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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 17-01-2005, 23.00.30   #11
VanLag
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Data registrazione: 08-04-2002
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Vi propongo un brano di Gibran Kahll Gibran sull'argomento. Io lo trovo sempre illuminante e spero che sia altrettanto per chi non lo conosce o per chi lo ha dimenticato......



Allora un uomo ricco disse: Parlaci dei doni.
E lui rispose:
Date poca cosa se date le vostre ricchezze.
E' quando date voi stessi che date veramente.
Che cosa sono le vostre ricchezze se non ciò che custodite e nascondete nel timore del domani ?
E domani, che cosa porterà il domani al cane troppo previdente che sotterra l'osso nella sabbia senza traccia, mentre segue i pellegrini alla città santa ?
E che cos'è la paura del bisogno se non bisogno esso stesso ?
Non è forse sete insaziabile il terrore della sete quando il pozzo è colmo ?
Vi sono quelli che danno poco del molto che possiedono, e per avere riconoscimento, e questo segreto desiderio contamina il loro dono.
E vi sono quelli che danno tutto il poco che hanno.
Essi hanno fede nella vita e nella sua munificenza, e la loro borsa non è mai vuota.
Vi sono quelli che danno con gioia e questa è la loro ricompensa.
Vi sono quelli che danno con rimpianto e questo rimpianto è il loro sacramento.
E vi sono quelli che danno senza rimpianto né gioia e senza curarsi del merito.
Essi sono come il mirto che laggiù nella valle effonde nell'aria la sua fragranza.
Attraverso le loro mani Dio parla, e attraverso i loro occhi sorride alla terra.
E' bene dare quando ci chiedono, ma meglio è comprendere e dare quando niente ci viene chiesto.
Per chi è generoso, cercare il povero è gioia più grande che dare.
E quale ricchezza vorreste serbare ?
Tutto quanto possedete un giorno sarà dato.
Perciò date adesso, affinché la stagione dei doni possa essere vostra e non dei vostri eredi.
Spesso dite: "Vorrei dare ma solo ai meritevoli".
Le piante del vostro frutteto non si esprimono così né le greggi del vostro pascolo.
Esse danno per vivere, perché serbare è perire.
Chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è certo degno di ricevere ogni cosa da voi.
Chi merita di bere all'oceano della vita, può riempire la sua coppa al vostro piccolo ruscello.
E quale merito sarà grande quanto la fiducia, il coraggio, anzi la carità che sta nel ricevere ?
E chi siete voi perché gli uomini vi mostrino il cuore, e tolgano il velo al proprio orgoglio così che possiate vedere il loro nudo valore e la loro imperturbata fierezza ?
Siate prima voi stessi degni di essere colui che da e allo stesso tempo uno strumento del dare.
Poiché in verità è la vita che da alla vita, mentre voi, che vi stimate donatori, non siete che testimoni.
E voi che ricevete - e tutti ricevete - non permettete che il peso della gratitudine imponga un giogo a voi e a chi vi ha dato.
Piuttosto i suoi doni siano le ali su cui volerete insieme.
Poiché preoccuparsi troppo del debito è dubitare della sua generosità che ha come madre la terra feconda, e Dio come padre.
VanLag is offline  
Vecchio 18-01-2005, 00.01.10   #12
Fragola
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Mary
Nel dono non dovrebbe comparire la gratitudine. Perché gratitudine innesca quel dare-ricevere che in uno scambio di vero amore e piacere non dovrebbero esserci.

L'ho imparato a mie spese.

Il vero dono è quello che genera ricchezza e gioia sia in chi lo riceve che in chi lo offre senza che venga fuori il bisogno di ricambiare.

E' cosa assai difficile e occorre avere una persona che sia sulla stessa lunghezza d'onda altrimenti gli spiacevoli malintesi sono assicurati.

Riscoprire il dono come comunicazione di amore è qualcosa di veramente bello.

Ciao
Mary


o yesss! Infatti devo dire che la persona che mi ha dato più piacere nella mia vita come ricevitore di doni è stata mio figlio. La gratuità era ovvia, e vederlo sorridere per la sorpresa e il piacere...

Uno dei "sinotmi" da cui capisco che tengo molto ad una persona è che quando vado in giro vedo sempre un sacco di cose che vorrei regalargli/le.

Ma anche nel dono il troppo stroppia. Ci sono casi in cui il dono materiale viene usato per compensare l'assenza affettiva e questo non va bene.
Fragola is offline  
Vecchio 18-01-2005, 06.29.24   #13
uranio
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il dono è un'arte

Il dono è un gesto di affetto e si fa quando ci sentiamo di farlo. Non bisogna attendere compleanni,anniversari ecc., è forma di gratitudine, di piacere. Per me il dono è una forma d'arte perchè devo andare alla ricerca di ciò che a me piace e che a l'altro fa piacere di ricevere. Il dono non è oggettivo, ma è una forma di espressione. Il piacere di donare non è condizionato
uranio is offline  
Vecchio 18-01-2005, 09.56.35   #14
Ettore
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Data registrazione: 29-12-2004
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Ho una storia carina sul dono:

Enrico, come ogni fine settembre, iniziava a cercare il regalo per la sua ragazza: Chiara, la quale, immancabilmente, gli ricordava del suo compleanno. A dire il vero gli ricordava del Natale , della Pasqua, degli onomastici e di altre particolari ricorrenze che implicassero un regalo.

Chiara, ad ogni ricorrenza, si preparava con largo anticipo sui regali che doveva fare per il compleanno di Enrico. A dire il vero si preparava anche per il Natale, la Pasqua e gli onomastici.

Enrico non era bravo a fare regali, anzi, un disastro, tanto che spesso chiedeva a Chiara che cosa volesse. Chiara, dal canto suo, indispettita dalle richieste di Enrico, iniziò a chiedergli che cosa desiderasse come regalo.

Tutto questo durò per 3 Natali, 6 Compleanni, 2 Onomastici (si risparmiarono le Pasque).

Enrico non provava amore per Chiara e la lasciò. Chiara però amava Enrico e avrebbe continuato per infiniti Natali e compleanni.

Dopo un pò Enrico incontra Nicoletta. Nicoletta è sensuale, dolce e ascolta Enrico.
Enrico si invaghisce, perde la testa. Capisce che basta un attimo per dissolvere 3 Natali, 6 Compleanni e 2 Onomastici.

Un giorno, per strada, camminando, si ferma davanti ad un negozio. Vede una sciarpa, di seta, bellissima. Enrico prende quella sciarpa perchè già la vede avvinghiata al collo di Nicoletta. Pensa che è fatta per lei, pensa che lei sarà felice di avere quella sciarpa.

Enrico rivede Nicoletta, un'altra volta, ma non porta il regalo. Passano una bella giornata insieme: si baciano, si carezzano, si confidono , parlano, scherzano…

Quella fu l'ultima volta che Enrico vide Nicoletta. Lei scomparì, non volle più vederlo, nè sentirlo.

La sciarpa di seta rimase nel cassetto di Enrico.

Chi è capace di donare è anche capace di ricevere? O anche: chi è incapace di ricevere è anche incapace di donare?
Ettore is offline  
Vecchio 18-01-2005, 11.38.38   #15
klee
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NASCONDERE

Ciao Hector !mi hafatto sorridere la tua storia!!!! per me non esistono tanti regali..per me essere "presenti" quando vogliamo bene e molto IMPORTANTE.Per me donare,vuole dire guardare l'altra persona NEGLI OCCHI.Tanti non guardano,lo sguardo è fuggente...Perchè non guardare l'altro negli occhi?cosa NASCONDIAMO ?Ma dagli occhi puoi capire al 50 o/o com'è una persona.E' bello potere offrire all'alltro un tuo piccolo dipinto,due riflessioni scritte da te.E' bello offrire la SINCERITA'....MI SEMBRA CHE CI NASCONDIAMO TANTO FRA I REGALI COMPERATI DI NASCOSTO...
klee is offline  
Vecchio 19-01-2005, 10.26.30   #16
Ettore
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Data registrazione: 29-12-2004
Messaggi: 398
DONO a fondo perduto...

Purtoppo non risuciamo ad uscire dall'ambivalenza DONARE/RICEVERE: per cui se c'è l'uno, sembra ci debba essere anche l'altro...

Ripeto: penso che la mente sia stata addomesticata a vedere questo rapporto alla stregua dello scambio commerciale.

Il vero DONO è quello che non torna indietro.
Ettore is offline  
Vecchio 19-01-2005, 23.54.07   #17
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
dono a fondo perduto

se il dono è un gesto d'affetto, e chi lo riceve lo considera tale e ne gioisce, questo dono non porta al -sentire l'obbligo di ricambiare il dono- infatti se una persona sente tale obbligo cosa significa?

faccio un giro un pò lungo per spiegarlo:
il dono non è il saldo di un debito.
in altre parole, la persona a cui viene fatto un dono non ha nessun credito aperto con il donante.
il dono è una libera iniziativa del donante, e se sono rispettate le condizioni che ho detto al primo post (gesto affettivo e non di circostanza, piacere nel ricevere il dono), la persona che ha ricevuto il dono -non si sente obbligata a ricambiare il dono-: sentirsi obbligati in questo senso infatti, significa che ci si sente in debito.
e si vuole estinguere questo debito.

perchè si vuole estinguere il debito?
perchè non si vuole essere vincolati, a mezzo di quel debito ritenuto oneroso, a quella persona.

ma questo non succede nel vero dono: nel vero dono, la persona non si sente "obbligata a ricambiare-estinguere un debito-eliminare il vincolo oneroso",
ma al contrario, sente il desiderio di continuare il legame affettivo gratificante, e prova il DESIDERIO DI RICAMBIARE: non per sciogliere il vincolo che si ritiene oneroso, ma per continuare a manifestare quell'affetto (il dono come avete detto può essere il solo essere "presenti") che ci lega in modo così gratificante a quella persona.

è questo il punto importante: NON ci sente OBBLIGATI a ricambiare, ma si DESIDERA ricambiare.

Ultima modifica di r.rubin : 19-01-2005 alle ore 23.56.25.
r.rubin is offline  
Vecchio 20-01-2005, 09.48.31   #18
Ettore
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Si, la tua differenza sul ricevere è sottile e appropiata.

Aggiungo che quando parlo di donare, intendo che do qualcosa che perdo, che non "avrò più".

Il donare come perdere qualcosa che per noi è prezioso


PS per r.rubin: hai lanciato un thread molto bello!
Ettore is offline  
Vecchio 20-01-2005, 22.36.25   #19
Mary
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x Ettore

Chi non è capace di ricevere non è capace di donare.
L'ho imparato a mie spese, sulla mia pelle.

Mi ci sono voluti anni ed anni per liberarmi dalla schiavitù del dono. Era un piacere (falso, motivato solo dall'ego) darlo e un imbarazzo riceverlo. Perchè nel darlo creavo un credito (verso di me) nel ricevere invece aprivo un (mio) debito.

L'ego si diverte tantissimo in questo meccanismo.

Il vero dono invece è altro. Il valore venale diventa veramente relativo. Quel che conta è l'energia che lo accompagna.

Il vero dono dovrebbe essere simile ad un sorriso che nasce dalla ricchezza del proprio cuore: inestimabile eppure non costa nulla.

Riappropriarsi del dono come mezzo stupendo per esternare attraverso la materia l'energia dell'amore.

La prossima volta che riceve un dono guardate il viso e possibilmente gli occhi di chi ve lo sta offrendo forse riuscirete a comprendere se ve lo sta offrendo avvolto nel calore del suo amore o nella nebbia del suo ego.

E quando sarete voi ad offrire il vostro dono chiedetevi se sta esultanto l'ego o il cuore.
Potrebbe capitare come è successo a me di non saperlo, o non volerlo sapere. E iniziare a cercare di scoprirlo.

Ciao
Mary
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Vecchio 21-01-2005, 10.01.06   #20
Ettore
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Cara Mary,

concordo con te sul concetto di debito e credito.

Per quanto riguarda questa frase:

"Riappropriarsi del dono come mezzo stupendo per esternare attraverso la materia l'energia dell'amore."

Se non c'è il copyright, posso trascrivermela?

Aggiungo che non sempre il dono non costa nulla, spesso costa parecchio...




Ettore is offline  

 



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