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Vecchio 02-03-2004, 20.05.37   #1
maxemil
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-01-2004
Messaggi: 96
Caro maestro (Gibran) ...non capisco!

Grazie a coloro (soprattutto a VanLag) che mi hanno dato l'opportunità di conoscere un grande maestro come Gibran, ho avuto modo di apprezzare la sua straordinaria saggezza, ma pur riconoscendo la vitale importanza di ciò che ci ha lasciato, debbo confessare che ci sono delle rilevanti "sfumature" che mi lasciano perplesso e che...non capisco.
Nel parlarci della "ragione" e della "passione" termina con una frase significativa:"Così essendo un alito nella sfera di Dio e nella sua foresta una foglia, la ragione sarà il vostro riposo e la passione il vostro moto."
Poi però in un'altro suo scritto chiede:"Dove potrò trovare un uomo che sia guidato dalla ragione, invece che dalle consuetudini e dalla necessità?"
Vorrei averlo conosciuto per domandargli se anche lui vedeva nelle due frasi un' evidente contraddizione.
Se io ad esempio riuscissi ad essere guidato dalla ragione invece che...etc, sarei portato a capire esattamente l'opposto riguardo alla prima frase e cioè:"Che la passione sia il nostro riposo mentre la ragione sia la guida delle nostre azioni".
Ad esempio, avevo già espresso la mia impressione che molto spesso, siamo portati a ritenere "riflessioni" come un sito dove poter ricercare "affetto, attenzione e considerazione" (e dunque a "pippeggiare piuttosto che a riflettere") e qualcuno mi ha risposto con la domanda:"E che male c'è?"
Nessun male per carità, anzi lo ritengo utilissimo.
Vorrei soltanto far notare, rispetto a quanto mi domandavo sopra, le difficoltà che incontra "la riflessione" anche in un posto dove dovrebbe essere di casa. Perchè?
Il "corredo" del nostro istinto, con il quale siamo venuti al mondo, è un ostacolo molto difficile da superare e anche quando vorremmo fare diversamente impone la sua supremazia.
Dal momento in cui ci svegliamo fino a quando andiamo a dormire, quanto tempo dobbiamo dedicare al nostro corpo e all'istinto che ne è utile guardiano?
Mi sembra che si possa dire che se "l'orologio dello stolto segna sempre l'ora del personale tornaconto" il nostro non è che faccia molti passi avanti.
Se nemmeno su "riflessioni" riusciamo a prendere coscienza di quanto il nostro poderoso istinto infantile riesce a dominare sulla ragione, figuriamoci le condizioni di chi questo problema non avrà mai modo di porselo.
Con questo vorrei dire che le nostre istintive e infantili "passioni" le viviamo in modo così preminente da assumere l'aspetto di una "dolce e totale tirannia" e che del ragionare non ce ne importa poi molto.
Forse i maestri come Gibran con le loro parole volevano indicarci una strada, ma invece di proseguire su di essa, preferiamo rimanere inerti sotto la confortevole protezione del loro pensiero; questo ci permette di continuare a vivere tranquillamente le nostre "passioni" e contemporaneamente ad annullare gli stimoli di una misera "ragione".

Cosa ne pensa il popolo di "riflessioni"?
Ci può essere qualche pezzettino di verità nelle mie impressioni oppure è soltanto "aria fritta"?
Che ne penserà quel giovane orco di VanLag? (Come mi mancano i suoi "dissento"!)

Il mio saluto a tutti ed uno inparticolare a...Shrek!
maxemil is offline  
Vecchio 02-03-2004, 22.39.04   #2
dana
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Re: Caro maestro (Gibran) ...non capisco!

Citazione:
Messaggio originale inviato da maxemil
Il "corredo" del nostro istinto, con il quale siamo venuti al mondo, è un ostacolo molto difficile da superare

per fortuna...

se fossimo guidati solo dalla ragione, poveri noi!
la passione ci fa muovere, compiere delle scelte, però da sola non basta, deve essere mediata dalla ragione.

le frasi che hai citato non mi sembrano poi così tanto in contraddizione come può apparire, perchè sia la ragione sia la passione fanno parte di noi, in un delicato equilibrio abbiamo bisogno di entrambe.

Spesso, come in queste frasi "Sulla gioia e sul dolore", Gibran contrappone due sentimenti, entrambi fanno parte di noi, di entrambi abbiamo bisogno:

Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".Ma io vi dico che sono inseparabili.Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto. In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.

ciao
dana is offline  
Vecchio 04-03-2004, 10.02.27   #3
VanLag
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per MAX

Nel parlarci della "ragione" e della "passione" termina con una frase significativa:"Così essendo un alito nella sfera di Dio e nella sua foresta una foglia, la ragione sarà il vostro riposo e la passione il vostro moto."
Poi però in un'altro suo scritto chiede:"Dove potrò trovare un uomo che sia guidato dalla ragione, invece che dalle consuetudini e dalla necessità?"


Consuetudine e necessità hanno poco a che vedere con la passione che è una forza creatrice.

Max..... vorrei fermarmi di più e leggerti meglio e risponderti ancora più meglio, ma ora non posso, sono troppo di corsa.
VanLag is offline  
Vecchio 04-03-2004, 12.26.32   #4
maxemil
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Data registrazione: 13-01-2004
Messaggi: 96
a ragione...

x dana

(rif...per fortuna, altrimenti poveri noi!)
Tu forse conosci qualcuno che sia guidato soltanto dalla ragione?
Io, no.
Perchè dunque "poveri noi", se eventualmente ci fosse qualcuno in grado di essere guidato soltanto dalla ragione?
Noi non lo sapremo cosa potrebbe accadere, perchè...non sarebbe umano.
Il problema inverso invece, lo possiamo vedere benissimo, ovvero: viviamo talmente sotto l'influsso delle nostre passioni che la ragione è soltanto per...pura rappresentanza.
Cosa intendi per "mediare le nostre passioni attraverso la ragione"?
Quante persone conosci in grado di controllare l'istinto delle personali passioni attraverso la ragione?
Se ci guardiamo attorno...non mi sembrano tante.(Noi compresi, ovviamente.)
Perfino su "riflessioni" dove la riflessione e quindi la ragione dovrebbero essere preminenti si fa una fatica immensa a sostenere la nostra spaurita ragione.
Prova a parlare di "passioni", di "anima" o di "reincarnazione" e vedrai che tutti si affretteranno a rispondere ai tuoi post; se invece provi a sostenere la necessità di una ragione che "faccia da filtro" e che comandi le nostre passioni...fuggi fuggi generale!
Perchè?
Perchè le nostre passioni sono un corredo naturale, mentre la nostra ragione la dobbiamo "allevare" a fatica dentro di noi.
Quante ti sembrano le azioni che noi umani facciamo spinti dal nostro istinto-passioni e quante invece con la "mediazione della ragione"?
Come fa la nostra ragione a mediare se è ad uno stato larvale?
Ammettere che:"Il peso più grande da portare sulle spalle è...il peso della propria testa", sarebbe già un grande passo avanti,
ma so che tante volte è talmente faticoso per tutti noi da risultare perfino...impossibile.

Grazie per aver risposto.
Il mio saluto. Maxemil
maxemil is offline  
Vecchio 04-03-2004, 21.21.39   #5
dana
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Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
ciao, maxemil, premesso che non avevo mai riflettuto su questo argomento e premesso che non ho in tasca la verità, nè su questo, nè su altri argomenti, ritengo che la maggioranza delle scelte che facciamo siano scelte razionali, basate anche sulla necessità, dove prevale più la ragione che la passione.

Conosco persone che "non sono umane", cioè che hanno accantonato la loro umanità, il loro istinto.

E' raro che una persona faccia scelte basate unicamente sulla passione, capita poche volte nella vita (ci vuole coraggio!), penso che per lo più cerchiamo una mediazione tra quello che vorremmo e quello che dobbiamo fare. Mi pare che la maggioranza delle scelte siano scelte ragionevoli, soffochiamo forse un po' troppo l'istinto e la passione: forse staremmo meglio, avremmo meno stress, se lasciassimo un po' più spazio anche a questi sentimenti.

Comunque è solo un'opinione....
ciao
dana is offline  
Vecchio 05-03-2004, 10.13.10   #6
maxemil
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-01-2004
Messaggi: 96
in risposta...

x dana

Scusami dana, ma mi sembra che tu faccia un pò di confusione.
Dice di conoscere "persone che hanno accantonato la loro umanità, il loro istinto", ma quello che "dovrebbe" distinguere l'uomo dal resto del regno animale è proprio la possibilità di filtrare le nostre azioni (l'istinto) attraverso l'uso di una "ragione" che spesso vantiamo e che invece...non dimostriamo: "l'umanità e l'istinto" quindi son due cose profondamente diverse.
A meno che tu non volessi intendere che non siamo poi tanto diversi dalle altre "bestie" ed allora mi troveresti... perfettamente d'accordo! (Volevi intendere questo?)
Potresti farmi degli esempi delle "scelte razionali" che vedi fare "basate anche sulla necessità, dove prevale più la ragione che la passione"?
Dici che ci vuole "coraggio per fare delle scelte basate unicamente sulla passione", ma ti sei accorta di quante unioni "basate unicamente sulla passione" naufragano proprio per questo?
(Con la conseguenza di far diventare i figli, delle frustrate palline da ping pong costrette a subire i colpi dell'una e dell'altra parte.)
Se invece volevi affermare che ad esempio, troppo spesso ci si sposa per convenienza (soprattutto economica) e senza un minimo di "passione", allora sono perfettamente in sintonia, ma anche in questo caso, a ben vedere la scelta è dettata sempre..."dall'istinto dell'essere donna" che sceglie la "pseudo-sicurezza economica" trascurando l'importanza del legame (affettivo intellettuale) con il partner. (E anche allora sono guai.)
Quindi, una scelta razionale non può prescindere dalla passione, perchè (il grande maestro Gibran diceva:"sono la vela e il timone della nostra barca") si può asserire che sono le nostre due gambe e senza l'una o l'altra siamo destinati...a cadere, ma dico soltanto che "l'ultimo passo" dovrebbe deciderlo "la ragione".
Che dobbiamo dunque imparare a liberare "i nostri istinti e le nostre passioni" è essenziale, ma dobbiamo riuscirci cercando di capire come fare del bene a noi stessi senza...danneggiare gli altri.
(Altrimenti dovremmo dire che fanno bene tutti gli americani che per "la passione delle armi" portano i figli a tirare al poligono piuttosto che al parco giochi, o che il mio amico Gas fa bene a toccare il sedere delle donne perchè ha "la passione per quella zona fisica femminile. Non ti sembra?)

Il mio saluto. Maxemil
maxemil is offline  
Vecchio 05-03-2004, 11.40.29   #7
Fragola
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Re: per MAX

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
[b]
Consuetudine e necessità hanno poco a che vedere con la passione che è una forza creatrice.

Max..... vorrei fermarmi di più e leggerti meglio e risponderti ancora più meglio, ma ora non posso, sono troppo di corsa.

Ciao Max, anche io sono di corsa.
Quoto questa frase di Van perchè la condivido in pieno ma la mia risposta è scollegata da questo.

Inizi il tuo post su Girban parlando di sfumature.
Sfumature! E secondo me proprio questo è il punto.
Il profeta è un'opera colma di saggezza ma soprattutto colma di poesia.
E' scritto cioè con un linguaggio fatto di sfumature, con un linguaggio che parla al cuore e all'anima e non alla ragione. (per chi ha in corso la discussione sull'esistenza dell'anima, non intendo niente di mistico, indipendentemente dal fatto che esista o meno un'anima immortale, tutto abbiamo la percezione di una parte di noi che potremmo chiamare anima o, se preferite, interiorità profonda. Mi riferisco a quella)
In un lingiaggio sfumato, fatto di simboli, di evocazioni, che sollecita l'intuizione e non la ragione, che evoca i chiaroscuri e non la luminosa definizione del Logos, in un linguaggio di questo genere anche le parole hanno significati sfumati. A volte hanno un significato sfumato anche sotto la chiara luce discriminante del Logos! figuriamoci in poesia. E il termine "ragione" quindi, accostato a "passione" ha un senso, accostato ad "abitudine" ne ha un altro. Simile, ma con una sfumatura, un'intonazione, un colore, un tocco ... diversi. Estrapolare una frase da un contesto complesso è un'operazione che va fatta cum grano salis, soprattutto se lo si fa per far cadere in contraddizione l'intero contesto complesso. Si rischia di fare uno sterile gioco intellettuale e di allontanarsi dalla comprensione. Del testo, comprensione del testo. Per la comprensione generale della vita ... non sono competente!

ciao
Fragola is offline  
Vecchio 05-03-2004, 18.57.07   #8
Sté-detonator
SiamoUniciPezzi di N.. :D
 
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Smile

....."evidente contraddizione". Non c'è nessun maestro da inneggiare = non c'è nessun maestro da esimere. Tutti sono colpevoli (anche noi) di consigli confusi, perché non ci è possibile essere chiari. Siamo presi e persi nel tunnellelle dualistico della passione-ragione. Continuando a girare intorno a questi due termini, continueremo a inoltrarci sempre più nel tunnel. Se fossimo rimasti coerenti con le nostre spontaneità, se non avessimo attecchito agli enigmi posti da chi già se li pose ed è perso nel tunnel e non se ne accorge e/o addirittura crede di indicare la via d'uscita, avremmo visto il cielo e l'erba sotto i nostri piedi, e non saremo mai entrati dentro. è già tanto, per un colpo di fortuna e di intelligenza naturale, se qualcosa accade che fa si che invece di tenerti la chiorba con la lucina del minatore infissa, china a trovare pertugi fra le curve di roccia, tela fa alzare e vedere la volta celeste, e un brivido del corpo farti percepire che quel tunnel è 'APERTO' e mai stato 'chiuso'. Basta come da piccoli, avere ancora quel coraggio non ancora intaccato da morali o spiriti o chissacché, quella tendenza innata che ti faceva scavalcare qualunque muro e correre più veloce del vento sotto i colpi dei fucili a sale, per averti portato a 'rubare' l'uva al contadino. p.s.:Lì non c'era nessuna contraddizione, nessuno smarrimento fra dilemmi di ragione o passione, era giusto uno Scatto del corpo.
Sté-detonator is offline  
Vecchio 05-03-2004, 22.56.08   #9
dana
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Re: in risposta...

[quote]Messaggio originale inviato da maxemil
[b]A meno che tu non volessi intendere che non siamo poi tanto diversi dalle altre "bestie" ed allora mi troveresti... perfettamente d'accordo! (Volevi intendere questo?)

nooo, intendevo dire che umanità, istinto e ragione sono parti inscindibili dell'uomo, dobbiamo solo trovare l'equilibrio tra questi tre cardini ( = ragionare con il cuore)

Potresti farmi degli esempi delle "scelte razionali" che vedi fare "basate anche sulla necessità, dove prevale più la ragione che la passione"?

Sì, ad esempio persone che svolgono un lavoro nel quale non si ritrovano più (vuoi per motivi etici, morali, di stress,..) che vorrebbero lasciare (se ascoltassero la passione), ma non lo fanno perchè prevale la ragione (bisogna pur mangiare, magari non hanno alternative ragionevoli per motivi di età, hanno famiglia, ecc.). Ci vorrebbe molto coraggio e molta passione per cambiare.

"Se invece volevi affermare che ad esempio, troppo spesso ci si sposa per convenienza soprattutto economica...."

Normalmente nelle coppie lavora anche la donna, quindi non vedo dove sia la convenienza economica nello sposarsi (a meno di sposare un riccone)

Nel tuo amico Gas vedo che predomina la passione, forse dovrebbe riequilibrarla con un po' di sana razionalità.

ciao (non so se sono riuscita a spiegarmi o forse, come dici tu, faccio un po' di confusione, boh...)
dana is offline  
Vecchio 08-03-2004, 21.44.11   #10
VanLag
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Amare il genio.....

Così essendo un alito nella sfera di Dio e nella sua foresta una foglia, la ragione sarà il vostro riposo e la passione il vostro moto.

Per mè quell'uomo, (Gibran), non ha sbagliato una parola..... Dai senti l'armonia e la profondità di quella frase..... Noi non lo abbiamo conosciuto ma non si può non amare il genio....

Comunque Max.... non è che hai troppa stima della ragione?
Guardala la ragione all'opera nel mondo.... non mi sembra che ci sia da esserne così fieri..... Tu che ne dici?
VanLag is offline  

 



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