamente entro limiti che mi parrebbe scontato richiamare).
Come una pila può anche venir staccata dal circuito in parallelo o erogare in maniera anomala, così Jack può dar corpo alle proprie ideazioni, siano esse sotto forma di Minotauro, Hal9000 o i Supremi, senza che questo precluda il procedere assieme, senza che la corrente cessi.
Questo il vantaggio di tal procedere e osservo che una parte di quelle ideazioni son state ben gradite… delle altre mai dire mai.

La torre di Babele può esser intesa come il radicarsi del senso di sé, dell’io nell’individuo… e non vi saranno mai luoghi/situazioni/persone dove quell’io possa trovar perfetta e identica corrispondenza, essendo (meraviglia dell’esistenza) noi del tutto unici.
L’amico leibnicht afferma di non averne trovato in merito ad alcune sue affermazioni… pure altre han ricevuto consensi… qualcuno che ci capisca e che ci apprezzi almeno in qualche ambito ci sarà sempre.

Fedele alla mia firma non trovo errori nell’altrui sentire (a me piace questa parola), per vanina alle ragioni sindacali se ne sono aggiunte altre e la porta che sbatte annunciandone le dimissioni da segretaria (autonominata) ne esprime ora uno diverso.

Ricordo un suo pensiero in un’altra discussione:

Ma...credo convintamente...noi - noi umani, tutti - siamo una fucina sempre attiva nella captazione ed elaborazione e persino creazione di sempre possibili nuovi punti di vista ed intuizioni!!!!

e misuro la distanza tra quel che m’era parso di capire in queste parole e il mio tentativo d’attuarlo...

Il bambino era appena nato (il racconto interattivo) e forse bisognava dargli tempo per crescere e un po’ di fiducia… prima o poi sarebbe ricomparso Sgiombo sulla sua motocicletta e paul11 nei panni del giardiniere dell’oltregiardino… il Minotauro avrebbe avuto modo di saltar sulla passerella e sfuggire a chi lo teneva imprigionato (nella sua mente ) in quel ruolo, in quella forma e presentarsi in altra… chissà, magari un tantino meno spigolosa nell’affermar i propri convincimenti senza rinunziarvi.

E nel periglioso viaggio avremmo avuto a che fare col Signore delle torri d’avorio… e con altri meravigliosi personaggi ed entità … il Re Maral, il VentoTempestoso, Donchisciotte… avremmo incontrato Miamente intento a scrutar l’orizzonte dal suo nuraghe… e al termine… il senso di tutto questo, simbolizzato dall’anello di Salomone finalmente ritrovato che avrebbe permesso d’uscir dalla porta principale e non da una secondaria a causa delle difficoltà del procedere…

Decine di persone ci hanno seguito sin qui… ho scritto perché sentivo di farlo e non disconosco che ne ho preso-ottenuto qualcosa in cambio, come ritengo accada per tutti.
Ho cercato di farlo bene secondo le mie possibilità, curandone l’espressione, grammatica compresa.
In questo modo mi è parso non solo di passar il tempo… ma di viverlo… in questa fantastica realtà della mente.

A chi abbia provato almeno un moto di sorriso o letto qualcosa d’interessante in queste pagine e a cagion di ciò esser un pochino dispiaciuto di veder chiudere la storia dopo poche battute, ricordo ancora una volta che si trattava d’una storia che nell’esser condivisa avrebbe trovato il suo valore… quello che ha il bere un caffè con amici.

Cose che non si possono spiegare… ho messo il bar, il caffè e iniziato a raccontarla (come fa chiunque nel forum inizi una discussione) e giustamente, al fin della licenza, richiudo il libro…



ma prima… la fine della storia (post seguente)
Galvan 1224 is offline  
Vecchio 03-11-2014, 22.40.01   #38
Galvan 1224
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seguito

Galvan:- Jack… sveglia…

Jack:- …Galvan, sei tornato… devo essermi appisolato… dov’è Scarp?

Galvan:- era qui solo all’inizio… poi l’abbiamo immaginato con noi…

Jack:- … perché?

Galvan:- mah, io perché aveva senso dell’umorismo e (anche altrove) mi garbavano i suoi interventi. Forse m’attendevo che si riproponesse… e gli ho tenuto come si dice “il posto caldo”…

Jack:-… solo nostra immaginazione, vedi un po’. Ma…non sento più muggire il Minotauro! Allora ha funzionato, il primo principio della termodinamica funziona anche qui!

Galvan:- non esattamente… se c’è qualcosa che si conserva qui (non è l’energia ma) è il principio di coerenza, agisce sulle nostre rappresentazioni, permettendole, facendole continuare e cessare al bisogno… il Minotauro non serve più.

Jack:- forse sognavo… ma per caso ti è stato detto qualcosa dei “Supremi”?

Galvan:- … solo che per ottener qualcosa devi farlo…

Jack:- … non capisco…

Galvan:- …davanti a una macchina o in una situazione… non attendere che siano gli altri a far il lavoro… prova, mettici del tuo…

Jack:- … ancora non…

Galvan:- … hai scritto una bella mail, di lavoro o alla tua compagna… la vedi nel monitor e t’immagini che venga letta, potenzialmente foriera di grandi cambiamenti… che ti resta da fare?

Jack:- …beh, inviarla…

Galvan:- giusto… e allora su…premi… Vien tutto da te, in una forma o nell’altra, non moltiplicare gli enti oltre il necessario.

Jack:- mmh… fossimo in filosofia ti darebbero filo da torcere…

Galvan:- ma siamo qui… e tra poco ce ne andremo, per sempre…

Jack:- oh… bella notizia… ritorno al mio caminetto…

Galvan:- eh già, portando il ricordo di questa piccola avventura…

Jack:- che è successo con vanina, la segretaria?

Galvan:- non c’era più, dimissioni… e una vecchia storia sulla torre di Babele…

Jack:- … beh, racconta cos’è successo…

Galvan:- Certamente. Son arrivato nell’ufficio e c’era un ragazzo ad attendermi. Ha detto d’aver colloquiato con la segretaria che gli ha passato gli ordini, per così dire. Ha aperto un grosso faldone sul tavolo e prima che iniziasse a leggere gli ho riferito le parole del Dott. Salomone, che tutto era a posto…

IIsennopoi:- … mah… che proprio tutto sia a posto lo dubito… con un tal cambiar di nomi e appellativi qui dentro… comunque non son fatti miei. Mi han chiesto una mano in cambio d’un consiglio… desidero sbrigarmi in fretta a uscir da questa storia. Dunque… quanti siete?

Galvan:- beh, oltre a me erano sei all’inizio… mi son prestato a tentar di far l’autore per una storia da recitar assieme…

Ilsennopoi:-… no, intendo effettivi…ora!

Galvan:- io e i due amici che mi attendono fuor d’ufficio, c‘era vanina… non più, visto che s’è dimessa.

Ilsennopoi:- … debbo rilevare che Scarp non è qui di sua iniziativa… nessun su-premi l’ha inviato… quindi non si deve conteggiare… siete solo in due…

Galvan:- così pare… ma molti che ci leggono in futuro potrebbero raggiungerci…

Ilsennopoi:- … e sarà un’altra storia, non questa… non vuol tornare a casa, assieme al suo amico?

Galvan:- certo… ma mi piacerebbe prima dare un’occhiata in giro… interagire… capire perché mi son ritrovato in questa storia, pur se proviene da me…

Ilsennopoi:- è presto detto… ha a che vedere con l’anello… il simbolo della saggezza. Qualcosa che lei apprezza e che pensava di cercar qui dentro, dove c’è ogni cosa…

Galvan:- sì, l’apprezzo… nelle sue varie forme e origini. L’anello..?

Ilsennopoi:- non la tiro per le lunghe, ecco (dopo vari tentativi finalmente estrae una pagina dal polveroso faldone)… qui sta scritto:

Se più d’uno ti fa specchio
far e disfar ti vien concesso
per trovar la luna in secchio.
Senza ciò non hai il permesso,
lesto torna al divenire…
la strada breve hai per uscire.

Che tradotto significa che è tempo di togliere il disturbo… hai un solo specchio… quando esci da qui non andate alla porta principale … quella la si può aprire solo con l’anello… contate cento passi a destra e poi cento passi a sinistra.

Galvan:-… non si può almeno dar un’occhiata a quel faldone… qualche pagina..?

Ilsennopoi: eh… hai capito che ti riguarda… nisba! Su-premi… e la riga dopo non ci sarò più!!

Galvan:- beh, vedo che è inutile… grazie e arrivederci… non credo che mi saluterai, troppa fretta d’andartene…



Jack:- oh bene, abbiamo la direzione… stasera mi faccio le castagne sul caminetto! Si va?

Galvan:- … sì, certo… ti dispiace non poter dar un’occhiata qui dentro?

Jack:- … forse ci sarà un’altra occasione…

Galvan:- sì, forse… qui a destra, comincia a contare sino a cento…

Jack:- ecco la porta!! Ma… vedi anche tu quello che vedo io?

Galvan:- … purtroppo… la storiella di Nike dev’esser piaciuta qui dentro… un’altra gabbia con la chiave!

Jack:- e adesso?

Galvan:- adesso troveremo il modo d’aprirla. Potremmo farci aiutar da qualcuno ma è l’ultima puntata, non c’è tempo per aspettar risposte… vediamo un po’… tu che dici?

Jack:- che non c’è modo di tirar fuori la chiave prendendola con la mano…

Galvan:- …vero… potremmo… perché mi guardi così? Ah… potrei buttarla fuori con un colpo o spingerla da dentro…

Jack:- troppo facile, non ci sarebbero le dita mozzate e la chiave dentro…

Galvan:- ottima logica… non funzionerebbe… mi sa che ci serve un segno… che ne dici di… un cuore?

Jack:- han detto che non passerebbe neppur l’istruttoria preliminare…

Galvan: … mai dire mai… guarda… due libellule!! Ti piacciono gli odonati?

Jack:- certo che sì. Ancor più le farfalle (lepidotteri)… ma che accade..!!?? Cos’è quella nuvola che s’avvicina?

Galvan:- Jack… hai una fantasia stupefacente… appunto farfalle… e si stanno dirigendo qui… milioni di variopinte farfalle…


In breve Galvan e Jack furono avvolti da quella nuvola vivente… non solo della vita propria d’ognuna di esse, ma della vita d’altri, una sorta di risonanza che rimandava a persone che han lasciato del tutto la nostra realtà… dicon da tempi antichi che appunto la farfalla rappresenta l’anima… sarà stata suggestione ma quando alcune si posarono sui due, nella loro mente apparvero immagini, scene vissute… di persone che conobbero e altre di cui sapevano e non sapevano. Poi tutte si diressero verso la gabbia…


Galvan:- … son tutte attorno alla gabbia… e guarda un po’, tanti piccoli colpi di leggerissime ali e riescono ad aprirla!

Jack:- …perbacco… adesso van via e… le libellule stanno entrando!

Galvan:- …si posano sulla parete verticale in fondo… la chiave sta in basso e… sai cosa stiano facendo?

Jack:- … si accoppiano… formando un… cuore con i loro corpi!

Galvan:- …fantasia di qui o realtà?

Jack:- realtà, me ne intendo… cerca in internet quando torni.

Galvan:- … un cuore, con la punta in basso… beh, ho capito come si apre…

Jack:-… non lo dici?

Galvan:- sì, a quelli che lo vogliono sapere… sai, almeno un po’ d’interazione mi par di meritarla… beh, ti saluto… dopo non ci sarà tempo

Jack:- ti saluto anch’io… un bel viaggetto, dopotutto…

Galvan:- sì, immergersi nella mente e con l’aiuto della fantasia, dell’immaginazione, sollecitarla a rivelar la sua struttura, gran parte di quel che siamo… cercar per conto nostro gli indizi che ci apparterranno… oppure contentarsi degli indizi d’altri, una conoscenza di seconda mano.
Del tutto lecita e assolutamente interessante.
Ma la differenza è come quella tra leggere e partecipare, divenendo quel che si legge…
A proposito Jack… se avrai occasione lascerò un caffè sospeso per te nell’unico bar immaginario che esista nella rivista (Buddha bar)… grazie della compagnia, ciao…

Jack:- ciao…

Galvan 1224 is offline  
Vecchio 01-01-2015, 18.07.18   #39
Galvan 1224
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Jack:- ciao… ma, un momento… cos’è questa musica… la senti?

Galvan:- … sì… mi pare che le parole siano in italiano…

Jack:- … ma scordano sempre il perdono… De Andrè, il testamento di Tito… il ladrone buono che divide la sorte col Cristo sul Golgota… da dove proviene?

Galvan:- … da quella porta giusto a pochi passi… si dà un’occhiata?

Jack:- non avevamo fretta?

Galvan:- quella è una cattiva consigliera… un po’ di tempo in più o in meno che cambia? Su andiamo… eccoci già davanti alla porta (e ben si sente la musica del grande artista)… si bussa?


Ma quella s’apre da sé… e sul fondo di un lungo corridoio ci son vetrate che danno su immensi spazi che paiono lussureggianti giardini. I due amici s’inoltrano e arrivati quasi al limite ecco farsi avanti un uomo che vien ad aprir la grande porta di vetro…


Jack:- … buongiorno… s‘ascoltava la musica e … ci siam trovati dentro… lei è il giardiniere?

Uomo:- … uno dei giardinieri…

Jack:- ce ne son molti qui?

Uomo:- non può immaginarlo quanti sono… ognuno bada al suo giardino… per l’occasione m’è toccato questo, volete vederlo signori...?

Galvan:- Galvan… e Jack… volentieri si darebbe una sbirciatina… signor...?

Uomo:- Paulgiardiniere… qui s’usa prima il nome con unita la qualifica… ma entriamo, prego…

Jack:- O Galvan, ma li vedi codesti alberi e cespugli? Ecco da dove vien la musica!! Son come quelli da noi, ma appese, quasi fossero abeti di Natale (a proposito, auguri…) ci son strumenti musicali d’ogni sorta e poi dischi, cassette… cd e media usb..!!

Paulgiardiniere:- eh già… qui si conserva tutto quello che l’uomo ha prodotto, in questo giardino suoni, musica e canti… ma in altri vi son libri, dipinti, architetture… tutte le scienze… ogni cosa insomma.

Galvan:- … di ogni cosa che nell’ordinaria realtà diverrà polvere (come ritiene Sebastianb… a proposito, auguri) … dunque qui ne resta traccia, memoria… come mai quella musica di De Andrè s’è potuta sentire oltre l’uscio, vista la notevole distanza e il diaframma vetrato?

Paulgiardiniere:- giusta osservazione… guardate e ascoltate… in ognuno degli innumerevoli alberi le innumerevoli fonti sonore che vi son appese emettono costantemente la propria armonia, il proprio pezzo… eppure noi tre, qui, udiamo solo questa canzone…

Jack:- … segno che in noi ce già la traccia...?

Paulgiardiniere:- esattamente… per differenti motivi s’è rivelata una consonanza, una sincronicità o coincidenza, come piace pensare a Galvan, e avanti d’udir la musica ne avete seguito la traccia.

Galvan:- nell’intervento di paul11 (in spiritualità, discussione: De André e Gesù...) e la successiva replica di Jacopus ambedue affermano d’apprezzare il cantautore, ricordando il periodo della leva… lo ricordo anch’io e parimenti ho gran stima del musicista, del quale conosco a memoria (e cantavo ai miei tempi) più di qualche canzone. Jacopus ha rilevato la coincidenza tra la sua e l’esperienza di paul11… chiamandomi in causa visto il mio interesse per tal questioni… così svuotando un secchio d’acqua sulle pale di questo mulino (discussione) che s’è rimesso a girare… in questa che mi pare l’unica discussione cui tutti e tre abbiamo partecipato.

Jack:- come dicevi, una volta che si presta attenzione a queste concomitanze (quanti termini per lo stesso fenomeno…) avvengono e/o se ne notano in numero maggiore, talora coinvolgendo anche persone vicine… sono queste, nell’ordinaria realtà, le tracce?

Galvan:- …le scie del nostro destino s’incontrano con quelle d’altri, si formano famiglie e amicizie, legami... si percorrono cammini di scienza, filosofici, spirituali… e seguendone attraverso i nodi l’intreccio che man mano si forma ne viene la sensazione, per alcuni la convinzione, che tutto sia collegato… si osservano, in mezzo ai tanti quotidiani problemi d’ogni sorta, questi piccoli eventi bizzarri che affascinano (per loro motivi) anche gli uomini di scienza. È di questi giorni la notizia d’una possibile interpretazione dei dejà vù correlata a modifiche di particolari aree cerebrali (ipotesi che non mi trova d’accordo… occorre metter tutto insieme, dejà vù, coincidenze, premonizioni ecc. prima di tirar le somme…).

Jack:- che ne dici, Paulgiardiniere, c’è in noi già la traccia di quello che sarà..?

Galvan:- … non se esista o meno il destino, ma se nelle nostre scie vi siano delle “predisposizioni” ad avvicinarsi o all’attrarne altre, con ciò formandosi, quando accada, quei nodi o sovrapposizioni cui diamo il nome di coincidenze. Dove gli eventi, per differenti soggetti, accadono assieme…


Galvan 1224 is offline  
Vecchio 05-01-2015, 22.51.49   #40
Jacopus
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Riferimento: L'anello di Re Salomone (... versione interattiva).

Jack: Conosci quel proverbio cinese a proposito dei giardinieri?
Galvan: No quale?
Jack: Pressapoco dice così: se vuoi essere felice una sera, preparati una bella cena. Se vuoi essere felice un anno, sposati. Se vuoi essere felice per sempre, diventa giardiniere.
Galvan: Forse avevo in mente qualcosa di simile quando ho generato questo giardino e i suoi giardinieri...
Jack: A proposito eccone un altro che si avvicina.
Ducgiardiniere: Prego accomodatevi nel mio giardino. E' un "vero" giardino!
Jack: Vero? Perchè gli altri sono finti?
Ducgiardinere: Oh non in quel senso. E' vero perché bisogna crederci. Solo se ci crederai sarà vero ed è per questo che la fede, l'anello di matrimonio, si chiama anche vera. La fedeltà e la verità sono collegate fra di loro ma bisogna crederci.
Jack: Sai Duc... Sono sempre stato affascinato da chi crede, perché in fondo solo se ci credi puoi fare delle cose, altrimenti la vita diventa un peso, un togliersi "una vogliuzza al giorno", come se fosse un passatempo.
Galvan: E nessun giardino fiorirà.
Ducgiardiniere: La cosa difficile, per me, non è credere, ma credere troppo. Conosco dei colleghi che credevano troppo al loro giardino. Si diventa superbi e il giardino cresce in modo selvaggio, distruttivo. Nuove piante carnivore si sostituiscono alla specie precedenti e i giardinieri stessi devono scappare o vengono inghiottiti da quel florilegio.
Jack: Incredibile ma conferma quello che spesso mi domando. Si può credere in tanti modi diversi, ma ci sarà pure un modo corretto di credere, affinchè il giardino cresca rigoglioso ma senza esagerare.
Ducgiardiniere: E' questa la cosa più difficile. Un giardino deve avere sempre qualcuno che crede in esso e quel credere crescerà anch'esso come una pianta. Può esistere un giardino statico? Nessun giardino si accontenta e nessun giardiniere. Credere è una sfida che si associa al "crescete e moltiplicatevi". Chi si accontenta vedrà presto il giardino pieno di erbacce e chi non si accontenta sarà divorato dal suo giardino.
Galvan: Sembra un vicolo cieco.
Ducgiardiniere: Una soluzione c'è.
Galvan: E qual'è?
Ducgiardinere: Devi rispondere a questa domanda. Cos'è più importante dell'onore di un re, di un popolo?
Jacopus is offline  

 



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