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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 08-10-2005, 12.06.15   #1
jon
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Data registrazione: 18-08-2003
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Ridere Stimola Il Sistema Cardiovascolare

RIDERE STIMOLA IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE
Scrivo per dire una cosa ovvia, ma importante: ridere stimola il sistema cardiovascolare tanto quanto l'esercizio fisico. Ridere fa bene al cuore, mentre la depressione aumenta il rischio di mortalita' Quindi non dobbiamo offenderci se a volte amici, colleghi o semplici conoscenti scherzano su questioni che ci toccano. È umano, naturalmente, ma riuscire a ridere di noi stessi è salutare. Come ho detto fa bene al cuore. Una medicina che va bene per tutti, grandi e piccoli, uomini e donne. Quindici minuti quotidiani di sane risate rappresentano una cura molto efficace per il sistema cardiovascolare. Tanto è vero che il riso fa buon sangue ed il ridere anche di noi stessi è la migliore medicina perché il buon umore sembra attivare le reti del cervello che sono coinvolte nel benessere psicofisico. L'umore ha un grande impatto sul nostra salute psicologica e fisica. Il nostro senso dell’umorismo, intendendo con questa espressione anche la capacità di stabilire amicizie ma anche rapporti di coppia duraturi, è una potente medicina anti-stress. Vivere con il sorriso sulle labbra -anche quando si viene derisi o criticati ingiustamente- aiuta ad affrontare meglio le difficoltà della vita, non costa nulla e non ha effetti collaterali. Ho sempre saputo che il riso aiuta la salute e che ridere difende dal logorio. L'umorismo è una necessità, risultato di un impulso a eludere la ragione, ricreando in noi adulti uno stato infantile della mente, come rimozione di inibizioni interne. E’ basato spesso su un meccanismo psicologico che cela l'orgoglio di sentirsi migliori degli altri. Perché l'umorismo permette di parlare di cose che in società sono inammissibili. In questo senso ha a che fare con l'aggressività, come la sessualità. Si possono dire battute sessuali senza scandalizzare. Mentre la volgarità dà fastidio. Eppure persino questo tipo un po’ becero di umorismo: affranca, ridendo, da uno dei tabù imposti dalla società e assorbito nella coscienza. Ecco perché i bambini si divertono a dire parolacce, a parlare di cose proibite. Sembra che sia terapeutico anche l'umorismo nero, perché aiuta ad allontanare l'ansia nei confronti della morte. Scarica tensioni, eliminando le quali restano più energie per affrontare la giornata, il lavoro, lo studio, la famiglia. Non si migliorano così le capacità intellettive, ma queste vengono sfruttate meglio. Mentre se si è tesi non si riesce a concentrarsi, per essere creativi. Curarsi ridendo, guarire ridendo, è forse più difficile da quando il carnevale dura tutto l'anno, e non solamente nei pochi giorni in cui il Buffone diventava Re. Buona Giornata a tutti!

Una Barzeletta

" C’è un tizio che ha una vite d’oro al posto
dell’ombelico, fin dalla nascita.

Per vent’anni consulta dottori e specialisti di tutto il
mondo per riuscire a liberarsi della vite, ma senza
successo. Alla fine, mentre si trova ad Haiti, incontra
per caso uno stregone voodoo, il quale gli dà da
prendere una pozione puzzolente. Lui la beve, si
addormenta e fa un sogno. In questo sogno, si trova in
una strada illuminata dalla luce verde dei
lampioni.(...) Al settimo lampione, attaccato al quarto
ramo trova un palloncino rosso. L’uomo lo fa scoppiare e
dentro vi trova un cacciavite, si libera della vite allo
stomaco e, a questo punto, si sveglia. Pazzo di gioia,
salta su dal letto, e gli cade giù il culo"




Ciao jon
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Vecchio 08-10-2005, 13.45.08   #2
lobelia
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eheheh! e bravo/a jon.
Ridere, sapere uscire da se stessi e dalle situazioni che sembrano ingabbiarci e guardarle con quel distacco che ci permette di far partire quel magico impulso al diaframma, ridere con tenerezza delle proprie debolezze, dell'importanza e della pesantezza che attribuiamo alle cose, ridere, sorridere...ah! è sempre stato il mio salvavita e il salvavita delle persone accanto a me!
Ridere è rivoluzionario!

Ok, però senza esagerare, se no si è scemi
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Vecchio 09-10-2005, 12.21.53   #3
Vaniglia
iscrizione annullata
 
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Messaggi: 752
Ridere stimola la mente e il corpo...ridere di se stessi, ridere con gli altri...la risata ti trascina in un vortice di benessere...



Vaniglia
Vaniglia is offline  
Vecchio 09-10-2005, 17.49.15   #4
lobelia
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Non sono tante però le persone ad avere questo dono, capacità acquisita, o quel che l'è. E ancora meno sono quelle disposte ad accogliere lo sguardo sorridente ed ironico degli altri su di sè.
Questo è un po' un problema. Mi capita spesso di percepire incupimenti ed irrigidimenti improvvisi e faccio una gran fatica a tenere presente che non tutti si fanno acchiappare dal fascino dell'autoironia. Mi sembra impossibile che non vogliano cogliere questa magnifica opportunità!
A volte si riesce a sciogliere l'empasse e si procede con i piedi un po' più di piombo, ma a volte i codici di elaborazione del pensiero viaggiano proprio su binari diversi e l'incontro non s'ha da fare. D'altronde, mica è obbligatorio andare d'accordo con tutti.
Ma quando si trova la persona con la medesima linea d'onda...bambino, coetaneo, anziano che sia...è l'apoteosi. Anche se non ci si è mai conosciuti prima...ci si capisce anche solo con uno sguardo e, complicità e divertimento sono assicurati.
A scuola i compagni di banco me li sceglievo così, anzi, ci si sceglieva così. Purtroppo erano gli insegnanti a non essere affatto contenti di quell'accoppiata e a volte capitava di perdere l'unico motivo che ci portava a sedere volentieri su quel banco. Ho avuto anche una dirigente al lavoro che mi divideva da una collega alle riunioni, addirittura faceva di tutto per non farci partecipare allo stesso corso di formazione. Tutta invidia! Mica eravamo così fastidiose! Sapevamo comportarci da vere signore, ma solo la nostra intesa sugli aspetti comici delle cose, la infastidiva.
Ci sono stati momenti anche drammatici nella mia vita, dove non riuscivo a vedere una via d'uscita, come per tutti, e non è facile coglierne subito il punto d'osservazione che rivoluziona tutto. Ed è anche bene starci dentro e sapere cosa significa annaspare nel dolore dell'impotenza. Ma poi arriva sempre il momento in cui riesco a vedermi annaspare, riesco a vedere la tenera comicità delle faticosissime strategie che cerco di mettere in atto, dei salti mortali per salvare capra e cavoli, dei miei opportunismi, delle favolette che mi racconto, delle prese di posizione gratuite. Quante volte da un pianto disperato è sgorgata una risata gorgogliante, magari amara, con le lacrime, ma una risata sincera. A volte anche piuttosto scomoda, non sempre consolatoria. E allora da lì comincia la risalita. Anche se lenta, piena di ricadute. Il problema concreto in cui mi dibatto non cambia, ma cambio io. Lentamente. Il seme è interrato e sta germogliando. E così cerco di fare con le persone vicino a me. I miei amici me ne sono grati. Mio figlio ci ha messo un po', ma poi ha capito.
Oh, mica dico che con 4 risate si risolve la vita, lungi da me.
Ma l'abitudine a spostare lo sguardo e a cercare di vedere oltre, credo sia impagabile.
Allo stesso modo, una cosa che fa ridere tutti, a me a volte non fa ridere proprio per niente. Anzi, capita che m'indigno profondamente di fronte a certe forme di ridicolizzazione.
Tenendo ferma ed in estrema considerazione la difficilissima arte del rispetto degli altri, credo che l'ironia e l'autoironia sia una forma fondamentale (non certo l'unica) per la sopravvivenza della specie.
Ha parlato Zarathustra
lobelia is offline  
Vecchio 09-10-2005, 19.24.59   #5
jon
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Ridere

Riferimento
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Ci sono stati momenti anche drammatici nella mia vita, dove non riuscivo a vedere una via d'uscita, come per tutti, e non è facile coglierne subito il punto d'osservazione che rivoluziona tutto. Ed è anche bene starci dentro e sapere cosa significa annaspare nel dolore dell'impotenza. Ma poi arriva sempre il momento in cui riesco a vedermi annaspare, riesco a vedere la tenera comicità delle faticosissime strategie che cerco di mettere in atto, dei salti mortali per salvare capra e cavoli, dei miei opportunismi, delle favolette che mi racconto, delle prese di posizione gratuite. Quante volte da un pianto disperato è sgorgata una risata gorgogliante, magari amara, con le lacrime, ma una risata sincera. A volte anche piuttosto scomoda, non sempre consolatoria. E allora da lì comincia la risalita. Anche se lenta, piena di ricadute. Il problema concreto in cui mi dibatto non cambia, ma cambio io. Lentamente. Il seme è interrato e sta germogliando.



Non tutti sanno prendere questo pensiero
è giusto chi ha dei problemi personali
delle volte non ha voglia di ridere
Il fatto che qualcuno ride non dovrebbe far tanta impressione, mi sembra, se tutti sono in quest'animo. Ma altro che impressione! Suscita un fierissimo sdegno, e proprio perché tutti sono in quest'animo: sdegno come per un'offesa personale, che si possa avere il coraggio di ridere apertamente. L'incubo grava così insopportabile su tutti, appunto perché a nessuno par lecito ridere. Se uno si mette a ridere e gli altri seguono l'esempio, se tutto quest'incubo frana d'improvviso in una risata generale, addio ogni cosa! Bisogna che in tanta incertezza e sospensione d'animi si creda e si senta che la discussione è molto seria.

Ciao lobelia



Buona serata a tutti
jon

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Vecchio 09-10-2005, 23.31.19   #6
lobelia
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non sono certa di avere capito cosa vuoi dire, ma se significa che è rischioso cercare di far ridere la vedova inconsolabile al funerale dell'insostituibile congiunto, sono d'accordo con te
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Vecchio 09-10-2005, 23.48.46   #7
Kim
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No...forse sta solo dicendo che a turno a tutti capita di tutto e se fossimo capaci di ridere, anche se in quell'istante fossimo di turno noi...tutto o quasi assumerebbe una sembianza diversa......

Certo se cosi' fosse avremmo capito il "senso della vita" e le parti che a "turno" ogniuno recita, ma è probabile che non saremmo qui...a quel punto non servirebbe....esserci...
Kim is offline  
Vecchio 09-10-2005, 23.50.29   #8
oizirbaf
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Citazione:
Così parlò lobelia
Allo stesso modo, una cosa che fa ridere tutti, a me a volte non fa ridere proprio per niente. Anzi, capita che m'indigno profondamente di fronte a certe forme di ridicolizzazione.
Tenendo ferma ed in estrema considerazione la difficilissima arte del rispetto degli altri ...

... la risata che ti trascina in un vortice di ben-essere (bella espressione, Vani!), che fa bene a tutti, non solo a noi, non è mai malevola, se è contro è contro ogni potere: ridere delle disgrazie altrui non è vera allegria, non fa certo bene al cuore percè non nasce da gioiosa leggerezza d'animo.

... l'autoironia fa invece sempre bene, ma la capacita' di ridere di sè è gia' consapevolezza, armonia, quel seme che sta germogliando


... ovvio ma non scontato

grazie a lobelia per la bella testimonianza ed a jon per la gustosa barzelletta: porca putt... io non me ne ricordo nemmeno una!
oizirbaf is offline  
Vecchio 10-10-2005, 00.40.08   #9
lobelia
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tempo fa alla radio mi è capitato di ascoltare credo un'intervista a non so chi (la trasmissione era già cominciata e non ho capito chi fosse l'intervistato). Poteva essere uno psicologo, un opinionista, uno scrittore, un attore, boh, qualcosa del genere.
Diceva che a suo parere l'umorismo alle donne non si addice. Diceva che trovava ad esempio patetiche e sgraziate le attrici comiche e che il fascino in una donna sta proprio nell'assenza di ironia.
Sono sincera, mi fece riflettere, poi però sono giunta a delle conclusioni.
Se vi va ditemi cosa ne pensate di queste affermazioni e poi, anche se non vi va, vi dico cosa ne ho pensato io
Buona notte!
lobelia is offline  
Vecchio 10-10-2005, 09.41.27   #10
jon
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ridere

Citazione:
Messaggio originale inviato da Kim
No...forse sta solo dicendo che a turno a tutti capita di tutto e se fossimo capaci di ridere, anche se in quell'istante fossimo di turno noi...tutto o quasi assumerebbe una sembianza diversa......

Certo se cosi' fosse avremmo capito il "senso della vita" e le parti che a "turno" ogniuno recita, ma è probabile che non saremmo qui...a quel punto non servirebbe....esserci...


Kim

Buona risposta potresti vincere i krapen di Tammy e Chimera

lobelia

In preda a una profonda emozione, derivante da uno stimolo negativo, possiamo assecondare sino in fondo l’azione distruttiva del disagio, oppure optare per l’alternativa di affrontarlo con una strategia rivolta alla sua relativizzazione e disaggregare i dati di realtà in modo da attenuarne l’impatto negativo globale, garantendoci una serie di possibili vie di uscita. Pensiamo a quella formula liberatoria di uso quotidiano costituita dal detto: «Mal comune, mezzo gaudio!».



orzibaf una Barzeletta

Una donna va da medico: Dottore se mi tocco con il dito la spalla mi fa male,se mi tocco la gamba mi fa male se mi tocco il piede mi fa male.... che cos' ho secondo lei?--- il dottore-- secondo me il dito rotto!!


Ciao jon


jon is offline  

 



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