..forse tra le cose che ti sfuggono di più al momento è anche un pò la maniera con cui comunichi e ti esprimi ..........


...." forse q.cuno ne sa di più...."


..." ho letto su di un libro "....... " secondo le filosofie orientali "....


...." discorsi opposti ai miei..." .......


Insomma , per essere schietto e dirti tutto , non faciliti certo le forme di comunicazione......nel senso che pare che tu voglia dare un interpretazione univoca alle mie parole....( fra l'altro ammetto che capirsi via web non è sempre facile..)

Cmq i miei pareri -per la cronaca - si basano su esperienze di vita reali mie ....mi dispiace se ti sono giounto confuso- ci riproverò alla prox.... poi il kundalini e tutte quelle robe lì ( di cui ho letto ampiamente pure io ) o di come secondo i libri il sesso dovrebbe essere ......io sinceramente le ho osservate , riflettuto e stop...


Infine nel caso forse poi per te abbiano più peso e valore i libri che le persone comuni .....ti consiglio di dare uno sguardo più ampio riguardo alle filosofie orientali e leggerti pure q.cosa di Osho e Krishnamurti al merito , mi auguro che si esprimano meglio del sottoscritto.

Spero di esserti stato utile ,



Rocco


Ps Prova a parlare di più come ti porta il cuore e non usare troppo citazioni di libri , ..perchè tra l'altro non ho ben capito cosa volevi dirmi.....

Non c'è nessun problema...mi devo essere espressa male dato che le mie erano solo domende volte a capire e non sentenze...mi spiace che tu abbia presoo la cosa come una specie di attacco che attacco non era...voleve solo essere proprio un modo per stimolare il dialogo....
E cmq curandera è una guaritrice spirituale...sono sono un caro ma semmai una cara...
Quanto al parlare col cuore scusami se mi permetto ma credo tu non mi conosca abastanza per poter dire che non lo faccio se ho citato libri era perchè mi era venuto quel dubbio... non si è capito non fa niente...
Scusa se mi sono posta male un inchino reverenziale

OK, tutto chiarito ! del resto , come detto , via web non è sempre facile comunicare al meglio in poche righe.

Anch'io sono qui per comunicare e spero che alla prox riesca anch'io meglio a carpire il tuo messagio - di libri anch'io ce ne ho - ma sono molto interessato alle esperienze delle persone comuni ..come te.

Quindi aspetto fiducioso tue nuove considerazioni se lo riterrai opportuno.

Un caro saluto


Rocco

Ho preso spunto da questo intervento per riflettere su me stesso e raccontarmi una storiella, esponendo semplicemente quello che penso, per quello che il pensiero può essere, non certo la verità, ma solo un pensiero… il mio.
Fare sesso a pagamento o fare l’amore in presenza di sentimento con la persona non sono condizioni? Le condizioni ci danno la motivazione. E noi giudichiamo la motivazione, non giudichiamo cosa facciamo ma per cosa lo facciamo. Quindi il “per cosa lo facciamo” diventa la cosa importante, il nostro piacere… Se c’è quella motivazione ci piace altrimenti diciamo che non ci piace… La motivazione diventa così il nostro piacere, non ciò che facciamo. Non ci interessa cosa facciamo ma per cosa lo facciamo. Così per poter fare qualcosa dobbiamo trovare una motivazione che ci piaccia.
Ma cosa è la motivazione? E’ una giustificazione, una spiegazione, a noi stessi per poter accettare di poter fare qualcosa. Questo qualcosa che di per se, forse, pensiamo non possa essere fatto, altrimenti non avremmo bisogno di una giustificazione per poterlo fare… lo faremo e basta. Ma, forse, farlo semplicemente vorrebbe dire ammettere che quella cosa ci piace. E il solo farlo per il piacere di farlo è qualcosa di… quantomeno sconveniente, da non fare. Per cui costruiamo una motivazione che ci permetta di poterlo fare pensando che così sia… lecito. Ma questo, sembra, non ci basta, vero? Come giustificarci con l’altro affinché possiamo farlo? Dobbiamo anche far vedere all’altro ciò che pensiamo, altrimenti cosa potrebbe pensare di noi? Forse solo quello che sappiamo di essere ma che non vogliamo far vedere?…
Quindi gli diciamo quello che vogliamo fargli credere e l’altro, se lo vuole fare, dirà la stessa cosa. Così tutti e due diranno quello che l’altro vuole sentirsi dire per poterlo fare, ma entrambi sanno che stanno mentendo sapendo di mentire… e forse arrivando addirittura a credere a quello che pensano.
Che tipo di rapporto potrà mai essere se siamo così falsi? Ma, forse, l’amore è anche questo….

Ognuno può credere di essere quello che pensa... per cui, forse, vive la vita che ha.

Ciao

spada di fuoco

non so se e saltato fuori il mio msg di prima

Ma perche' il sesso e' il nostro istinto di vita!!! non ci sarebbe vita senza questo fortissimo impulso

E l'amore spesso lo accompagna.

E' una vera fortuna che siamo tutti cosi' interessati all'argomento


ciao

Però.....essenziale eed esauriente e convincente ......



Rocco

parafrasando


il sesso ci accomuna agli animali e
l'amore che pero ci fa distinguere -

Questi ultimi post mi hanno suscitato questa riflessione….spesso ci paragoniamo agli animali, ma volendo distinguerci da essi…o meglio, talvolta ne apprezziamo le somiglianze, quando magari vogliamo esaltare alcuni nostri lati, giustificare comportamenti aggressivi o istintivi (confondendo un po’, credo, con ciò che invece magari è semplicemente naturale, piuttosto che istintivo) ma più spesso ce ne distacchiamo, volendo riconoscere in noi qualcosa di più elevato, qualcosa dal valore positivo…talvolta questo è il raziocinio, talvolta è il sentimento, talvolta il sesso, osservando che gli umani lo fanno anche per amore (valore positivo...) o per puro piacere (oscillando tra valore positivo o negativo, a seconda del nostro stato d'animo... )e non solo a scopo riproduttivo, oppure spesso è quello che siamo ormai abituati a chiamare amore…
Il discorso sarebbe lungo, ma per quanto riguarda l’argomento di questa cartella, l’amore e il sesso non credo possano, almeno io penso, vivere di paragoni…né fra uomini e animali, né fra gli stessi uomini.
Ognuno di noi ne ha esperienza, ci riguarda tutti, ma l’esperienza di ciascuno di noi è diversa. Ciò che ci può accomunare è la voglia di farne esperienza, ma ciò che più spesso alla fine ci accomuna è che restiamo in superficie…sesso e amore sono distinzioni create da noi stessi per difenderci da noi stessi, da quell’essere estremamente vario, contraddittorio, incomprensibile…alfine incontrollabile…..già….
Sesso/amore, quell’intrico di sentimento, passione, pulsione, possiamo chiamarlo come vogliamo, ma ho la sensazione che in ogni caso possa vivere e scorrere realmente in noi solo se accettiamo di poter perdere il controllo…vivere nel profondo ogni istante della nostra vita non credo sia possibile finché vogliamo mantenere il controllo della nostra vita (anche solo illudendoci di poterlo avere...in fondo sappiamo bene che non è possibile....buffo, vero?)
E il controllo è mancanza di libertà….
Finiamo per limitarci per poi interrogarci all'infinito su che materiale sono fatte le nostre catene…Passiamo la vita a distinguere, a sezionare, ad interpretare, giustificare, condannare, dare un senso ad ogni minimo comportamento nostro e degli altri….più spesso degli altri, direi, quando non sappiamo cosa fare di noi stessi, di quel grido di libertà che ci sconquassa il cuore, ma che soffochiamo per paura di scoprire cosa mai potremmo essere una volta liberi.
Incatenati, impauriti, possiamo fare tutto il sesso che vogliamo, possiamo relazionarci nel modo che più ci sembra consono agli ideali che qualcun altro ha scelto per noi, fingendo che ci piaccia, oppure lamentandoci e dando la colpa a qualcun altro di tutto ciò che ci accade o non ci accade (il che è lo stesso), illudendoci che, forse, un giorno, le cose cambieranno, forse, un giorno, saremo contenti della nostra vita. Ma, intanto…chi è che vive al posto nostro?

Ci chiediamo perché siamo tutti tanto interessati al sesso, all’amore….non credo possiamo ragionarne più di tanto se partiamo da qualcosa che abbiamo già classificato…sarebbe come girare in tondo…possiamo anche farlo...basta saperlo….ognuno fa ciò che gli piace fare….ma se vogliamo andare oltre, scendere sotto la superficie…i punti di vista si moltiplicano, le interpretazioni prolificano, le parole si affollano per poi rivelare tutta la loro inconsistenza…
Perché - almeno a me accade - emerge una domanda: come mai si ha così paura di essere liberi?
Forse non sappiamo nemmeno cosa sia essere liberi, però ne abbiamo la sensazione, vero? Tutte le volte che vorremo lasciar uscire quel grido dal profondo di noi….ma spesso pensiamo a fare delle cose, a cambiare vita, lavoro, relazioni....ma la libertà è sottesa alle cose, non è nelle cose....
Parliamo di libertà, la cerchiamo, ne esaltiamo il valore umano….ma otteniamo solo di classificarla e, paradossalmente, di limitarla.
Della libertà, forse, si può solo fare esperienza, esperienza di ciò che siamo, non di ciò che siamo diventati. Ma solo attraverso la comprensione di ciò che siamo diventati, scopriremo, forse, che essere liberi non significa aver trovato chissà quale soluzione o risposta….forse semplicemente scompare la domanda. E quando scompare la domanda…forse tutto è come deve essere.

Ciao
Devi

Caro Devi,
non c'e' niente di piu' faticoso della liberta'! Quando qualcuno ne parla come di un alto ideale del tutto astratto, io sospetto che non sia mai stato libero. Essere liberi significa anche non fare mai compromessi e prendersi la responsabilita' di ogni atto compiuto, di ogni errore fatto, di qualunque dolore procurato...
E' faticosa la liberta', caro Devi, ti sfinisce.
meglio qualche compromesso in piu'...
te lo dice una che per parecchio tempo e' stata libera