Ciao Lai, spesso non è facile capire i sentimenti tramite uno scritto sul forum, vero anche che si possono fraintendere le parole, ma a livello umano istintivo, viene spontanea una parola positiva, almeno a me.
Per quanto riguarda il nostro percorso individuale, so benissimo che spetta solo a noi avere cura del nostro dentro, ma quando mi è successo di toccare il fondo, chi mi stava intorno ha contato molto per non sentirmi sola, anche nel web!
Un caro saluto

in my humble opinion sto detto è un po' una cavolatina...
con un fondo di verità, ovvero

"quando si sta per toccare il fondo si apprezzano maggiormente le cose belle che ci accadono attorno"



nei periodi in cui andavo a fondo... non c'era un fondo... si andava sempre più giù, sempre più giù, fino ad una lenta autodistruzione...
L'unico vero fondo è trovarsi con un cappio alla gola e decidere se è il caso di saltar giù dalla sedia o meno.

Ma sinceramente parlando, quello sarebbe un fuggire dalla propria vita, invero un comportamento poco appropriato.


Io ti propongo di prendere la frase che hai scritto all'inizio, scriverla su un foglio di carta, farci una pallina, buttarla nel water e tirare l'acqua; e poi cominciare a pensare che non esistono "fondi" o "alti", ma solo la propria vita, e che bisogna cercare in ogni momento di viverla nella maniera in cui VOGLIAMO viverla, indipendentemente dal fatto che ci si riesca o meno in alcuni periodi.

Assolutamente d'accordo!!!

Comunque, se mai esiste un fondo-limite
esiste peraltro l'assoluta spinta alla risalita.. (mia opinione!) !
Una specie di legge di contrasto nella tensione agli estremi ..propria della vita ..credo..
Certo è che se non vi è coscienza del fondo-limite, non vi è nemmeno 'l' affondare', né la cosiddetta 'risalita'.. (!)Se proprio vogliamo prendere i termini per ciò che limitatamente esprimono..!
Se in senso lato.. la coscienza dell'essersi spinti troppo al limite-fondo diventa necessaria al cambiamento di rotta..

Ciao!
Gyta

così si che va bene......!!!!!


SIAMO POSITIVI.......


un abbraccio a tutti.....

penso che questo basti a confutare la citazione in analisi; comunque c'è anche il fatto che molto molto spesso (forse quasi sempre) ci si culla nel proprio dolore e questo non ci aiuto a risalire.

dì piuttosto le cose come stanno, che non sai rispondere

la tua presunzione m'indispone alle volte. mi vieni a insegnare che nella vita bisogna tacere... aoo! c'è ancora la libertà di "espressione", come diceva sempre un mio caro professore di matematica, prendendo con ironia anche gli errori più assurdi che noi studenti facevamo alla lavagna. quello si che era un maestro.

comunque ti voglio ancora bene.
prendimi come sono-(come-sono).

mi è piaciuto il post del cesso!
ma sono d'accordo con tutti voi.

a me succede che cado giù,
nelle tenebre,
giù giù giù,
ma poi sul fondo trovo come una molla
che mi rispara in alto,
nel cielo blu.


tra l'altro "fondo" e "profondo" si assomigliano.
si muore e si rinasce,
bisogna aver sofferto per saper gioire,
bisogna morire al mondo delle sciocchezze con aria d'importanza
per rinascere a quelle semplici ricche gioie che ti circondano nel presente.

ma una cosa fondamentale resta l'indipendenza.
bisogna trovare se stessi: ho semrpe preso con le pinze chi pretendeva di indicarmi la direzione dove mi sarei finalmente trovato.
ma questa probabilmente è una deriva innaturale della nostra società: tanto competitivi che non si esita a tendere la mano a chi sta a terra, ma non per aiutarlo a rialzarsi, bensì per dirgli con un ghigno compiaciuto: "piacere!", e poi andar via.
non tutti sono così, forse è solo il mio ambiente un pò folle... speriamo!

io dico che il Socratico "conosci te stesso" è un attività interiore e personalissima, ma questo forse perchè una volta, caduto a terra, accecato dal dolore, ho dato la mano ad una tenaglia! (poi ho sentito una risata che s'allontanava nel buio).
ma effettivamente, nella Civiltà greca, era un'attività relazionale.

dispiace esistano mani-tanaglie....
ma per fortuna non esistono solo quelle....
pensa ad esempio alle tue mani...
son certa che non sono così!!!!!!!

quando ho cominciato a scrivere questo topic...
intendevo dire....

che se il crollo non è repentino e rocambolesco (si scrive così?)
certe volte non ci si accorge neanche più di essere scesi tanto in basso....
certe volte si crede che sia normale stare così...
perchè non ricordi neanche più quando hai cominciato a scivolare....

che tristezza che ho scritto........


SCUSATEMI!!!!!


samba please
un pò di samba!!!!!

per Rubin:
Anche tu m'indisponi a volte...
Ma ti voglio bene anche io, succede perchè si scopre qualcosa dentro che ci ha ferito .
Sono d'accordo su quello che hai scritto, spesso le persone godono a vederci stare male. bisogna solo scansarle.
La tua viennetta algida! (mi hai fatto ridere!)

tipico delle persone intelligenti capire quando è il caso di arrabbiarsi e qundo non lo è no.
infatti io scherzo spesso, a volte anche con tono che sembrano forti, ma in realtà sono un pagliaccio di natura.

che volevo ddì... ah sì, a Lai: mi chiamano anche Edward Mani di Forbice. scherzo, sono buono.

hai detto una tristezza Lai nell'ultmo post, ma la trovo vera.
il fatto di non accorgersi di quanto siamo messi male, aiuta a stare meglio, quando non avresti la forza di risollevarti: c'è un'assuefazione alla disgrazia che la porta a livelli di normalità.

[mi chiamano anche Edward Mani di Forbice. scherzo, sono buono.

beh dai..... se assomigli a Jonny Deep ...
che importanza hanno le mani????????

scherzo naturalmente!!!!!!!!