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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 30-08-2005, 20.08.23   #1
Vaniglia
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Mobbing

Cosa e' per voi il mobbing e chi e' stato vittima di questa persecuzione come l'ha vissuta?



Vaniglia
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Vecchio 30-08-2005, 20.13.03   #2
Sirtaki
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per me, significa soprattutto "sfruttamento".
fortunatamente finora non ne sono stata vittima; comunque posso certamente dire di soffrire parecchio per il modo di essere del mio datore di lavoro: trasmette un carico di ansia ai dipendenti davvero insostenibile..
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Vecchio 30-08-2005, 20.22.15   #3
Vaniglia
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Messaggio originale inviato da Sirtaki
per me, significa soprattutto "sfruttamento".
fortunatamente finora non ne sono stata vittima; comunque posso certamente dire di soffrire parecchio per il modo di essere del mio datore di lavoro: trasmette un carico di ansia ai dipendenti davvero insostenibile..


No, non e' uno sfruttamento, Sirtaki, ma una persecuzione psicologica molto sottile che puo' danneggiarti a livello lavorativo ed emotivo soprattutto....qualcosa di molto piu' insostenibile dello "sfruttamento"



Vaniglia

Ultima modifica di Vaniglia : 30-08-2005 alle ore 20.28.52.
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Vecchio 31-08-2005, 00.05.04   #4
bomber
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Re: Mobbing

Citazione:
Messaggio originale inviato da Vaniglia
Cosa e' per voi il mobbing e chi e' stato vittima di questa persecuzione come l'ha vissuta?



Vaniglia


E pensare che ce chi pensa che non esiste....
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Vecchio 31-08-2005, 00.19.20   #5
Attilio
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Esiste, esiste...

Fare fronte al mobbing può sembrare semplice, basta essere coscienti di quel che si sa fare e del fatto che tutti sbagliano ma nessuno si merita un trattamento di mobbing.
Purtroppo però sono doti che non tutti hanno, e purtroppo c'è gente che si rende conto di questo e decide di accrescere le proprie capacità non impegnandosi e lavorando ma bensì gettando nel fango le capacità degli altri.

Che dire, sarò estremista ma questa gente per me di riflesso si merita del mobbing bello tosto; forse anche qualche bel "vaffanculo" al momento giusto.
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Vecchio 31-08-2005, 09.32.11   #6
tammy
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mobbing

da noi è successo un caso di mobbing: la collega è stata trasferita d'ufficio proponendole un lavoro pari, se non superiore, alle sue capacità professionali, con prospettive buone di carriera.

Si è ritrovata a fare fotocopie, chi di dovere non le passava il lavoro motivandolo con: non è di sua competenza, ora non ho tempo di spiegare, ecc.ecc.

La cosa è andata da prima al sindacato interno, non trovando risposte hanno proseguito (il sindacato e la collega) fino alla denuncia. Sentenza a pieno favore della collega, compreso rimborso per danni morali di tasca propria della iena.

La iena è stata trasferita.

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Vecchio 31-08-2005, 11.27.10   #7
Mr. Bean
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parlo per esperienza personale

a me è capitato di essere vittima del mobbing. A dire il vero, in 23 anni e 1 mese alle dipendenze della stessa azienda, mi sono capitati periodi in cui i miei capi non sapevano cosa farmi fare ed altri in cui pretendevano da me anche l'impossibile! Andiamo per ordine. Nel 1979 iniziai a lavorare nell'allora Total a Milano. Essendo io un lavoratore con disabilità, ed essendoci allora due (non una) possibilità di lavorare a Villsanta (visto che esistevano una filiale ed un centro operativo) chiesi il trasferimento in una delle due sedi, in quanto lavoratore con disabilità. Avvenne dopo 9 mesi che si licenziasse un mio collega e si liberasse un posto. Lì feci dal cassiere al fatturista. Poi, dovendosi spostare la sede a Lacchiarella (per chi non lo sapesse è all'altro capo di Milano), riuscii a scambiarmi con un collega che faceva Voghera - Villasanta ogni giorno. Andava bene ad entrambi ed anche al nostro datore di lavoro, visto che avevamo lo stesso livello di inquadramento. Lì, nella filiale (nel frattempo Total se ne era andata dall'Italia, affidandoci alle mani di Montedison e Shell. Poi Montedison lasciò tutto a Shell) gas, trovai un capo che pareva fatto apposta pe dimostrare la mia (inesistente) disabilità psichica. Non sapeva cosa farmi fare. Il suo successore invece riuscì a valorizzare le mie capacità. Ero contento perché finalmente riuscivo a svolgere un lavoro stimolante, al telefono con i clienti, portando anche dei buoni risultati. Riuscimmo per ben due anni a chiudere la fatturazione relativa all'anno precedente, il 2 gennaio (primo giorno di lavoro) entro le 18!
I miei colleghi mi chiamavano "il pitbull della televendita" perché mi occupavo di vendere il gpl ai clienti che avevano i serbatoi della Shell. Considerato che si trattava di riscaldamento, vendere il gpl a luglio ed agosto pareva una novità per tutti. Io ci riuscii...
Queste le premesse (perché credo che altrimenti non si capirebbe ciò che sta per arrivare). Potevo mai continuare ad essere soddisfatto di un lavoro in Shell? Si stava preparando una grossa mazzata: la ristrutturazione aziendale che avrebbe portato da 10 filiali a 4 aree e, successivamente ad un call center nazionale. Fino alle 4 aree per me non c'erano problemi, anche perché quella più vicino a casa rimaneva. Nel 2001, invece vi furono cambiamenti repentini: a febbraio correvano voci che le aree sarebbero passate da 4 a 2. Invece, ahimè, a maggio ci dissero che entro luglio avrebbero creato il famigerato call center nazionale di cui anch'io avrei dovuto far parte.
Nel frattempo la mia disabilità si era aggravata e non poco. Dal 34% iniziale passai fino al 75% con l'aggiunta della gravità dell'handicap. In tale situazione avrei dovuto continuare a lavorare vicino a casa. Il mio datore di lavoro avrebbe potuto anche chiedermi se e quali problemi si potessero verificare se io mi fossi fatto 40 chilometri al giorno. Non parvero interessarsi a ciò, nemmeno minimamente. Io, a detta loro, ero un elemento valido, e quindi sarei dovuto andare avanti e indietro in continuazione. Non servì a nulla che io chiedessi quanto fossero disposti a darmi come buona uscita, se me ne fossi andato. Un elemento valido non si ha interesse a lasciarlo sfuggire. Di fatto, però, non fecero nulla per dimostrarmi che ci tenevano a me. Mi misi dunque nelle mani di un avvocato. Scrissi di persona una lettera in cui chiedevo spiegazioni. Fu ignorata. Scrisse il mio avvocato. Ignorarono anche quella lettera. Li citammo quindi dinnanzi ad un giudice. Non si presentarono ed il giudice stabilì in via cautelativa il mio reintegro nella vecchia sede, che, comunque non era stata chiusa. Esistevano pur sempre delle mansioni che erano state terziarizzate. Io mi dissi anche disposto a passare sotto terzi, visto che quelle mansioni le avevo svolte per diversi anni e le conoscevo. Niente da fare: rimasi da novembre 2001 a maggio 2002 nullafacente. Non sapevano che lavoro farmi svolgere. Poco per volta mi tolsero pc, telefono, ecc... cercarono di isolarmi. Ah, dimenticavo, che nei 4 mesi in cui mi feci avanti e indietro, misero un operaio della filiale a lavorare come recupero crediti. Anche questa mansione avrei potuto svolgerla tranquillamente. Capite allora che alla fine, dopo 7 mesi di avanti e indietro dal giudice, decidemmo di comune accordo per le mie dimissioni ed una buona uscita di 10 mensilità. Nei 7 mesi in cui fui tenuto nullafacente, mi comprai un pc portatile e, almeno, potevo occupare il tempo, scrivendo. Lessi come non mai e, tuttavia, mi sentivo un verme e contemporaneamente mi ribolliva il sangue. Come era possibile che una multinazionale così importante si abbasse a tal punto? Come era possibile che chi aveva dimostrato di saperci fare, potesse essere trattato in quel modo? Tra l'altro, a dispetto della mia situazione fisica ho fatto ben poche assenze per malattia. Qualcuno mi aveva suggerito di accettare il trasferimente e di far morire questi signori (è un eufeismo naturalmente) a suon di malattia.
Andai anche a Milano a sottopormi a test sullo stress...non vi dico la pressione a quanto mi andò! Credo che queste angherie esistano perché in ogni azienda ci sono i capetti col loro piccolo orticello o centro di potere, che riversano le proprie frustrazioni sui collaboratori. Naturalmente la casa madre angloolandese è stata molto felice dei risultati economici, salvo poi scoprire che il General Manager (ora non si chiamano più direttori generali...) ha lasciato qualche centinaia di migliaia di euro di "buco", ma... così va il mondo, che ci volete fare?
Mr. Bean is offline  
Vecchio 01-09-2005, 20.23.18   #8
Vaniglia
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Ho proposto questo tema perche' l'ho vissuto in prima persona a causa di un rapporto sentimentale vissuto nel mio ambito lavorativo...lui direttore io assistente, separati entrambi, convivenza, grande amore, rapporto ufficiale...qualcuno piu' in alto di lui ha saputo di questa relazione e non l'ha accettata...dopo qualche mese chiudo questo rapporto e dopo qualche altro mese questa persona viene trasferita...dal momento in cui lui e' stato "spostato" ho subito dispetti, angherie, ...."pesanti"...dopo un anno trasferita di ufficio senza motivazione, altro lavoro importante, si, ma avevo raggiunto un traguardo abbastanza alto per miei meriti dopo anni che sono in questa societa'.....soltanto dopo due anni mi sto risollevando, ma non al livello precedente e accettando una situazione che comunque non e' sostenibile....ne ho sofferto molto, ma non mi sono rivolta a nessuno...aspetto!Preciso che e' un ambiente molto retrogrado!


Vaniglia

Ultima modifica di Vaniglia : 01-09-2005 alle ore 20.26.26.
Vaniglia is offline  
Vecchio 02-09-2005, 01.11.28   #9
bomber
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Messaggio originale inviato da Attilio
Esiste, esiste...

Fare fronte al mobbing può sembrare semplice, basta essere coscienti di quel che si sa fare e del fatto che tutti sbagliano ma nessuno si merita un trattamento di mobbing.
Purtroppo però sono doti che non tutti hanno, e purtroppo c'è gente che si rende conto di questo e decide di accrescere le proprie capacità non impegnandosi e lavorando ma bensì gettando nel fango le capacità degli altri.

Che dire, sarò estremista ma questa gente per me di riflesso si merita del mobbing bello tosto; forse anche qualche bel "vaffanculo" al momento giusto.



quello che molti specialisti dicono che non esitano reali casi di mobbing perche secondo loro chi e mobbizzato non lo dice e chi lo dice solo in parte subisce questo trattamento ...

da parte mia e secondo la mia esperienza un vero mobbing spesso da chi lo subisce da la sensazione di non parlarne a nessuno ma visto che questi casi sono molto molto rari diciamo che una buona parte di questo attegiamente può saltare fuori ... il problema maggiore è che molti di quelli che denunciano un mobbing mentono per determinati motivi ... e anche quando affermano di averlo subito possono dire delle cose false ...
da cui il problema per chi deve decidere se il fatto sussiste o meno ... e la difficoltà aumenta dato che spesso i colleghi rimasti difendono il capo per i loro interessi o per paura ...
insomma una cosa assai delicata...
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Vecchio 02-09-2005, 07.58.00   #10
Mr. Bean
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Messaggio originale inviato da bomber
quello che molti specialisti dicono che non esitano reali casi di mobbing perche secondo loro chi e mobbizzato non lo dice e chi lo dice solo in parte subisce questo trattamento ...

da parte mia e secondo la mia esperienza un vero mobbing spesso da chi lo subisce da la sensazione di non parlarne a nessuno ma visto che questi casi sono molto molto rari diciamo che una buona parte di questo attegiamente può saltare fuori ... il problema maggiore è che molti di quelli che denunciano un mobbing mentono per determinati motivi ... e anche quando affermano di averlo subito possono dire delle cose false ...
da cui il problema per chi deve decidere se il fatto sussiste o meno ... e la difficoltà aumenta dato che spesso i colleghi rimasti difendono il capo per i loro interessi o per paura ...
insomma una cosa assai delicata...

Quindi, secondo te il mio caso non sarebbe mobbing? Chiamalo pure in un altro modo, se vuoi, ma sappi che non è stato per niente bello per me e non sto affatto mentendo!
Mr. Bean is offline  

 



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