Alla ricerca della metà perduta

Il mito di Zeus che separò gli umani androgini in due parti destinate alla continua ricerca della metà perduta per raggiungere la compiutezza è metafora della difficoltà di chi non rassegnato vorrebbe ri-trovare il partner dei suoi sogni per un legame duraturo.
Spesso si scelgono o si accettano i compagni di vita sottovalutando un’opportuna comunicazione conoscitiva anche per accertarsi se per entrambi prevalga lo scopo di un amore totalizzante.
Come riconoscere la nostra “metà”? Per somiglianza? Ma è anche vero che gli opposti si attraggono e si può aspirare a un partner con caratteristiche diverse dalle nostre. Non troppo! A meno che non si crei una di quelle complementarità appaganti dove i due inconsci colludono.
Sono le reciprocità che alimentano l’amore; ad es. quella intellettuale per un bilaterale arricchimento reso possibile da un pensiero esteso e lungimirante.
Valutare preventivamente come si è diversi sarebbe vantaggioso pur sapendo che in amore, esaltante ma sfuggente stato affettivo, la progettualità può venire frustrata e il margine d’imprevedibilità tardi può far accorgere di esigenze disattese anche per vicendevoli cambiamenti.
Certi indizi caratteriali passano inavvertiti o sono offuscati da un’irrealistica sopravalutazione dell’amato, inoltre è improbabile trovare quelle qualità che ci affascinano in un’unica persona e che potrebbero solo ripartirsi in più partners.
Se l’amore-passione che resiste al tempo e la compatibilità incondizionata sono eccezioni si dovrebbe decidere tra le forme della singletudine o, se va bene, un fatale appiattimento in un adattivo equilibrio.

ti consiglierei un musical : "hedwig , la diva con qualcosa in più "

ciao

Com'è vero !!! Purtroppo un'azione preventiva credo sia poco fattibile, anche perchè farebbe perdere l'emozione dell'innamoramento, che è la fase più esaltante. Sarebbe un peccato rovinarla con lo smontaggio pezzo per pezzo dell'amato bene. Un inizio di amore con tanto di analisi dei costi / vantaggi è deprimente. Guarda che coincidenza, sto proprio attraversando un periodo di analisi della relazione che ho col mio compagno da cinque anni e mi sto rendendo conto di come abbia tralasciato cose per me importanti sulla scia della passione iniziale. Ora io vorrei un figlio e mi ritrovo un uomo che non ne vuole sapere... per non parlare delle diverse priorità che diamo alle cose. E la passione? Già sfumata da un pezzo! L'affetto, il bene, la tenerezza dovrebbero ricompensare i sacrifici, ma.... ma non è così. Più si continuano a reprimere le proprie esigenze nel nome del compromesso e più aumenta il risentimento. E ora mi domando, dopo tutte le difficoltà superate per stare insieme (non è stato facile, era sposato) come può essere evoluta così la nostra storia? Ma più di tutto mi manca l'ebbrezza dell'innamoramento, gli occhi foderati di prosciutto, la gioia pura di un sentimento che nasce... una fase che sarebbe un peccato inibire nel nome della ricerca dell'anima gemella.

I miei complimenti ad Arsenio per il bel tema proposto e a Naima per la franchezza del suo post, che bene racconta un caso di vita relativo al tema proposto.

Caro Arsenio, è bellissimo il titolo che hai dato, e di Proustiana suggestione!
Che la propria PERFETTA metà sia perduta, io credo lo sia sin dalla nostra nascita. Nel senso che è possibile, probabile perfino, che essa esista CONTEMPORANEAMENTE a ciascuno di noi, ma trovarla è ben altro che trovare un ago in un pagliaio!

Ecco quindi che trova una spiegazione quasi biologica, la passione o come dice efficacemente Naima:

«...l'ebbrezza dell'innamoramento, gli occhi foderati di prosciutto, la gioia pura di un sentimento che nasce... »

Se non ci fosse la passione...!
Per altro verso è sempre consigliabile trascorrere un periodo non brevissimo prima di consolidare... legalmente una relazione. Occorre conoscersi continuativamente per essere quanto più consci sia possibile, dei compromessi che si dovranno accettare nell'unione stabile.

Ed ancora quella consapevolezza equivarrà ad un'istantanea! Poi non si può comunque tener conto anche di come evolvano il carattere ed i gusti di ciascuno nella coppia!

Proprio ciò che tu, Arsenio, mirabilmente esprimi con le seguenti parole:

«...Certi indizi caratteriali passano inavvertiti o sono offuscati da un’irrealistica sopravalutazione dell’amato...»

«...Se l’amore-passione che resiste al tempo e la compatibilità incondizionata sono eccezioni si dovrebbe decidere tra le forme della singletudine o, se va bene, un fatale appiattimento in un adattivo equilibrio.»

Sante parole Arsenio!

Meditate giovani! Meditate!

Pierre

Giusto i cambiamenti! Quelli non si possono certo prevedere, si può sempre cambiare anche in età avanzata. Certo è più frequente in giovane età o meglio, è più frequente che a 35/40 anni si abbia una visione completamente diversa della vita che a 25. E' normale che quando si cambia ma non si va nella stessa direzione, anche i sentimenti ne risentano, soprattutto se si è ancora giovani e si ha ancora voglia di emozionarsi. Forse non esiste 1 anima gemella, forse ci sono tante metà quante sono le diverse fasi della vita di ognuno di noi...

Ecco Brava Naima!

Questa, credo sia proprio una grande intuizione!
Dev'essere proprio così.... ci sono tante metà quante sono le diverse fasi della vita di ognuno di noi !


Pierre

Be' anch'io mi unisco al pensiero di Naima sul fatto che esistano tante meta' gemelle per quante sono le fasi della nostra vita. Credo che la ricerca dell'anima gemella sia necessaria per la nostra crescita interiore, nel senso che quelle qualita' che noi andiamo cercando nell'altro, in realta' sono necessarie a noi stessi per sentirci completi, quindi l'amore e' a mio avviso un fatto egoistico indispensabile pero' al percorso personale di crescita.
La cosa difficile, ma non impossibile, e' quella della coppia che si evolve insieme, anche se in direzioni diverse in modo da poter dare linfa nuova ad entrambi i partner ed alla relazione e permettere loro di maturare verso una maggiore cosapevolezza della propria diversita', che pero' va intesa come arricchimento e non come impedimento al rapporto.
Ancora complimenti ad Arsenio per il bellissimo argomento proposto!!!

Brava!

Provo ad andare controcorrente: la metà perduta è sempre dentro di noi, la compiutezza è quando riusciamo ad accettarci, luci e ombre, soprattutto ombre, comprese.

Ma "l'uomo non basta a se stesso e la condivisione rappresenta al tempo stesso la nostra condanna e la nostra grandezza" Abbiamo bisogno di un compagno, degli amici, affetti diversi ma necessari.

L'innamoramento sta all'amore come il bambino sta all'uomo: deve crescere.

Scusa Arsenio, ma tu tutti quei ragionamenti li fai prima o dopo?
Non credo si possa ragionare così tanto quando si parla di sentimenti, è meglio seguire il cuore.

mi vien da ridere
"ragionare sull'amore"
mi vien da ridere
perchè alle volte posso sembrare
un'altissima piramide d'acciaio
inataccabile
dalle stupidità amorose
però quando l'amore (terribile!)
scocca la sua scintilla
prendo fuoco come un fuscello
e mi riduco in cenere
nel volgere di pochi secondi
(poi però rinasco,o almeno
finora ci sono sempre riuscito...)

wahankh

Basta !
Non voglio innamorami mai più !
grrrrrr...
...ma come faccio
se sono innamorato sempre

Brava anche a te Dana!!!! Sono pienamente d'accordo con quanto hai scritto..... soprattutto sul fatto che la condivisione rappresenta al tempo stesso la nostra condanna e la nostra grandezza!!!!