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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 29-05-2005, 10.24.31   #1
gio
Ospite
 
Data registrazione: 28-05-2005
Messaggi: 7
Quando la vita è ingusta...

Ti svegli una mattina e ti rendi conto di come la vita possa
cambiare da un momento all'altro, senza nessun preavviso...

Una telefonata da un familiare lontano, dall'altra parte
della cornetta poche parole pronunciate con un filo
di voce, il viso di mia madre che si fa scuro
e ciò che fino ad allora non avresti mai ritenuto possibile ti
si materializza improvvisamente di fronte...

No, ti prego, dimmi che non è vero ...come è possibile?
Ha solo 40 anni mio Dio perchè?
Non ci credi o forse non ci vuoi credere...
vorresti che fosse solo un incubo,
uno di quelli nei quali ti svegli improvvisamente
di notte, sudato, tremante ma pur sempre solo un brutto
sogno..ed invece no...
il tumore è reale...

Ho quasi 25 anni e per i primi venti posso dire che l'idea
della morte non mi ha mai sfiorato, ringraziando il cielo ho
vissuto nella serenità, tra alti e bassi ma pur sempre felice,
sempre vicino alla mia famiglia con la quale ho condiviso
tutti i momenti belli o brutti che fossero.

Poi qualcosa ha rotto questa specie di incantesimo,
mi ha messo di fronte ad un fatto:
la morte non esiste solo nei videogames
o nella vita degli altri ma ti può toccare molto da vicino...
Può sembrare banale ma è duro rendersene conto
fino a che non tocca proprio a te..


Nel giro di pochi mesi ho perso i miei due nonni ed è stato
un colpo durissimo per me..
Sono cresciuto insieme a loro ed ero legatissimo ad entrambi..
Ho sofferto con loro nella loro malattia..ed ero vicino a loro
quando sono morti..
E' stata dura farsene una ragione eppure l'ho accettato.
Se la vita è un sogno la morte non è altro che il risveglio
e forse l'inizio di una nuova vita e credo che ormai giunto
a settanta anni sia comunque un evento traumatico
e doloroso ma emotivamente sostenibile...


Ma come si fa ad accettare che un tuo familiare...
una persona a cui vuoi bene..
una persona che ne ha solo 40 di anni
e che fino a qualche mese prima hai visto stare bene,
gioire della tua compagnia insieme alla sua famiglia
possa avere un tumore? come si fa?
come si fa ad accettare che adesso è troppo tardi
per qualunque tentativo di guarigione
e che non resta altro che sottoporsi alla Chemioterapia
almeno per "migliorare la qualità della vita"
dicono i medici..

MA quale QUALITA'? quale VITA??...

Il dolore e la mattia di una persona cara porta sofferenza
in tutta la famiglia. E' diffiicile da accettare e lo è ancor
di più quando è una persona così giovane e con due figli
piccoli a dover passare attraverso tutto questo..

Qualche volta aiuta non tenersi tutto dentro cercare un conforto, un confronto, una via di uscita per le emozioni..

Gio
gio is offline  
Vecchio 29-05-2005, 11.26.25   #2
nicola185
al di là della Porta
 
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Data registrazione: 15-02-2004
Messaggi: 0
Re: Quando la vita è ingusta...

Citazione:
Messaggio originale inviato da gio
Ti svegli una mattina e ti rendi conto di come la vita possa
cambiare da un momento all'altro, senza nessun preavviso...

Una telefonata da un familiare lontano, dall'altra parte
della cornetta poche parole pronunciate con un filo
di voce, il viso di mia madre che si fa scuro
e ciò che fino ad allora non avresti mai ritenuto possibile ti
si materializza improvvisamente di fronte...

No, ti prego, dimmi che non è vero ...come è possibile?
Ha solo 40 anni mio Dio perchè?
Non ci credi o forse non ci vuoi credere...
vorresti che fosse solo un incubo,
uno di quelli nei quali ti svegli improvvisamente
di notte, sudato, tremante ma pur sempre solo un brutto
sogno..ed invece no...
il tumore è reale...

Ho quasi 25 anni e per i primi venti posso dire che l'idea
della morte non mi ha mai sfiorato, ringraziando il cielo ho
vissuto nella serenità, tra alti e bassi ma pur sempre felice,
sempre vicino alla mia famiglia con la quale ho condiviso
tutti i momenti belli o brutti che fossero.

Poi qualcosa ha rotto questa specie di incantesimo,
mi ha messo di fronte ad un fatto:
la morte non esiste solo nei videogames
o nella vita degli altri ma ti può toccare molto da vicino...
Può sembrare banale ma è duro rendersene conto
fino a che non tocca proprio a te..


Nel giro di pochi mesi ho perso i miei due nonni ed è stato
un colpo durissimo per me..
Sono cresciuto insieme a loro ed ero legatissimo ad entrambi..
Ho sofferto con loro nella loro malattia..ed ero vicino a loro
quando sono morti..
E' stata dura farsene una ragione eppure l'ho accettato.
Se la vita è un sogno la morte non è altro che il risveglio
e forse l'inizio di una nuova vita e credo che ormai giunto
a settanta anni sia comunque un evento traumatico
e doloroso ma emotivamente sostenibile...


Ma come si fa ad accettare che un tuo familiare...
una persona a cui vuoi bene..
una persona che ne ha solo 40 di anni
e che fino a qualche mese prima hai visto stare bene,
gioire della tua compagnia insieme alla sua famiglia
possa avere un tumore? come si fa?
come si fa ad accettare che adesso è troppo tardi
per qualunque tentativo di guarigione
e che non resta altro che sottoporsi alla Chemioterapia
almeno per "migliorare la qualità della vita"
dicono i medici..

MA quale QUALITA'? quale VITA??...

Il dolore e la mattia di una persona cara porta sofferenza
in tutta la famiglia. E' diffiicile da accettare e lo è ancor
di più quando è una persona così giovane e con due figli
piccoli a dover passare attraverso tutto questo..

Qualche volta aiuta non tenersi tutto dentro cercare un conforto, un confronto, una via di uscita per le emozioni..

Gio

Ho mio cugino di 42 anni che nel giro di due mesi si è ritrovato dalla condizione di vita di una persona normale, a quella di essere guidato su una sedia a rotelle colpito da un tumore al cervello. L'espressione della sicurezza, della forza, dell'entusiasmo, trasformate in brevissimo tempo in pianto e disperazione.
Mio padre pure se ne è andato per un tumore anche se all'età di 70 anni e poi il motivo vero della sua grande sofferenza non fu il tumore in realtà. E' ingiusta la vita? Francamente non mi sento più di esprimere "giudizi" in tal senso, penso solo, la vita è vita, e che ogni suo istante è giusto viverlo come fosse l'ultimo, come se non ci fosse domani perchè quello che verrà dopo non ci è dato sapere, o forse, molto più semplicemente, non c'è nulla da sapere.
Con affetto Nicola
nicola185 is offline  
Vecchio 29-05-2005, 13.51.25   #3
Kim
Utente bannato
 
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
La vita credo che non sia ne giusta ne ingiusta è solo un insieme di esperienze, sperimentazioni a termine e quale sia il termine non ci è dato di sapere

La mia prima esperienza della morte è avvenuta all'età di 19 anni con la prematura scomparsa di mia figlia e dopo pochi anni la seconda esperienza è stata la morte di mio figlio il secondo, ma credi, non mi sono mai chiesta se la vita fosse giusta o meno ho sempre pensato che ogniuno di noi ha un destino una strada, e volente o nolente la deve compiere.


La drammatizzazione della morte ha un ruolo importantissimo nell'uomo, le sovrastrutture che con gli anni ci costruiamo ci portano a credere che non siamo di passaggio, ci radichiamo a tal punto che non ci pare vero che "ci tocchi" ora tocca a noi....

L'ho detto in un altro post sarebbe meglio che ci insegnassero come morire o meglio che la nostra cultura prevedesse la morte non come casualità ma come aspettativa della vita...


Un saluto auguri.....
Kim is offline  
Vecchio 30-05-2005, 01.04.59   #4
Fragola
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Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Messaggio originale inviato da Kim

L'ho detto in un altro post sarebbe meglio che ci insegnassero come morire o meglio che la nostra cultura prevedesse la morte non come casualità ma come aspettativa della vita...


Un saluto auguri.....

O yesssss! Purtroppo la cultura occidentale rimuove la morte. Così come rimuove la vecchiaia e la malattia. Cose che in altre culture sono semplicemente aspetti della vita.
Sogyal rimpoche disse a una donna a cui erano stati dati pochi mesi di vita: "stiamo tutto morendo, è solo una questione di tempo." (Kim, se non lo hai letto, leggilo quel libro: "il libro tibetano del vivere e del morire" di Sogyal Rimpoche. Secondo me ti piacerà molto!)
Fragola is offline  
Vecchio 30-05-2005, 04.38.52   #5
Kim
Utente bannato
 
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
Grazie Fragola della segnalazione lo leggero' senzaltro

ciao buon lunedi'

Kim is offline  
Vecchio 30-05-2005, 08.59.33   #6
rodi
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Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola
O yesssss! Purtroppo la cultura occidentale rimuove la morte. Così come rimuove la vecchiaia e la malattia. Cose che in altre culture sono semplicemente aspetti della vita.
Sogyal rimpoche disse a una donna a cui erano stati dati pochi mesi di vita: "stiamo tutto morendo, è solo una questione di tempo." (Kim, se non lo hai letto, leggilo quel libro: "il libro tibetano del vivere e del morire" di Sogyal Rimpoche. Secondo me ti piacerà molto!)

Mi viene in mente una persona a me cara che aveva appena fatto una tac che aveva evidenziato lo stato di un suo tumore grave...
una conoscente le chiese come faceva ad essere così serena sapendo della gravità del male...
e lei le rispose che la differenza tra loro due consisteva nella conoscenza del proprio male e che non era detto che era lei la più vicina alla morte...magari l'altra poteva essere in uno stato di salute più grave e non saperlo.

rodi is offline  
Vecchio 30-05-2005, 17.08.50   #7
Sirtaki
Ospite abituale
 
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Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 203
anche io, proprio in questi giorni, sto provando la sofferenza per la consapevolezza di un tumore che ha colpito una mia familiare carissima....una "madre" per me.
sto cercando in tutti i modi di accettare razionalmente la realtà dei fatti.
e purtroppo il mio primo pensiero è stato: "amare porta a soffrire"

Sirtaki is offline  
Vecchio 30-05-2005, 23.49.05   #8
gio
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Data registrazione: 28-05-2005
Messaggi: 7
O yesssss! Purtroppo la cultura occidentale rimuove la morte. Così come rimuove la vecchiaia e la malattia. Cose che in altre culture sono semplicemente aspetti della vita.
Sogyal rimpoche disse a una donna a cui erano stati dati pochi mesi di vita: "stiamo tutto morendo, è solo una questione di tempo." (Kim, se non lo hai letto, leggilo quel libro: "il libro tibetano del vivere e del morire" di Sogyal Rimpoche. Secondo me ti piacerà molto!)


Ciao,
si questo è vero, ma credo che per quanto una persona possa essere "educata" ad accetare la morte, la sofferenza, la malattia sia impossibile non sentire quel senso di vuoto e di impotenza di fronte a qualcosa (la malattia) contro la quale ben poco si può fare se non dare il più possibile conforto amore e affetto alla persona che va in contro alla morte.

Vedere un tuo caro che lentamente si spegne sotto i tuoi occhi è un esperienza che segna per tutta la vita nel profondo dell'animo e non c'è cultura che possa rendere meno doloroso questo passaggio.

Certo il tempo guarisce tutte le ferite ma il ricordo e la sofferenza di questi momenti restano per sempre vivi nella memoria.

E mi viene da pensare a quanto è stupido a volte aver paura di amare, di mostrare i propri sentimenti di vivere e condividere a pieno le proprie emozioni con le persone care perchè arriva un giorno (talvolta così dannatamente vicino) nel quale non se ne ha più la possibilita e resta il rimpianto delle parole non dette, delle occasioni perdute delle emozioni non vissute a pieno.

Ci si rende conto in situazioni come questa che il "Carpe diem" non è solo uno slogan abusato ma dovrebbe essere davvero una filosofia di vita.
gio is offline  

 



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