Io mi sento sedotto, piuttosto che credermi sedotto. Io sento la purezza come sento la bassezza d'animo, e non avrebbe senso un aspetto senza l'altro. La purezza la si raggiunge spesso attraversando fogne e interi mari di fango, certo posso essere d'accorodo che si può essere puri solo per alcuni istanti e non sempre. Ciao Nicola

Perchè, forse, dobbiamo dimostrare qualcosa? a chi? a noi stessi o all'altro?

Chiediamo perdono per aver fatto qualcosa che non volevamo fare, allora perchè lo abbiamo fatto? Se riteniamo di non averlo fatto, perchè chiedere perdono?
In ogni caso, forse, facciamo sempre ciò che ci piace fare....

Perchè, forse, ciò che pensiamo crediamo non sia discutibile, oppure ciò che pensiamo crediamo sia la... verità?

ciao

spada di fuoco

Sono d'accordo, proprio conoscendo la "bassezza", forse, conosciamo anche la purezza, altrimenti come potremmo definire la bassezza? Possiamo conoscere la "bassezza" solo attraverso la purezza e quindi dovremmo conoscere anche la purezza...
Se ne fossimo consapevoli continueremmo a vivere come viviamo?
Perchè, forse, semplicemente ci piace vivere come viviamo.

ciao

spada di fuoco

Bassezza e purezza….sembra che vengano messi in opposizione….ma non mi sembra sia così scontato….significa aver già dato una connotazione (convenzionale?) al termine purezza e cioè averlo posto in alto, contrapponendolo, appunto, al basso.
Ora, anche ammessa una tale collocazione concettuale, a mio avviso trattasi in ogni caso di esperienze che, in quanto tali, in quanto appartenenti alla nostra vita, non credo possano essere viste in opposizione……..semmai, forse, come due facce di una stessa medaglia, o, meglio, semplicemente complementari. E’ vero, infatti, come anche altri hanno sottolineato,che non è possibile fare esperienza di qualcosa se non si è fatta esperienza anche del suo complementare….nel senso che, come giustamente è stato osservato, si è in grado, ad esempio, di percepire la sofferenza solo se si è percepito il piacere e viceversa….e questo solo attraverso le personali esperienze di entrambe, per cui ciò che è relativo di per sé (basso e alto, dolore e piacere) assume infinite varietà di relazione per ciascuno di noi…in altre parole: non credo esista il piacere in assoluto o il dolore in assoluto, ma solo ciò di cui ognuno di noi fa esperienza ….
Ma…a mio parere occorre fare attenzione nel collocare il dolore in basso e il piacere in alto….temo si tratti di una convenzione, in ossequio alla umana tendenza di allontanare da noi stessi ciò che abbiamo giudicato come qualcosa di negativo, che ci impedisce di essere felici.
Lo schema del giudizio è sempre in agguato e ci conduce ad una vita piena di contraddizioni dove gli opposti (complementari..) tendono a separarsi, creando sempre più un baratro, spesso straziante e fonte di grande frustrazione, tra ciò che riteniamo sia bene per noi e ciò che invece riteniamo non lo sia.
Ebbene, ho la sensazione che continuando ad alimentare quel baratro, cercando cioè di allontanare da noi il “basso”, sarà sempre più difficile, una volta ed inevitabilmente caduti e ricaduti più volte nei suoi meandri, risalire all’”alto”….ma il problema, forse, è proprio questo: voler allontanare il basso e l’alto, porli in un sistema concettuale e di credenza di tipo verticale e non circolare, non considerarli, invece, onnipresenti, non tanto come indispensabili esperienze, quanto come semplice umana realtà del vivere….. voler vedere l’alto - la purezza - come uno status da raggiungere (e, soprattutto, con la speranza di poterlo mantenere…)..non credo sia possibile…ma il fatto è che questo non dovrebbe scoraggiarci….semplicemente è un problema che non esiste…se solo comprendiamo che non sono mai stati separati….ma se lo facciamo, se continuiamo a vederli, concepirli come realtà separate, se continuiamo a giudicare ogni passaggio nel “basso” come una caduta, un insuccesso, un fallimento (di cosa, di chi? Rispetto a cosa, rispetto a chi?) allora sì che le cose si complicano e tutto diventa molto più faticoso…la vita diventa faticosa….e comincia il lamento….e insieme al lamento l’attribuzione di colpa di un tale stato di cose….che certo no, non può essere nostra…..

La castità di per sé non credo voglia dire niente….come tutte le cose che possiamo fare nella vita non è né pura né impura, né bassa né alta. Se è ciò che vogliamo fare, facciamolo….altrimenti facciamo altro….se ci piace….

Devi

Io condivido pienamente quello che dici. Ma forse la spiegazione non la stavi dando a me. Nicola

Alto ?
Basso ?
...come mosche
camminiamo sul soffitto
e diciamo "lassù"
indicando laggiù
col potere del ronzio

"Lo schema del giudizio è sempre in agguato"
bravo Devi
e bravi tutti voi
che sapete riconoscere il veleno
che la società
vorrebbe iniettarci nel cervello
(pur senza riuscire
ad evitarlo del tutto)

molte mosche ronzanti
- questo è -
alcuni preferiscono
bruciare in un attimo
che passare più d'una vita
in uno stato di putrefazione

alcuni...
hanno le ali bianche

l'ANIMAle (V)

ti voglio bene,dana,credimi.
tranquilla.
ho i miei motivi.
tu non c'entri nulla.
ti abbraccio forte!

..pardon.....credevo di averlo inviato in privato a dana ....

la mia è solo una riflessione, scaturita durante la lettura del tuo post...parlando, confrontandoci, possiamo condividere, se vogliamo, le emozioni che le nostre diverse esperienze, forse anche spesso goffamente espresse, suscitano in noi...

Ciao

Devi