E' inutile nasconderci dietro ad una maschera di perbenismo ed annunciare al mondo intero che
noi non abbiamo alcun pregiudizio. Il sottoscritto per prima, sicuro tra l'altro di essere il
membro di un'immensa famiglia, ammette di possederne alcuni. Quanti sono questi pregiudizi non
lo so neppure io. Certo è che nessuno può veramente affermare, senza cadere nell'ingenuità o
nell'ipocrisia, di non aver nascosto in qualche remoto angolo della sua mente qualche piccolo o
grande pregiudizio che d'improvviso da latente diventa determinante per il nostro comportamento
e si manifesta in una parola detta in un certo modo, in una smorfia appena percettibile, in una
sensazione che colora d'un colpo la nostra percezione:un fenomeno psichico tanto diffuso e tanto
umano che non integriamo nella nostra identità,non lo accettiamo come tale e diventa fonte di
vergogna, quando invece la vergogna non consiste nell'avere dei pregiudizi, ma piuttosto nel
ritenersene al riparo, comportandosi però in maniera ipocrita e dannosa per gli altri.Non a caso
il pregiudizio verso se stessi è il peggiore e vede come conseguenza lo scaricarsi in toto di
ogni responsabilità proiettando sugli altri ciò che si rifiuta di se stessi:la vergogna di sé!
E dunque parlando di pregiudizi, mi rendo conto di affrontare un tema universale, e dall'enorme
importanza per i suoi risvolti umani e sociali, talvolta tristemente drammatici. Conviene capire
meglio cosa è un pregiudizio, quale è la sua funzione, perché esiste, non per rinnegarli nel
nostro intimo, perché non c'è da farsi illusioni, malgrado tutti i nostri sforzi continueranno
ad esistere nei secoli dei secoli, bensì per capirli meglio, imparare a conoscerli ed evitare
così che prendano troppo forma, che diventino l'arco portante del nostro comportamento e della
nostra capacità di giudizio. Conoscere per diventare più tolleranti nel rispetto anche dei nostri
limiti,evitando di addossare agli altri quello che ci appartiene.


Definizione

E allora che cosa è un pregiudizio? L'etimologia della parola ci dà già una grande mano. Il pregiudizio è una forma di valutazione che prende forma prima ancora di avere a nostra disposizione tutte le conoscenze necessarie per formulare una vera opinione. Ad essere veramente coerenti, il pregiudizio dovrebbe essere come un preventivo. Il passaggio successivo dovrebbe consistere nella formulazione di un giudizio vero e proprio. Ma questo avviene raramente, non da ultimo perché l'essere umano non è un computer razionale in grado di immagazzinare dati all'infinito e spesso non riceve neppure tutte le informazioni necessarie a sviluppare un'idea vera e propria, vuoi perché le informazioni semplicemente non esistono, vuoi perché altre istanze (lo stato, organi di potere, organi di comunicazione ecc.) impediscono la trasmissione del sapere, vuoi perché non tutti sono in grado di elaborare messaggi magari complessi ed astratti, vuoi perché la materia in questione suscita rimozione e questo impedisce di fatto un confronto sereno, ecc.



Penso che non sia azzardato affermare che di tutti i pensieri che il nostro cervello crea, una parte decisamente consistente sia materia prima di pregiudizi e non di giudizi veri e propri.

sono abbastanza d'accordo anche se non ho capito come tutto questo si inserisce nella discussione. Hai voglia di contestualizzare il tuo pensiero?

ciao

Neanche io Desideria ho capito a cosa vuoi arrivare. Forse se scrivi con più semplicità possiamo capire tutti...o almeno io...
Grazie

a proposito a me capita di non salutare perche a volte anzi spesso vado di corsa ....
per cui non fateci caso fate finta che io lo faccia sempre ....

ciao bomber



ps : la coda del nimal o nimale
e un detto che si usa dalle mie parti per dire che si e indietro una cifra per cui nessun errore di battitura , il nimal o meglio nìmel vuol dire la coda del maile o in genere di qualsiasi animale

lo supponevo lo suppo! (Jacovitti)
Avevo il dubbio che si riferisse in modo specifico al maiale, per questo ho chiesto.
Ho frequentato a lungo la tua città, amo i suoi detti e il suo dialetto ma non è il mio. Una parola dialettale, vista scritta, fa un altro effetto che pronunciata, specie quando non è il tuo dialetto.
Se volevo farti le pulci sugli errori di digitazione ... leggi bene quel post, ne hai fatti di peggio!!!! Ma io stessa sono la peggior digitatrice del west e sono pure un po' disgrafica e quindi...

ciao

Ps mi è venuta una gran nostalgia, una gran voglia di sentir parlare emiliano!!!

... ... ... ...condivido pienamente anche se credo che la parola "pregiudizio" non esprima correttamente il concetto...ciò nonostante non saprei quale altra utilizzare...bisognerebbe discutere troppo...in effetti la maggior parte di questi problemi virtuali ingiustificati deriva proprio questo "proiettare" nell'altro...

Ciao, Marco .

La cosa più bella di questa discussione è che tutti parlano come se l'aggressività fosse problema altrui.
Siete immuni da questo morbo?
Io dubito... poiché l'aggressività non è fatta di soli insulti e parole volanti, spesso assume sembianze di bella donna, dolce e comprensiva ma che nasconde tra le labbra due affilati canini.

Non credo dipenda da frustrazioni, (di fatto, tutti lo siamo, chi per un motivo, chi per l'altro) penso, piuttosto, che si tratti di difesa personale. Talune parole che ad un tal individuo appaiono quali "normali e quiete" ad un altro posson sembrar provocatorie. La stessa ironia spesso vien mal capita.

DD, secondo me l'agressività in sè e per sè ha anche connotazioni decisamente positive, ma in questa discussione a me interessava cercare le riagioni di un tipo ben preciso di aggressività. Sarebbe anzi meglio dire di aggressione.
E mi interessava anche analizzare proprio le sue manifestazioni estreme.
Forse è di questo che dovresti tenere conto.

In questa ottica l'idea della difesa personale secondo me non ci sta.
Mi sa che per farmi capire dovrò fare degli esempi concreti.
DD, non mi sto riferendo ai botta e risposta in pubblico sul forum, quelli, anche quando sono tosti, di solito rimangono nei limiti.
Quando ho scritto il post pensavo ad episodi che sono capitati a me ed anche a persone che conosco di ben maggiore gravità.

Attraverso in altro sito mi sono arrivate, ad esempio, email con autentici sturpi virtuali (mi dispiace, non le ho più altrimenti le avrei pubbicate, tanto erano lettere anonime e non credo che chi manda lettere anonime abbia diritto alla privacy). Il gestore stesso del sito mi ha proposto di fare denuncia.
Conosco una persona che ha subito una persecuzione vera, con minacce di violenze fisiche e di morte e messaggi che lasciavano intuire che il perseguitante fosse risalito alla sua identità reale. Ha dovuto chiedere la protezione della polizia...

Sto parlando di queste forme di aggressione, dd, che poco hanno a che fare con un tono in po' incazzoso in una risposta o con un "sano" vaff che ... quando ce vò ce vò!!!!

ciao

indubbiamente ogni persona quando è in rete puo essere più aggresiva che nella vita reale questo ovviamente perche si evitano quelle spiacevoli reazioni che si hanno nella vita reale ...

lo sapevo ....era per cosi dire
in effetti ne ho fatti di peggio