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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 09-06-2005, 18.21.38   #1
bomber
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La guerra e l'uomo

La guerra e l'uomo ... quali diversi concetti ...
Molti Psicologi e non solo hanno parlato di guerra e uomo ... in effetti il connubio porta varie problematiche quando si presentao assieme ...
ovvero come diceva Freud l'uomo verso la guerra ha un rappporto di delusione o cmq di stupore si perchè quello che la società ti vieta nella vita di tutti i giorni punendoti severamente la stessa cosa fatta in guerra è legalizzata adirittura imposta ed in alcuni casi anche glrificata come qualcosa di normale e necessario ...
per cui la patria ti chiede prima di comprtarti in una certa maniera e poi se scoppia una guerra ti dice di comprtati diametralmente all'opposto ...
ma questo non è solo che un aspetto della guerra...
tantissimi psicologi hanno usato la guerra come laboratorio per studiare gli Schok dati dalla guerra, altre volte si è potuto curare sempre causa la guerra tantissime persone dai loro traumi ...
insomma l'argomento è vasto dove iniziare ???
beh la cosa più interessante è sicuramente quella di parlare dello strano rapportoche l'uomo semplice ha con la Guerra...
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Vecchio 09-06-2005, 22.00.20   #2
Fragola
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Esistono anche studi sulla motivazione profonda che lega l'uomo alla guerra. E non tutti la vedono legata all'amore per ma morte. Lo stesso Freud in uno dei suoi ultimi scritti "considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte" rivede un po' questa posizione.
La guerra, diciamocelo, esiste da che esiste l'uomo.
Esiste una relazione d'amore tra l'uomo e la guerra. Ne parlano Freud, Jung, Hilmann, Fornari e Risè.


Il problema è che la civiltà tecnologica ha trasformato la guerra da una cosa certo un po' distruttiva ma in qualche modo inserita in un "ecosistema" umano, a qualcosa di totalmente mostruoso.
E questa è una cosa che dovrebbe spingerci a riflettere.
Al giorno d'oggi non è più possibile amare la guerra. Perchè non più di guerra di tratta ma di sistematici stermini epurati da ogni passione. Perfino dalla passione patriottica.
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Vecchio 10-06-2005, 00.52.21   #3
bomber
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Messaggio originale inviato da Fragola
Esistono anche studi sulla motivazione profonda che lega l'uomo alla guerra. E non tutti la vedono legata all'amore per ma morte. Lo stesso Freud in uno dei suoi ultimi scritti "considerazioni attuali sulla guerra e sulla morte" rivede un po' questa posizione.
La guerra, diciamocelo, esiste da che esiste l'uomo.
Esiste una relazione d'amore tra l'uomo e la guerra. Ne parlano Freud, Jung, Hilmann, Fornari e Risè.


Il problema è che la civiltà tecnologica ha trasformato la guerra da una cosa certo un po' distruttiva ma in qualche modo inserita in un "ecosistema" umano, a qualcosa di totalmente mostruoso.
E questa è una cosa che dovrebbe spingerci a riflettere.
Al giorno d'oggi non è più possibile amare la guerra. Perchè non più di guerra di tratta ma di sistematici stermini epurati da ogni passione. Perfino dalla passione patriottica.


behg diciamo che la guerra pè legata all'uomo in modo è particolamente legato alla società ... infatti penso che la guerra sia il modo più semplice per risolvere i problemi fra diverse società....
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Vecchio 10-06-2005, 01.12.29   #4
Fragola
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"Per fare la guerra servono molto più delle ragioni (“che sono comuni come le more” diceva Falstaff) o interessi: servono delle visioni del mondo, delle passioni che abbiano per oggetto una visione totale dell’uomo e della vita.

… La guerra, con il suo esito di messa a rischio e di distruzione della vita e della ricchezza, è il contrario di un calcolo razionale."
Claudio Risè - La psicanalisi della guerra -ed. Red

Quindi non direi proprio che è il modo più semplice per risolvere problemi tra diverse società... io non ci vedo nulla di semplice. E' più semplice parlare. E' più semplice trovare un accordo. Sono altri i fattori che conducono alla guerra. Se ti interessa la mitovazione profonda, non il pretesto. Se cerchi il pretesto, forse non è con la psicologia che devi cercare una risposta.





(Claudio Risè è psicanalista e docente di Polemologia presso l’Università di Trieste)

Ultima modifica di Fragola : 10-06-2005 alle ore 01.14.49.
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Vecchio 10-06-2005, 01.16.01   #5
Fragola
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Dimenticavo, l'uomo è inscindibile dalla società. E viceversa.
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Vecchio 10-06-2005, 13.37.21   #6
Jack Sparrow
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credo che la guerra, a prescindere da motivazioni psicologiche astruse, sia concettualmente abbastanza banale;

gli animali non fanno forse la loro "guerra"?
mi vengono in mente i leoni: ogni branco sente il bisogno di marcare il territorio (i nostri stati) e quando si verifica un'invasione... i leoni si combattono ferocemente!!!

è naturalissimo quindi segnare il proprio territorio e difenderlo... il problema è un altro!


da quando l'uomo ha scoperto la lavorazione delle armi in acciaio, la polvere da sparo, l'atomica e infine le armi batteriologiche, ha rotto l'equilibrio che esisteva nella naturale lotta tra clan;

se si verificasse una guerra ADESSO, le conseguenze sarebbero catastrofiche!

"non so come verrà combattuta la terza guerra mondiale, ma la quarta con pietre e bastoni..."

mitico einstein
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Vecchio 10-06-2005, 13.45.42   #7
Jack Sparrow
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[mio modesto parere=ON]

a parte la questione naturale,
dopo 4000 anni di progresso civile, culturale, sociale...

l'uomo potrebbe anche capirlo che fare l'amore è meglio che fare la guerra!



[mio modesto parere=OFF]
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Vecchio 10-06-2005, 14.04.46   #8
neman1
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Cito una frase dal libro nel quale viene presa in esame la radice della guerra come mito: "Un Amore Terribile Per La Guerra" di James Hillman:
Più che una incarnazione del Male, la guerra è una costante della dimensione umana. Essa appartiene alla nostra anima come verità archetipa del cosmo. E' un'opera umana e un orrore inumano, e un amore che nessun altro amore è riuscito a vincere...".

Segnalo anche un altro grande studioso della guerra oltre quelli, giustamente menzionati da Fragola, Gaston Bouthoul:

http://www.psicopolis.com/psipol/fornari1.htm

Saluti

Ultima modifica di neman1 : 10-06-2005 alle ore 14.08.22.
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Vecchio 10-06-2005, 14.07.58   #9
nonimportachi
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Nelle vostre considerazioni, vedete l'insieme degli uomini come unico ed omogeneo. Non tutti si sentono parte del "genere umano", c'è chi si sente parte di una comunità di uomini, e in quest'ottica, la guerra non è altro che il mezzo con cui debellare una minaccia per la sua comunità.
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Vecchio 10-06-2005, 14.32.47   #10
Fragola
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Messaggio originale inviato da neman1
Cito una frase dal libro nel quale viene presa in esame la radice della guerra come mito: "Un Amore Terribile Per La Guerra" di James Hillman:
Più che una incarnazione del Male, la guerra è una costante della dimensione umana. Essa appartiene alla nostra anima come verità archetipa del cosmo. E' un'opera umana e un orrore inumano, e un amore che nessun altro amore è riuscito a vincere...".

Segnalo anche un altro grande studioso della guerra oltre quelli, giustamente menzionati da Fragola, Gaston Bouthoul:

http://www.psicopolis.com/psipol/fornari1.htm

Saluti

Che non avevo messo nel mio elenco di psicanalisti perchè non è uno psicanalista Ma certo è importante, visto che è considerato il fondatore della polemologia!

Fragola is offline  

 



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