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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 21-02-2004, 23.10.00   #21
Mary
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Sì, dana

è proprio così quando due fiumi si incontrano e mescolano le loro acque si realizza una ricchezza straordinaria. Quei due fiume potranno ancora separarsi ma potranno ancora ritrovarsi. Spesso si cerca di fermare quel che ci procura piacere, ed è quel bloccare, quel trattenere che distrugge quel che cerchiamo di conservare.

Non puoi trattenere un fiume: smetterebbe di essere un fiume.
Per restare un fiume le sue acque devono scorrere. Così come per restare amore devi lasciare che fluisca, scorra dentro e fuori di te liberamente.

Volevo solo aggiungere, rispondendo ad arona che non bisogna lottare per l'amore. Per liberare l'amore che è racchiuso dentro di noi non vi alcuna lotta, nessuno sforzo da compiere. Sarebbe come cercare di raggiungere l'orizzonte mettendosi a correre.

Occorre arrendersi, fermarsi, accettare. E' proprio smettendo di combattere che si trova l'amore.
L'amore è accettazione di se stessi e dell'altro, è abbandono consapevole, è movimento, un fluire libero.
Lo so che non è facile. Ma cosa vi è al mondo di facile?!

Ma quando entri nell'amore tutto diventa facile. Facile come il dolce abbandonarsi di un neonato fra le braccia della madre.

Il neonato non deve lottare o fare fatica per addormentarsi fra le braccia materne.
L'amore è simile ad una madre che accoglie tutti come suoi figli,
è come le acque di un fiume pronte a dissetare senza discriminazione alcuna.

Aggiungo solo che le mie parole sono state sperimentate prima di essere pronunciate.
Non mi sono svegliata una mattina è scoperto cos'era l'amore. Il viaggio è stato lungo e faticoso. Ho incontrato miraggi, illusioni di ogni genere e specialmente una segnaletica fatta apposta per portarmi fuori strada.

Io non sono più cattolica ma Gesù ha detto: "chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete."

Ed io posso dirvi che per me è stato così.

Mary
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Vecchio 21-02-2004, 23.20.26   #22
Vi@nne
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Mary
Sì, dana

è proprio così quando due fiumi si incontrano e mescolano le loro acque si realizza una ricchezza straordinaria. Quei due fiume potranno ancora separarsi ma potranno ancora ritrovarsi. Spesso si cerca di fermare quel che ci procura piacere, ed è quel bloccare, quel trattenere che distrugge quel che cerchiamo di conservare.

Non puoi trattenere un fiume: smetterebbe di essere un fiume.
Per restare un fiume le sue acque devono scorrere. Così come per restare amore devi lasciare che fluisca, scorra dentro e fuori di te liberamente.

Volevo solo aggiungere, rispondendo ad arona che non bisogna lottare per l'amore. Per liberare l'amore che è racchiuso dentro di noi non vi alcuna lotta, nessuno sforzo da compiere. Sarebbe come cercare di raggiungere l'orizzonte mettendosi a correre.

Occorre arrendersi, fermarsi, accettare. E' proprio smettendo di combattere che si trova l'amore.
L'amore è accettazione di se stessi e dell'altro, è abbandono consapevole, è movimento, un fluire libero.
Lo so che non è facile. Ma cosa vi è al mondo di facile?!

Ma quando entri nell'amore tutto diventa facile. Facile come il dolce abbandonarsi di un neonato fra le braccia della madre.

Il neonato non deve lottare o fare fatica per addormentarsi fra le braccia materne.
L'amore è simile ad una madre che accoglie tutti come suoi figli,
è come le acque di un fiume pronte a dissetare senza discriminazione alcuna.

Aggiungo solo che le mie parole sono state sperimentate prima di essere pronunciate.
Non mi sono svegliata una mattina è scoperto cos'era l'amore. Il viaggio è stato lungo e faticoso. Ho incontrato miraggi, illusioni di ogni genere e specialmente una segnaletica fatta apposta per portarmi fuori strada.

Io non sono più cattolica ma Gesù ha detto: "chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete."

Ed io posso dirvi che per me è stato così.

Mary

...quanti miraggi e quanto bisogno di afferrarli...ma poi svaniscono...
Vi@nne is offline  
Vecchio 22-02-2004, 00.50.33   #23
Dunadan
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PICCOLE PRECISAZIONI SU NIETZSCHE

Citazione:
Messaggio originale inviato da Angel
Cosa Nietzsche ha detto è interessante, però si può certo discuterlo ... Nietzsche ha sofferto di depressioni forte tutta la sua vita (c'è anche una fortuna per suo pensiero profondo e i risultati per la filosofia e la letteratura) ed Nitzsche non è stato anche molto felice con l'amore - forse perchè le sue idee erano troppo ideale, illusorio per l'essere umano.
Si, Nietzsche non è stato fortunato in amore, ma non credo a causa del suo pensiero, piuttosto la sua sfortuna in amore l'ha portato successivamente a esprimersi negativamente verso le donne. "Sfortuna" credo dovuta alla sua malattia, al suo carattere, e forse in parte anche per una certa "paura delle donne".

Bluemax dice:
Citazione:
""Infine lo si puo' associare al "verdetto" di Nietzsche, secondo il quale, l'amore nei confronti dell'altro non è altro che un riflesso dell'amore che abbiamo per NOI. Si ama solo pechè stiamo bene... NOI. E si teme la mancanza dell'altra persona solo perchè si ha paura della perdita del nostro giocattolo di piacere mentale e sessuale.""

Il discorso si riconduce ad una idea di un altro filosofo che ho studiato qualche tempo fa, Hobbes. Idea per cui l'azione fatta da un uomo è fatta solo come tornaconto personale.
Esempio: Se aiuto un amico perdendo una giornata, rovinandomi la domenica, mi sono sì sacrificato per lui, però l'ho fatto :
1- per non sentirmi in colpa.
2- per sentirmi a posto col mondo
3- per non deluderlo e quindi essere compiaciuto da lui.
4- per essere consapevole che se lui sta bene "il mondo che mi sta attorno" è bello e le persone sono felici.

Ora, nello specifico, se io amo una ragazza e faccio di tutto per farla felice, se lotto per esaudire i suoi desideri sacrificando me stesso, perchè lo faccio?
Per aver attorno a me una persona che sta bene. Per amare una persona che sta bene, Per avere attorno a me un mondo di persone che stanno bene. Per avere il suo amore in cambio. Per star bene sentimentalmente... e tanti altri motivi che riguardano il SUO star bene al fine di VEDERLA BENE e STAR BENE IO.

Prendiamo un caso estremo:
Se ad esempio io amo una ragazza che ama anche un altro, mettiamo che io la lasci stare con quell'altro liberandola da me perchè penso che con lui vivrebbe meglio. Perchè faccio ciò?
Perchè comunque ritengo che il mondo che ho attorno sia più felice se le cose vanno in quel modo in modo che IO HO LA SENSAZIONE CHE IL MONDO SIA PIù FELICE COSì E QUESTA SENSAZIONE MI APPAGA, sento sia meglio così.

TORNANDO a Boemax, Si ama solo perchè stiamo bene...noi?
No, si ama in modo che stiamo bene noi e in modo che stia bene chi amiamo, in modo che noi ci sentiamo bene.
Quindi, Si ama solo perchè stiamo bene...noi?
In un certo senso (quello che ho descritto) , SI.

Tornando a Hobbes, se si amasse incondizionatamente dalle caratteristiche che gli altri hanno, a quel punto forse non ameremo solo per noi !!
Se io NON PENSASSI a me stesso, ai miei SENSI (tatto, vista, udito....) , al mio appagamento, al mio star bene, alla mia felicità, ai miei sentimenti, se non pensassi a me stesso allora amerei anche la donna che invece con i sensi (alla vista, al sono della voce...) ora trovo la più orribilante della terra.
Invece no, io cerco un gusto estetico, cerco quella giusta e lo faccio per me, per stare bene nel mio mondo.


ciao
Dunadan is offline  
Vecchio 22-02-2004, 12.31.48   #24
Angel
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Messaggi: 171
Thumbs up Re: PICCOLE PRECISAZIONI SU NIETZSCHE

Citazione:
Messaggio originale inviato da Dunadan
Si, Nietzsche non è stato fortunato in amore, ma non credo a causa del suo pensiero, piuttosto la sua sfortuna in amore l'ha portato successivamente a esprimersi negativamente verso le donne. "Sfortuna" credo dovuta alla sua malattia, al suo carattere, e forse in parte anche per una certa "paura delle donne".

Bluemax dice:


Il discorso si riconduce ad una idea di un altro filosofo che ho studiato qualche tempo fa, Hobbes. Idea per cui l'azione fatta da un uomo è fatta solo come tornaconto personale.
Esempio: Se aiuto un amico perdendo una giornata, rovinandomi la domenica, mi sono sì sacrificato per lui, però l'ho fatto :
1- per non sentirmi in colpa.
2- per sentirmi a posto col mondo
3- per non deluderlo e quindi essere compiaciuto da lui.
4- per essere consapevole che se lui sta bene "il mondo che mi sta attorno" è bello e le persone sono felici.

Ora, nello specifico, se io amo una ragazza e faccio di tutto per farla felice, se lotto per esaudire i suoi desideri sacrificando me stesso, perchè lo faccio?
Per aver attorno a me una persona che sta bene. Per amare una persona che sta bene, Per avere attorno a me un mondo di persone che stanno bene. Per avere il suo amore in cambio. Per star bene sentimentalmente... e tanti altri motivi che riguardano il SUO star bene al fine di VEDERLA BENE e STAR BENE IO.

Prendiamo un caso estremo:
Se ad esempio io amo una ragazza che ama anche un altro, mettiamo che io la lasci stare con quell'altro liberandola da me perchè penso che con lui vivrebbe meglio. Perchè faccio ciò?
Perchè comunque ritengo che il mondo che ho attorno sia più felice se le cose vanno in quel modo in modo che IO HO LA SENSAZIONE CHE IL MONDO SIA PIù FELICE COSì E QUESTA SENSAZIONE MI APPAGA, sento sia meglio così.

TORNANDO a Boemax, Si ama solo perchè stiamo bene...noi?
No, si ama in modo che stiamo bene noi e in modo che stia bene chi amiamo, in modo che noi ci sentiamo bene.
Quindi, Si ama solo perchè stiamo bene...noi?
In un certo senso (quello che ho descritto) , SI.

Tornando a Hobbes, se si amasse incondizionatamente dalle caratteristiche che gli altri hanno, a quel punto forse non ameremo solo per noi !!
Se io NON PENSASSI a me stesso, ai miei SENSI (tatto, vista, udito....) , al mio appagamento, al mio star bene, alla mia felicità, ai miei sentimenti, se non pensassi a me stesso allora amerei anche la donna che invece con i sensi (alla vista, al sono della voce...) ora trovo la più orribilante della terra.
Invece no, io cerco un gusto estetico, cerco quella giusta e lo faccio per me, per stare bene nel mio mondo.


ciao

Sono d’accorda con te Dunadan.

Certo anch’io credo questo - con sue esperienze, sua malattia e suo carattere ha proiettato sugli altri le qualità negative, quale sono stati rimossi nel inconscio. Così si rassegnava e l’amore era per Nitzsche solo una cosa egoistica.

Ed anch’io penso che non è una cosa egoistica se vorrei essere amava e felice, perchè amo un’altra/o non soltanto ecco perchè. Il benessere e la felicità dell’altra/o è importante e così posso essere anche felice.
Angel is offline  
Vecchio 22-02-2004, 19.04.52   #25
Dunadan
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Nietzsche

Comunque, vorrei precisare, che la malattia può averlo spinto a parlare a quel modo, anche se forse ci stiamo sbagliando di grosso. Bisognerebbe conoscere passo passo i momenti in cui aveva tali problemi e quanto influivano nella sua vita.
C'è anche chi dice che sia stato il suo stesso sistema filosofico a ridurlo così.
Dunadan is offline  
Vecchio 27-02-2004, 14.46.26   #26
Mary
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Condivido l'idea che per stare bene noi cerchiamo di far stare bene l'altro. Io l'ho fatto per due decenni avendone in cambio risultati disastrosi.

Ho cercato di rendere felice la persona che mi era accanto credendo che la sua felicità sarebbe stata la mia.
Non l'ho reso felice perché le sue richieste andavano oltre la capacità umane. Voleva una costante lettura del pensiero (il suo) e ogni azione che riuscisse a soddisfare i suoi bisogni.
Pare ridicolo a dirlo ma quando diventano fatti si ride di meno.

Mi sono chiesta più volte se avessi avuto accanto una persona felice e soddisfatta ne avrei ricevuto anch'io felicità e soddisfazione. Non conosco la risposta, se qualcuno fra di voi ne ha fatta esperienza mi piacerebbe saperlo.

Le mie attuali conclusioni sono che la felicità non può mai provenire dagli altri ma unicamente da una propria capacità di essere felici, di produrre felicità.

Ed è la propria felicità, l'amore di cui si è ricchi in proprio a permettere di offrire agli altri qualcosa di buono.

Così ho abbandonato l'idea di rendere felice qualcuno e ho rivolto l'attenzione verso di me.
Quel che faccio ora per gli altri non attende neppure un grazie.
Il poter dare qualcosa di me che io già possiedo in abbondanza non mi porta a domandare niente in cambio, a non aspettarmi nulla di nulla.

Come se tu avessi la casa piena piena di frutta e non hai un frigorifero e non sai come liberartene, se qualcuno se la prende e porta via sei tu a doverla ringraziare, ti sa facendo un favore.

Mary
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Vecchio 27-02-2004, 20.59.19   #27
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Messaggio originale inviato da Mary
Condivido l'idea che per stare bene noi cerchiamo di far stare bene l'altro. Io l'ho fatto per due decenni avendone in cambio risultati disastrosi.

Ho cercato di rendere felice la persona che mi era accanto credendo che la sua felicità sarebbe stata la mia.
Non l'ho reso felice perché le sue richieste andavano oltre la capacità umane. Voleva una costante lettura del pensiero (il suo) e ogni azione che riuscisse a soddisfare i suoi bisogni.
Pare ridicolo a dirlo ma quando diventano fatti si ride di meno.

Mi sono chiesta più volte se avessi avuto accanto una persona felice e soddisfatta ne avrei ricevuto anch'io felicità e soddisfazione. Non conosco la risposta, se qualcuno fra di voi ne ha fatta esperienza mi piacerebbe saperlo.

Le mie attuali conclusioni sono che la felicità non può mai provenire dagli altri ma unicamente da una propria capacità di essere felici, di produrre felicità.

Ed è la propria felicità, l'amore di cui si è ricchi in proprio a permettere di offrire agli altri qualcosa di buono.

Così ho abbandonato l'idea di rendere felice qualcuno e ho rivolto l'attenzione verso di me.
Quel che faccio ora per gli altri non attende neppure un grazie.
Il poter dare qualcosa di me che io già possiedo in abbondanza non mi porta a domandare niente in cambio, a non aspettarmi nulla di nulla.

Come se tu avessi la casa piena piena di frutta e non hai un frigorifero e non sai come liberartene, se qualcuno se la prende e porta via sei tu a doverla ringraziare, ti sa facendo un favore.

Mary

Anche io come te Mary, solo che faccio un po' di fatica a pensare totalmente al mio bene, continuo a giustificare chi non mi va bene, spesso penso che sia colpa mia, ma ce la sto mettendo tutta, spero di riuscirci, sono stanca di assecondare l'altra persona, io l'ho fatto per tre decenni e in cambio ho avuto un grande dolore finale.
Vorrei trovare la famosa misura che mi manca...io la chiamo così...
Ho tanta frutta da donare...
Vi@nne is offline  
Vecchio 27-02-2004, 21.44.08   #28
margareth
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lui o lui?

Secondo voi si possono amare due persone con la stessa intensità, tanto da non poter fare a meno di nessuna delle due?

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Vecchio 27-02-2004, 22.06.46   #29
dana
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Quando ci sono di mezzo i sentimenti è tutto possibile.
In questo caso penso che una persona la ami con il cuore, l'altra con la testa, una risponde alla passione, l'altra alla razionalità.
Non riesci a fare a meno di nessuna delle due, perchè insieme completano il tuo bisogno.
Ho indovinato?

Ti auguro di trovare una terza persona, che le riassuma in sè entrambe (e non è facile).

dana is offline  
Vecchio 28-02-2004, 21.35.48   #30
Angel
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Messaggio originale inviato da dana
Quando ci sono di mezzo i sentimenti è tutto possibile.
In questo caso penso che una persona la ami con il cuore, l'altra con la testa, una risponde alla passione, l'altra alla razionalità.


Ho i dubbi che si può amare razionale ...

Però credo che possiamo amare più di una persona - certo differente - come genitori, figli, amici, amante ... ma sempre ci sono le emozioni più che il pensiero razionale ... così se si pensa che si ama due amanti certo differente - forse perchè hanno i pregi differente - per esempio è uno più romantico e l’altro più avventuroso ... Quindi sono d’accorda con Dana che è benissimo se si trova “una terza persona, che le riassuma in sè entrambe”

Angel is offline  

 



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