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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-12-2004, 23.41.47   #11
sisrahtac
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Perchè abbiamo 2 braccia? Perchè abbiamo un solo naso? Perchè abbiamo l'ego? Boh, penso perchè le nostre strutture mentali hanno seguito un' evoluzione come le nostre strutture fisiche. Probabilmente è il sistema migliore con cui la mente umana è riuscita a conciliare se stessa con l'ambiente circostante. Penso che una persona privata dell'ego difficilmente potrebbe relazionarsi con il mondo circostante, gli mancherebbero tutte quelle difese e tutti quei mezzi per poter rielaborare gli impulsi in entrata ed in uscita dalla e verso la sua mente. Certo se ad ogni stimolo interno ed esterno corrispondesse un'azione corrispondente senza tante macchinazoni sarebbe tutto più semplice, saremmo più simili agli animali e forse più integrati agli schemi naturali. Ma se col tempo nell'uomo s'è venuto a svilupparsi un ego e la consapevolezza di sè ci sarà un motivo, ed il motivo sarà quello di rielaborare un maggior numero di dati che l'ambiente ci invia. Magari se avessimo strutture mentali ancora più evolute dell'ego potremmo renderci conto di quanto in realtà è molto più complessa questa realtà. Come un animale è inconsapevole della morte, di se stesso e di tante altre cose (almeno, così si dice...io col mio cane non c'ho mai parlato direttamente, quindi non posso sapere ciò che pensa...) probabilmente anche noi siamo inconsapevoli di una miriade di altri fenomeni. Certo questo non ci da il permesso di ricamarci sopra favolette religiose...però magari col tempo la mente umana si evolverà, avremo un upgrade che ci permetterà di integrare in maniera migliore il mondo che ci circonda...
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Vecchio 29-12-2004, 23.44.12   #12
gyta
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Re: Re: Perché esiste l'ego? qual è la sua funzione?

Citazione:
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..Per l' 'altra'
nessuna 'risposta' assoluta
per ora..


Per 'altra' intendo..:
Quale sia la 'funzione' dell'entrare in/nel gioco..!
Ed è su questa che la mia messa in moto
cigola di brutto..
evitando di dare risposte scontate e super-inflazionate,
delle quali -peraltro- spesso vado fiera,
quando si tratta di dispensare.. carezze, s'intende..

Intanto resto in ascolto..
si sa mai cosa possa succedere
a questa porta-percezione
quando la si lascia libera da chiavistelli
(di parole inestistenti-incompiute..)

..Bella domanda.. Proprio..!
Dalla cui 'risposta' potrebbe seguire
un Reale SacroSanto Silenzio
di essenziale
tangibile
esplicata
Unità
di comprensione

Sì..
Interessante sottolineare
la sua funzione di 'controllo' degli impulsi 'inaccettabili'..
Ed anche.. Vero!
Ma.. 'Inaccettabili'.. a chi??
Se la tua domanda era di ordine
psicologico, la risposta è presto esaurita.. Diversamente la definizione strettamente manualistica -a mio avviso- porta solo /o potrebbe portare leggermente fuori fuoco la questione al di sotto..
Cioè.. Quale senso l' 'io'-percezione separata.. l' 'io'-osservatore(ed osservato)..? O presupponi che l' 'io' nasca /possa nascere solo da esigenze sociali del vivere..? No.. Non credo..! Sempre separata coscienza si svilupperebbe.. meno di contrasto.. Questo è vero.. Ma sempre un.. 'io'..
Oppure.. sto andando al di là del centro di tuo interesse, della discussione da te aperta..??




Gyta
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Vecchio 29-12-2004, 23.48.07   #13
Fragola
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Re: Brevissima definizione dell'ego

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Termine della psicoanalisi per definire l'Io, uno dei tre aspetti della psiche umana secondo Sigmund Freud (insieme a Es e a Super Ego), deputato ai rapporti con la realtà e influenzato da fattori sociali. La sua formazione ha inizio al momento della nascita, dal primo contatto con il mondo esterno (persone e cose). Nella sua funzione di controllo degli impulsi inaccettabili, l'Io agisce da mediatore tra i desideri inconsci e le richieste sociali.

dalla pagina: https://www.riflessioni.it/enciclopedia/ego.htm

Ok, se ci dobbiamo basare sul modello di riferimento freudiano, allora l'io non esiste. E non solo non esiste in quanto parola che indica una parte di un tutto da questo tutto non separabile nemmeno uccidento il tutto stesso, ma non esiste proprio. Secondo me, almeno.
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Vecchio 29-12-2004, 23.50.53   #14
sisrahtac
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Poi fuori da una visione ego-centrica essendo l'uomo un animale sociale penso che la sua funzione sia anche quella di interagire non solo con l'ambiente ma anche coi suoi simili, cosa ben più complessa...se all'istinto di riproduzione seguisse subito l'atto penso che il 99% dei problemi psicologici umani scomparirebbe di botto, ed invece no; stiamo a rielaborare e a rigirarci su a corteggiarci e a gironzolarci attorno, ed il galateo e le buone maniere e questo e quello...e rimuovi quelle idee sconce dalla mente mentre accetta quelle altre....
Probabilmente ciò accade per lo stesso motivo, perchè noi siamo consapevoli che se si fanno certe azioni ci sono certe conseguenze...il rimanere in cinta, le malattie...tanto per rimanere nell'esempio, e quindi l'animale uomo deve rielaborarci un po' su, valutare e conciliare i propri istinti di riproduzione, conservazione, maternità\paternità tirare le somme ed agire di conseguenza....è molto più complesso che per un animale che non sa quello che fa....
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Vecchio 29-12-2004, 23.51.37   #15
gyta
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Messaggio originale inviato da Catharsis
..Magari se avessimo strutture mentali ancora più evolute dell'ego potremmo renderci conto di quanto in realtà è molto più complessa questa realtà..

Magari il mio cervello..
andrebbe molto meno in tilt.. Di certo!!!

Pedonami..
Ma non potevo farmi scappare 'na manna come questa...!
Mi sto martellando la testa
da un paio di annetti
o mi <illumino>
o ci faccio il callo
o lascio ogni Superflua Connessione



Gyta
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Vecchio 30-12-2004, 00.08.35   #16
gyta
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Re: Re: Brevissima definizione dell'ego

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Ok, se ci dobbiamo basare sul modello di riferimento freudiano, allora l'io non esiste. E non solo non esiste in quanto parola che indica una parte di un tutto da questo tutto non separabile nemmeno uccidento il tutto stesso, ma non esiste proprio..

Però.. Quanto le parole possono essere liberatorie
e dispensatorie da pesi..!!

A volte.. m'avvicino a dare il definitivo colpo di spazzola..
Ah.. Racchiudere tutte le parole-azioni della mente
in un grosso vocabolario
e gettarlo
con gran liberazione
fuori dalla finestra
Per Sempre..
Solo io-senza-io.. e nessuna possibilità
di intellettuali-seghe-ripensamenti..
come.. bambini..
come fiumi..

Ok.. Mi stoppo qui..

Pace & Amore ma Soprattutto Fluida Fantasia Esente da Granitiche Pensate..

Ehm.. Scusate (oppure no)
Parla il mio 'io' -a volte- inconsapevolmente.. disperso.. (e felice!)
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Vecchio 30-12-2004, 00.12.33   #17
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Mi viene da chiedere invece qual'è il confine tra ego e super-ego, tra processi mentali propri dell'uomo e processi acquisiti vivendo in società. Io penso che le due cose in fondo in fondo coincidano...noi nasciamo tabula rasa, in seguito nella nostra memoria vengono impresse azioni ed emozioni, veniamo plasmati dall'ambiente e poi iniziano a stratificarsi ed a costruirsi tutti i sistemi mentali....però cosa spinge un bambino a cominciare ad emulare il comportamento di chi gli sta vicino? E cosa spinge a riconoscere tali individui come suoi simili? Cioè, sono questi processi di identificazione ed emulazione che non ha imparato da nessuno, che il bimbo deve già avere in nuce dentro di sè, che deve avere per istinto...
Come una cellula ha gli enzimi per codificare ciò che c'è nel suo dna, così il bambino deve avere delle strutture di base per codificare i suoi impulsi, qualcosa da cui partire a costruire...mah..
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Vecchio 30-12-2004, 00.23.02   #18
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Stavo immaginando a cosa possa servire l'ego con il processo opposto, pensare a come sarebbe vivere senza ego. Prima di tutto non avremmo percezione di noi, poi non avremmo controllo sui nostri impulsi e quindi sulle nostre azioni. Probabilmente non avremmo razionalità, ma vivremmo come in un sogno, perchè l'es si eprime più ad immagini che a parole. Saremmo in poche parole dei pazzi...credo che l'ego sia effettivamente e fondamentalmente controllo...controlla che nella nostra mente nulla venga corrotto e che tutto venga rielaborato correttamente...l'es è il pazzo furioso, la scimmietta psicotica che è in ognuno di noi e l'ego è un po' il carceriere severo che seda e controlla la bestiolina...io la intendo così...
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Vecchio 30-12-2004, 00.25.53   #19
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però cosa spinge un bambino a cominciare ad emulare il comportamento di chi gli sta vicino? E cosa spinge a riconoscere tali individui come suoi simili?..

Simili..?
Ma che simili..??

Il Padre è.. Dio!
La Madre.. una Dea!
Gli Altri.. di troppo!!
Già..!

No..
L' ego -'super-ego'!-
cammina a braccetto con le modalità
di istruzioni impartite vocalmente e non -cioè subdolamente-
da quell'accozzaglia di punti fermi chiamati 'organizzazione "sociale" '..

La 'percezione-io' da sola..
non farebbe tutti 'sti danni..
e di sicuro.. molti meno morti e guerre da tavolino.. di certo!

Però.. Così siamo in ballo..
ed eccoci a fare il percorso
a ritroso
verso l' 'eden' scordato..
Alla ri/costruzione di un altro eden decisamente meno fallace..



Cat..
Saremmo in poche parole..
La Beatidudine Fatta Uomo
O Dio.. fatto Uomo..

Gyta
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Vecchio 30-12-2004, 01.26.53   #20
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Re: Brevissima definizione dell'ego

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Termine della psicoanalisi per definire l'Io, uno dei tre aspetti della psiche umana secondo Sigmund Freud (insieme a Es e a Super Ego), deputato ai rapporti con la realtà e influenzato da fattori sociali. La sua formazione ha inizio al momento della nascita, dal primo contatto con il mondo esterno (persone e cose). Nella sua funzione di controllo degli impulsi inaccettabili, l'Io agisce da mediatore tra i desideri inconsci e le richieste sociali.

dalla pagina: https://www.riflessioni.it/enciclopedia/ego.htm

... forse dovrei spiegare perchè secondo me questo concetto di IO fa riferimento a qualcosa che non esiste. Fosse facile!
Bisogna premettere che Freud, nel corso della sua ricerca, traccia due diverse mappe della psiche e questo a chi non lo ha studiato a fondo (io non l'ho fatto) può generare un po' di confuzione. Comunque parrebbe che l'IO per Freud coincida completamente con la coscienza. Con ciò che è conscio, per dirla meglio.
Compito dell'IO sarebbe quello di mediare tra gli impulsi sessuali inconsci (libido) per consentire un sacrificio (o sublimazione) di questi a favore di un adattamento sociale.
“La conquista della civiltà si è costruita sulla rinuncia alla soddisfazione delle pulsioni, che il mondo civile continua necessariamente a richiedere a chiunque voglia accedervi.” (Sigmund Freud, Considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte) Questa “coercizione esterna”, secondo Freud, ha trasformato gradualmente la stessa organizzazione pulsionale degli uomini. Infatti gli interventi ‘costanti’ sulle pulsioni cattive hanno fatto sì, secondo Freud, che “gli uomini che vengono al mondo oggi nascono già con una tendenza a trasformare le pulsioni egoistiche in sociali; sicché bastano lievi stimoli perché questa sorta di organizzazione ereditaria conduca alla realizzazione di un siffatto mutamento”
Freud stesso, meditando sulla guerra, ritratta questa visione della psiche, nelle sue ultime opere. Là dove, per intenderci, parla del conflitto tra Eros e Thanatos.
Purtroppo Freud non ha avuto il tempo di portare a compimento la sua seconda teoria che, in alcuni punti, cade in contraddizione.
“Era difficile, dopo la guerra, dare una presentazione ‘morale’ della prima teoria delle pulsioni: in quelle ‘erotiche’ c’era di tutto, amore ma anche morte, e la ‘buona’ pace era in fondo l’espressione delle egoistiche pulsioni di autoconservazione. Inoltre, si trattava di rinunciare all’happy end contenuto nell’idea del processo di civilizzazione (tipico dell’universalismo eurocentrico della modernità successiva alle rivoluzioni borghesi), di cui la civiltà occidentale contemporanea era il temporaneo culmine. E, insieme, occorreva liquidare la fantasia illuministico-organicista della trasformazione ‘biologica’ delle pulsioni prodotta appunto dal processo di civilizzazione.” (Claudio Risè, Psicanalisi della guerra)
E’ dunque proprio il trauma e la delusione della guerra a mettere in atto il processo attraverso il quale Freud elaborerà la sua seconda versione della teoria delle pulsioni che presenterà di lì a cinque anni con Al di là del principio del piacere, identificando Eros con Vita, contrapposto a Thanatos, Morte.
Nel secondo sistema, dove Thanatos viene opposto a Eros, le pulsioni erotiche diventano più ‘educabili’, dato che non si svolgono più sotto l’unica egida del principio del piacere, ma ubbidiscono anche al principio di realtà.
“A quel punto però il persistere del potere di Thanatos, una volta che lo si stacca da Eros, diventa incomprensibile al suo stesso ideatore, Freud. Perché gli uomini soccombono comunque alla “passione” della guerra e della distruzione, perché l’Eros, ormai “buono” e depurato dalle forze maligne della distruttività, non vince? E soprattutto, di che natura è l’’egoismo’ della guerra, visto che in essa tutto perdono e nessun interesse è tutelato? Queste domande rimangono sostanzialmente senza risposta.” (Claudio Risè, Psicanalisi della guerra)

Dunque io non credo all'esistenza di una funzione psichica addetta solamente a reprimere i desideri (pulsioni) a favore di un adattamento sociale. Ad un IO completamente conscio e censore.
Mi è più vicina la definizione di IO coniata da Jung, che ho già riportato nel primo intervento. Compito dell'IO per Jung non è il controllo delle pulsioni e nemmeno il graduale assorbimento dell'ES. Compito dell'IO è invece quello di intrattenere con l'inconscio e con l'archetipo del SE una relazione "etica", dove per etico si intende che nessuna istanza ha diritto di egemonia all'interno della psiche umana.
Fragola is offline  

 



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