se sì, perché? e cosa scrivereste su un'eventuale lettera di ....addio?

non arriverei al suicidio, a volte ci ho pensato, ma vedi....
dopo tante riflessioni sul come suicidarsi..... non c'è nè una che mi vada bene. Ho schifo del sangue.... quindi non potrei tagliarmi le vene (svenirei prima di morire e mi perderei tutto il trapasso), il gas....potrebbero morire altri insieme a me (non che questo mi dispiaccia), ma nn è giusto e poi puzza, nò, nò, non fà per me, buttarsi sotto a un tram......blehà.....un pezzo di qui un pezzo di là e magari non ti raccolgono nemmeno tutto.....nò, nò, non fà per me. Rimarrebbe l'over dose di medicinali o di droghe, ma anche queste non sò bene fino a che punto non ti facciano soffrire, tuttalpiù ti rendono solo incosciente, ma come già detto vorrei godermi il trapasso. Ora rimane solo la lettera di un "non suicida"

"Miei cari tutti...,
ho avuto piacere,
nel godere della vostra compagnia,
nella mia lucidità e in piena allegria,
vorrei dirvi che me ne vò,
contenta e piena di quel che sò,
non piangete, per me,
vado a star bene,
eppoi a voi che v'importa?
se la mia vita è stata retta o storta?
non ho dubbi, se è stata confusa,
d'averla vissuta senza aver fatto le fusa,
non vi era rimedio, per voi,
me ne vado senza il senno del poi,
son io che piango,miseri mortali,
che in tutta la vita rimarrete tali,
chiudendo i vostri occhi sull'evidenza,
di colui che ha vissuto la sua esistenza,
pienamente, immensamente,
e con piacere travolgente,
che si toglie anche il gusto,
di morir al tempo giusto!
indispettitevi pure, che m'importa!
Per me, ora, s'aprirà un'altra porta!


Bhè, io ci scherzo......forse, ma qualcuno che ci filosofizza sopra...vedrai che lo trovi.
Comunque perchè contribuire alle casse delle imprese di pompe funebri con morti premature? Mha!

No non ci arriverei, perchè qualunque siano le mie avverità da morto non ho speranze di risolverle mentre da vivo sì...
E comunque per suicidarsi c'è sempre tempo...
solo che se ci si pente non si può tornare in dietro...
La mia idea in proposito è questa: se ci si vuole suicidare è meglio vedere come si conclude la giornata al limite lo si fa il giorno dopo, e questo pensiero sarebbe da ripetere ogni giorno.....
Non mi suiciderei mai perchè mi riservo sempre il "privilegio" di tentare e ritentare ad oltranza, e se non riescovoglio comunque stare a vedere come evolvono le cose......eh sono un tipo curioso che ci volete fare.....

Attilio

il suicidio non va bene per me: troppo pigro!

La morte mi fa paura, la vita sta diventando più bella e non ho alcuna intenzione di suicidarmi neanche se andasse male come non mai.

Vorrei capire se chi lo fa ci riesce per scelta o per cecità.
Purtroppo è difficile chederglielo.

sei forte papà....
per scelta? ti dò il 30%
per cecità? solo il 20%
perchè?
nessuno è mai tornato a dircelo, ma sicuramente ha lasciato delle tracce.
il restante 50% possiamo ripartirlo, ulteriormente in persone che:
vivono, sopravvivono, sono costrette a vivere.
notte...

scultore

Essere o non essere, tale è la domanda.

E’ egli più decoroso per l’anima di tollerare i colpi dell’ingiusta fortuna, o impugnare le armi contro un mare di dolori e, affrontandoli, finirli? Morire, dormire, null’altro; e dire che con quel sonno poniamo termine alle angosce del cuore ad ai mille affanni naturali di cui è erede la carne, ... è una conclusione da essere avidamente desiderata.

Morire, ... dormire! Forse sognare ... ; ah ecco il punto;

perocché quali sogni possono sopravvenire in quel sonno di morte, allorché reciso abbiamo il filo di questo mondo? Ecco ciò che ci trattiene, ed è ciò che rende l’infortunio sì lungo; perocché chi vorrebbe altrimenti sopportare i flagelli del tempo, gli oltraggi degli oppressori, le contumelie dei superbi, le angosce dell’amore disprezzato, le cabale della legge, l’insolenza dei governanti e i vilipendi che il merito paziente soffre dall’abbietta ignoranza quando un ferro gli basterebbe per darsi quiete?

Chi vorrebbe sopportare questi fardelli, e gemere, e affannarsi, trascinando un’inferma vita, se non fosse il timore di qualche cosa al di là della tomba, di quel paese ignoto, da cui nessun viaggiatore ritorna, che turba la volontà, e fa preferirci i mali che abbiamo, piuttosto che affrontare altri che ci sono sconosciuti?

Così la coscienza ci rende tutti codardi, ed il colore ingenito della risoluzione rimane offuscato dalla pallida ombra del pensiero; così le imprese di maggior polso e momento si sviano dal loro corso naturale, e perdono il nome di azioni.




William Shakespeare - Amleto - Atto III - Scena I

Non so dare risposta....
Non posso dirlo... almeno, non posso dirlo ora....
Credo che quando tutto va storto, perdi l'amore, la felicità e il tuo mondo si vela di nero...
Allora... credo che si possa arrivare a pensare alla morte.
Se dovessi perdere il mio angioletto... si... credo che non mi resterebbe altro che questa soluzione!
baci

beata te che riesci a scherzarci...

ti capisco...

Dopo che ne vedi uno lo eviti