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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-10-2004, 23.42.28   #1
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Non correre rischi

non correre rischi ...
ce tante persone che conosco che non vogliono correre il piu che minimo rischio ....
cercono di controllare tutto in maniera doviziosa, sono avbitudinari e non cercano mai di modificare il loro modo di fare neppure se questo gli costa soddisfazioni ...
a parte gli eccessi che si puo riscontrare negli ossessivi questo tipo di carattere è propriamente una cosa patologica o ???
bomber is offline  
Vecchio 29-10-2004, 23.44.25   #2
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Timidi

in un certo senso i timidi sono persone che non vogliono prendersi rischi ...
o forse no ....
no in effetti i timidi forse sono piu spaventati dalle reazioni di altre persone e di fare brutta gfigura ...
beh si in un certo senso neppure loro si vogliono prendere certi rischi ....
bomber is offline  
Vecchio 30-10-2004, 00.41.44   #3
cernia
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 91
Ciao bomber,

non credo che si tratti di timidezza, a volte dipende molto da quanto è alto il rischio: ci sono molte persone che non sono timide, ma non per questo amano rischiare.
Se si tratti anche questo di patologia o meno, credo che dipenda da caso a caso, cioè, ripeto, da quanto è grande il rischio.
Perchè, se parli di rischiare in grande, forse si potrebbe definire una patologia quella opposta, cioè pazzia pura di mettere a repentaglio una vita sicura e ben organizzata per l'incognito.
se invece parli di semplici situazioni quotidiane, nelle quali a volte si può creare l'occasione di correre un piccolo rischio per poter stare meglio, credo che ciò che manchi sia soprattutto il coraggio e quell' intraprendenza che permetta di sopportare un piccolo scombussolamento del tran tran quotidiano per risultati migliori.
Ma non so se si possa definire patologia.. forse più ignavia, pigrizia, mancanza di aspirazioni.. boh



c.
cernia is offline  
Vecchio 30-10-2004, 11.00.10   #4
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Citazione:
Messaggio originale inviato da cernia
Ciao bomber,

non credo che si tratti di timidezza, a volte dipende molto da quanto è alto il rischio: ci sono molte persone che non sono timide, ma non per questo amano rischiare.
Se si tratti anche questo di patologia o meno, credo che dipenda da caso a caso, cioè, ripeto, da quanto è grande il rischio.
Perchè, se parli di rischiare in grande, forse si potrebbe definire una patologia quella opposta, cioè pazzia pura di mettere a repentaglio una vita sicura e ben organizzata per l'incognito.
se invece parli di semplici situazioni quotidiane, nelle quali a volte si può creare l'occasione di correre un piccolo rischio per poter stare meglio, credo che ciò che manchi sia soprattutto il coraggio e quell' intraprendenza che permetta di sopportare un piccolo scombussolamento del tran tran quotidiano per risultati migliori.
Ma non so se si possa definire patologia.. forse più ignavia, pigrizia, mancanza di aspirazioni.. boh



c.



beh penso che a volte sia anche dato da situazioni di rutin ...
attenzione anche perche fare sempre le stesse cose diventa oltre che noioso anche stressante per la personsaa che a volte si infila in un tunnel senza uscita ...
cmq la definizione di patologia spesso è usata male ,
ovvero spesso ad alcune persone si usa il termine patologia quando alla fine fa solo parte del carattere ...
o meglio uan persona che è timida non si puo definire patologica perche questa carrateristica fa parte del carattere, che puo essere piu o meno positivo, pero ceramente anche la psicologia deve interessarsi di alcuni aspetti che non sono propriamente patologici ma che riguardono il benessere ed il miglioramento della vita...
per tornare al discorso è vero che il tram tram porta ad una certezza ma spesso questa certezza e solo effimera anche perche anche se si lavora sempre nello stesso posto non vuol dire che questo sara per sempre ...
se la ditta fallisce poi questo tipo di persona sarà sempre svantaggiata per trovare un altro lavoro o per rimettersi in gioco se il matrimonio di anni fallisce ma non per colpa sua ..
per cui penso che per il benessere della persona sia necessario non infossarsi a fare sempre le stesse cose ...
cambiando anche qualcosa ...
certamente ce da capitre da cosa viene fuori la paura del cambiamento ........
bomber is offline  
Vecchio 30-10-2004, 20.05.45   #5
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
più che di timidezza io parlerei di insicurezza...
non è la paura di aprirti verso l'esterno che non ti fa correre rischi...
ma la ricerca di punti certi dai quali non staccarsi mai...

ed in tutti e due i casi non è detto che ciò sia male è la solita questione di equilibri...

valutare i rischi può essere dettato da prudenza...
non muovere un passo e fossilizzarsi in situazioni solo per paura può essere dettato da insicurezza..

rodi is offline  
Vecchio 30-10-2004, 21.25.33   #6
dana
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Data registrazione: 18-10-2003
Messaggi: 0
Citazione:
Messaggio originale inviato da rodi
valutare i rischi può essere dettato da prudenza...
non muovere un passo e fossilizzarsi in situazioni solo per paura può essere dettato da insicurezza..



Credo che l'unica certezza sia ....che non ci sono certezze, perciò è inutile tentare di prevedere tutto e di controllare tutto.
La vita è in grado di "cambiarti le carte in tavola" in qualsiasi momento.

Penso che la persona super-abitudinaria lo sia per insicurezza, per poca fiducia in sè e nella vita, non per timidezza.

La vita è un continuo cambiamento, sto imparando (a mie spese) a non guardare troppo lontano, a pensare all'oggi e al massimo al domani. Dopodomani ....chissà.
dana is offline  
Vecchio 31-10-2004, 02.50.00   #7
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Citazione:
Messaggio originale inviato da rodi
più che di timidezza io parlerei di insicurezza...
non è la paura di aprirti verso l'esterno che non ti fa correre rischi...
ma la ricerca di punti certi dai quali non staccarsi mai...

ed in tutti e due i casi non è detto che ciò sia male è la solita questione di equilibri...

valutare i rischi può essere dettato da prudenza...
non muovere un passo e fossilizzarsi in situazioni solo per paura può essere dettato da insicurezza..




beh attenzione è proprio li il punto focale spesso chi ha paura di aggire o di rischiare tende a valutare troppo le cose certe...
ma partendo dal pressuposto che non esiste nulla di sicuro ogni scelta per quanto possa essere semplice comporta un rischio di fallimento da cui ogni scelta è un lancio nel rischio ...
bomber is offline  
Vecchio 31-10-2004, 02.51.07   #8
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Citazione:
Messaggio originale inviato da dana


Credo che l'unica certezza sia ....che non ci sono certezze, perciò è inutile tentare di prevedere tutto e di controllare tutto.
La vita è in grado di "cambiarti le carte in tavola" in qualsiasi momento.

Penso che la persona super-abitudinaria lo sia per insicurezza, per poca fiducia in sè e nella vita, non per timidezza.

La vita è un continuo cambiamento, sto imparando (a mie spese) a non guardare troppo lontano, a pensare all'oggi e al massimo al domani. Dopodomani ....chissà.


penso alla fine che chi vuole correre rischio alla fine ottiene le cose buone ....
bomber is offline  
Vecchio 31-10-2004, 12.44.09   #9
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
ci sono rischi oggettivi, come saltare all'altra sponda di un fossato, e rischi così così, come attraversare la strada sulle striscie pedonali col verde pedonale.
eppure si può aver paura anche di quest'ultima, ed evitare l'azione. ma perchè?! mah, magari quello si è ricordato di un suo vicino di casa che è stato investito da un pirata della strada mentre attraversava sulle striscie pedonali, o dell'articolo pseudo scientifico che affermava che la percentuale di persone ammazzate da un fulmine mentre attraversavano la strada è tre volte maggiore di quelle che stavano a casa... cose così, in sostanza, apprendimenti, che portano ad aspettative negative, previsioni catastrofiche, percepite come realmente possibili (e se vogliamo, tutto è possibile, anche che in quel momento si apra una voragine sotto i suoi piedi... però, insomma... le probabilità son quelle che sono... altrimenti tutto il mondo è potenzialmente assassino!).

se le paure derivano da previsioni frutto di apprendimento, come fare a far svanire la paura? cambiando le previsioni? e come? richiamando alla mente altre possibilità meno negative, anzi, positive?
quando attraverserò la strada magari una bionda autista si fermerà al mio passaggio, e sarà un colpo di fulmine.
r.rubin is offline  
Vecchio 31-10-2004, 12.48.18   #10
sting antonio
Ospite abituale
 
Data registrazione: 30-10-2004
Messaggi: 314
secondo me e' tutta una questione di vizzio la mente e il corpo si abitua e dopo una paio di mesi la mente la trasforma i una osessione,ed e' difficile convincere la mente che non e' come dice lui


io per esempio gioco a scacchi da 1 anno tutti i giorni passo minimo 2 ore ma non ne faccio un ossesione lo prendo come un gioco anche se qualche volta mi arrabbio perche' perdo come unno stupido
sting antonio is offline  

 



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