Hai chiarito dando anche la risposta alla mia domanda. Ma era solo il primo punto da chiarire. Dici:...abbiamo un immagine di noi stessi....Dove e' che ti vedi, per sentirmelo dire da te? Ciao e scusa il mio bisogno di precisazioni.

se vuoi precisazioni, fai domande precise, non capisco ancora la tua domanda...

Se hai un immagine di te stesso, da qualche parte la devi pur vedere..dove?

ora ho capito, la vedo nel mio mondo

E non aver paura se "lo specchio" qualche volta ti dice che non sei "il piu bello del reame". Detto scherzosamente in confidenza. A risentirci.

Togli pure la parola anima, non la intendevo certo in senso religioso, il senso della frase non cambia: ognuno manda riflessi diversi a seconda di chi lo guarda.
Intendevo esattamente quello che hai detto tu, cioè che tuo padre ha un'immagine di te, che è vera, tua madre ne ha un'altra, ed è vera pure quella, il tuo amico ne ha un'altra, tu stesso ne hai un'altra, e sono tutte vere, perchè ognuna coglie un aspetto di te.
Forse, tra tutte le immagini, quella che noi abbiamo di noi stessi è la più completa....

ciao

siamo uno , a volte assomigliamo a nessuno ma siamo sempre alla ricerca di centomila

ovvvvvvvvvvero :

non credo esista l ' esigenza di stare soli , forse però è presente la paura di confrontarsi ... ma il desiderio più grande assume sempre la forma della comunità serena , paciosa , senza segreti ne rimpianti ... la condivisione del vissuto porta ad un più alto livello dell ' emozione generata dallo stesso

toglierei il nessuno: siamo uno e centomila...Mi ritrovo perfettamente in quello che dici , Paolo, rispetto ai differenti mondi intercati tra loro in cui il nostro essere si manifesta con sfumature o modalità peculiari in ognuno...
A volte faccio fatica a tenere insieme le centomila...cerco la coerenza rispetto all'Uno....e quando riesco a vederla è perchè la trovo nell'essenza del mio essere, che resta invariato nella sostanza più intriseca...

Ciao Paola, allora...
prendiamo come esempio la cipolla, noi siamo la cipolla (uno), ma abbiamo molti strati, maschere, aspetti della personalità (centomila), se cominci a sbucciare...sbucciare...sbucci are...cosa rimane?

arrivi al cuore, che è l'essenza...
Qualunque maschera indossiamo, qualunque aspetto della nostra personalità penso sia il anche frutto dell'influenza del nostro essere più intrinseco e profondo, quello più puro, quello libero davvero ...quello che è punto e basta.
Credo che questo nucleo possa essere pensato come quell'insieme di peculiarità che fanno di ogni uomo un soggetto unico e diverso. Insieme di peculiarità che sono x,y,z, ecc che sono tali a prescindere da ciò che succede intorno, fuori, vicino ma che si manifestano e si relazionano con l'Altro o gli altri attraverso canali, modi concreti e non, che sono innumerevoli (centomila) e che mi fanno essere PAola-sorella, paola-amica di Pinco, amica -di Pallino, Paola-professionista, PAola-figlia di quella mamma, figlia di quel Padre, Paola-felice per quel tramonto guardato con X, guardato con Y...ecc...
Non volgio banalizzare ma credo che a volte la banalità serve a dare un'immagine immediata e rendono niitidi i colori della differenza tra elementi che apparentemente sono simili..solo apparentemente...Tutte queste *PAola* non sono il risultato di una pluralità di scissioni ma semplicemnte la naturale manifestazione/rielaborazione di un contesto emotivo, relazionale, interiore ed esteriore che assume un preciso significato e innesca quella precisa dinamica perchè quelle sono le caratterische in essere in quel preciso istante.
Ma il modo di viverle, le differenze, partono da una base comune , da quel nucleoo che fa di PAola ciò che è, sempre e comunque...che fa sì che viva in certo modo quella tal cosa perchè il suo modo di essere si colora con quelle sfumature e non con altre, sempre e comunque, nel bene e nel male.

...Forse...