"Ciò che rende la vita lieta non è fare le cose che ci piacciono, ma trovare piacere nelle cose che dobbiamo fare."





Non vi dirò subito cosa ne penso io, per non influenzarvi.
Secondo voi come va interpretata questa frase? E' positiva o negativa? va seguita o va accantonata?

(non è un test per voi... è per capire se sono malato io a pensarla in un certo modo )

Ciao Wax

...e' una tecnica filosofica che serve per farti prendere coscienza della interdipendenza/interelazionare...in questo caso tra dovere e/e' piacere. Dovrebbe infondere coraggio neccessario per vivere nel relativo. Ciao

NEMAN SCUSA ..........

MA COS'é CHE HAI DETTO ???????????!!!!!!!

sono dura....
e non ci ho capito molto....


ciao

in questo giudizio non sia molto lontano da Kant.
"La virtù è premio a se stessa", sosteneva Kant in una celebre affermazione.
Credo che in questo "sentire" si esprima essenzialmente un lato specifico dell'animo germanico, un tratto proprio del carattere del "buon tedesco", a volte alquanto mitizzato.
"Intelligenza è la capacità di trovare interesse in ogni compito che ci viene affidato" diceva Planck.
Non so cosa pensarne, io, soggettivamente lo avverto come un fatto quasi intuitivo: ma sono stato educato così...
Più che un'espressione di saggezza, la percepisco come espressione di carattere.
Ciao a tutti.

condivido.

Ci si rende conto quando anche il dovere imposto da altri comincia a portare frutti piacevoli, tanto da portarti ad eseguirlo immediatamente ovvero, diventa cio che piace fare combaciando con il dovere autoimposto. La comprensione di questo tipo di interrelazione in questo contesto porta allo disciplinarsi. E la diciplina ferrea e' una forma di coraggio dimostrato dato che il dovere ci mette a prove e scelte durissime. Ciao

Planck era estremamente intelligente.
e credo sia proprio delle persone intelligenti l'interesse, la curiosità verso ogni aspetto della vita.
la vita in ogni suo aspetto è interessante, e la curiosità e la scoperta portano sempre soddisfazione.

Secondo me rappresenta un modo 'ideale' di affrontare la vita... se così facessimo sicuramente avremmo meno problemi nell'affrontare determinati aspetti della vita stessa che sono inevitabili e di cui, a volte, faremmo volentieri a meno.

Per quanto ci possiamo sforzare nel trovare piacere in ciò che siamo obbligati a fare, non possiamo negare che in realtà lo percepiamo come un obbligo e di conseguenza come una non-scelta, un'imposizione.

Se facciamo ciò che ci piace è perché lo abbiamo scelto e lo stesso termine "obbligo" indica che altrimenti non avremmo scelto di fare una data cosa... perciò credo che sia impossibile trovare piacere in ciò che ci viene imposto, proprio perchè non-scelto!

forse la frase voleva intendere la capacità di non precludere piacere inaspettato nei confronti di quello che non si è scelto di fare spinti da interesse personale, ma da contingenze.Come dire; amate l'ignoto, quello che apparentemente non vi attrae ,siate aperti a captare quanto di interessante e piacevole possa derivare anche da quelle esperienze che apparentemente possono sembrare banali, di routine o 'repellenti'


A scuola non mi piaceva l'idea di studiare la fisica, almeno da un punto di vista teorico ed 'esterno', cioè da profano che di fisica non ne sapeva nulla;ma quando l'ho studiata l'ho trovata cmq interessante in relazione alla spiegazione degli eventi da un punto di vista scientifico.Se fossi rimasto attaccato all'idea del 'dover' con costrizione studiare una materia nei confronti della quale fino ad allora non avevo manifestato interesse o che semplicemente non avevo, per molteplici motivi, avuto modo di far rientrare nella mia sfera di interesse sarebbe stato un atteggiamento che mi avrebbe tolto anche quel piacere .

Se riuscissimo a mettere in pratica questa frase, penso che vivremmo meglio, nel senso che se qualcosa è inevitabile, possiamo scegliere se trarne il meglio, oppure viverla con frustrazione: ed è più saggio e intelligente riuscire a coglierne il lato positivo.
Anche le cose apparentemente meno interessanti hanno un lato piacevole, ma non sempre riusciamo a coglierlo, soprattutto se partiamo con uno stato d'animo negativo.

"Non esiste nulla che sia un problema
senza un dono per te nelle mani" R.Bach
a volte vediamo solo il problema, e facciamo fatica a scoprire il dono nascosto.