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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 22-07-2015, 09.47.35   #1
CVC
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La famiglia del mulino bianco

La famiglia del mulino bianco è diventata oramai uno stereotipo, un paradigma di realtà rassicurante e ipocrita atta ad ammansire e imbonire i consumatori creduloni o i creduloni in genere. Finora, nella realtà, di famiglia mulino bianco non se ne è vista una. Lo stesso nome 'mulino bianco' da la sensazione di un posto candido e incantato, come se chi vi lavora fosse immerso in operazioni dolci e soavi, faticando benevolmente e senza sporcarsi d'altro che della bianca farina, candida come la neve delle alte e incontaminate vette. Personalmente non ho mai lavorato in un posto che produce derivati del grano, ma presumo che la realtà sia ben altra. Immagino macchinari che sporchino di olio e unto chi ne cura la manutenzione, turni di lavoro usuranti, il grano stesso che proviene da silos che sono spesso ai limiti delle norme d'igiene, senza parlare di conservanti e simili. Ma il punto del discorso è un altro: la famiglia del mulino bianco è rassicurante! Il povero individuo stremato dalla quotidianità trova consolatoria quella immagine, e forse nelle sofferenze della vita una presenza consolatoria non è poi da disprezzare, se rasserena l'umore, se ci da qualcosa di benevolo in cui credere, se ci spinge a tirare avanti. Quindi, la fatidica famiglia del mulino bianco si presta a due possibili interpretazioni.
A) È una meschina bugia del mondo capitalista e consumista per autoalimentarsi
B) È uno sprone positivo in direzione dell'evoluzione della civiltà.
Cosa prevale?
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Vecchio 22-07-2015, 14.38.31   #2
marcoriccardi1980
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A) È una meschina bugia del mondo capitalista e consumista per autoalimentarsi
B) È uno sprone positivo in direzione dell'evoluzione della civiltà.
Cosa prevale?

diciamo che, in questo caso, il capitalismo fa leva sull'istinto umano (più femminile che maschile a dire la verità) di formare una famiglia e ad avere dei bambini per indurre dei consumi ad essa connessi.....
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Vecchio 22-07-2015, 15.05.44   #3
acquario69
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Riferimento: La famiglia del mulino bianco

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Originalmente inviato da CVC
La famiglia del mulino bianco è diventata oramai uno stereotipo, un paradigma di realtà rassicurante e ipocrita atta ad ammansire e imbonire i consumatori creduloni o i creduloni in genere. Finora, nella realtà, di famiglia mulino bianco non se ne è vista una. Lo stesso nome 'mulino bianco' da la sensazione di un posto candido e incantato, come se chi vi lavora fosse immerso in operazioni dolci e soavi, faticando benevolmente e senza sporcarsi d'altro che della bianca farina, candida come la neve delle alte e incontaminate vette. Personalmente non ho mai lavorato in un posto che produce derivati del grano, ma presumo che la realtà sia ben altra. Immagino macchinari che sporchino di olio e unto chi ne cura la manutenzione, turni di lavoro usuranti, il grano stesso che proviene da silos che sono spesso ai limiti delle norme d'igiene, senza parlare di conservanti e simili. Ma il punto del discorso è un altro: la famiglia del mulino bianco è rassicurante! Il povero individuo stremato dalla quotidianità trova consolatoria quella immagine, e forse nelle sofferenze della vita una presenza consolatoria non è poi da disprezzare, se rasserena l'umore, se ci da qualcosa di benevolo in cui credere, se ci spinge a tirare avanti. Quindi, la fatidica famiglia del mulino bianco si presta a due possibili interpretazioni.
A) È una meschina bugia del mondo capitalista e consumista per autoalimentarsi
B) È uno sprone positivo in direzione dell'evoluzione della civiltà.
Cosa prevale?


vabbe dai a me sembra scontato che sia una meschina bugia del mondo capitalista e consumista
..eppure pur essendo tale (ed e' questo secondo me la cosa più allarmante) e' che produce gli effetti che avevano già previsto nell'immaginario collettivo,forse oggi in maniera ancora più subdola degli inizi della storia della pubblicità.
questa società,questo modello così falso fino al midollo ha ormai il cervello completamente spappolato

se non l'hai visto ancora qui sotto ti riporto il film intero,che ti straconsiglio dal titolo corporation…da far venire i brividi!

https://www.youtube.com/watch?v=Sa74wjxGfH8

..e pasolini lo aveva già visto molto chiaramente 40 anni fa! (motivo per cui e' stato ammazzato!)

https://www.youtube.com/watch?v=vQttzmv55iA
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Vecchio 22-07-2015, 16.16.20   #4
CVC
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Originalmente inviato da marcoriccardi1980
diciamo che, in questo caso, il capitalismo fa leva sull'istinto umano (più femminile che maschile a dire la verità) di formare una famiglia e ad avere dei bambini per indurre dei consumi ad essa connessi.....
Concordo sul fatto che le pubblicità sembrano essere indirizzate soprattutto alle donne, e credo di intuirne il motivo: le donne sono più brave a persuadere. Perciò, se le pubblicità sono indirizzate alle famiglie ed in una famiglia c'è il nucleo maschile e quello femminile, una volta "agganciate" le donne queste riescono più facilmente a "trainare" anche i maschietti. Credo che la logica sia più o meno questa. Sulla coda del tuo intervento, da uomo a uomo ti dico che sì, la posizione di partenza delle donne è quella, ossia raggiungere un uomo che sia socialmente adeguato. Ma poi la donna ciò che desidera più di tutto è di essere sorpresa ed alla fine è maggiormente attratta proprio dagli stereotipi che più condanna: il maschilista, l'egoista, l'ingrato, lo spavaldo (psicologia inversa).
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Vecchio 22-07-2015, 16.17.11   #5
CVC
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vabbe dai a me sembra scontato che sia una meschina bugia del mondo capitalista e consumista
..eppure pur essendo tale (ed e' questo secondo me la cosa più allarmante) e' che produce gli effetti che avevano già previsto nell'immaginario collettivo,forse oggi in maniera ancora più subdola degli inizi della storia della pubblicità.
questa società,questo modello così falso fino al midollo ha ormai il cervello completamente spappolato

se non l'hai visto ancora qui sotto ti riporto il film intero,che ti straconsiglio dal titolo corporation…da far venire i brividi!

https://www.youtube.com/watch?v=Sa74wjxGfH8

..e pasolini lo aveva già visto molto chiaramente 40 anni fa! (motivo per cui e' stato ammazzato!)

https://www.youtube.com/watch?v=vQttzmv55iA
Ma io sono d'accordo con te e l'atteggiamento dei miei interventi è sempre stato quello di condannare i manipolatori. Però, per esempio, sul digitale terrestre di tanto in tanto seguo un programma che tratta di una squadra di operai che costruisce terrazze nei giardini, e a quanto pare fanno un ottimo lavoro (sempre che il lavoro sia poi effettivamente svolto integralmente dagli stessi operai che compaiono in tv). L'aspetto curioso è che mentre vedi quegli uomini lavorare si ha l'impressione di assistere ad un gruppo di amici che si ritrovano per il calcetto: buon umore, simpatia, nessuna brusca ingerenza da parte di un capo, entusiasmo, divertimento. Sembrano proprio persone entusiaste di lavorare anche faticosamente, scavando a mano o portando enormi travi a spalle sotto il sole cocente. Ovvio che anche qui vi è una forte dose di ipocrisia, in nessun luogo di lavoro si trova un clima così idilliaco. Eppure guardando un simile programma, epurandolo dell'ingenuità che trabocca, si può trarne una certa leggerezza, l'idea che si possa anche affrontare la giornata di lavoro con l'illusione di una serenità che, seppure smaccatamente esagerata, è pur sempre un riferimento utopico che suggerisce un atteggiamento diverso rispetto a quello che suggerirebbe il tedio della quotidianità. Al di là della manipolazione, la pubblicità veicola uno stile di vita. Ovvero, una volta che sei persuaso da un determinato stile di vita, è facile che poi la pubblicità ti veicoli verso determinate scelte. Quindi, tornando al punto B del mio primo post, l'evoluzione che la pubblicità rappresenterebbe per la civiltà sarebbe quella di sostituire le costrizioni dei tempi andati (lo schiavismo, il feudalesimo, la servitù) con il condizionamento ideologico. Cinicamente questo è un progresso, però alla fine sono d'accordo con te: è una sublimazione della schiavitù, ma sempre di schiavitù si tratta.
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Vecchio 23-07-2015, 03.58.47   #6
acquario69
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Ma io sono d'accordo con te e l'atteggiamento dei miei interventi è sempre stato quello di condannare i manipolatori. Però, per esempio, sul digitale terrestre di tanto in tanto seguo un programma che tratta di una squadra di operai che costruisce terrazze nei giardini, e a quanto pare fanno un ottimo lavoro (sempre che il lavoro sia poi effettivamente svolto integralmente dagli stessi operai che compaiono in tv). L'aspetto curioso è che mentre vedi quegli uomini lavorare si ha l'impressione di assistere ad un gruppo di amici che si ritrovano per il calcetto: buon umore, simpatia, nessuna brusca ingerenza da parte di un capo, entusiasmo, divertimento. Sembrano proprio persone entusiaste di lavorare anche faticosamente, scavando a mano o portando enormi travi a spalle sotto il sole cocente. Ovvio che anche qui vi è una forte dose di ipocrisia, in nessun luogo di lavoro si trova un clima così idilliaco. Eppure guardando un simile programma, epurandolo dell'ingenuità che trabocca, si può trarne una certa leggerezza, l'idea che si possa anche affrontare la giornata di lavoro con l'illusione di una serenità che, seppure smaccatamente esagerata, è pur sempre un riferimento utopico che suggerisce un atteggiamento diverso rispetto a quello che suggerirebbe il tedio della quotidianità. Al di là della manipolazione, la pubblicità veicola uno stile di vita. Ovvero, una volta che sei persuaso da un determinato stile di vita, è facile che poi la pubblicità ti veicoli verso determinate scelte. Quindi, tornando al punto B del mio primo post, l'evoluzione che la pubblicità rappresenterebbe per la civiltà sarebbe quella di sostituire le costrizioni dei tempi andati (lo schiavismo, il feudalesimo, la servitù) con il condizionamento ideologico. Cinicamente questo è un progresso, però alla fine sono d'accordo con te: è una sublimazione della schiavitù, ma sempre di schiavitù si tratta.

si,credo di capire..in pratica ci stanno persuadendo che e' pure bello essere schiavi! ..finiremo pure per essere contenti di questo,senza manco rendercene più conto e forse per molti aspetti ci siamo già arrivati.. ed io credo proprio che quel tipo di trasmissioni,(che tra l'altro oggi vediamo riprodursi in maniera uniforme e omologata in tutto il mondo!) siano create apposta anche per questo motivo.
secondo me un altra considerazione da fare e' anche quella che in tutte queste trasmissioni,se pure apparentemente diverse tra loro,si riproduce di fatto un unico identico modello,che equivale al surrogato di un esistenza (in questo caso appunto virtuale) che sembrerebbe aver preso di fatto il posto della realtà effettiva,come se non fosse più possibile viverlo nella realtà quotidiana,cio che viene riprodotto e sostituito artificialmente da questi programmi stessi..e allora succede pure che questo ci riconsola "e non ci fa perdere la speranza..uno schiavo e' bene che non la perda mai,altrimenti non produce"..a tal punto che poi la gente preferisce immergersi totalmente nei personaggi creati ad hoc e che diventano poi più reali e familiari delle persone con cui abbiamo a che fare tutti i giorni,che a loro volta per processo inverso diventano dei perfetti estranei!…e si crea infatti in questo caso anche una dissociazione e una schizofrenia sociale,credo evidente.
quindi succede che non viviamo più la realtà ma il suo surrogato e la sua virtualità,del resto mi sembra chiaro che tutto procede proprio in questa direzione…
in questo senso mi verrebbe pure un esempio,molto pratico…
guarda cosa succede che ne so ad un concerto…vedrai che tutti hanno con se il loro i phone per filmare quello che potrebbero vedere (e vivere) direttamente e a 360 gradi,magari solo perché poi lo devono riportare su un qualche social network,tipo facebook,dove analogamente si e' trasferita tutta la nostra "socialità" o meglio solo il nostro edonismo e la nostra egolatria
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Vecchio 24-07-2015, 15.04.32   #7
marcoriccardi1980
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Concordo sul fatto che le pubblicità sembrano essere indirizzate soprattutto alle donne, e credo di intuirne il motivo: le donne sono più brave a persuadere.

le donne sono più brave a persuadere la stragrande maggioranza degli uomini, ma c'è una piccola minoranza di essi che invece induce le donne a fare quello che vogliono loro. E' un elite di uomini (in genere grandi seduttori e molto pieni di loro stessi) a cui le donne dicono sempre SI. Sono questi ultimi che hanno guadagnato più di tutti (più delle stesse donne) dalla presunta emancipazione femminile, e le donne non si accorgono di essere trattate alla stregue di oggetti da usare e gettare. Questa parabola è ben descritta nella Genesi, dove il diavolo tentatore (maschio) convince Eva a raccogliere la mela facendo leva sulla sua vanagloria e superbia, la quale persuade Adamo il prediletto a cogliere il frutto proibito del Padre. Eva sfida il Padre ma lo fa attraverso il buon cuore (e le debolezze) di Adamo.






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Perciò, se le pubblicità sono indirizzate alle famiglie ed in una famiglia c'è il nucleo maschile e quello femminile, una volta "agganciate" le donne queste riescono più facilmente a "trainare" anche i maschietti. Credo che la logica sia più o meno questa. Sulla coda del tuo intervento, da uomo a uomo ti dico che sì, la posizione di partenza delle donne è quella, ossia raggiungere un uomo che sia socialmente adeguato. Ma poi la donna ciò che desidera più di tutto è di essere sorpresa ed alla fine è maggiormente attratta proprio dagli stereotipi che più condanna: il maschilista, l'egoista, l'ingrato, lo spavaldo (psicologia inversa).


la donna desidera emozioni continue che solo alcuni tipi di uomini possono darle (per i loro interessi). Per quanto riguarda la famiglia l'uomo è semplicemente uno strumento di cui la donna si serve per vivere l'illusione della favola ed avere figli (le uniche persone che una donna possa mai veramente amare).
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Vecchio 24-07-2015, 16.35.34   #8
Aeroplano Italiano
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Beh, al capitalismo dobbiamo rassegnarci. Senza troppa fatica, perché in genere ci fa vivere meglio.
Poi la mitigazione delle durezze del capitalismo , è affidata a quanto lo stato è etico e questo dipende dall'esercizio della democrazia.

Quanto al Mulino Bianco, io la vedo come una linea coerente (e vincente) della Barilla. Anche le tagliatelle, il ragù sono pubblicizzati con spot tutta famiglia, dai nonni con le chiome argentate ai nipotini. Banderas fa adesso la pubblicità perché è ancora un sex sybol, ma sulla via del pensionamento. E' malizioso, ma rassicurante.

La maggior parte degli spot, in genere, usa invece l'umorismo, per sdrammatizzare l'acquisto o il costo. Pensiamo solo alla serissima Wolkswagen.
Spesso tutto lo spot è costruito intorno a una sola battuta.

Se i beni sono invece costosi, vedo che non si scherza. Gli spot Mercedes sono serissimi. Quelli dei profumi addirittura un po' drammatici.
Si vede che il lusso è una cosa seria...
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Vecchio 24-07-2015, 17.35.26   #9
CVC
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Citazione:
Originalmente inviato da Aeroplano Italiano
Beh, al capitalismo dobbiamo rassegnarci. Senza troppa fatica, perché in genere ci fa vivere meglio.
Poi la mitigazione delle durezze del capitalismo , è affidata a quanto lo stato è etico e questo dipende dall'esercizio della democrazia.

Quanto al Mulino Bianco, io la vedo come una linea coerente (e vincente) della Barilla. Anche le tagliatelle, il ragù sono pubblicizzati con spot tutta famiglia, dai nonni con le chiome argentate ai nipotini. Banderas fa adesso la pubblicità perché è ancora un sex sybol, ma sulla via del pensionamento. E' malizioso, ma rassicurante.

La maggior parte degli spot, in genere, usa invece l'umorismo, per sdrammatizzare l'acquisto o il costo. Pensiamo solo alla serissima Wolkswagen.
Spesso tutto lo spot è costruito intorno a una sola battuta.

Se i beni sono invece costosi, vedo che non si scherza. Gli spot Mercedes sono serissimi. Quelli dei profumi addirittura un po' drammatici.
Si vede che il lusso è una cosa seria...
Mi sembra chiaro che dal punto di vista dei pubblicitari oramai non si tratta più di vendere cose, ma di vendere idee. Quando si associa la star del cinema ad un prodotto, ciò che si compra è l'idea associata al personaggio. Lo Star System rappresenta ciò che vorremmo essere. Se io voglio essere come Brad Pitt, molto probabilmente mi comprerò il profumo che reclamizza. La famiglia del mulino bianco rappresenta ciò che vorremmo essere: freschi e di buon umore al mattino, svegli in anticipo, con la famiglia unita, puliti e ben vestiti e pettinati. Come dicevo è un'idea rasserenante, consola sapere che può esistere un'isola felice, per quanto praticamente irraggiungibile. Ma è giusto illudersi di qualcosa che non c'è e farsi fuorviare dalle illusioni? Può essere uno stimolo per la fantasia, ma a tendere verso luoghi illusori prima o poi si rimane delusi. C'è la sensazione di un mondo artefatto dove si confezionano desideri fatti su misura, e il pericolo che se ammicchi a questo mondo esso ti condurrà in un'unica direzione, quella dove convogliano tutti i desideri stereotipati e preconfezionati degli uomini, come una gigantesca tramoggia che ci convoglia al centro commerciale, il luogo dove si trovano tutti i tipi di consolazione al travaglio della quotidianità. Pagando, contenti di alimentare questa linfa vitale. Ma forse questo è il migliore dei mondi possibili, a parte la questione che c'è chi ha già deciso ciò di cui ho bisogno.
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Vecchio 24-07-2015, 22.09.50   #10
Duc in altum!
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** scritto da marcoriccardi1980:

Citazione:
Per quanto riguarda la famiglia l'uomo è semplicemente uno strumento di cui la donna si serve per vivere l'illusione della favola ed avere figli (le uniche persone che una donna possa mai veramente amare).


Dire che una donna può amare veramente solo i figli è una personale e perciò rispettabile opinione, niente di oggettivamente vero però, poiché asserirebbe che una donna senza figli non potrebbe mai amare veramente.


Pace&Bene
Duc in altum! is offline  

 



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