Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Psicologia
Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze


Vecchio 27-06-2005, 11.30.01   #1
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
demoralizzazione

certe persone sono costantemente demoralizzate, non hanno fiducia in se stesse si dicono "non ci provo nemmeno che tanto non ci riesco", e così fanno una vita misera, inattiva, spenta, apatica, triste, ma come mai??
un'idea che mi viene è che potrebbe essere una difesa, nel senso che uno si dice "quell'ostacolo non potrei mai superarlo" e così nemmeno prova e si difende dal pericolo di sbagliare. certo non è una buona soluzione, perchè evita di cadere a terra...solo perchè ci sta costantemente!
cosa ne pensate?
r.rubin is offline  
Vecchio 27-06-2005, 12.47.14   #2
neman1
Ospite abituale
 
L'avatar di neman1
 
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Smile Sir Rubin !

Ma, dici che il demoralizzato difende un qualche principio creatosi dopo una ferita inflitta, tradimento subìto? Magari continua a tener fede a questo principio tra sè e sè, per riscattarsi sulla mancata forza chiamiamola: espansiva al momento dovuto. Magari cade nel circolo dell'autoesibizionistica coerenza. Percio direi che il demoralizzato non manca di fiducia in sè, ma si demoralizza sempre di più non ottenendo nè riscontri nè appoggio dalla comunità per la lotta che sta facendo, il lottatore duro che c'è in ognuno di noi, ma che spesso devia verso cause sbagliate perche portate all'eccesso, rimanendo chiuso e solitario. Mi viene in mente l'immagine di un demoralizzato (finto tra l'altro) così.

Ultima modifica di neman1 : 27-06-2005 alle ore 12.52.48.
neman1 is offline  
Vecchio 27-06-2005, 13.54.57   #3
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
ad esempio quel tale che ferito da una ragazza su cui contava si ritira in una vita da single convinto, perchè l'uva diventa tutta improvvisamente acerba (la volpe e l'uva). ne conosco parecchi.
diventano fieri maschilisti.
ma questi si trovano anche appoggiati da altri, e in effetti si demoralizzano di meno, è vero, fanno cerchio e si danno ragione riforzandosi e maledicendo tutte le "acerbità" delle donne.

poi c'è l'estremista fallito, l'agitatore di folle rivoluzionarie che non compaiono mai, e giorno dopo giorno, pur di non cambiare idea, si ritira da una società senza speranza.

il tuo post mi ha fatto venire in mente questo, ma forse non ho capito il tuo discorso.
r.rubin is offline  
Vecchio 27-06-2005, 14.02.01   #4
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Re: demoralizzazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
certe persone sono costantemente demoralizzate, non hanno fiducia in se stesse si dicono "non ci provo nemmeno che tanto non ci riesco", e così fanno una vita misera, inattiva, spenta, apatica, triste, ma come mai??
un'idea che mi viene è che potrebbe essere una difesa, nel senso che uno si dice "quell'ostacolo non potrei mai superarlo" e così nemmeno prova e si difende dal pericolo di sbagliare. certo non è una buona soluzione, perchè evita di cadere a terra...solo perchè ci sta costantemente!
cosa ne pensate?

Per la serie "non posso perdere quello che non ho"?
In parte è vero.
Poi potrebbero esserci un sacco di cause per questo senso di inadeguatezza. Come magari un carico di aspettative immense, cui è impossibile far fronte. O un rifiuto di un eccessivo spirito di competizione. Pensa a qualcuno cresciuto da una famiglia che richiede di essere sempre il primo in tutto, che se porta a casa un sette si sente dire "perchè non hai preso otto?"
Se è impossibile raggiungere il traguardo di perfezione richiesto, allora perchè sforzarsi per dei traguardi piccoli? Che nemmeno sono traguardi? Se la richiesta è la perfezione, si sarà inadeguati sempre.






Fragola is offline  
Vecchio 27-06-2005, 14.29.10   #5
neman1
Ospite abituale
 
L'avatar di neman1
 
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
ad esempio quel tale che ferito da una ragazza su cui contava si ritira in una vita da single convinto, perchè l'uva diventa tutta improvvisamente acerba (la volpe e l'uva). ne conosco parecchi.
diventano fieri maschilisti.
ma questi si trovano anche appoggiati da altri, e in effetti si demoralizzano di meno, è vero, fanno cerchio e si danno ragione riforzandosi e maledicendo tutte le "acerbità" delle donne.

poi c'è l'estremista fallito, l'agitatore di folle rivoluzionarie che non compaiono mai, e giorno dopo giorno, pur di non cambiare idea, si ritira da una società senza speranza.




Esatto...ci sono molti 'Unforgiven' in giro, a quanto pare.

Ma penso, il meccanismo descritto da me non vale esclusivamente per delusioni amorose (da rapporti di coppia) e penso, vale sia per i maschi sia per le femmine. Ma così concordo altrettanto con Fragola: le cause sono tante...ci sono molte persone ipersensibili alle critiche o al perfezionismo richiesto da coloro percepiti come autorità. Te vedi la storia di Michael Jackson per es..eheh

neman1 is offline  
Vecchio 27-06-2005, 14.44.27   #6
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Di solito le ferite che arrivano a condizionarci la vita sono quelle antiche, quelle dell'infanzia, anche se magari il sintomo nevrotico scatta a causa di una ferita recente che però entra in risonanza con quella antica. Altrimenti, magari per un po' ci si chiude, ma poi la si supera. Io ho un po' il vizio di andare a cercare la causa il più possibile vicino alle radici.
Uno può anche diventare maschilista in seguito a una delusione d'amore, ma solo se questa si innsesca su qualcosa di più antico.
O magari uno diventa maschilista in seguito a ripetute delusioni d'amore, ma c'è qualcosa di antico che agisce come una coazione a ripetere e lo fa sempre innamorare di donne inaffidabili. Che, se vuoi, è già un "maschilismo" (o forse una misoginia) in potenza.



Fragola is offline  
Vecchio 27-06-2005, 14.56.55   #7
Sirtaki
Ospite abituale
 
L'avatar di Sirtaki
 
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 203
come sempre, sono molto d'accordo con Fragola:
sia sul fatto che è bene andare a ricercare le cause il più possibile vicino le radici, sia sull'ipotesi che riporto:
Citazione:
un carico di aspettative immense, cui è impossibile far fronte
(conosco bene la situazione).

aggiungo un'altra riflessione:
secondo me si tratta di persone che difficilmente riconoscono i propri bisogni, non si ascoltano profondamente; e di conseguenza vivono in una realtà INsoddisfaciente e priva di stimoli.
che ne pensate?
Sirtaki is offline  
Vecchio 27-06-2005, 16.06.16   #8
neman1
Ospite abituale
 
L'avatar di neman1
 
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Citazione:
Messaggio originale inviato da Fragola
Di solito le ferite che arrivano a condizionarci la vita sono quelle antiche, quelle dell'infanzia, anche se magari il sintomo nevrotico scatta a causa di una ferita recente che però entra in risonanza con quella antica. Altrimenti, magari per un po' ci si chiude, ma poi la si supera. Io ho un po' il vizio di andare a cercare la causa il più possibile vicino alle radici.
Uno può anche diventare maschilista in seguito a una delusione d'amore, ma solo se questa si innsesca su qualcosa di più antico.
O magari uno diventa maschilista in seguito a ripetute delusioni d'amore, ma c'è qualcosa di antico che agisce come una coazione a ripetere e lo fa sempre innamorare di donne inaffidabili. Che, se vuoi, è già un "maschilismo" (o forse una misoginia) in potenza.




si, sono abbastanza d'accordo con le psicologie 'riduzionistiche' come le chiamano..è solo che trovo, come portando alla stabilità del carattere, non donano la forza per modificare l'indole, non donano la forza affatto se non sostenute da psicofarmaci, se non sostenute dalla speranza e brezza del cambiamento. Certe volte mi sono chiesto: ma perche si nasce proprio con questa o quella forma di sadismo, masochismo, interiore o esteriore la fonte che sia, e non con altre?
Perche uno, più che averne un controllo permanente sui propri malori vorrebbe liberarsene proprio, perche si sà, manca un giorno la forza o la lucidità..ed ecco il risorgere di tutta la storia da capo.
neman1 is offline  
Vecchio 27-06-2005, 19.16.26   #9
Fragola
iscrizione annullata
 
L'avatar di Fragola
 
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
Citazione:
Messaggio originale inviato da neman1
si, sono abbastanza d'accordo con le psicologie 'riduzionistiche' come le chiamano..è solo che trovo, come portando alla stabilità del carattere, non donano la forza per modificare l'indole, non donano la forza affatto se non sostenute da psicofarmaci, se non sostenute dalla speranza e brezza del cambiamento. Certe volte mi sono chiesto: ma perche si nasce proprio con questa o quella forma di sadismo, masochismo, interiore o esteriore la fonte che sia, e non con altre?
Perche uno, più che averne un controllo permanente sui propri malori vorrebbe liberarsene proprio, perche si sà, manca un giorno la forza o la lucidità..ed ecco il risorgere di tutta la storia da capo.

Sinceramente non ho capito. O forse parliamo di due cose diverse. Nessuno, io credo, nasce con una nevrosi, di nessun tipo. Nasce magari in un ambiente favorevole alla nevrosi. Sfavorevole ad una crescita equilibrata, se preferisci. Ma anche la nevrosi può essere una risorsa.
Io non ho proposto soluzioni o cure, ho solo detto che le cause sono quasi sempre in una ferita primaria. Antica.
Secondo me, riconoscere la proprio ferita non è sufficiente per un pieno sviluppo. Psicologico e spirituale che dir si voglia. Ma è indubbiamente il primo passo.

Nelle culture "altre", la malattia "psi" è vista come una chiamata ad un percorso iniziatico. Per me è così. La sofferenza è una spinta alla ricerca. Si inizia a cercare per trovare un solievo al dolore, si continua per trovare la pienezza della vita. Non tutti, forse, ma molti. Faccio fatica a riconoscere questo punto di vista come "riduzionista".



ps se vuoi, possiamo anche dire che esistono motivi karmici o esoterici per la sofferenza, ma andremmo un po' fuori contesto. Nemmeno Jung parla apertamente di reincarnazione, anche se non escludo che ci possa aver pensato. Personalmente io non lo escludo ma nemmeno ho una fede certa in questo. Diciamo che non credo sia necessario sapere. Abbiamo questa vita e secondo me lo scopo della vita è imparare a vivere con pienezza. Adesso, in questa vita. Se poi ne avremo un'altra, come si sul dire, è tutto grasso che cola, ma non faccio affidamento in questo
Fragola is offline  
Vecchio 27-06-2005, 19.30.55   #10
neman1
Ospite abituale
 
L'avatar di neman1
 
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
Azzardo la domanda:

E che differenza c'è tra un'individuo e l'ambiente? Aioooo


Ps: Hai capito tu...hai capito....



neman1 is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it