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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 12-10-2015, 19.57.08   #1
Gabrielle
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Data registrazione: 05-10-2015
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Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

Buonasera a tutti.
Ho bisogno di un supporto per capire se riesco a gestire la mia vita così com’è, o se ho bisogno di nuovo dell’aiuto di un terapeuta.
Io sono un uomo, contento di esserlo, etero e sposato.
Per giunta, ho cinquant’anni.
Adoro l’abbigliamento femminile. Quando ero più giovane stavo anche bene, in minigonna e, tutto sommato, mi dicono che sto bene anche oggi. Ma le minigonne, ormai, le oso sempre meno. Adoro le mini di jeans, sono un capo universale, estivo e invernale, che si può mettere su tutto e con ogni tipo di gamba, sia con le calze invernali nere e pesanti, sia senza calze in estate.
Ma, detto questo, il vero pensiero va alle motivazioni.
Perché?
Beh, in ogni persona ci sono una parte maschile ed una femminile, dipende dal… “dosaggio” di ognuno. Evidentemente in me la parte femminile è molto forte.
Perché, quindi?
Potrei dire che l’abbigliamento femminile è differente da quello maschile, prima che per forma e colore, soprattutto per i materiali; in genere gli abiti maschili sono più rigidi e ruvidi. In genere: certo che molti capi maschili sono realizzati con tessuti morbidi, ma in genere il corpo femminile “sente” l’abbigliamento come una carezza. Ciò è dovuto alla differenza di percezione tra uomo e donna, la donna ha sensazioni tattili in tutto il corpo, l’uomo soltanto in alcuni punti. Ecco perché una donna indossa capi morbidi, in genere.
Lo stesso vale per le gambe, via, libertà assoluta, adoro depilarmi e indossare i collant, e sentire l’aria, soprattutto in inverno, che mi accarezza le gambe, si infila sotto la gonna e mi dà un senso, appunto, di libertà. Comodità, quindi.
E poi la varietà, i colori degli abiti delle donne, una libertà anche di scelta infinita. Tacchi e accessori come borsette, bigiotteria, smalti, trucco, ecc., hanno la funzione di… accessori, appunto, non li considero importanti per me, ma devo ricorrervi per evitare di dare troppo nell’occhio.
Ma, come si può intuire, la cosa non si limita al piacere fisico o alla comodità, le componenti sono moltissime e neanche credo di riuscire a dire tutto qui.
La verità è che io considero la donna come il sesso più forte, per motivi legati all’infanzia e troppo lunghi da spiegare, ora. Mi ci sono voluti anni e anni di terapie psicologiche, per capire ed accettare.
Io, come ho detto in apertura, mi considero un uomo, con tutti i difetti (e anche qualche pregio, via) degli uomini. Va bene così, e non ho alcuna intenzione di cambiare sesso.
Ma sono sempre stato molto timido, insicuro, sempre in soggezione nei confronti delle donne di cui avevo paura. I troppi “no” ricevuti, hanno costruito in me, nei momenti più difficili, quando sento che come uomo non valgo niente, un bisogno estremo di “sentirmi donna”. Allora cambio, metto gonna e tacchi, e via.
A vent’anni andavo perfino a ballare, in minigonna.
Però frequentavo sempre posti “dedicati” alla mia particolarità: locali per travestiti, circoli, ecc. Avevo bisogno, da sempre, di godere del piacere di indossare abiti femminili anche in situazioni comuni e normali. Cosa difficilissima, ovviamente.
Con molta paura, e tanto coraggio, ho cominciato soltanto da qualche anno ad andare in giro in abiti femminili, anche per esempio a comprare il pane in un negozio qualsiasi, intendo.
Sono andato diverse volte al supermercato a fare la spesa, in abiti femminili, senza alcun problema da parte della gente; vado spesso da un’amica che ha un negozio di intimo, in abiti femminili, e resto sempre un po’ lì a chiacchierare, come “due amiche”; vado dall’estetista e esco sempre da lì con gonna, trucco e parrucca.
Insomma, quello che voglio dire è che io, con quell’abbigliamento e l’aspetto di una donna, sento finalmente un’energia che mi sostiene e mi accompagna anche dopo, nei lunghi periodi in cui vesto e agisco esclusivamente come uomo. Insomma, indossare un abbigliamento ed un’identità femminili, in poche parole, mi dà la carica.
La consapevolezza di poterlo fare quando voglio mi dà equilibrio e mi sostiene anche quando non posso farlo (non sempre è possibile).
Certo, il mio sogno è quello di poter, ogni tanto, quando ne ho voglia, andare al lavoro in ufficio in gonna e tacchi. Ma è chiedere troppo.
Sono sposato: mia moglie, che conosce da sempre la mia particolarità, mi permette di viverla come può, nel senso che, pur disorientata, asseconda le mie pulsioni, mettendomi in guardia sui rischi di incontrare qualche conoscente. Lo scorso anno abbiamo partecipato ad una cena di Halloween, entrambi travestiti da streghe in minigonna e tacchi alti, con cappellaccio, maschera e mantello.
Mi asseconda dove può, insomma. Ma ancora non sa che vado a fare la spesa in versione femminile, anche se forse lo immagina.
L’unica cosa su cui mi ha chiesto la massima serietà è che nostra figlia non sappia niente, e io agisco in tal senso. Anche se ormai ha ventidue anni, rispetto le regole.

Insomma, cerco di gestire la mia vita su un equilibrio sottile, ma forse potrebbe anche andare bene così, dopo tanti anni di angosce, chiedendomi cos’ero e dove andavo.
Una femminilità “part-time” forse potrebbe essere sufficiente per me, ma vorrei avere il conforto di un esperto. O anche le domande e le curiosità (e i consigli, e le critiche) di chi non lo è, potrebbero essermi molto utili.
Insomma, aiutatemi a capire bene, chiunque mi legga.
Ma ora termino qua, sono già stato troppo noioso. Spero che questo post sia letto da qualcuno e spero che quanto detto sia utile. Se qualcuno ha domande e/o consigli, e lo spero, sono qua.
Ci conto.
Grazie, ciao a tutti.
Gabrielle is offline  
Vecchio 15-10-2015, 20.18.43   #2
Galvan 1224
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Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

Un saluto, Gabrielle, e benvenuto.

Purtroppo sei capitato in un momento di scarsa partecipazione da parte di utenti “normali” ed addetti ai lavori, che pure son convinto leggono pur tenendosi lontano dal confronto.

Così visto che alcuno più preparato dalla vita o/e dagli studi non ha raccolto il tuo gentile invito alla discussione sarò (spero non l’unico) il primo a farlo, dichiaratamente dalla posizione dell’uomo comune che ascolta una problematica che gli era estranea.

La tua lettera è molto ben costruita tanto da avermi dato la sensazione d’essere un racconto e in quanto tale non necessariamente o almeno non del tutto rispondente all’effettiva realtà delle cose.
Ma che lo sia o meno, su quanto hai scritto desideri delle opinioni.

La mia origina dalla firma in calce, una mia massima cui son (parzialmente) giunto e la direzione (o l’ambizione) del mio restante percorso di vita.
Così in quel che racconti e nei tuoi comportamenti non scorgo errori e/o cattiva disposizione, lungi da me ogni classificazione o interpretazione morale dell’agire altrui… non son senza peccato e non raccolgo pietre per strada.

Apprezzo che ti preoccupi delle eventuali reazioni di tua figlia al conoscere come stanno le cose, tuttavia vorrei suggerirti di disporti per tempo ad affrontare con lei la questione, con la ruvidità della tua parte maschile o la morbidezza di quella femminile (o entrambe), considerando che alla lunga i segreti trapelano.

Un altro piccolo suggerimento riguarda la tua compagna, se per te mantenerti in equilibrio tra le due energie (maschile e femminile), frutto del percorso di una vita travagliata (dici “angosce”) è forse un fatto acquisito (ma non del tutto, visto che ricerchi il parere di esperti e il confronto), potrebbe non esserlo nello stesso grado per lei.

Assicurati che sia sempre in grado di portare il peso (dici “disorientata”) di una condizione che ha sentito d’accettare ma che forse non le corrispondeva.
E se scorgi dei cedimenti, cerca di incontrarla dalla sua parte, quella di una donna che per amore (voglio sperare) del suo compagno e della sua famiglia ha saputo accettare quanto la maggior parte delle donne non vuol neppure udire.

Se le cose stanno come le hai raccontate forse non ti rendi conto della fortuna che hai avuto.
Le energie maschili o femminili che siano scemeranno e alfine se ne andranno.
La tua famiglia è parte della tua anima, abbine cura.


Un saluto.
Galvan 1224 is offline  
Vecchio 16-10-2015, 21.15.57   #3
Jacopus
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Messaggi: 86
Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

Ciao Gabrielle e benvenuto. La tua richiesta di aiuto in un forum mi fa pensare che tu voglia esternare in un modo nuovo il tuo bisogno di mostrare la tua parte femminile e questo a sua volta mi fa credere che ti trovi in un momento difficile di accettazione e di integrazione fra parti maschili e parti femminili, un lavoro che, detto per inciso, fa ognuno di noi. Nel tuo caso, il problema consiste nella difficile integrazione fra le due parti.
Fai qualche accenno a terapie psicologiche sostenute in passato e ad una bassa autostima, conseguenza, deduco, di una madre "forte" e "castratrice". L'unico consiglio che mi viene da darti è di riprendere i contatti con un terapeuta, magari per una serie di sedute per affrontare insieme il problema come si sta strutturando ora.
In generale penso anche che sei stato molto forte, una forza diversa da quella di tua madre, creativa e nello stesso tempo sempre in bilico. Eppure, nonostante questo hai condotto la tua vita avanti, hai generato una figlia, hai una moglie che comunque ti vuole bene.
Il tuo post dovrebbero leggerlo e meditarci sopra tutti i super-uomini leghisti o i falso-moralisti cattolici, perché ""ci sono più cose in Cielo e in Terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia" (Amleto).
Abbi cura di te e ritieni di essere prezioso per te e per gli altri, sempre.
Jacopus is offline  
Vecchio 25-10-2015, 01.13.24   #4
Gabrielle
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Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

Buonasera.
Prima di tutto, scusatemi per i troppi giorni che ho atteso nel rispondere, ma la mia vita quotidiana è frenetica (penso che per molti sia così), ed io volevo rispondervi con un po' di calma, ragionare sulle cose e scrivere qualcosa di sensato.
Grazie, quindi, per avermi risposto, mi fa piacere scambiare opinioni su questa mia strana condizione.
Galvan, ti assicuro che il mio "racconto" è fin troppo sintetico; non riuscirei a raccontare tutti gli episodi di quaranta e più anni.
Mia moglie mi asseconda, anche in altre cose, tanto per dirne una, quest'anno abbiamo trascorso qualche giorno di vacanza in un camping naturista, su mio desiderio. Le è piaciuto molto e lo rifarebbe.
A parte l'episodio, lei è una donna innamorata, e ovviamente se sente che il mio è un bisogno inevitabile, mi aiuta e mi consiglia. Le è anche utile: ogni tanto le do qualcuno dei miei collant, se le serve.
A parte gli scherzi: altrettanto ovviamente, lei è innamorata di un uomo, e ogni tanto le mie "stranezze" le provocano un seppur minimo imbarazzo.
Insomma, come ho già scritto, si tratta di un equilibrio sottile.
Mia figlia, invece, per fortuna o purtroppo (ancora non sappiamo come valutare la cosa), presto non sarà più un "problema", da questo punto di vista, perché a fine anno va a vivere con il suo ragazzo. Ha ventidue anni e si sta laureando in biologia.
Mia moglie è un po' sconcertata da questo, ed è questo il mio maggior dubbio. Addossarle anche il pensiero per un marito che va in giro vestito da donna mi sembrerebbe come rigirare il coltello nelle ferite...
Grazie per il consiglio, Galvan, tu hai ragione: ti assicuro che ho molta cura della mia famiglia, rinuncio per buona parte dell'anno ai miei desideri per buona pace della vita familiare.

Grazie anche a te, Jacopus, la terapeuta che frequentavo fino a un anno e mezzo fa mi ha molto aiutato ad accettarmi, e in quarant'anni il mio rapporto con me stesso è decisamente maturato, grazie all'aiuto di vari psicologi. In questo periodo sono in contatto, su un altro forum, con una psicologa della mia città, stiamo valutando, tramite un fitto scambio di messaggi, se la mia condizione attuale è tale da dover ricorrere a nuove sedute personali, reali.
Oggi sto bene, dopo quarant'anni di angosciosa ricerca di me stesso (ho fatto anche molti anni di tantra e molto volontariato sulle ambulanze del 118), nonostante le mie paure, che mi spingono ogni tanto a cercare conforto, come in questo caso, in questo forum.
Anche io amo Shakespeare, e posso quindi affermare che, "l'inverno del nostro scontento si è trasformato in luminosa estate".
Ciao e grazie.
Gabrielle is offline  
Vecchio 21-12-2015, 10.12.24   #5
giuscip1946
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Data registrazione: 18-12-2015
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Riferimento: Maschio o femmina? Forse un po' entrambi...

Citazione:
Originalmente inviato da Gabrielle
Buonasera a tutti.
Ho bisogno di un supporto per capire se riesco a gestire la mia vita così com’è, o se ho bisogno di nuovo dell’aiuto di un terapeuta.
Io sono un uomo, contento di esserlo, etero e sposato.
Per giunta, ho cinquant’anni.
Adoro l’abbigliamento femminile. Quando ero più giovane stavo anche bene, in minigonna e, tutto sommato, mi dicono che sto bene anche oggi. Ma le minigonne, ormai, le oso sempre meno. Adoro le mini di jeans, sono un capo universale, estivo e invernale, che si può mettere su tutto e con ogni tipo di gamba, sia con le calze invernali nere e pesanti, sia senza calze in estate.
Ma, detto questo, il vero pensiero va alle motivazioni.
Perché?
Beh, in ogni persona ci sono una parte maschile ed una femminile, dipende dal… “dosaggio” di ognuno. Evidentemente in me la parte femminile è molto forte.
Perché, quindi?
Potrei dire che l’abbigliamento femminile è differente da quello maschile, prima che per forma e colore, soprattutto per i materiali; in genere gli abiti maschili sono più rigidi e ruvidi. In genere: certo che molti capi maschili sono realizzati con tessuti morbidi, ma in genere il corpo femminile “sente” l’abbigliamento come una carezza. Ciò è dovuto alla differenza di percezione tra uomo e donna, la donna ha sensazioni tattili in tutto il corpo, l’uomo soltanto in alcuni punti. Ecco perché una donna indossa capi morbidi, in genere.
Lo stesso vale per le gambe, via, libertà assoluta, adoro depilarmi e indossare i collant, e sentire l’aria, soprattutto in inverno, che mi accarezza le gambe, si infila sotto la gonna e mi dà un senso, appunto, di libertà. Comodità, quindi.
E poi la varietà, i colori degli abiti delle donne, una libertà anche di scelta infinita. Tacchi e accessori come borsette, bigiotteria, smalti, trucco, ecc., hanno la funzione di… accessori, appunto, non li considero importanti per me, ma devo ricorrervi per evitare di dare troppo nell’occhio.
Ma, come si può intuire, la cosa non si limita al piacere fisico o alla comodità, le componenti sono moltissime e neanche credo di riuscire a dire tutto qui.
La verità è che io considero la donna come il sesso più forte, per motivi legati all’infanzia e troppo lunghi da spiegare, ora. Mi ci sono voluti anni e anni di terapie psicologiche, per capire ed accettare.
Io, come ho detto in apertura, mi considero un uomo, con tutti i difetti (e anche qualche pregio, via) degli uomini. Va bene così, e non ho alcuna intenzione di cambiare sesso.
Ma sono sempre stato molto timido, insicuro, sempre in soggezione nei confronti delle donne di cui avevo paura. I troppi “no” ricevuti, hanno costruito in me, nei momenti più difficili, quando sento che come uomo non valgo niente, un bisogno estremo di “sentirmi donna”. Allora cambio, metto gonna e tacchi, e via.
A vent’anni andavo perfino a ballare, in minigonna.
Però frequentavo sempre posti “dedicati” alla mia particolarità: locali per travestiti, circoli, ecc. Avevo bisogno, da sempre, di godere del piacere di indossare abiti femminili anche in situazioni comuni e normali. Cosa difficilissima, ovviamente.
Con molta paura, e tanto coraggio, ho cominciato soltanto da qualche anno ad andare in giro in abiti femminili, anche per esempio a comprare il pane in un negozio qualsiasi, intendo.
Sono andato diverse volte al supermercato a fare la spesa, in abiti femminili, senza alcun problema da parte della gente; vado spesso da un’amica che ha un negozio di intimo, in abiti femminili, e resto sempre un po’ lì a chiacchierare, come “due amiche”; vado dall’estetista e esco sempre da lì con gonna, trucco e parrucca.
Insomma, quello che voglio dire è che io, con quell’abbigliamento e l’aspetto di una donna, sento finalmente un’energia che mi sostiene e mi accompagna anche dopo, nei lunghi periodi in cui vesto e agisco esclusivamente come uomo. Insomma, indossare un abbigliamento ed un’identità femminili, in poche parole, mi dà la carica.
La consapevolezza di poterlo fare quando voglio mi dà equilibrio e mi sostiene anche quando non posso farlo (non sempre è possibile).
Certo, il mio sogno è quello di poter, ogni tanto, quando ne ho voglia, andare al lavoro in ufficio in gonna e tacchi. Ma è chiedere troppo.
Sono sposato: mia moglie, che conosce da sempre la mia particolarità, mi permette di viverla come può, nel senso che, pur disorientata, asseconda le mie pulsioni, mettendomi in guardia sui rischi di incontrare qualche conoscente. Lo scorso anno abbiamo partecipato ad una cena di Halloween, entrambi travestiti da streghe in minigonna e tacchi alti, con cappellaccio, maschera e mantello.
Mi asseconda dove può, insomma. Ma ancora non sa che vado a fare la spesa in versione femminile, anche se forse lo immagina.
L’unica cosa su cui mi ha chiesto la massima serietà è che nostra figlia non sappia niente, e io agisco in tal senso. Anche se ormai ha ventidue anni, rispetto le regole.

Insomma, cerco di gestire la mia vita su un equilibrio sottile, ma forse potrebbe anche andare bene così, dopo tanti anni di angosce, chiedendomi cos’ero e dove andavo.
Una femminilità “part-time” forse potrebbe essere sufficiente per me, ma vorrei avere il conforto di un esperto. O anche le domande e le curiosità (e i consigli, e le critiche) di chi non lo è, potrebbero essermi molto utili.
Insomma, aiutatemi a capire bene, chiunque mi legga.
Ma ora termino qua, sono già stato troppo noioso. Spero che questo post sia letto da qualcuno e spero che quanto detto sia utile. Se qualcuno ha domande e/o consigli, e lo spero, sono qua.
Ci conto.
Grazie, ciao a tutti.


Carissimo Gabriella, la causa del tuo strano comportamento va ricercata nel rapporto con tua mamma a partire dalla data del concepimento e non è da escludere per potrebbe trattarsi di impossessione di un'anima di donna o qualche spirito negativo che vorrebbe indurti alla perversione. Se sei credente, chiedi al Signore che ti aiuti a conoscere la tua verità. In ogni caso ascolta la coscienza e vedi cosa ti dice. Il mio consiglio è di non dare spazio a questa tendenza.
giuscip1946 is offline  

 



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